04 - aprile 2015

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APRILE 2015

1.4.15 Ogni aspirante che cerca il Divino sulla via della devozione deve sforzarsi di star lontano dai tumulti, dalle crudeltà e dalle falsità del mondo oltre ad attenersi alla verità, alla rettitudine, all’amore e alla pace. Coloro che cercano l’unione con Dio e il benessere del mondo devono ignorare, in quanto inutili, sia la lode che il biasimo, l’apprezzamento e la derisione, la prosperità e le avversità; con coraggio, devono aver fede salda nella loro realtà innata e dedicarsi all’elevazione spirituale. Neppure gli Avatara, come tutti gli altri, possono mai sfuggire al criticismo e al rimprovero ma non si piegano e si attengono alla verità. Quelli che indulgono nella critica o nel biasimo dovranno, in futuro, aprirsi la via attraverso difficoltà insopportabili e quindi comprendere la natura effettiva dei grandi e cominciare ad apprezzarli; la loro debolezza e ignoranza è la causa fondamentale dell’atteggiamento critico. State quindi lontani da coloro che dubitano e sono ignoranti, desistete dal discutere con loro su ciò in cui credete. (Prema Vahini cap.17). L’aspirante cerca sempre le persone gioiose e veritiere; egli deve evitare tutti i pensieri tristi e deprimenti. Baba

2.4.15 Noi conosciamo molto del cosmo. Le scienze fisiche hanno scoperto tante cose usando gli strumenti della mente e dell’occhio umani che descrivono e analizzano le cose come sono, come le vedono nel momento; gli oggetti che percepiscono vanno però soggetti al flusso e al cambiamento costanti. Noi abbiamo una consapevolezza piccolissima della Verità che non cambia; tale Principio Immutabile è Brahman, il Principio Divino Eterno che è il fondamento dell’Universo manifesto. Non esitate ad accettare questo fatto, non dubitatene perché l’occhio e la mente non possono percepirlo. Una persona che vede il tronco di un albero secco di notte teme che possa essere un fantasma o un essere umano strano ma quello non è né l’uno né l’altro anche se è percepito in quel modo; la ragione di questa interpretazione errata è l’oscurità che fa supporre che qualcosa sia qualcos’altro che non c’è. Nello stesso modo, la percezione errata (Maya) vela e fa apparire irreale il Divino. (Discorso Divino del 18 Marzo 1999). Considerare l’Universo una manifestazione di Dio e sperimentarlo come tale è devozione vera. Baba

3.4.15 Tra coloro che cercano di fare azioni buone e seguono il sentiero dell’auto-realizzazione, si riscontrano tre tipi. Quelli che hanno troppa paura dei problemi, delle perdite e delle difficoltà per cominciare ad impegnarsi sono il tipo inferiore; coloro che, dopo aver intrapreso il viaggio e percorsa una distanza breve, si lasciano deprimere e sconfiggere dagli ostacoli e dalle delusioni per cui si ritirano a metà, sono il tipo medio. In fine troviamo le persone che aderiscono con volontà al percorso con calma e coraggio qualunque sia la natura del lavoro e per quanto accidentata sia la strada: queste sono, è ovvio, del tipo più elevato. Questa fermezza, questa fede e costanza sono le caratteristiche dei devoti. Voi potete essere ingannati dall’attaccamento a questo mondo illusorio e attratti dalla gioia temporanea ma non gettate mai gli strumenti che portano al raggiungimento permanente e alla felicità completa. Continuate a compiere i vostri doveri spirituali con devozione piena. (Prema Vahini). Il Divino non può essere sperimentato in mancanza di Amore altruistico, fede e fermezza. Baba

4.4.15 L’amore si può coltivare con due metodi: considerare sempre trascurabili gli errori degli altri per quanto grandi siano e ritenere grandi i nostri, per quanto insignificanti e trascurabili, e dolersene e pentirsene. Con questo sistema, evitate di maturare difetti e colpe maggiori e acquisite le virtù della fratellanza e della tolleranza. Poi, qualunque cosa facciate da soli o con altri, ricordate sempre che Dio è onnipresente, che vede, ode e conosce tutto. Ricordate che Egli ode ogni parola, discriminate tra il vero e il falso e attenetevi strettamente alla verità; discriminate tra il giusto e l’errato e fate solamente il bene. Impegnatevi in ogni momento ad essere consapevoli dell’onnipotenza di Dio. Il corpo è il tempio dell’individuo per cui, qualunque cosa accada in quel tempio concerne l’individuo; così il mondo è il corpo del Signore e tutto ciò che accade in esso riguarda Lui, sia il bene che il male. (Prema Vahini cap. 19). Solamente quando riconoscete i vostri difetti cominciate a comprendere le vie del Divino. Baba

5.4.15 Tutti gli oggetti in Natura e tutti gli esseri all’intorno vi impartiscono lezioni di tipi diversi continuamente, in ogni momento della vita; riconoscete questa verità, la Natura è sacra e meravigliosa. Gli esseri umani, coinvolti profondamente negli interessi secolari e nella presunzione folle, se ne considerano padroni. Essa è il miglior insegnante; è la Natura, che presiede a ogni aspetto della vita e vi fornisce tutto il nutrimento, vi può benedire o punire. L’ambito del suo controllo è vasto. Dio considera tutte uguali le cose della Creazione, Egli è immanente in tutte quindi non pensate che Dio e la Natura siano entità distinte, Essi sono interconnessi inseparabilmente come l’oggetto e la sua immagine. Le scritture Bharatiya antiche ritenevano e adoravano ogni oggetto in Natura come una Manifestazione Divina; dalla pietra al diamante, dalla formica all’elefante, dalla persona comune al saggio, ogni cosa e ogni essere erano considerati degni di adorazione. (Discorso Divino del 3 Settembre 1988). Non c’è esempio di amore altruistico più grande della Natura. Baba

6.4.15 Per il fatto che la Natura è un riflesso del Divino, le sue leggi non possono essere trasgredite da nessuno. Agli esseri umani è stata donata questa nascita affinché portino a manifestazione la loro natura effettiva ma le persone si smarriscono nella ricerca dei possessi materiali invece di cercar di comprendere la verità del cosmo; esse non comprendono che il corpo umano, composto dai cinque elementi fondamentali, è destinato a perire. Questo corpo temporaneo e mortale dovrebbe essere considerato come il mezzo atto a manifestare la Realtà eterna. Bisogna pensare che esso sia come una cassaforte in cui sono custoditi i gioielli preziosi delle qualità e delle azioni buone; sono queste le qualità che dovrebbero essere tenute in gran conto. Se oggi la condizione del mondo appare deplorevole, è perché le azioni e la condotta delle persone non sono buone. Gli individui devono tornare alla via della rettitudine e vivere in modo sacro e buono. (Discorso Divino del 3 Settembre 1988). Siate dei servitori, dei servitori di Dio; allora tutta la forza e la gioia vi saranno concesse. Baba

7.4.15 Difficoltà, problemi e preoccupazioni si presentano nel corso normale della vita come conseguenza delle azioni passate o Karma; la nascita umana ne è il risultato, le loro conseguenze sono inevitabili. Come sono le azioni saranno le reazioni: se vi ponete davanti a uno specchio e offrite delle salutazioni, le stesse vi vengono riflesse; se dite allo specchio delle parolacce, l’acredine vi torna indietro nello stesso modo. E’ evidente che i frutti sono determinati dalle nostre azioni. L’essere umano è un’immagine di Dio; “Dio appare in forma umana” dicono le scritture. Egli non viene come Avatar per sollevare individui particolari dalle loro difficoltà e sofferenze dando loro felicità, Dio assume forma umana di tempo in tempo per mostrare all’umanità come gli individui possano essere divinizzati. (Discorso Divino del 3 Settembre 1988). Dedicate a Dio tutti i pensieri, le parole e le azioni. Baba

8.4.15 I sentimenti dei devoti determinano il loro concetto di Dio. Quando un devoto prega “Oh Signore! Io soffro molto; non vedi le difficoltà che sto sopportando?”, il Signore gli appare solamente come un paio di occhi. Oggi, le persone meditano, per la maggioranza, e in quel lasso di tempo appaiono come yogi; dopo la meditazione, tornano alle loro attività di tutti i giorni immergendosi nei piaceri terreni. Questo non è il modo i vivere che il Signore ha predicato. Il Signore Krshna disse: “Siate yogi sempre”. Pensate al Divino in ogni momento, in ogni situazione, qualunque cosa vediate, facciate, diciate o sperimentiate; pregare Dio quando tutto vi va bene e rimproverarLo quando siete in difficoltà è il segno di una mentalità egoista e ristretta. Ciò che deve accadere non può essere evitato; considerate qualunque cosa accada come un dono di Dio. Solamente quando maturate una fede e un amore simili per Dio la spiritualità può crescere. (Discorso Divino del 3 Settembre 1988). Considerare l’universo come una manifestazione di Dio e sperimentarlo in tal modo è devozione vera. Baba

9.4.15 Le persone vorrebbero ottenere tutto ciò che desiderano e restano deluse o contrariate quando i desideri non si realizzano. Il piacere è un intervallo tra due periodi di sofferenza, non potete averlo sempre; i due sono come il sole pieno e il cielo nuvoloso. Più si macina il legno di sandalo più esso profuma, la canna da zucchero produce il suo succo dolce quando viene schiacciata per bene, l’oro diventa puro e raffinato quando lo si fonde sul fuoco; così un devoto vero non cederà nel suo amore per Dio neppure se incontrerà difficoltà e ostacoli nella vita. Dio mette i Suoi devoti alla prova solamente per portarli a un livello più elevato sulla scala spirituale e le loro vite sono santificate quando essi affrontano tali problemi con fede piena nel Divino. (Discorso Divino del 14 Aprile 1993). L’angolo giusto da cui affrontare una difficoltà è il “try- angle”. Baba

10.4.15 Una persona piena di rabbia, avidità e paura non può ottenere niente in questo mondo. I desideri eccessivi degradano l’essere umano; voi non potete eliminarli completamente ma dovete porre loro un limite perché, oltre una certa misura, vi perdete. I desideri sono terribilmente pericolosi; il nemico di oggi può diventare un amico domani e vice versa ma il desiderio e l’avidità sono nemici perpetui, vi perseguitano incessantemente. La Gita dichiara con chiarezza che essi sono i nemici dell’essere umano quindi teneteli sotto controllo. Incarnazioni dell’Amore Divino! Ricordate sempre che la persona priva di orgoglio egoistico piace a tutti. Il segreto da conoscere per essere liberi dalla sofferenza è non provare odio. Chi ha abbandonato i desideri è libero dalle preoccupazioni, superando l’avidità sarete sereni. (Discorso Divino del 1 Aprile 1995). Meno desideri avrete, più liberi sarete. Baba

11.4.15 Cadendo preda della mancanza di pace, voi cercate il Divino con vari mezzi; qual è la causa del dolore? Esso è dovuto ai desideri insoddisfatti o al fallimento dei vostri sforzi? Siete tristi perché non possedete certe cose o perché non avete vinto la lotteria? Lamentandovi per cose insignificanti, voi dimenticate la vostra divinità. Questi non sono affatto dei problemi reali, la causa effettiva della sofferenza è l’attaccamento al corpo, è l’identificarsi col corpo. Tutti i dispiaceri nascono dal sentimento di “io” e “mio” quindi ridurre l’attaccamento al corpo è essenziale davvero. I desideri sono una fonte di piacere ma sono anche la causa della sofferenza, la mente va tenuta sotto controllo. Neppure mille uomini possono tener fermo un treno che corre ma quel treno si ferma completamente quando vengono applicati i freni; la mente con i suoi capricci è simile: se la controllate, tutta la sofferenza svanirà. (Discorso Divino del 3 Settembre 1988). Le azioni ordinarie fatte con attaccamento o desiderio generano legame mentre quelle altruistiche, che ne sono prive, diventano Karmayoga. Baba

12.4.15 Non c’è bisogno di un’autorizzazione per vivere in modo divino, ogni sforzo mirato a comprendere l’unità che sottende tutta la molteplicità è un passo sul sentiero della Vita Divina. Voi dovete zangolare il latte se volete separate e identificare il burro che vi è immanente; così bisogna condurre un processo specifico di pensieri e azioni al fine di raggiungere la certezza assoluta del fatto che questo mondo è falso, che è una mistura buffa di reale e irreale. Per vivere una Vita Divina non si può accettare la presenza della macchia più piccola nel carattere o di illusione nell’intelletto. Le persone dedicate ad essa devono darne l’esempio nelle regole e nella pratica. Eliminate le cause fondamentali dell’ansia, della paura e dell’ignoranza; allora la vostra personalità vera splenderà. L’ansia si rimuove con la fede nel Signore, la fede che vi dice che tutto ciò che accade è per il meglio e che la Sua Volontà sarà fatta. (Discorso Divino dell’Aprile 1957 a Venkatigiri). L’accettazione serena è la migliore difesa contro l’ansia. Baba

13.4.15 La sofferenza nasce dall’egoismo, dal pensare di non meritare di essere trattati così male, di essere stati lasciati senza aiuto. Quando l’egoismo è eliminato, la sofferenza scompare. L’ignoranza è proprio un errore, una interpretazione errata del corpo come Se! In effetti, ognuno di voi deve cercare di liberarsi dall’ego dopodiché il Signore vi accetterà come foste il Suo flauto. Io vi incoraggio a diventare il Suo flauto perché allora il Signore verrà da voi, vi raccoglierà, vi porterà alle labbra e aliterà attraverso di voi, dal vostro cuore completamente vuoto per l’assenza totale dell’egoismo che avevate generato. Egli creerà musica piacevole per il godimento de tutta la Creazione. Siate decisi con i vostri desideri, fondete la vostra volontà con la Volontà di Dio, inalate solamente il respiro di Dio; quella è Vita Divina! Quello è ciò che Io voglio che tutti desideriate e raggiungiate. (Discorso Divino dell’Aprile 1957 a Venkatagiri). Non date spazio all’ego, esaminate la vostra posizione in questo cosmo immenso e comprenderete facilmente la vostra piccolezza infinitesima. Baba

14.4.15 Non c’è bisogno di una religione nuova, una cultura nuova o una filosofia nuova, ciò che serve è solamente un cuore puro; voi non dovete dare spazio alle impurità o all’inquinamento del cuore. Si può rendere sacra la propria vita seguendo la regola d’oro “Aiuta sempre, non ferire mai”. Parlate dolcemente, sommessamente e secondo verità; ci sono due occhi per vedere cose diverse, due orecchie per udire il buono e il cattivo, due mani per fare il bene e il male ma c’è una lingua sola per dire soltanto la Verità. Incarnazioni dell’Atma Divino! Vivete albergando pensieri sacri, ascoltando cose buone, dicendo parole buone e facendo cose buone; se tutti seguirete questo cammino, la felicità e la prosperità regneranno nel mondo. (Discorso Divino del 14 Aprile 1993). L’universo intero è fatto di materia transeunte e soggetta al decadimento quindi bisogna acquisire la devozione verso il Signore che è la Realtà permanente. Baba

15.4.15 Il Divino è venuto come Avatar solamente per insegnare all’umanità la verità dell’Amore. Soltanto l’Amore è il frutto dell’Amore; l’Amore vero non ha traccia di interesse personale né conosce paura. Il mondo mostra la diversità che è emanata dall’Uno, il Divino evidenzia l’unità che sottende la diversità; solamente dal Divino si può imparare a riconoscere questa “Unità nella Diversità”. Dovunque andiate, qualunque cosa facciate o vediate, coltivate l’impegno sacro di fare soltanto le azioni gradite a Dio. La Gita dichiara: “Non abbiate intenzioni cattive verso alcun essere vivente, l’odio verso chiunque è odio verso Dio”. Le scritture dicono anche: “Le salutazioni che offrite a chiunque raggiungono il Divino”. Se riempite il cuore d’amore, non proverete odio per nessuno. Coltivate la fede nel fatto che il Divino è in ognuno e affidatevi completamente a Lui in spirito di dedizione completa. (Discorso Divino del 3 Settembre 1988). Considerare l’universo come manifestazione di Dio e sperimentarlo come tale è devozione vera. Baba

16.4.15 Finché avete in vista dei desideri, non potete evitare la sofferenza. La gioia e la pace non si trovano negli oggetti esterni, sono in voi ma, nella vostra stoltezza, voi le cercate fuori di voi stessi, nel mondo esteriore. Non c’è dubbio che dobbiate lasciare questo mondo effimero, forse oggi o domani, quindi rendetevi conto della sua transitorietà. Cercate di conoscere l’essenza della Verità eterna, cercate di sperimentare l’Amore che è Dio Stesso, discriminate in ogni caso accettando ciò che è vero e scartando il resto. Certamente tutti potete afferrare facilmente la relazione che avete con il vostro Creatore acquisendo questi strumenti: una mente non inquinata dall’attaccamento e dall’odio, una parola non contaminata dalla menzogna e un corpo mondo dalla violenza. Alzatevi e svegliatevi qui e ora! (Prema Vahini cap.19). Tenere il Nome del Signore sempre splendente nella mente e sulla lingua terrà sotto controllo le stravaganze mentali. Baba

17.4.15 Nel trattare i devoti, il Signore deve mantenere un equilibrio; ecco un esempio dalla vita di Ramakrishna Paramahamsa. Nei tempi antichi come nel presente, ci sono state e ci sono sempre persone che indulgono nel calunniare gli uomini santi. Una volta, due dei suoi discepoli furono testimoni delle offese che alcuni abitanti di un villaggio rivolsero al nobile Saggio in due casi diversi; in risposta, Brahmandanda, un devoto gentile, pianse mentre Vivekananda restituì loro le offese e li minacciò. Il Saggio Ramakrishna disapprovò ambedue le azioni! Spiegando insegnò: “Un’automobile ha quattro pneumatici, la pressione in quelli anteriori e in quelli posteriori deve essere quella prescritta. Se in alcuni di essi ce n’è troppa, la stessa va ridotta e, se invece è poca, essi vanno gonfiati; solamente allora l’auto viaggerà confortevolmente. Vivekananda soffre di pressione elevata, ha bisogno di essere sgonfiato; Brahmananda è troppo debole, deve essere gonfiato. (Discorso Divino a Trayi Brindavan nel Luglio 1988). Il suggerimento che ricevete dipende dal livello della vostra evoluzione spirituale e dalla situazione in cui vi trovate. Baba

18.4.15 Voi non dovreste pregare Dio per questo o quel favore perché nessuno sa quali tesori immensamente preziosi, Divini e magnifici si trovino nel forziere della Grazia Divina. Voi non potete mai sapere cosa Dio intenda o desideri dare a voi, i Suoi devoti; in questa situazione, chiedendo cose futili e prive di valore, voi sminuite il Suo stato Divino quindi non chiedete a Dio, non desiderate, non pregate per cosine da niente. Più prezioso e desiderabile di ogni altra cosa è l’Amore di Dio; per questo Madre Mira cantava: “Oh cuore, bevi il nettare dell’Amore Divino”. Se proprio dovete chiedere qualcosa a Dio, pregateLo così: “Oh Signore! Concedimi solamente Te”. Una volta che avete ottenuto il Signore, potete avere tutto ciò che credete. Se potete conquistare l’Amore Divino così prezioso, perché anelare a qualunque altra cosa? (Discorso Divino del 9 Ottobre 1989). Ciò che ognuno dovrebbe cercare è la Grazia del Divino che è il tesoro più grande di tutte le ricchezze del mondo. Baba

19.4.15 Un segno negativo dell’era di Kali è il fatto che la gente va nei templi o nei luoghi di adorazione per ottenere benefici futili; se potete ottenere il Signore Stesso, cosa può essere fuori dalla vostra portata? Il Saggio Tyagaraja ha detto chiaramente: “Rama, se ho solamente la Tua Grazia, nessun pianeta può farmi alcun danno”. La forza morale che ricevete dall’Amore del Signore vi dà la fiducia in voi stessi e questa genera un potere interiore immenso; tutti dovrebbero ottenere tale potere. Acquisite questa fiducia in voi stessi così da sperimentare la Beatitudine del Se. La persona colma di amore per il Signore ha grande pace mentale, è pura di cuore e non è angustiata da alcuna circostanza avversa, da alcuna sconfitta o perdita. L’amore deve essere libero da sentimenti o aspettative; l’amore che nasce dal desiderio di qualcosa in cambio non è amore vero. Generate in voi l’amore altruistico e privo di movente. (Discorso Divino del 9 Ottobre 1989). Dove c’è fiducia c’è amore, dove c’è amore c’è pace. Baba

20.4.15 Il vostro amore per Dio deve essere saldo e immutabile, indifferente alle prove, alle tribolazioni e alle vicissitudini. I Pandava erano esempi supremi di amore incrollabile per Kshna. Quando Draupadi venne umiliata alla corte dei Kaurava, quando Abhimanyu fu attaccato e ucciso dai Kaurava, quando Asvattama massacrò i loro bambini, quando essi officiarono il sacrificio glorioso dei Rajasuya al colmo del loro potere o quando subirono l’esilio nella foresta senza soccombere alle difficoltà e ai problemi che incontravano, essi si attennero fermamente al Nome di Krshna con fede incrollabile in Lui, confidando solamente nel Suo Amore. Difficoltà e problemi sono nuvole passeggere che vanno e vengono. Voi ricordate gli amici e i parenti che avevate nelle vite precedenti? L’unica relazione che rimane inalterata è quella che avete con Dio; attaccatevi solamente a Lui. (Discorso Divino del 9 Ottobre 1989). Non deprimetevi mai quando siete gravati dalle difficoltà, Dio non vi imporrà mai le tribolazioni che non potete sopportare. Baba

21.4.15 Le gopi non si interessarono al fatto che il Divino abbia degli attributi o ne sia privo, esse preferirono adorarLo nella forma di Krshna e desiderarono fondere la loro forma con la Sua. “In questo modo saremo prive di forma” esse dichiararono. E’ quando noi dimentichiamo la nostra forma che possiamo fonderci con il Senza-forma. Il Divino non si può sperimentare tramite la meditazione o la recitazione, è un’illusione; queste pratiche possono dare un pace mentale momentanea. Per sperimentare la gioia che non finisce, bisogna portare a manifestazione la propria natura Divina; per questo, l’ambiente deve essere adatto e avere vibrazioni pure e Divine. Per concentrarsi sull’Atma Divino che risiede nel proprio cuore, non è necessario andare nella foresta; la chiave alla pace interiore è dentro di voi, non fuori. Nell’atmosfera della Sacra Presenza Divina, voi potete portare avanti più validamente la vostra ricerca della pace. (Discorso Divino del 14 Luglio 1990). Come l’aria o l’acqua assumono la forma del contenitore in cui si trovano, Dio acquisisce la forma in cui il devoto Lo adora. Tutte le forme sono Sue. Baba

22.4.15 Molti si definiscono “devoti” ma questa rivendicazione non ha alcun significato in se stessa. Quando scrivete una lettera, non potete essere sicuri che il messaggio sia giunto dove volevate se il destinatario non ne conferma la ricezione; in modo simile, che uno sia un devoto o meno deve essere dichiarato dal Signore Stesso. Arjuna non disse a Krshna “Io sono un Tuo devoto” né il Signore Krshna si accontentò di dire “Arjuna, tu sei un mio devoto”. Perché il Signore Krshna scelse di dire “Tu sei Mio amico e devoto” invece di chiamare Arjuna sempicemente “amico” o “devoto”? In questa dichiarazione c’è un significato spirituale profondo che vi diverrà chiaro solamente quando vivrete la vita spirituale. Se Krshna avesse detto “Tu sei Mio amico”, l’ego di Arjuna sarebbe gonfiato ed egli si sarebbe preso delle libertà illecite con Krshna; se Egli avesse detto “Tu sei Mio devoto”, Arjuna sarebbe diventato estremamente sottomesso quindi il Signore Krshna dichiarò “Arjuna, tu sei Mio devoto e amico”. (Discorso Divino tenuto a Trayi nel Luglio 1988). Dio solamente è davvero altruista come vostro amico e benefattore ora e per tutti i tempi che verranno. Baba

23.4.15 Per questo malanno universale del ciclo di nascita e morte, l’ascolto di discorsi spirituali e il canto del Nome di Dio costituiscono una prescrizione obbligatoria. Il Nome di Dio, i Veda e i Purana devono essere recitati e ascoltati. Se non risvegliate la consapevolezza interiore facendo questo, cadrete nella perdizione. Per ottenere la Grazia di Dio, il sentimento egoistico che vi fa dire “Sono io che faccio” deve essere sradicato dal cuore. Tutti, eruditi o illetterati che siano, devono sentire una spinta irresistibile a conoscere Dio. Egli ha lo stesso affetto verso tutti i Suoi Figli perché la natura della luce è quella di illuminare. Pronunciando il Nome di Dio uno può progredire verso la Realizzazione, un altro può forse fare azioni malvagie! Dipende dall’uso che fate della luce. Ricordate: il Nome del Signore è senza macchia, ora e sempre. (Prema Vahini cap.21). I Bhajan, i Satsang e la meditazione, fatti con la mente intrisa d’amore, danno Pace, Gioia e Saggezza. Baba

24.4.15 Dio è onnipresente ed è in voi. Il requisito primario necessario per trovarLo in voi stessi è amarLo con amore puro e privo di ego. Cantate il Suo Nome con amore. In questo mondo, tutti gli esseri sono legati dal karma. Dio ama la forma umana per cui gli Avatar vengono in questa forma; voi potete sperimentare la sua visione compiendo i vostri doveri come è affermato nella Bhagavad Gita. Il Divino è adorato in forma di idolo, di immagine decorata, in una forma artificiale; voi dovreste sperimentare il Signore nella Sua Forma naturale, in modo naturale. Tutti gli ornamenti che i devoti applicano non fanno piacere a Dio, possono far piacere al cuore di altri devoti ma il cuore di Dio non ne è commosso; soltanto con l’amore si può commuovere e intenerire il cuore di Dio, ogni devoto ne ha il potere. Invece di proferire adulazioni stravaganti o cercare da Lui favori meschini, desiderate solamente Dio e otterrete tutto. Impegnatevi nel fare di Dio il vostro amico intimo. (Discorso Divino del 9 Ottobre 1989). Il coltivare l’amicizia con Dio costituisce la più grande delle nove forme di devozione. Baba

25.4.15 Molte persone denigrano l’adorazione delle immagini ma la sua base è, in realtà, la propria capacità di vedere il macrocosmo nel microcosmo. Il valore dell’adorazione dell’immagine è testimoniato dall’esperienza, non dipende dalla propria facoltà di immaginazione. Ciò che si trova nella Forma del Signore, si trova anche, non diminuito né adulterato, nell’immagine della Forma. L’immagine serve allo stesso scopo delle metafore e delle similitudini in poesia; esse illustrano, amplificano e chiariscono. La gioia non deriva dalla forma delle cose ma dalla relazione allacciata. Il suo bambino fa felice la madre e non ogni bambino; così è con tutte le cose! Se si instaura quel tipo di parentela, quell’Amore Divino con una qualunque cosa dell’universo, si può sperimentare davvero una gioia travolgente! Solamente coloro che l’hanno provata possono capirlo. (Prema Vahini cap.20). Se volete sperimentare l’unicità, dovete osservare il cosmo attraverso la lente dell’unità spirituale. Baba

26.4.15 Le persone cedono all’illusione e diventano uno con l’oscurità causata dai valori falsi e dall’attaccamento a ciò che non è reale: il “me” e il “mio”. Eppure le scritture sono come una madre, non desistono; esse persistono e proseguono nel ricordarvi la meta in modo che siate salvati. Le scritture vanno considerate come la fonte della consapevolezza dell’incomprensibile, dell’immisurabile e inesprimibile Brahman. Le scritture sono innumerevoli e il tempo di una vita è troppo poco; gli aspiranti sono molti, le esitazioni e i dubbi numerosi. La costanza è scarsa con il risultato che nessuno può rivendicare la padronanza completa ma voi non avete bisogno di bere tutto l’oceano per conoscerne il sapore, una goccia basta. In modo simile, comprendere tutti i contenuti delle scritture è impossibile ma afferrare una lezione importante che vi è insegnata e metterla in pratica è sufficiente; la lezione è: “Ricordo costante del Divino”. (Sutra Vahini cap.2.). Il modo più semplice Per sperimentare la vicinanza con il Divino è quello di ricordare costantemente il Nome del Signore. Baba

27.4.15 Gli studiosi dicono che evitare il karma è impossibile; questo è vero fino a un certo punto. Ora voi potete chiedervi se ci sia un modo per evitare le conseguenze del karma. Si, è possibile per chiunque ottenga la Grazia di Dio. Una volta che meritate e ricevete la Grazia del Signore, non subite più le conseguenze delle azioni passate quindi sforzatevi di meritare la Grazia Divina. Quando la ottenete, anche se dovete sperimentare le ripercussioni del karma, non ne sentirete il dolore. Considerate l’esempio di una bottiglia di medicina: il prodotto medicamentoso ha una data scadenza dopodiché perde il suo potere. In modo simile, la Grazia di Dio fa scadere le conseguenze delle azioni e annulla gli effetti del karma. “Meritare” la Sua Grazia è qui la cosa più importante. Voi dovete coltivare la forza necessaria e il potere della volontà per meritare la Grazia Divina ed essere liberi dai ceppi del karma. (Discorso Divino del 21 Luglio 2005). Imparate ad amare e rispettare tutti; così otterrete la Grazia del Divino che è l’abitante di tutti gli esseri. Baba

28.4.15 Se il mondo fosse reale, noi dovremmo averne coscienza anche durante la fase di sonno senza sogni ma, durante il sonno, non ne siamo consci quindi il mondo visibile è irreale come quello dei sogni. L’Universo è un riflesso del Divino. Il cielo può essere riflesso in una brocca di vino di palma ma questo non lo sminuisce; in modo simile, l’Atma alberga puro e incontaminato in questo veicolo chiamato corpo. I frutti dell’azione, buoni o cattivi che siano, coinvolgono il veicolo e non il residente. Quando tale saggezza si manifesta, la ombre oscure dei tre tipi di karma* fuggono davanti ad essa. Le sofferenze e le difficoltà di questo mondo sono illusorie e transitorie; fissate la mente su questo fatto importantissimo e iniziate coraggiosamente il cammino della pratica spirituale, la pratica della devozione. *I tre tipi di karma sono: Sanchita o karma totale accumulato, Prarabdha o karma i cui effetti subiamo nel presente e Aagami che è quello che compiamo ora i cui risultati sperimenteremo nel futuro. (Prema Vahini cap.25). La conoscenza non messa in pratica è come il cibo non digerito. Baba

29.4.15 Cantate il Nome di Dio ogni giorno, solamente questo vi proteggerà sempre. Come l’aria è onnipervadente, Dio è presente in voi, con voi, intorno a voi, sotto e sopra di voi quindi siate in comunione costante con la Divinità. Se acquisite la fede nella Divinità, avrete naturalmente il senso di unità per cui non ci sarà spazio per l’inimicizia; basta che facciate il namasmarana con tutto il cuore. “Hari Bhajana bina sukha shanti nahi…..” (Non si può raggiungere la pace e la felicità senza cantare la gloria di Dio). Se cantate incessantemente il nome “Rama”, nessun danno può mai accadervi; non sprecate questa opportunità, fatene l’uso migliore e ricordate che Dio è sempre con voi dovunque siate. (Discorso Divino del 21 Luglio 2005). Abbiate il Nome di Dio sempre raggiante sulla lingua e nella mente; di questa, Esso terrà i capricci sotto controllo. Baba

30.4.15 Quando il padre di Prahlada, Hiranyakasipu, lo attirò a sé amorevolmente e gli chiese cosa avesse imparato dal precettore, il ragazzo rispose: “Ho imparato l’essenza segreta di tutto l’apprendere”. Il padre ne fu contento e proseguì “Dimmi la cosa essenziale di cui sei ora padrone” al che Prahlada disse: “ Padre! Colui che illumina tutto, che alla fine riassorbe tutto in Se Stesso, è l’Uno, il Signore Narayana; tenerLo sempre in mente, sperimentando la beatitudine che ne consegue, concede l’appagamento totale”. Poi aggiunse: “ Padre! Tu hai conquistato il mondo intero ma non hai saputo conquistare i sensi; come puoi quindi ricevere la Grazia da Narayana? Queste conoscenze materiali e conquiste terrene sono possessi vuoti; solamente la conoscenza-esperienza del Divino Unico merita di essere perseguita” disse il ragazzo prodigioso. (Sutra Vahini cap.2). Come l’aria e l’acqua assumono la forma del recipiente in cui sono contenute, Dio prende la forma in cui il devoto Lo adora. Tutte le forme sono Sue. Baba