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01 - gennaio 2010

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GENNAIO 2010

1.1.10
Qualunque cosa facciate, usate tutta la forza e la capacità di cui siete dotati, parlate e agite sinceramente. All’inizio, può darsi che falliate nel farlo ed incontriate delle difficoltà e sofferenze ma è scritto che alla fine avrete successo e otterrete la vittoria e la beatitudine. Ognuno di voi dovrebbe stare sempre attento al proprio comportamento e ai tratti del carattere; ricordate sempre la massima “Soltanto la Verità trionfa (Satyameva Jayate)”. Tramite il comportamento e il modo di vivere, si possono portare a manifestazione la Verità e il Sé Eterno (Paramatma). Baba

2.1.10
Le macchie del cuore vanno lavate con la vita morale e il compimento del proprio dovere. Può arrivare il momento in cui si diventa stanchi o deboli ed allora bisogna pregare così: “Oh Signore, le cose sono andate al di là delle mie capacità e sento che un tentativo ulteriore sarebbe uno sforzo troppo grande; Ti prego di darmi forza”. All’inizio, Dio si tiene a distanza ed osserva i vostri sforzi come l’insegnante che sta lontano dallo studente che sta scrivendo le risposte alle sue domande. Poi, quando eliminate l’attaccamento ai divertimenti e vi orientate verso le azioni buone e il servizio, Egli vi viene vicino in modo incoraggiante perché, come il Dio Sole che rimane ad aspettare fuori della porta chiusa, non annuncia la Sua presenza né bussa alla porta: Dio aspetta semplicemente! Quando aprite la porta appena un pochino, la luce del Sole si riversa dentro e caccia via immediatamente l’oscurità; in modo uguale, quando chiedete l’aiuto di Dio, Egli è presente accanto a voi con le mani tese per dare assistenza. Tutto ciò che è necessario è la saggezza di ricordarLo e la discriminazione sufficiente a pregare Lui e chiedere a Lui. Baba

3.1.10
Per ottenere la crescita spirituale, una vita etica è fondamentale. Questa vita etica è basata sulla discriminazione tra la verità e la falsità; come si conserva la perla e si getta la conchiglia, voi dovete accettare la verità e rigettare ciò che non è essenziale. Per conseguire questo, devono essere presenti sia lo sforzo individuale che la Grazia Divina. Voi dovete praticare costantemente la grande lezione: il corpo e l’anima sono separati. Questo è un esercizio molto benefico, questo vi serve a portare a manifestazione la Verità, la Verità del fatto che la Divinità è presente in tutti. Baba

4.1.10
Senza rendervene conto, voi potete generare e sviluppare in voi stessi una varietà notevole di abitudini e atteggiamenti egoistici che vi causano grande malcontento; la spinta a questo viene dal complesso del potere, l’avidità di potere e ricchezza. Potete esaltarvi perché siete molto ricchi, pieni di talento e perspicaci; da dove avete preso tutto questo? Voi potete anche dire che lo avete ottenuto con il vostro sforzo ma, in effetti, lo avete ricevuto da qualcuno. La sorgente da cui originano tutti i poteri è il Signore di Tutti (Sarveshvara), l’Onnipotenza appartiene soltanto al Signore di tutti gli esseri. Ignorare l’Onnipotenza e illudere se stessi col pensare che il piccolo potere che si è acquisito sia proprio è certamente presunzione (Ahamkara) e questa deve essere sradicata da dentro. Essa non sussiste in un individuo colmo di devozione genuina che si riconosce dai requisiti di gentilezza, di amore, pazienza, tolleranza e gratitudine; cercate quindi di sviluppare queste virtù in voi. Baba

5.1.10
In questa creazione, la saggezza è avvolta dall’ignoranza. Finché la lampada è accesa, ci sarà un’ombra sotto di essa, questo è inevitabile; anche quando la fiamma dell’illusione brucia, l’ombra dell’ignoranza persiste proprio al di sotto! Comunque, la Conoscenza del Sé distrugge l’ignoranza e fa splendere la saggezza come il sorgere del sole illumina tutto il mondo e porta pace e benessere. Per ottenere questo risultato della pace, lo sforzo è assolutamente indispensabile; la mente è condizionata dal contesto a considerare le cose in termini di bene e male. I riformatori di oggi non si sforzano di trasformare le qualità delle persone, cercano di promuovere l’eguaglianza in materia economica, nella vita esteriore, ma elevare solamente la condizione economica non porterà alla pace durevole; la pace che non finisce si può ottenere solamente ammorbidendo e sviluppando il carattere. C’è un bisogno urgente di riformare il carattere tramite la conoscenza del Sé; soltanto questa riforma porterà il frutto, il frutto della pace e della beatitudine. Baba

6.1.10
La cultura deve essere utilizzata per riformare il carattere; insieme a questa trasformazione e per quanto la si realizza, anche il livello economico della vita può essere adattato. Tutti devono venir istruiti sulle tecniche utili a godere di pace e felicità; queste ultime non dipendono dal mondo esteriore, visibile e oggettivo su cui dibattere o preoccuparsi non porta quindi alcun profitto. Voi dovere rifugiarvi sempre nella contemplazione del Divino e ricordare a voi stessi che il corpo va soggetto al cambiamento, che è temporaneo ed esposto al declino. Solamente quando ogni singolo aspirante è consapevole di questa verità fondamentale, l’equanimità, l’eguaglianza e l’allegria possono venir stabilite sulla terra. Baba

7.1.10
Colui che vede una pentola può sapere chiaramente da solo che essa è una pentola, non è vero? Stando così le cose, come accade che ci si identifichi con il corpo soltanto perché l’attaccamento lo fa percepire come proprio? Questo attaccamento è chiamato ignoranza (ajnana) o senso dell’io e del mio. L’Atman non ha forma ed è libero da tutte le mutazioni, non ha desideri, impulsi o tentazioni ed è privo di attaccamento; quindi non è coinvolto dalle afflizioni del mondo (Thapathraya), è sempre consapevole di non essere colui che fa e rimane testimone come il loto che prospera nell’acqua scevro da attaccamento, non immischiato. Baba

8.1.10
Il Sé Divino può essere portato a manifestazione soltanto se si possiede la discriminazione che serve a liberarsi dai legami. Voi dovete trasformare il vostro intelletto in modo che diventi puro ed acuto. Le persone ignoranti, per le quali la comprensione del Sé Divino è fuori portata, illudono se stesse credendo di poter trarre gioia dal mondo oggettivo che i sensi possono sperimentare. Se riflettessero anche soltanto un poco, diverrebbe loro chiaro come un cristallo che anche quella gioia che sperimentano è un dono di Dio. Il nettare Divino è presente in tutti i luoghi in ogni momento. Quali aspiranti maturi, apprendete come liberarvi dalla falsità scintillante del mondo oggettivo e come gustare la gioia del Divino ottenendo la pace. Un’ape berrà mai un succo amaro? Baba

9.1.10
Per mezzo della semplice forza dell’immaginazione ci si può raffigurare una scena in America; nello stesso tempo, la si può anche sperimentare effettivamente ? No, non si può! Immaginare e raffigurare con la fantasia non serve a niente; bisogna sperimentare con la mente, la parola e il corpo. Una pace di questo tipo non si può ottenere semplicemente informandosi ed imparando a proposito del Sé Divino; potete anche credere profondamente che la gioia sia presente in questi processi ma ciò non è di alcuna utilità. Voi dovete dedicare la vita a conquistare quella gioia e sperimentarla abbracciando la disciplina necessaria ad acquisirla; solamente allora meritate la Grazia di Dio e ne ricevete Amore e Pace eterni. Baba

10.1.10
Godete sempre della pace che risulta dalla cessazione di tutte le agitazioni mentali. Non permettete che la mente corra dietro a questo e quello, cercate di farla stare quieta; tenete fuori e lontane le reazioni causate dal contatto con il mondo esterno e potrete diventare semplice Esistenza, Sat. Quello è lo stato che trascende il regno dei sensi, è la Meta della vita, il vero Sakshatkara (realizzazione immediata). Baba

11.1.10
Spesso si dice “Daivam Manusha Rupena” che significa che Dio si incarna nella forma dell’essere umano. La Divinità non è una entità separata, è immanente nell’umanità; Dio si incarna come umano per ricordare questo all’umanità e redimerla. Ecco perché la nascita umana è considerata molto sacra. La forma umana è un amalgama dei cinque elementi cioè la terra, l’acqua, il fuoco, l’aria e l’etere. Il Potere Divino che fa funzionare i cinque elementi è chiamato Atma, il Sé Supremo; Esso non ha alcuna forma, trascende tutte le forme e tutti i nomi per cui non fate l’errore di pensare che Dio sia confinato a una forma specifica. Ricordate sempre “Dio è Amore e Amore è Dio” ! Baba

12.1.10
Voi dovete comprendere la distinzione tra educazione e Educare; l’educazione punta all’informazione mentre Educare mira alla trasformazione, l’educazione è limitata ai livelli fisico e mentale e deriva da Educare che è relativo ai sentimenti profondi e alla purezza di cuore. La parola, il canto e il modo di vivere dovrebbero scaturire dal cuore; questa è l’essenza di Educare. Soltanto quelli dotati di conoscenza pratica e saggezza sono in grado di comprendere e apprezzare il concetto di Educare. Anche dopo aver ottenuto molti diplomi, se mancate di purezza di cuore, non potete essere definiti educati veramente. Baba

13.1.10
La Divinità è Una; i nomi e le forme possono variare ma il Principio Divino innato è Unico. Per esempio: un salone può esser decorato con molte lampadine ma la corrente che le attraversa è la stessa, i dolci possono essere molti ma l’ingrediente essenziale che genera la dolcezza, che è lo zucchero, è lo stesso. Molte volte noi andiamo dietro ai nomi e alle forme dimenticando la realtà. Baba

14.1.10
Ogni essere umano dovrebbe avere essenzialmente tre qualità: Fermezza, Purezza e Distacco (Nischalathva, Nirmalathva e Nirmohathva). Chi ha queste tre qualità è in verità Dio Stesso. Voi non avete bisogno di chiedere ad altri se siete buoni o meno, la vostra coscienza è il giudice. Voi dovreste pensare sempre a Dio. La gente adora Dio e canta la Sua Gloria pensando che Egli sia in qualche luogo distante. Ci sono state molte Incarnazioni Divine nel passato ma il Principio Divino insito in tutte è il medesimo. Il vostro cuore è il tempio vero di Dio e quindi colmatelo d’Amore. Baba

15.1.10
Prima di tutto dovete comprendere che la Divinità è presente dovunque. Fate che le vostre azioni siano gradite a Dio; voi venite da Dio e vivete in Dio per cui tutto ciò che fate dovrebbe essere dedicato a Lui. Se seguirete un sentiero così sacro, vi fonderete finalmente in Dio. Egli è un amante dei sentimenti (Bhaavapriya) e non delle apparenze (Baahyapriya), Egli vede i sentimenti dietro le vostre azioni. Il mondo è interessato alla scena esteriore (Baahyam) ma Dio è interessato ai vostri sentimenti (Bhaavam) e quindi purificateli come prima cosa. Baba

16.1.10
In tutti c’è amore; in questo mondo non c’è nessuno che ne sia privo. A volte la gente può parlarvi con intenzioni errate: non fatevi disturbare da questo criticismo. La critica che vi viene fatta apertamente svanisce nell’aria mentre, se vi criticano in cuor loro, ne soffriranno; comunque voi non ne sarete toccati. Con questo dovreste maturare l’equanimità in modo da non essere esaltati dalla lode né abbattuti dalla critica. Se volete raggiungere Dio, ci deve essere armonia tra i vostri pensieri, parole ed azioni. La coerenza tra pensieri, parole e azioni è la caratteristica della persona nobile; coloro che ne sono privi sono malvagi. Baba

17.1.10
Dio è presente dovunque; non esiste luogo ove Egli non sia presente, non c’è forma che non gli appartenga eppure voi Lo cercate pensando che sia in qualche posto distante. Dio è davanti a voi, dietro di voi, accanto a voi; ogni singolo individuo è una incarnazione di Dio ma voi non considerate le persone come incarnazioni della Divinità, voi guardate la loro forma e le ritenete semplici esseri umani. Dimenticate la forma, abbiate la certezza che dovunque guardiate non c’è altri che Dio. Lui soltanto provvede ogni cosa per il nostro sostentamento. Voi vedete la dualità nel mondo perché andate per nomi e forme; se guardate oltre i nomi e le forme, troverete l’unità dovunque. Baba

18.1.10
Alcuni sono immersi costantemente in pensieri inerenti il mondo. Certe persone si considerano molto intelligenti e accumulano la conoscenza che trovano sui libri; in effetti, questo tipo di apprendimento è come un’allergia e, una volta che questa comincia a diffondersi, la loro energia si indebolisce. Oggi, disgraziatamente, accumuliamo allergia e non energia. Non continuate a giudicare qualcosa un bene per voi e qualcos’altro no; tutto è bene. Considerate un bene qualunque cosa accada; se coltivate un atteggiamento simile, tutto risulterà essere un bene per voi. Siate sempre amorevoli ed allegri; è soltanto l’amore che vi protegge e sostiene! Baba

19.1.10
Ogni aspirante deve sforzarsi di stare lontano dai tumulti, dalle falsità e crudeltà del mondo e praticare sempre la verità, la rettitudine, l’amore e la pace; questo è davvero il sentiero della devozione. Coloro che cercano l’unione con Dio devono ignorare la prosperità e l’avversità, la lode e il rimprovero, l’apprezzamento e la derisione in quanto inutili; nessuna anima grande, o perfino Avatar, (Incarnazione Divina) può evitare la critica e il rimprovero. In tali circostanze, essi non deviano, rimangono aderenti alla verità. Mettendo in pratica questo, immergetevi nei libri sacri e nella compagnia dei devoti del Signore. Desistete dal discutere la vostra fede o convinzione con le persone ignoranti; quando sarete arricchiti dall’esperienza della realizzazione e della devozione, potrete frequentare chiunque e persino impegnarvi a dirigere gli altri verso la verità che avete visto e sperimentato. Baba

20.1.10
Non barattate i mezzi utili al raggiungimento della felicità completa e duratura lasciandovi illudere dall’attaccamento e dall’attrazione della gioia terrena. Voi dovete compiere i vostri doveri spirituali con devozione piena; il Divino non può essere conosciuto senza fede e fermezza. La fede e la dedizione si ottengono soltanto con l’Amore (Prema), tramite la fede e la dedizione si raggiunge la saggezza (Jnana), con la saggezza viene anche la devozione trascendente a Dio e soltanto con una simile devozione amorevole si guadagna l’unione con Lui. Baba

21.1.10
La parentela con Dio può venir concretizzata da chiunque acquisisca questi tre strumenti principali: una mente non inquinata dall’attaccamento e dall’odio, un parlare scevro di falsità e un corpo incolpevole di violenza. Controllate ad ogni livello, mantenete puri i vostri strumenti, accettate ciò che è vero e scartate il resto. Se si ha desiderio per le cose del mondo non si può evitare il dolore; gioia e pace non si trovano negli oggetti esteriori, sono dentro di voi. Sforzatevi di sperimentare l’Amore che è la Divinità stessa. Baba

22.1.10
Veda e i Purana (scritture sacre) meritano di essere letti e ascoltati con attenzione; il Nome di Dio deve essere recitato e ascoltato con devozione. Per certi disturbi, le medicine vengono prescritte affinché siano applicate esternamente o assunte oralmente; per questo disturbo del ciclo della nascita e della morte (bhavaroga), le medicine prescritte per uso esterno e interno sono: l’ascolto della Gloria di Dio (Shravanam) e la recitazione o il canto della Gloria di Dio (Kirtanam). Ogni aspirante può ugualmente cantare o ascoltare il Nome di Dio per ricevere la Sua Grazia. Baba

23.1.10
Dovete vivere nel mondo con Udainabhava, o fase del disinteresse, che indica la condizione di colui che ha afferrato la Verità. In questa situazione, gusterete la dolcezza del Divino, non avrete mai distrazioni o dubbi e vivrete senza sofferenze. I grandi saggi Shuka, Sanaka e Sananda vissero in questa beatitudine e nella certezza dell’Unità col Divino. Essi usavano l’intelletto come strumento primo, luminoso nel suo fulgore puro liberato dalla ruggine delle attrazioni sensorie. Voi potete ottenere questo per mezzo di una vita disciplinata e di uno sforzo continuato. Baba

24.1.10
Se c’è qualcosa di più dolce di tutte le cose, di più propizio di tutto ciò che è propizio e più sacro del più sacro, in verità questo è il Nome di Dio o Dio Stesso. Abbandonate la compagnia di coloro la cui mente è rivolta al mondo e cercate sempre quella dei saggi e dei buoni. Prendete rifugio in Dio; Egli è l’incarnazione della Pace e risiede sempre dove i devoti onorano sinceramente il Suo Nome con devozione e dedizione. Praticate una devozione intensa a Dio perché quella è la chiave per ottenere la felicità vera e duratura. Baba

25.1.10
Adorate il Signore che vive nel vostro cuore, più vicino del vostro amico più prossimo, di vostro padre, di vostra madre o del precettore; per voi Egli è tutti questi e anche di più. Il corpo fisico e i piaceri e comodità che cercate, tutto va soggetto al danno e alla rovina; un giorno o l’altro diventa cibo per cani e sciacalli mentre Dio vi concede beatitudine e gioia per sempre. Egli non può essere conquistato con l’erudizione, le promesse pompose o i rituali multicolori: abbandonatevi a Lui, Egli non desidera altro da voi. Baba

26.1.10
L’amore di colui che ha la mente rivolta al mondo è macchiato essendo diretto agli oggetti materiali mentre lo stesso amore, se diretto verso Dio, lo porta a Lui Stesso. In verità, la devozione a Dio è la tecnica vera che ottiene la liberazione ed è l’esercizio spirituale (Sadhana) per eccellenza. La devozione contribuisce alla crescita della saggezza, la devozione e l’odio non possono coesistere; quando una persona è colma di devozione, l’ignoranza scompare passo dopo passo. L’amore diretto verso Dio è il più proficuo e produce il bene più grande per tutti. Coltivate la devozione. Baba

27.1.10
Finché la devozione non è sviluppata pienamente, dovete praticare l’ascolto delle scritture e il canto della Gloria di Dio senza alcuna interruzione. A volte i devoti trattano con Dio con lo spirito del mercante o con quello dell’uomo d’affari; questo atteggiamento va abbandonato. Chiunque siate, non dovere chiedere al vostro Signore amato altro che devozione o amore per Lui. Una corrente ininterrotta d’amore verso i piedi di Dio è abbandono vero; un abbandono simile garantisce pace genuina ed eterna. Baba

28.1.10
La grazia di Dio non si ottiene facilmente quando il sentimento dell’ego, o ahamkara, è insediato dentro di noi. Chiunque, istruito o illetterato, dovrebbe provare un’urgenza irresistibile di conoscere Dio. Egli ha lo stesso affetto per tutti i Suoi figli perché per la luce illuminare è naturale. Usando la luce si possono leggere dei buoni libri o commettere degli atti malvagi; voi non dovete usare la Luce a fini errati. Voi dovete recitare il Nome di Dio per progredire sulla strada che porta a Lui. Baba

29.1.10
Si può dichiarare di essere un devoto di Dio soltanto se le passioni e le emozioni sono pure e il carattere è virtuoso. La lingua può pronunciare il Nome del Signore, l’orecchio può ascoltare la Gloria del Signore, le mani possono spargere fiori sull’immagine del Signore ma la lingua può non conoscere o gradire il sapore, l’orecchio può non bramare e le mani possono non agognare Dio. Questo può accadere soltanto quando il cuore è consapevole del Supremo e la mente si entusiasma al ricordo della Sua Gloria altrimenti siamo come il cucchiaio che si immerge nell’aspro e nel dolce con la stessa sollecitudine e insensibilità non rifiutando né apprezzando alcun sapore. Baba

30.1.10
Qualunque cosa venga fatta dall’alba al tramonto deve venir consacrata come atto di adorazione di Dio. Come si fa attenzione a cogliere soltanto fiori freschi e profumati, dobbiamo sforzarci di fare solamente azioni buone e meritorie. Se mantenete questa visione davanti all’occhio della mente e vivete coerentemente ad essa, la vostra vita si trasforma in un lungo ininterrotto servizio al Signore, il senso di “io” e “tu” scompare e tutte le tracce di ego vengono distrutte, raggiungete lo stadio in cui Dio è il Padrone e voi siete i servitori e il mondo è la vostra offerta al Divino. Vivere una vita soffusa di questa gioia è davvero beatitudine. Baba

31.1.10
Tra la devozione (Bhakti) e la conoscenza/saggezza (Jnana) non c’è differenza: come l’adorazione di Dio con Forma (Saguna) si trasforma nell’adorazione di Dio senza Forma (Nirguna), anche Bhakti matura in Jnana. I pezzi di un dolce tagliato in parti uguali hanno lo stesso sapore dolce, lo stesso peso e la stessa forma; i tre attributi non possono essere separati come non si può trovare la dolcezza in un pezzo, il peso in un altro e la forma in un terzo. Quando il dolce viene messo sulla lingua e comincia a sciogliersi, il sapore è riconosciuto, il peso diminuisce e la forma si modifica simultaneamente; anche l’anima individuale (Jiva) e quella universale (Paramatma) non sono separate, sono la stessa e identica cosa per cui ogni azione va intrapresa con spirito di servizio, amore e saggezza. Questa è in verità la mappa stradale che serve a raggiungere Dio. Baba