03 - marzo 2015

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MARZO 2015

1.3.15
Oggi, qualunque buon lavoro vien fatto in modo distratto senza comprendere il suo significato né imprimerne l’essenza nel cuore. Nel campo secolare, noi facciamo molte cose sia per raggiungere una posizione o una reputazione elevate che semplicemente per esibizione o sperando in qualche guadagno materiale. Tali tipi di sforzi sono temporanei e portano soltanto benefici transitori. Delle molte cose che facciamo giornalmente, quelle che mirano alla soddisfazione di sé sono molto poche; la soddisfazione di se stessi risulta solamente quando abbiamo fiducia nel nostro Se. Quando c’è auto-fiducia e soddisfazione di sé, si è capaci di auto-sacrificio e quindi di Autorealizzazione; ne consegue che l’immortalità è il risultato del sacrificio. Per questa ragione tutti i riti e rituali in questa nazione sono stati concepiti come simboli del sacrificio e hanno lo scopo definito di promuovere la Forza Divina. (Summer Showers in Brindavan 1974, Parte 1, cap. 13) Quando cade nell’oceano, una goccia d’acqua raggiunge l’immortalità e l’infinità. Baba

2.3.15
Un pezzo di dolce ha la dolcezza, il peso e la forma; i tre non possono essere separati l’uno dall’altro. Ogni parte, seppur piccola, ha questi tre aspetti e, quando è posta sulla lingua, il sapore vien riconosciuto, il peso ridotto e la forma modificata contemporaneamente. Così, anche l’anima individuale, l’Atma e il Signore Supremo non sono separati, sono esattamente la stessa Raltà. “Io sono colui che adora, il mondo è l’offerta, Dio è il Signore che è adorato”. Tenete ben chiara questa visione davanti all’occhio della mente ogni giorno e comportatevi di conseguenza; in questo modo, la vita è un servizio lungo e ininterrotto al Signore. Nel tempo, il sentimento di io e Tu scomparirà, ogni traccia di ego sarà distrutta e la vita si trasformerà in una devozione genuina al Signore. (Prema Vahini). Comprendete che la felicità vera consiste nell’unione con Dio. Baba

3.3.15
Un fiammifero produce il fuoco; dov’è il fuoco? È nel fiammifero o nella sua scatola? Il fuoco è latente in ambedue e si accende quando vengono a contatto. In modo simile, lo splendore latente nel cuore e nella mente emerge come Divinità quando questi agiscono all’unisono. Come lo stesso fuoco è latente nel fiammifero e nella scatola, lo splendore racchiuso nella mente e nel cuore è lo stesso. Se viene immerso nell’acqua, il fiammifero non produce più il fuoco perché perde la capacità di accendersi; similmente, la mente umana perde la capacità di irradiare lo Splendore Atmico Divino se è immersa nei desideri materialistici. Quando il fiammifero è asciugato al sole riacquista la sua capacità originale come la mente, affogata nei piaceri sensori, riacquista il suo potere originale e irradia lo Splendore Divino se è asciugata al sole del distacco. (Summer Showers in Brindavan 1993 cap.6). Raggiungere la felicità vera consiste nell’unione con Dio. Baba

4.3.15
Le persone possono aver compiuto una quantità di riti e sacrifici vedici, possono persino esporre i contenuti dei Veda e delle scritture, possono godere di prosperità, di ricchezze grandi e montagne di derrate alimentari ma, se mancano di carattere morale, non possono ottenere un posto nel Regno di Dio. Le virtù sono i mezzi più efficaci per purificare la consapevolezza interiore perché spingono la persona a scoprire cosa fare e come farlo. Soltanto coloro che hanno guadagnato un destino buono possono rivendicare la loro eccellenza nella discriminazione. L’aderenza alle virtù e alla discriminazione è la zattera che vi traghetterà al di là dell’oceano del mutamento continuo e della paura. Alle persone virtuose è concesso automaticamente un posto nel Regno dei Liberati; l’impatto di qualunque attività residua in cui siano ancora impegnate non le intralcerà. Esse si fonderanno in Brahman, l’incarnazione della Beatitudine Suprema. (Sutra Vahini cap.1). Comprendete che la felicità vera consiste nell’unione con Dio. Baba

5.3.15
Le pratiche spirituali devono essere compiute con coerenza e cuore aperto pieno di devozione e saggezza spirituale. Tra la devozione a Dio e la saggezza spirituale non c’è alcuna differenza; come la materialità diventa senza forma, la devozione diventa saggezza spirituale. Io non approvo che le azioni dedicate a Dio, la devozione e la saggezza spirituale siano separate; l’attività dedicata al Signore è devozione e la devozione è saggezza spirituale. Così, l’anima individuale, l’Atma e il Signore Supremo non sono separati, sono esattamente la stessa Entità per cui ogni singola azione vostra deve essere colma di spirito di servizio altruistico, di Amore Divino e di saggezza spirituale. Le vostre attività devono essere costituite da azioni dedicate a Dio, devozione e saggezza spirituale. Questo è veramente lo Yoga del Supremo. (Prema Vahini). Tutto il lavoro è di Dio; Egli ispira, esegue, gradisce ed è compiaciuto. Baba

6.3.15
Il desiderio e il legame nei confronti degli oggetti desiderati insieme ai progetti tesi a procurarseli appartengono ai sé individuati e non al Se, o Atma, che risiede nel corpo. Il senso di me e mio e le emozioni della concupiscenza e della rabbia nascono nel complesso corpo-mente; soltanto quando questo complesso è conquistato e si è cresciuti al di sopra di esso la virtù può scaturire e manifestarsi. La sensazione di essere “colui che fa, ne gioisce, ne è il protagonista” può sembrare che coinvolga l’Atma ma quella sensazione non fa parte della Sua natura genuina. Le cose si riflettono e producono immagini ma lo specchio non ne è macchiato o appena coinvolto, rimane limpido com’era; così una persona virtuosa può esser costretta ad attività contaminanti come conseguenza di azioni compiute in vite precedenti ma la sua natura e le azioni attuali non possono esserne infettate. La persona virtuosa ha questi attributi fondamentali: purezza, serenità, gioia e allegria costante. (Sutra Vahini cap.1). Lo scopo del vivere è raggiungere il “vivere in Dio”; tutti hanno diritto a questa consacrazione e raggiungimento. Baba

7.3.15
Può arrivare il momento in cui vi sentite stanchi e deboli; allora dovete pregare così: “Signore, le cose superano le mie capacità, trovo difficile fare qualunque sforzo; dammi forza, Ti prego!” All’inizio, Dio rimane a una certa distanza e osserva i vostri sforzi come un insegnante controllore che osserva gli studenti che scrivono le risposte durante l’esame; poi, quando voi scartate i piaceri dei sensi e cominciate a fare azioni buone e servizio altruistico, Egli si avvicina. Come il Sole, Dio aspetta fuori della vostra porta chiusa; come un servitore che conosce i diritti del padrone e i propri limiti, Egli non bussa, semplicemente aspetta lì fuori. Quando uno apre la porta magari un poco, Dio entra subito come il Sole e immediatamente caccia l’oscurità da dentro. Voi avete quindi bisogno di discriminazione per chiedere la saggezza spirituale che ve Lo faccia ricordare. (Prema Vahini cap.1). Navigate sicuri tra le onde furiose dell’oceano della vita; siate dei testimoni, non anelate ai frutti delle azioni, lasciatene i risultati alla Volontà di Dio. Egli è Colui che fa, voi siete solamente lo strumento. Baba

8.3.15
Un  uccello ha bisogno di due ali per volare nel cielo, un aspirante desideroso di raggiungere la liberazione ha bisogno di due qualità: la rinuncia e la saggezza, la rinuncia ai desideri delle cose del mondo e la saggezza di diventare consapevole dell’Atma. Se un uccello ha un’ala sola non può levarsi in volo, non è vero? Nello stesso modo, se una persona ha solamente la rinuncia o la saggezza, non può raggiungere il Divino. Il senso di “mio” è il legame dell’attaccamento illusorio. Per quanto si può rimanere attaccati a ciò che si coccola come “mio”? Un giorno bisogna abbandonare tutto e partire soli e a mani vuote; questo è il destino inevitabile quindi recidete prima possibile le relazioni che avete allacciato e gli attaccamenti artificiali analizzando rigorosamente la loro natura. L’attaccamento porta la paura e l’egotismo. Il saggio non si inchinerà mai ai capricci del desiderio rivolto alle cose. Attenetevi costantemente alla verità eterna e aderite alle virtù immortali che l’Atma rappresenta. (Sutra Vahini cap.1). Esercitate il distacco sin da ora, praticatelo poco per volta perché, presto o tardi, verrà il giorno in cui dovrete distaccarvi da tutto ciò che vi è caro. Baba

9.3.15
Quando effettuate un’attività come offerta a Dio, il vostro bene, il bene degli altri e il bene più elevato si fondono! Prima voi e Io diventiamo noi poi voi e Io diventiamo Uno; l’anima individuata, l’io, deve riconoscere la propria identità prima con la creazione e poi con il Divino Supremo. Questo è senza dubbio il significato del mantra Om Tat Sat (connette l’identità dell’individuo con il Brahman Universale). “Lui” e “io” sono sempre presenti e anche la pratica spirituale (sadhana) lo è. Come il Sole è inseparabile e indivisibile dai suoi raggi, in nessuna circostanza un aspirante deve separarsi dalla sua sadhana; solamente così si può dire che sia uno con la Om. (Prema Vahini). Come un albero gigantesco scaturisce da un semino, l’intero universo è emerso dall’Amore. Baba

10.3.15
Al fine di poter fare del servizio altruistico, bisogna anche mangiare; questo nutrimento fa parte del sacrificio. Per far funzionare il corpo-macchina fisico, bisogna usare il carburante del cibo. Il cibo non è il sacrificio ma lo rende possibile quindi il consumare cibo non deve essere sdegnato come se si nutrisse l’avidità o si soddisfacesse lo stomaco, va considerato parte dell’adorazione; questa non si esaurisce semplicemente nel cogliere un fiore e porlo davanti a un’immagine, anche il giardiniere che ha lavorato per accudire la pianta che ha prodotto quel fiore è un devoto, anche il necessario per un sacrificio costituisce un’offerta. Mangiare non significa mettere del cibo sulla lingua; questo è utile solamente se lo si mastica, si digerisce, si assimila nella corrente sanguigna e si trasforma in muscoli e ossa, in forza e vigore. Nello stesso modo, la comprensione spirituale deve permeare e dar forza a tutti i momenti della vita, deve essere manifestata attraverso tutti gli organi e i sensi. (Prema Vahini). La conoscenza non messa in pratica è come il cibo non digerito. Baba

11.3.15
Il Divino è la base e anche la struttura superiore. I grani sono molti ma il filo che li connette e integra in un rosario è uno; così è anche per il mondo degli esseri viventi: Dio, il Permanente, è la Base. La bolla nata nell’acqua si muove nell’acqua e scoppia per tornare a essere una con l’acqua. Tutti i mondi oggettivi visibili sono come bolle che nascono dall’oceano immenso della Divinità: Brahman. Essi sono nell’acqua e sono sostenuti dall’acqua; come potrebbero nascere ed esistere altrimenti? Infine essi si fondono e scompaiono nell’acqua. Per la nascita, il  sostentamento e la fusione, essi dipendono solamente dall’acqua. L’acqua è la base, le bolle sono forme illusorie imposte su di essa. (Sutra Vahini). Tutti sono Uno, siate simili a tutti. Baba

12.3.15
Oggi gli individui sono troppo immersi nell’illusione che pervade tutti per trarre vantaggio dalle caratteristiche naturali dell’universo e elevarsi; essi sono incapaci di attenersi al bene ed evitare il male seguendo il percorso virtuoso del Dharma, ignorano la via della pace e dell’armonia del mondo. Le scritture insegnano chiaramente: “Da dove siete nati, di cosa vivete e in cosa vi immergete alla fine, “Quello” è Brahman”. Dio è “Quello” da cui il cosmo manifestato è emerso con le sue entità mobili e immobili; Quello stimola, promuove e sostiene i vostri progressi. Il cosmo non è un flusso unico costante, esso progredisce continuamente verso il raggiungimento della totalità nella sua evoluzione; ognuno può trasformare se stesso dallo stato presente solamente tramite lo sforzo e la discriminazione personali. Le forze morali che permeano il cosmo favoriranno certamente il vostro raggiungimento. (Sutra Vahini cap.2). Come c’è il burro nel latte, il profumo nel fiore, il succo saporito nel frutto e il fuoco nel legno, c’è la Divinità in questo universo immenso. Baba

13.3.15
In questo mondo materiale, non si può apprezzare il valore dello sforzo spirituale senza esperienza della vita spirituale e della sua purezza. Si può dire che è possibile intraprendere l’impegno spirituale solamente dopo aver apprezzato il suo valore ma questo è come dire che uno può entrare nell’acqua soltanto dopo aver imparato a nuotare: il nuoto si può apprendere solamente entrando nell’acqua con un salvagente. Nello stesso modo, con un salvagente nella mente, tuffatevi nella disciplina spirituale senza timore; allora comprenderete voi stessi il valore dello sforzo spirituale. La natura e le condizioni del cammino spirituale sono note solamente a coloro che hanno viaggiato su quella strada; essi sanno che il sentiero della verità e della discriminazione porta a Dio. Quelli che non hanno percorso quella strada e quelli che non ne conoscono l’esistenza non possono comprenderla o spiegarla agli altri. (Prema Vahini). Che ne sia cosciente o meno, ogni essere vivente di questo mondo sta facendo un pellegrinaggio spirituale. Baba

14.3.15
Il cosmo è una meraviglia magnifica, una sorgente di stupore continuo; esso impressiona tutti, chiunque siano, per la mirabilità suprema. Noi sappiamo che, se si deve fare un oggetto, serve qualcuno capace, intelligente e in grado di farlo; senza un artigiano, farlo è impossibile. Come potrebbero questi oggetti visibili come il Sole, la Luna le stelle e le costellazioni muoversi e comportarsi come fanno se non ci fosse un Progettista Creativo Supremo? Possono esistere e funzionare senza alcun potere normale? No. Dopo aver osservato la Creazione che ha queste capacità possenti, le persone intelligenti possono facilmente dedurre come sia incommensurabile il potere del Costruttore. Non solamente questo: guardate l’unicità e la varietà della Creazione! Non c’è una cosa uguale all’altra, non una persona simile all’altra. Questo può essere solamente il gioco di un fenomeno glorioso senza limiti: Dio! Nessun potere inferiore può esserne la fonte. Dal mistero inerente la Creazione comprendete il Creatore. (Sutra Vahini). L’Amore altruistico vede tutti come una Famiglia Divina. Baba

15.3.15
Tutte le azioni fatte puntando ai tre scopi, cioè per favorire l’adorazione del Signore nell’Universo, per instaurare la pace e la giustizia nella società e per controllare e coordinare le funzioni del corpo, sono sacrifici. Il primo è chiamato rituale sacrificale, il secondo carità, il terzo penitenza. Tutte le azioni umane devono puntare a questi tre scopi. Una vita etica è fondamentale per raggiungere questo livello; essa si basa sulla discriminazione tra il vero e il falso. Come la perla si conserva mentre il guscio si scarta, l’essenza che è Verità deve essere accettata e il non essenziale rigettato; per questo, devono essere presenti sia lo sforzo personale che la Grazia Divina. Bisogna anche tener sempre ben presente il fatto che il corpo e l’Atma sono separati; questo esercizio è molto benefico. Tale discriminazione è necessaria per la vita secolare e per quella spirituale. (Prema Vahini). Navigate sicuri sulle acque tempestose del mare della vita terrena, siate dei testimoni; non anelate ai frutti delle azioni, lasciatene le conseguenze alla Volontà di Dio. Egli è Colui che fa, voi siete solamente degli strumenti. Baba

16.3.15
Quando la luna è appena un arco piccolo di luce nel cielo e qualcuno la vuol vedere, un'altra persona gliela indica puntando il dito verso di essa; quando un individuo desidera osservare una stella particolare, un altro dice: “Là, appena sopra la punta di quell’albero”. La Luna è lontana ma la stella lo è molto di più; essa si può vedere appena sopra quella pianta ma tale situazione è temporanea e cambia ben presto, quel dito non è più in posizione corretta perché l’astro si sposta nel cielo. La sua caratteristica naturale non subisce però mai cambiamento; la forma può cambiare, il nome può cambiare, anche il tempo e lo spazio che essa occupa possono cambiare ma il centro fondamentale della Verità non cambia. Quel “core” è definito come esistenza, luminosità e dinamismo nei testi vedantici; questi tre aspetti insieme sono la natura di Dio e le forme vengono costruite dalla mente con questi come base. Dopo vengono tutti nomi e le forme che conosciamo. (Sutra Vahini cap.2). La Divinità è presente nel cibo che mangiate, nell’acqua che bevete e nell’aria che respirate. Baba

17.3.15
Le persone generano e sviluppano in se stesse una varietà abbondante di abitudini e atteggiamenti egoistici procurandosi molto scontento; l’impulso per tutto questo deriva dall’avidità di accumulare autorità, dominio e potere. L’avidità per le cose non può mai essere eterna e piena, essere appagato dal soddisfare l’avidità è impossibile per chiunque. L’onnipotenza appartiene solamente al Signore di tutti. Voi potete esaltarvi di essere diventati maestri in tutte le arti, possessori di ricchezze e di tutte le conoscenze o padroni di tutte le scritture; da dove viene tutto questo? Potete vantare di averlo guadagnato per mezzo dello sforzo, della laboriosità e della fatica ma è certo che, in un modo o nell’altro, vi è stato dato da qualcuno. La fonte da cui tutta l’autorità e tutto il potere origina è il Signore di tutti; ignorare quell’onnipotenza e illudervi che il piccolo potere che avete acquisito sia vostro è indubbiamente egoismo, presunzione e orgoglio. (Prema Vahini cap.14). Colmate il cuore con la luce dell’amore cosicché le qualità malvagie dell’odio, dell’avidità e dell’orgoglio non vi trovino spazio. Baba

18.3.15
Le scritture sono affezionate a noi come una madre; esse impartiscono delle lezioni come fa una madre ai suoi figli a seconda del loro livello di comprensione e dei bisogni del momento e delle circostanze. Una madre di due figli dà a quello sano qualunque cibo egli chieda mentre sta molto attenta a non appesantire quello malato e lo nutre solamente con ciò che può farlo ristabilire presto; possiamo accusarla di essere parziale nel suo amore verso di loro? Anche le scritture attraggono l’attenzione di coloro che conoscono il segreto del lavoro nel suo valore innato; esso può migliorare la vita e correggerne gli ideali. Tutti devono essere istruiti su come trasformare il lavoro in una attività benefica. Comunque il lavoro non è tutto. (Sutra Vahini cap.2). La conoscenza non messa in pratica è come il cibo non digerito. Baba

19.3.15
Usate tutta la forza e la capacità di cui siete dotati in ogni cosa che fate, dite e pensate; all’inizio, potete fallire in questo e incontrare difficoltà e sofferenze ma, alla fine, grazie al vostro comportamento, riuscirete e otterrete la vittoria e la beatitudine. Una persona che è un veicolo effettivo del potere si può riconoscere dalle caratteristiche di verità, gentilezza, amore, pazienza, tolleranza e gratitudine; dovunque queste risiedano, l’ego non può sussistere quindi impegnatevi ad acquisirle. Lo splendore del Divino è oscurato dall’ego; quando esso è distrutto, tutte le difficoltà finiscono, tutte le scontentezze svaniscono e la beatitudine è ottenuta. Come il Sole è oscurato dalla nebbia, il sentimento dell’ego nasconde la beatitudine che non finisce. Anche se gli occhi sono aperti, un pezzo di stoffa può impedire la vista dal funzionare effettivamente e utilmente; così il velo dell’egoismo impedisce alle persone di vedere Dio che è il più vicino a voi. (Prema Vahini cap.14). Comunque siate, siete Miei e Io non vi abbandonerò mai; dovunque siate, siete vicini a Me, non potete andare oltre la mia portata. Baba

20.3.15
Dio non si trova separato in un tempio o in un ashram: la Verità è Dio, l’Amore è Dio, il Dharma è Dio. Se Lo adorate seguendo questi principi, Egli si manifesterà lì e allora, non dubitatene. Amate Dio con tutto il cuore, pregateLo e siate Suoi amici: se avete Dio come amico, potete raggiungere qualunque risultato. Imparate oggi a riempire il cuore d’Amore e ad abbellire le mani con l’ornamento del Sacrificio; il Sacrificio è il gioiello adatto alle mani, la Verità è la collana che si deve indossare. Voi dovete acquisire l’abitudine di adornarvi con questi gioielli; acquisite l’Amore Divino e promuovete la Pace nel paese. Pregate con sentimenti aperti: Possano tutti gli esseri di tutti i mondi essere felici. Cominciate ogni giorno con questa preghiera e vivrete una vita piena di entusiasmo beati e in pace. Amate Dio, siateNe amici e è certo che avrete successo in tutti i vostri sforzi. (Discorso Divino del 18 Marzo 1999). Come c’è il burro nel latte, il profumo nel fiore e il fuoco nel legno, c’è la Divinità nell’universo. Baba

21.3.15
Voi avete celebrato certamente molte ricorrenze di Ugadi nella vita. Certe pratiche tradizionali si tengono in occasione di ogni festività, come il fare un bagno sacro, indossare vesti nuove, pulire la casa e decorarla con tralci di foglie verdi, ma la grandezza si trova nel purificare i pensieri e non semplicemente il corpo umano transeunte. Il significato di una festività non risiede nel mettere abiti nuovi ma nel coltivare pensieri nuovi e nobili, la casa dovrebbe essere decorata non semplicemente con festoni di foglie verdi ma con serti d’amore; dividete l’amore con tutti coloro che vengono a farvi visita e solamente allora celebrerete quella festa nel suo spirito effettivo. Questo è l’inizio dell’Anno Nuovo (Nuthana Samvatsara); Vatsara è un altro Nome di Dio. (Discorso Divino del 18 Marzo 1999). Consapevolmente o meno, ogni essere vivente di questo mondo sta facendo un pellegrinaggio spirituale. Baba

22.3.15
L’Amore è Dio, l’Amore è Natura, l’Amore è Vita ed è il valore umano vero. E’sulla base del Principio dell’Amore che i saggi dissero “Possano tutti gli esseri di tutti i mondi essere felici”. Amate anche il peggiore dei vostri nemici, santificate ogni giorno coltivando pensieri sacri e sentimenti espansivi. Oggi l’umanità è immersa nella paura e nell’agitazione, il coraggio e la forza sono in declino perché voi albergate pensieri non sacri e sentimenti malvagi; i vostri nemici non sono fuori, i pensieri cattivi sono i nemici peggiori mentre quelli basati sulla Verità sono gli amici migliori. Gli amici e i nemici cambiano col tempo mentre Dio è l’Amico vero ed eterno; questo Amico è sempre con voi, in voi, intorno a voi e sotto di voi e vi protegge come la palpebra protegge l’occhio. (Discorso Divino del 18 Marzo 1999. ). Solamente Dio è un Amico e Benefattore del tutto altruista. Baba

23.3.15
Tutto l’Universo è pervaso dalla Divinità ma, per il fatto che la vostra mente è immersa negli oggetti del mondo, voi non potete vedere il Divino. Proprio come quando focalizzate l’attenzione su una collana non vedete di cos’è fatta, finché osservate il mondo con atteggiamento materialistico, la Divinità vi si nasconde; se guardaste ciò che vi circonda con atteggiamento divino, vedreste solamente la Divinità. Chi sono i ladri che rubano la pace e la gioia di ogni essere umano? Sono il desiderio, l’orgoglio, l’avidità, l’infatuazione, la rabbia e la gelosia che lo depredano di tutte le sue ricchezze ma il peggiore dei ladri, quello che fa il danno più grande, è l’invidia. Noi dobbiamo sconfiggere i nostri nemici interiori e rivolgere lo sguardo alla Divinità che pervade l’Universo intero. (Summer Showers in Brindavan del 1993, cap.6). Quando le discipline spirituali conducono all’affinamento dello spirito, voi sperimentate l’unità con il Divino. Baba

24.3.15
Ci sono tre stadi di pratica spirituale (Sadhana): la  concentrazione, la contemplazione e la meditazione. La concentrazione comporta il fissare lo sguardo su una forma, la contemplazione si realizza quando siete capaci di percepire la forma in voi anche in sua assenza e la meditazione avviene quando, a seguito dell’esercizio precedente, questa forma è presente permanentemente nel cuore. Se continuate a meditare così, la forma vi si fisserà definitivamente. Voi non dovete limitare le vostre pratiche spirituali alla concentrazione e alla contemplazione; pur costituendo queste i primi passi, dovete procedere oltre, dovete trasformare la concentrazione in contemplazione e questa in meditazione. Se portate questo a compimento, continuerete a visualizzare la Forma di Dio in ogni momento. I veggenti antichi (Risci) adottarono tale forma di meditazione; per questo Dio si manifestava davanti a loro quando lo desideravano, parlava con loro e realizzava i loro desideri. (Discorso Divino del 23 Febbraio 2009). Colmate di Divinità qualunque cosa facciate, vediate o diciate. Baba

25.3.15
Ogni essere umano ha in se stesso la tendenza malvagia alla concupiscenza, alla rabbia, all’avidità, ecc.. Le epiche ci insegnano a controllare questi nemici reali. Hiranyakasipu era uno scienziato insigne, aveva il controllo dei cinque elementi ma divenne vittima della rabbia; la sua rabbia era diretta contro Dio e alla fine lo rovinò. Egli sottopose suo figlio a molte prove e tribolazioni e pensò persino di ucciderlo precipitandolo dalla cima di una montagna, gettandolo in mare, spingendolo nella tana di serpenti velenosi e facendolo calpestare dagli elefanti. Prahlada cantava il Nome di Dio continuamente e ne uscì illeso e vittorioso. Per questo si dice “Com’è il sentimento, così è l’esperienza”. Dio si manifesta in base ai sentimenti del devoto: se Lo pregate con purezza di cuore e amore, Lo sperimenterete come tale. (Discorso Divino del 18 Marzo 1999). La purezza di cuore è l’essenza di tutta la Sadhana. Baba

26.3.15
In questo mondo effimero e transitorio, ognuno aspira alla pace e alla sicurezza ma il denaro, l’istruzione, la posizione di autorità e le comodità fisiche non possono assicurarle. La pace origina nel cuore e voi potete godere di pace e sicurezza solamente quando il cuore è colmo d’amore. La maggioranza delle persone è oggi priva di gratitudine, che è una delle qualità più essenziali, e dimentica l’aiuto ricevuto dagli altri; per tutta la vita voi dovreste esser grati dell’aiuto ricevuto. Ci sono due cose che dovete dimenticare: l’aiuto che avete dato e il danno che avete ricevuto. Se ricordate l’aiuto che avete prestato, aspetterete sempre qualcosa in cambio mentre il ricordo del male che vi è stato fatto genera in voi un senso di vendetta. Ricordate sempre soltanto il bene che avete ricevuto. Chi possiede queste qualità sacre è un essere umano ideale. (Discorso Divino del 18 Marzo 1999). Non siate mai ingrati verso coloro che vi hanno fatto del bene, non c’è peccato più grande. Baba

27.3.15
L’almanacco può anche prevedere pioggia per dieci giorni ma da quella pagina, anche se la piegate e strizzate forte, non uscirà una goccia d’acqua. Lo scopo di quel calendario non è quello di dare la pioggia ma delle informazioni su di essa; le sue pagine non contengono l’acqua che è soltanto nelle nubi nel cielo. Anche le scritture possono dare solamente informare sulle dottrine, gli assiomi, le regole, i regolamenti e i doveri; le caratteristiche sublimi dei Veda, degli Upanishad e delle altre scritture sono tali che esse danno istruzioni sui metodi atti ad ottenere la pace e la liberazione ma non sono colme dell’estratto della beatitudine che non si può ottenere strizzando il testo. Bisogna scoprire la via e la direzione e raggiungere la meta. (Prema Vahini cap.16). Un’oncia di pratica è migliore di una tonnellata di precetti. Baba

28.3.15
Oggi è un giorno sacro in cui riflettere sulla Gloria di Dio e sulla Sua relazione con gli esseri umani. Il Ramayana non è una storia che ha avuto una fine: voi lo state vivendo e ne dovete fare l’esperienza nel cuore, non esaminarlo come un fatto mentale. Come procedete nella lettura e nella riflessione, il suo significato interiore diviene chiaro nella misura in cui la vostra mente è pulita. Rama è il figlio di Dasaratha (colui che ha dieci carri); i dieci carri sono i sensi: i cinque organi d’azione e i cinque di percezione. Satya, Dharma, Shanthi e Prema sono i quattro figli di questo Re; Rama è Satya, Bharatha è il Dharma, Lakshmana è Prema e Shatrugna è Shanti. Prendete questi quattro ideali dal Ramayana come fari della vita e sarete sempre colmi di pace e gioia. (Discorso Divino del 25 Aprile 1961). Dio sarà molto vicino a voi se i vostri pensieri, gli ideali e le azioni saranno concordi con quelli di Rama. Baba

29.3.15
Se la coscienza dell’ego provoca in voi l’orgoglio del “Io so tutto”, è inevitabile che cadiate. L’illusione causa la morte, il segreto della salvezza si nasconde nella comprensione del pericolo; se questo pericolo non viene avvertito, la rinascita è inevitabile. Immergetevi nelle pratiche spirituali e il mondo e i suoi problemi non vi coinvolgeranno; voi soffrite, sentite il dolore e sperimentate il lavoro duro solamente quando siete lontani da questa verità. Se si è distanti dal mercato, si sente solamente un rumore indistinto ma, se ci si avvicina, si possono distinguere chiaramente le diverse contrattazioni; nello stesso modo, finché non conoscete la realtà del Supremo, siete sopraffatti e storditi dal frastuono del mondo ma, una volta entrati profondamente nel regno dell’impegno spirituale, ogni cosa diventa chiara e in voi si sveglia la conoscenza della realtà. Fino ad allora, voi girate a vuoto nel rumore insignificante delle argomentazioni, delle dispute e dell’esibizionismo vistoso. (Prema Vahini cap. 16). Come il fuoco è necessario finché il riso non è cotto, le pratiche spirituali sono indispensabili finché non portate a manifestazione la Divinità innata. Baba

30.3.15
Le molte religioni, essendosi sparse per tutto il mondo, hanno perduto i sentimenti fraterni e la loro attendibilità ne ha sofferto. Il principio di armonizzazione è il cuore effettivo di tutte le religioni e tutte le fedi, i principi di coordinazione e riconciliazione devono essere divulgati e ampliati. Sebbene le religioni abbiano nomi diversi e dottrine differenti, nella loro essenza, sono la stessa cosa e hanno lo stesso fondamento. L’esperienza della saggezza dei grandi veggenti, che hanno rivelato il mistero del cosmo e i loro sentimenti di amore universale, non viene apprezzata, accettata e rispettata; lo stesso Dio è celebrato e adorato sotto nomi vari con rituali cerimoniali diversi. In ogni era e per ogni razza, Dio ha inviato dei profeti ad instaurare la pace e la benevolenza. Tutti i grandi esseri umani sono immagini di Dio; essi formano una sola casta nel Regno del Signore e appartengono a una sola nazione: la Fratellanza Divina. (Sutra Vahini cap.2. Onorate tutte le religioni, ognuna è una via verso Dio). Baba

31.3.15
Il veicolo della vita umana è trainato dai sensi e guidato dall’intelletto, con la discriminazione e il distacco come redini, sulle due ruote del Tempo e dell’Azione. I raggi delle ruote sono le regole della Rettitudine tenuti al posto dal cerchio dell’Amore. Il viaggio sarà confortevole se l’asse è la Verità e la meta è la Pace. State attenti a non esagerare l’importanza delle cose che hanno utilità materiale; esse perdono consistenza anche se le tenete strette. Cercate la Verità, che è quella che non subisce cambiamenti, e la Consapevolezza, lo stato di coscienza che è puro, non coinvolto dalle folate della passione e libero dall’egoismo e dal desiderio di possesso. Allora sperimenterete la Luce e illuminerete il Sentiero per gli altri. Sperimentate la gioia che emana dall’Amore che non è macchiato dall’attaccamento. (Discorso Divino del 25 Aprile 1961). Riempite il cuore con la luce dell’Amore in modo che le qualità malvagie dell’odio, dell’avidità e dell’orgoglio non vi trovino spazio. Baba