20020527 - 27 Maggio

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Discorso Divino
Bhagavân Shrî Sathya Sai Baba
27 Maggio 2002

Quel particolare sorriso che nasce dai buoni sentimenti

 

“Anche se otterrà tutte le gioie e tutti i piaceri,
sappiate che l’uomo non sarà mai soddisfatto.
L’uomo avrà soddisfazione e pace
solo quando realizzerà il Principio Atmico.”


Studenti e studentesse,
per l’uomo la salute è ricchezza. Fin dai tempi più antichi, gente di numerosi Paesi ha diffuso e insegnato moltissime cose al fine di proteggere la salute. Senza salute, tutti i propositi dell’uomo diventano inutili.
In un corpo sano c’è (necessariamente) una mente beata; ma l’uomo, incapace di riconoscere questa verità, perde la salute.
Nell’antichità, non solo gli Indiani, ma anche i Romani fecero molti esperimenti sulla salute, e ne diffusero i risultati. Oltre ai Romani, anche molti altri elargirono insegnamenti a profusione in merito alla salute.
Ma, pur intuendo che per il corpo la salute rappresenta una ricchezza, percepirono le singole parti di esso, la testa, la bocca, le orecchie, il naso, gli occhi ecc., come singole parti separate. Non era il corpo ad averle: le consideravano un mondo a sé, e se ne prendevano cura singolarmente. Questo tipo di cura, comune sin dai tempi più antichi, oggi va riducendosi.
In Francia, per fortificare il corpo ed essere felici, si seguivano regole strettissime per quanto riguardava il cibo da assumere. Non c’era la credenza di essere solo un corpo. Credevano che il corpo fosse la dimora dell’Âtma. Quando la casa è sicura, coloro che vi abitano sperimenteranno felicità e pace.
Forse, sentite che il corpo è solo una bolla nell’acqua che, oggi o domani, se ne andrà. Sì, è solo una bollicina nell’acqua. Ci sono molti grandi uomini che compiono azioni meritorie, che indagano sulla natura superiore e la vita ideale in questo corpo, che è come una bolla nell’acqua. Il corpo è il mezzo primario con cui diventare un sacro ideale per il proprio Paese. Per tutti i Paesi, il corpo può diventare esempio di una vita ideale attraverso le sue azioni sacre. I giovani di oggi, però, non riconoscono questo segreto. Da quando si alzano al mattino fino a quando non vanno a dormire di notte, non seguono un sentiero atto a conservare la salute del proprio corpo. In questo modo vanno incontro a molte difficoltà.
Gli intellettuali, la gente virtuosa e tutte le persone di grande intelligenza hanno da sempre fatto delle ricerche volte al mantenimento della salute. Hanno scoperto molti metodi atti a evitare che il corpo si ammali. Se la malattia prende piede, il corpo si indebolisce e si deve sottostare a numerose difficoltà.
In questa era moderna, i Romani furono quelli che maggiormente perseguirono l’ideale della salute. Cercarono di scolpire ogni parte del loro corpo per essere forti e felici. Cercarono di avere queste tre qualità: un buon carattere, la bontà e la sensibilità. Non importava quanto tempo fosse necessario: si occupavano scrupolosamente della loro salute, così da poter contare su un corpo forte e compiere il proprio lavoro senza mai diventare dipendenti da altri. A novant’anni lavoravano ancora, contando sulle proprie forze senza doversi affidare ad altri e farsi sostenere da essi. Questo non procurava solo salute al loro corpo, ma anche bellezza. Un corpo è attraente solo se è sano. Per proteggere la salute, si deve fare molta attenzione al cibo che si assume. I giovani d’oggi, a sedici anni, si comportano come dei sessantenni. Per quale motivo? All’origine di questo fenomeno stanno le brutte abitudini della loro vita quotidiana.

 

 

Proteggete la salute
Al mattino, subito dopo essersi alzati, ci si deve pulire bene la bocca. I denti vanno spazzolati, sia fuori sia dentro. Anche la parte superiore della lingua deve essere pulita. Questo in quanto la porta principale del corpo è la bocca. Molte malattie utilizzano la bocca come via d’ingresso; perciò, anche quando parliamo con gli altri, dobbiamo fare molta attenzione. Dobbiamo essere puliti e proteggere la nostra salute, senza che il nostro alito cattivo arrivi agli altri e il loro a noi.
Non solo. I nostri arti devono essere forti per poter usare facilmente il nostro corpo. Si deve comprendere la verità secondo cui Dio è presente in tutte le membra del corpo, e agire di conseguenza. Nei Veda ci si rivolge a Dio in questo modo:

“Saluti reverenziali al Principio Divino in forma sottile,
che presiede alle varie parti del corpo.”

(Dio è presente come essenza in ogni parte del corpo – N.d.T.).

In ogni arto e in ogni parte del corpo c’è una unicità particolare. Leggete il Mahâbhârata(1), e saprete come gli antichi proteggevano la loro salute. Quanti anni aveva Bhîshma(2) ai tempi della guerra del Mahâbhârata? Era comandante in capo all’età di centoquindici anni! Krishna aveva settantasei anni, e Arjuna(3) ne aveva settantotto. A quei tempi trascorrevano la vita in modo glorioso, forte e felice; erano sani e beati.
Poiché proteggevano la loro salute, gli uomini e le donne di quei tempi furono in grado di diventare dei modelli per il Paese. Non assumevano alcun cibo fuori orario. Avevano un orario per tutto, andavano a dormire al momento giusto e mangiavano in modo limitato e a orari fissi. Ieri ho recitato una poesia:

“Da quando si alza fino a quando non va a dormire,
l’uomo usa tutto ciò che ha imparato
al solo scopo di riempirsi lo stomaco (guadagnarsi da vivere)
senza limitazioni, dimenticandosi di Colui
che ha gli occhi come petali di loto (Dio).
Per ottenere quale felicità? Pensateci bene, figlioli!”
“Quando il gallo canta,
svegliatevi e alzatevi dal letto.
Lavatevi i denti e accondiscendete ai richiami della natura.
Fate che gli altri vi considerino dei bravi ragazzi.
Non andate nei posti umidi.
Non andate nei posti sporchi e non avvicinatevi ai cumuli di spazzatura,
perché sono cose che possono danneggiarvi.
Partecipate poi alle gare, fate delle partite e giocate a calcio.
Se agite al momento giusto, se seguite queste norme di condotta,
non potrete far altro che sperimentare la fortuna di essere sani!”

Non appena il gallo canta, svegliatevi subito e alzatevi dal letto.
Oggi non si alza nessuno al cantar del gallo. Non si svegliano neppure al rumore del treno! Si alzano la mattina alle otto o alle nove. Perché? Perché la sera vanno a letto tardi. Perché questo ritardo? Santificano almeno il loro tempo studiando? No, no!

 

Tutta questa televisione
Guardano la televisione e ascoltano la radio e, così facendo, non solo sprecano il loro tempo, ma viziano anche la loro mente. Tutto ciò che si vede alla televisione è volgare e disgustoso, senza carattere e senza virtù. Vengono mostrate scene perverse.
Non capisco quale gioia o quale profitto possa trarne il Governo. Il Governo appoggia lo sviluppo della televisione, pensando che sia una cosa altamente positiva. Quindi, è il Governo che rovina i bambini. (Applausi). Trasformano i cuori altruisti e saldi dei giovani in cuori empi, non retti, disgustosi. Importano anche dei programmi dai Paesi stranieri e li mandano in onda.
Non si potrebbe invece cercare di coltivare nei bambini le buone abitudini? Non si potrebbero trasmettere delle belle storie, che guidino a un buon comportamento? Nessuno si ribella, né i genitori a casa, né la gente colta in strada, né gli insegnanti o gli anziani; nessuno prende qualche iniziativa. Per quale ragione? Perché tutti hanno quelle brutte abitudini. Se gli anziani danno dei consigli, i giovani chiedono loro: “Tu sei forse migliore?” Ci sono degli anziani che danno consigli in tal senso, ma poi mettono una sedia davanti alla televisione e se la guardano.
Sapete che cosa fanno alcuni? “Tesoro, sei stato tutto l’anno a Puttaparthi. Non hai guardato la televisione, non hai sentito alcuna storia, non hai visto alcun gioco!” Così dicendo, amorevolmente, la madre porta un televisore e lo mette davanti al figlio. Gli dà anche un piatto e gli serve del cibo davanti alla televisione, dicendo: “Guarda, caro! Guarda tutto ciò che vuoi!” (Risate e applausi).
Ogni madre che desideri il bene del proprio figlio può comportarsi così? No, no! In questo modo li indirizzano su cento strade sbagliate e li rovinano.
Poi, la massima propaganda: il Governo fa una grande pubblicità per incrementare il numero di telespettatori. Ma il Governo non ha alcuna discriminazione? No, nemmeno un po’! Anche i governanti, quando tornano a casa dall’ufficio, si siedono davanti alla TV e, se non l’hanno a casa, vanno nei club. E che cosa fanno in questi club? Bevono, mangiano, giocano a carte e guardano la televisione! I bambini d’oggi diventano cattivi proprio a causa di queste abitudini, di queste azioni, di questi comportamenti negativi. Non si parla più, non ci si scambia parole dolci e gentili. Si parla con durezza. Ecco perché dico spesso:

“Non sempre potete fare gentilezze,
ma potete sempre parlare con gentilezza.”

 

Il denaro è causa prima di ogni malvagità
Si dovrebbe parlare con umiltà e obbedienza. Quanto si sono ridotte l’obbedienza e l’umiltà! I genitori e i Governi stanno indirizzando i figli verso ogni genere di sentieri sbagliati e con un grandissimo spreco di denaro.

Quando il denaro aumenta, aumenta anche l’arroganza.
Assieme all’arroganza cresce anche la natura malvagia.
Quando il denaro diminuisce, l’arroganza decresce.
Quando l’arroganza decresce, si rinuncia alla natura malvagia.

Il denaro è la causa prima di tutte le malvagità.
Un ex studente è venuto dall’America. Oggi ho concesso a lui e a sua moglie un colloquio e li ho rimandati indietro. Ho chiesto: “Mio caro, quanto guadagni?” Mi ha risposto: “Trentamila dollari al mese.” E Io: “E quanto metti da parte?” Mi ha risposto: “Neppure un centesimo.”
Gli ho detto: “Come sei potuto diventare così demoniaco? Sei un demone, non un essere umano! Dilapidi trentamila dollari al mese?! Sono così tanti soldi! Sei un essere umano? Perché sei andato all’estero? Per guadagnare soldi, intraprendere un sentiero malvagio e coltivare questo brutto comportamento?” Io non ho mai compassione in questi casi. “Stai diventando un demone”, gli ho detto.
C’era anche sua moglie. Le ho detto: “Madre, perché sei diventata anche tu come Shûrpanakhâ (un demone donna – N.d.T.)? Seguendo lui, anche tu spendi troppo, e, entrambi, state riducendo in cenere la vostra vita. Questo genere di vita non va bene. Perché ve ne andate all’estero a vivere in questo modo? Se andate in un paese straniero, che cosa dovreste portare indietro? Qualità ideali, dovreste portare indietro. Dove si trovano gli ideali? Al di fuori dell’India, non si trovano da nessun’altra parte.” Applausi).

 

“Mio figlio è in America”
Ecco perché in India si dice:  “Ciò che non è in India non si trova da nessun’altra parte.”
Ciò che non possiamo trovare qui in India, non lo troveremo altrove. Ci sono tante cose da imparare nella terra di Bhârat. Perché andare all’estero? Per guadagnare? Risparmiate ciò che guadagnate? No! Tutto ciò che guadagnate lo spendete. Alla fine, il salario mensile non basta, e, per sopravvivere, dovete andare nei bar degli alberghi a lavare le tazze, oppure a vendere giornali!
La nostra gente dice: “Mio figlio è in America.” Se qualcuno chiede: “Che cosa fa laggiù?” ci si vergogna a rispondere: “Lava le tazzine da caffè.” Fanno lavori così bassi; vanno in America a fare gli sguatteri. Dovreste guadagnare e tornare qui. Date ai vostri genitori quello che avete guadagnato. Fate che abbiano una vita felice.

La madre è Dio, il padre è Dio.

Dato che i vostri genitori vi hanno fatto nascere e vi hanno allevati, l’aiuto appropriato sarebbe quello di dare i soldi a loro. Appena superati gli esami finali, tutti gli studenti vanno a chiedere il visto. Vorrebbero andare, lavorare sodo, guadagnare e tornare. Invece quello che accade alla fine è che tornano senza neppure una monetina in mano!

 

Il miglior Dharma di ognuno è il proprio Dharma
Non dico che succederà fra pochi giorni, ma entro cinque o sei anni tutti quelli che sono andati in America torneranno indietro. Non sarà possibile restare là. Le situazioni stanno cambiando e diventando molto pericolose. Il vero Paese di ognuno è il proprio Paese. Il miglior Dharma per ciascuno è il proprio Dharma. Ecco perché viene detto:

“Il miglior Dharma di ognuno è il proprio Dharma.
Il Dharma degli altri è molto pericoloso.”

Seguire il Dharma altrui è sempre molto pericoloso. Sperimentate la vostra felicità. Ovunque andiate, dovete dire con orgoglio: “Io sono indiano.”

Questa è la mia madre terra.
Questa è la mia cara madre lingua.
Questa è la mia religione.
Se non riuscite ad alzare la testa nel dire questo,
siete dei cadaveri viventi.

Le nostre aspirazioni e le nostre speranze vengono riposte nei grandi guadagni di denaro. Pensate però a come si cade in basso a causa di ciò. Non appena si arriva in un Paese straniero nasce un bambino. Poi ne nascono altri, dieci o dodici, come dei cuccioli. I genitori non riescono a star dietro a tutti questi figli e li conducono anche sulla strada sbagliata. Essi sono sulla strada sbagliata; ma devono portarci anche i bambini? Si dice che una scimmia viziata rovini una foresta intera. Non dobbiamo, quindi, andare alla rovina e portarvi anche i bambini.
La terra dell’India è una terra altamente sacra; è terra di valore, di sacrificio, di unione con Dio e di ricchezza. (Applausi).
Tuttavia, molti stranieri ne danno connotazioni negative, ma Io non l’accetto. L’India è una terra sacra. Bhâ-rata: “Bhâ” significa “radiosità”. La terra di Bhârat emana luce; la terra di Bhârat dà luce.

Dio si è incarnato in India molte volte,
apportando spiritualità a milioni di persone in modo benevolo.

Gli Avatâr(4) sono sempre nati solo in India. Solo in India è stata intrapresa la propagazione del Dharma.

 

Fratellanza umana, paternità di Dio
La gente dell’India si porta addosso la Verità e il Dharma come due secondi occhi e costituisce un modello di vita ideale. Lo dico perché è vero, non per millanteria. Per quanto e in qualunque modo lo si voglia osservare, sono solo i ragazzi che studiano nelle scuole Sathya Sai a rappresentare un ideale. (Applausi).
I capipolitici sono pieni di egoismo dalla testa ai piedi, e una moltitudine di persone danza alla loro musica. Non fatelo anche voi. Fate uno sforzo per unire il Paese. Tutta l’India è una. Tutti sono fratelli e sorelle.

Fratellanza umana, paternità di Dio.

Dovete sviluppare questa unità; non cercate di dividervi. Solo perché la gente parla un’altra lingua deve avere uno stato di separazione? Che cosa c’entra la lingua? Possiamo imparare le lingue dappertutto. Perché i partiti politici devono formarsi in base alla lingua? Non è una cosa giusta.
Studenti e studentesse!
Qualsiasi cosa gli altri dicano, non dovete dare adito alle divisioni. Siamo tutti figli dell’India. Dovete tenerlo a mente, con coraggio. Solo perché degli anziani, senza alcuna intelligenza, creano delle divisioni, non dovete, per questo, farlo anche voi. Essi lo fanno perché non sono intelligenti. Avete anche voi poca intelligenza?
Giovani!
Avete ancora un lungo viaggio davanti a voi! Nel nostro Paese tutti salgono sul treno della società: i più anziani dovranno scendere a una delle prossime stazioni, uno dopo l’altro; ma i giovani hanno ancora un lungo viaggio da affrontare. Voi, che dovete ancora effettuare questo lungo viaggio, dovete essere intrepidi, coraggiosi e rappresentare un ideale.
Non c’è più nessuno a indirizzare i giovani verso i giusti sentieri. Quando dicono: “Sono cose che dice Baba”, lo fanno criticandoMi implicitamente. Io non sono affatto toccato dalle loro lodi o dal loro biasimo, dall’accettazione o dal rifiuto. Che cosa perdo a causa del loro biasimo? Quale profitto traggo dalle loro lodi? Lasciate pure che dicano quel che vogliono: ciò che Io dico è giusto. (Applausi).
Tutti dovrebbero essere uniti come fratelli e sorelle. Solo così il paese si guadagnerebbe una grande fama! Fin dai tempi più antichi, la terra di Bhârat è stata forte e piena di splendore. Anche voi dovete avere questa forza oggi. Abbandonate l’idea di dividere il Paese in singoli stati. Dovete mescolarvi e mischiarvi come veri fratelli. Solo in questo modo otterrete una devozione sincera, un forza autentica e una vera liberazione.
Bhakti, bhakti, bhakti, bhakti! La gente dice: “Bhakti, bhakti”, ma è forse la bhakti a dividere? No, no! Si deve cercare l’unità nella diversità. Non c’è alcun merito a ridurre l’unità in diversità.

 

“Vivete sorridendo: seguite Me”
Studenti e studentesse!
Dopo aver studiato così a lungo in questi Istituti Educativi, dopo aver appreso, in questi corsi estivi, tante nozioni sull’istruzione ideale, dovete andare a mostrare agli altri, col vostro esempio, che cosa avete imparato.
Vivete sorridendo, sorridendo, sorridendo e ancora sorridendo. Non fate mai il muso. Perché farlo? Le azioni cattive si fanno solo se si hanno cattivi sentimenti, ma, se in noi alimentiamo sentimenti positivi, dovremmo ridere.
Io sorrido sempre, sempre. La gente chiede: “Perché? Ogni volta che Lo guardiamo, Sai Baba sorride sempre!” Io ho il sorriso, (perché) non ho cattivi sentimenti, né malvagità; non compio cattive azioni, né nutro cattivi pensieri o abitudini. Io sono sempre sacro. (Applausi).

SeguiteMi facendo lo stesso.
Seguite il Maestro.
Affrontate il male.
Lottate fino alla fine.
Portate a termine la partita.

In ogni momento della vostra vita, seguiteMi. Quando sono beato, siatelo pure voi. Dovreste sempre ridere e ridere, e ne sarò molto felice. C’è gente che non smette mai di ridere: “Ha, ha, ha, ha, ha, ha!” È una risata da cinema? (Risate).
No, quella non è una vera risata; quel tipo di risata equivale a un pianto. Noi dobbiamo rappresentare, con la nostra vita, l’esistenza ideale all’insegna del sorriso.

Aiutate sempre, non fate mai del male.

Questo è l’ideale della storia dell’India. Viene detto:

“Si ottengono meriti servendo gli altri
e si commette peccato facendo loro del male.”

 

Bravi ragazzi, brave ragazze!
Studenti e studentesse!
Che utilizzo dovete fare di ciò che avete imparato in questi quindici giorni? Dovete diventare un esempio. Per quale motivo vi è stato dato così tanto da mangiare? Quattro dolci al giorno! Avete ricevuto del buon cibo, ogni comodità e avete ascoltato parole ideali. Mi fa soffrire moltissimo il solo pensare al cattivo uso che potreste fare di tutto ciò che avete appreso.
Fatene buon uso e seguite il sentiero della retta condotta e del retto pensare. Credo che, senza dubbio, vi comporterete in questo modo. Promettete: “Senza meno, mi comporterò così!” Lo farete, non è vero? (Gli studenti urlano entusiasti: “Sì!” – N.d.T.). Bravi ragazzi, brave ragazze! (Applausi).
Siate così! Questo è ciò che Io desidero.
Non era Mia intenzione farvi un discorso particolare oggi.
Innanzitutto, proteggete la vostra salute. La causa prima delle malattie sono le brutte abitudini. Rinunciate totalmente alle cattive abitudini. I giovani, se fossero forti e sani, dovrebbero avere le guance paffute. Invece molti hanno già le rughe. Mantenetevi in buona salute. Con la salute, fate che le azioni che compite siano sane e ideali. Abbiate, cioè, buona salute e ideali elevati. Completate le vostre attività e sperimentate la vera felicità. Solo con una salute di ferro possiamo ottenere la beatitudine.
Beatitudine, beatitudine, beatitudine: da dove viene? La beatitudine viene dalla salute. Se la salute, dunque, è ben protetta, otterremo la beatitudine. La beatitudine è una grande ricchezza. La salute è una grande ricchezza. Mangiate bene e in orario. Mangiate in rapporto alla vostra capacità. I genitori fanno ogni sforzo per portare a tavola ogni genere di cibi per voi. Mangiate bene e quanto vi va; mangiate di gusto. Non mettete da parte il piatto, dicendo: “Manca questo, manca quello!” Mangiate di gusto. Mentre mangiate, solo ciò che viene gustato verrà assimilato amorevolmente dal corpo. Altrimenti il corpo farà un lavoro supplementare.

 

Diventate studenti ideali
Allora, studenti e studentesse!
Quel che avete imparato finora era diverso da ciò che vi è stato comunicato oggi. Riconoscete l’essenza di tutto ciò che avete appreso e agite di conseguenza.
Non dovete criticare nessuno con parole aspre. Se oggi ferite la mente altrui con parole cattive, domani altri faranno altrettanto con la vostra mente. Non si può sfuggire alla legge di reazione, risonanza e riflesso. Fate che le vostre parole siano buone, e riceverete buone parole. Compite buone azioni e parlate di buone azioni. Diventate studenti ideali. Ecco ciò che desidero. Se portate a compimento questo ideale, non desidero alcun’altra gioia da voi. Sacrificherò tutto per avere quella soddisfazione.
Per voi vengono spese decine di milioni di rupie. Guardate qualsiasi altro college: c’è da qualche parte un college con un’architettura come la nostra? Non solo vi do bellezza, ma anche ogni comodità, nonché i giusti ideali. Io non tocco neppure una monetina. Chi ne ha bisogno riceve borse di studio. E non vi do solo borse di studio, ma qualsiasi altra cosa per lo studio! Se state bene, per Me è sufficiente. Il problema è che, sebbene vivano qui da molto tempo, alcuni non riescono ad abbandonare i cattivi pensieri.
Studenti!
Sto pensando molto a questo: allontanate i cattivi pensieri. Prendete le distanze dalle cattive abitudini. Sviluppate le qualità positive e svolgete buone pratiche. Entrate nel sentiero della rettitudine. Sperimentate una vita ideale e offrite una vita ideale. La salute e la beatitudine: se entrambe sono presenti, non avete bisogno di guadagnare nient’altro. Si può guadagnare quanto denaro si vuole, ma non è importante guadagnare soldi: si devono guadagnare le virtù. Senza virtù, che cosa ve ne fate della ricchezza materiale? Il denaro non porta la felicità. Una felicità stabile arriva solo tramite le virtù.
Rendete felici i vostri genitori. Date loro beatitudine. Se vi danno cattivo esempio, dite loro: “Madre, questo non va bene. Io così mi rovino. Tu desideri che io faccia mie delle cattive abitudini, dicendo che è per il mio bene. Questo non mi porterà prosperità (kshema), ma carestia (kshâma)! Mi mostri la cattiveria, e io non la voglio. Swami ci ha detto che cosa va bene per noi, ed è quello che noi faremo.”
Vivete una vita sacra, su un sentiero sacro, all’insegna di un comportamento sacro.

(Sono) molto felice! Siate tutti felici!

Ci sono ancora alcuni particolari argomenti di cui vi parlerò prima che partiate.

(Baba conclude il Discorso con il bhajan: “Râma, Râma, Râma, Sîtâ…” e “Hare Râma, Hare Râma…”).

 

Whitefield, 27 Maggio 2002
Sai Ramesh Krishan Hall
Corso Estivo 2002
Versione Integrale

 

  1. Mahâbhârata: nome di un antico poema epico, il più lungo della letteratura mondiale. Esso narra della guerra dei Pândava e i cugini usurpatori Kaurava, culminata nella battaglia del Kurukshetra, dove Krishna impartì ad Arjuna l’insegnamento esoterico contenuto nella Bhagavad Gîtâ, chiamata anche il 5° Veda. Il Mahâbhârata si compone di 18 libri suddivisi in capitoli e sezioni.
  2. Bhîshma: il comandate dell’esercito dei Kaurava nella battaglia del Kurukshetra. Fu la figura esemplare dell’uomo d’onore, cavalleresco e leale, verso la cui memoria si ha profonda venerazione.
  3. Arjuna: amico e devoto di Krishna. Fu il guerriero che ricevette da Krishna, quale auriga del suo cocchio, l’insegnamento esoterico.
  4. Avatâr: Incarnazione di Dio sulla terra, disceso per ristabilire il Dharma e per risollevare l’umanità.