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01 - Gennaio 2006

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GENNAIO 2006

1.1.06
L’anno diventa nuovo ed il giorno diventa santo solamente quando voi lo santificate con la Sadhana (pratica spirituale); essa può crescere e prosperare solo in un campo reso fertile dall’amore. Prema (Amore) è il “sine qua non” della Bhakti (Devozione). L’amore che avete ora per le cose materiali, come il nome, la fama, la moglie, i figli ecc.,  dovrebbe essere santificato includendolo nel più possente Amore per Dio. Fate che le minuscole gocce del vostro amore per le cose materiali si uniscano al fiume di quello per Dio e vengano elevate. Lasciate che l’Amore di Dio riempia e commuova il vostro cuore e non odierete nessuno, non vi perderete in rivalità morbose né troverete colpa in alcuno. Così la vita diviene una esperienza piacevole ed appagante. Baba

2.1.06
Dove c’è Amore c’è Pace, dove c’è Pace c’è Verità, dove c’è Verità c’è Beatitudine, dove c’è Beatitudine c’è Dio. Il primo requisito per promuovere l’amore è la fede. Soltanto quando credete che una sia vostra madre, voi sviluppate amore verso di lei; se non la considerate vostra madre non avrete quell’amore per lei. Prima di tutto fortificate la vostra fede; senza la fede tutti i tipi di adorazione e tutte le discipline spirituali sono inutili, sono una perdita di tempo. Per cominciare, coltivate l’amore; ogni cosa ha origine dall’amore e quell’amore vi rivelerà il vostro vero Sé, quell’amore vi darà beatitudine. Estirpate quindi l’odio e sviluppate l’amore. Baba

3.1.06
Tutte le religioni hanno insegnato solo ciò che è bene per l'umanità; la religione dovrebbe essere praticata con questa consapevolezza. Se le menti sono pure, come può la religione essere cattiva? Considerare una religione superiore ed un'altra inferiore e sviluppare differenze religiose su questa base è segno di ignoranza: gli insegnamenti di tutte le religioni sono sacri, le dottrine fondamentali sono basate sulla Verità. L'Atmatattva (Verità dello Spirito) è l'essenza delle religioni, il messaggio di tutte le scritture e la base di tutte le metafisiche. Baba

4.1.06
Il lavoro intrapreso con atteggiamento egoistico, stimolato da motivi personali ed ispirato da speranze di carriera, alimenta l'avidità e l'orgoglio, l'invidia e l'odio; quindi incatena e promuove il senso di attaccamento a lavori sempre più redditizi, fa nascere l'ingratitudine verso coloro che hanno prestato le mani e la mente verso Dio Stesso che ha dotato la persona dell'impulso e della capacità. "L'ho fatto io" si dice quando il lavoro riesce oppure "Me lo hanno rovinato" quando fallisce. Quando il lavoro va a finire in un fiasco è seguito da risentimento, scoraggiamento e disperazione. Più profondamente uno è attaccato ai frutti, più intensa e penosa è la sofferenza quando è deluso per cui il solo modo di sfuggire sia all'orgoglio che alla pena è lasciare il risultato alla Volontà di Dio, contenti al pensiero di aver fatto il proprio dovere con tutta la dedizione e la cura di cui si è capaci. Baba

5.1.06
L’Atma (il Sé Divino) è Eterno. Il Sé è Verità. Ciò nonostante, essendo circondato da carne, ossa e pelle, l’uomo inganna se stesso con il credere che l’involucro esterno, e non l’essenza interiore, sia la fonte della beatitudine. Il dovere più importante dell’uomo verso se stesso è quindi penetrare attraverso questi strati ed assorbire la beatitudine più elevata che soltanto il suo centro Atmico gli può dare. Ognuno, nel proprio maggior interesse, deve sforzarsi di raggiungere quel principio unificante che è il suo tesoro interiore. “Sadhana” significa tentativo e sforzo per ottenere l’oggetto desiderato; di tutte le sadhana (esercizi spirituali) questa è la più significativa: il processo per raggiungere questa vicinanza. Baba

6.1.06
Solo quando l'attaccamento ai frutti delle proprie azioni è eliminato l'azione diventa yoga (mezzo per ottenere la comunione con il Divino). Coloro che intraprendono delle attività di servizio dovrebbero superare il senso di "io" e "mio" e considerare il servire gli altri un privilegio ed una forma di adorazione del Divino. Essi dovrebbero valutare il sevizio alla società come il mezzo per trovare appagamento nella vita, dovrebbero affrontare qualunque problema possa sorgere con fede e coraggio e proseguire le loro attività di servizio in spirito di umiltà e dedizione, senza ostentazione. Baba

7.1.06
Dio risiede nel cuore, oltre la portata degli oggetti esterni. Oggi l'uomo versa molte lacrime per ottenere la ricchezza, la salute, la posizione, la fama; piange egli una singola lacrima per ottenere la grazia di Dio o meritare il Suo Amore? Il Santo Purandaradasa cantò: "A cosa servono gli occhi che non possono vedere Dio?" Per tutta la vita voi usate gli occhi per vedere il mondo esterno; che cosa ne ricavate? Nessuno tenta di vedere l'Immanifesto. Le incombenze quotidiane, il mangiare ed il dormire vengono ripetuti senza fine, ma non c'è anelito di vedere il Divino Immanifesto. E' solamente quando maturate questo desiderio che la vostra vita si riempie di significato. Soltanto questo da pace. Baba

8.1.06
L'uomo pensa che più sono i beni terreni che ha, più sarà felice ma, dato che i desideri aumentano, crescono anche il disappunto e l'agitazione. I nostri desideri, attaccamenti ed ambizioni dovrebbero avere un limite; il mondo sta soffrendo numerosi inconvenienti per il fatto che la gente non mantiene sotto controllo i propri desideri. La natura ha fissato dei limiti per tutto: per la temperatura del corpo, per la capacità dell'occhio di tollerare la luce e per l'orecchio di ascoltare il suono. Quando questi limiti vengono superati, l'organo interessato subisce un danno. Tutte le azioni nella vita devono essere governate dai limiti relativi ad ognuna di esse. Quando i desideri sono controllati, si sperimenta l'autentica felicità. Baba

9.1.06
Rendetevi conto del fatto che la felicità non si trova negli oggetti o nelle esperienze sensoriali; qualunque piacere da essi ricavato è momentaneo e transitorio. La felicità vera e durevole va trovata in se stessi. I sensi devono essere considerati quali strumenti che servono per fare servizio agli altri. L'idea stolta, che la felicità risieda nell'indulgere nei piaceri sensori, deve essere abbandonata; solo gli animali sono appagati dal derivare soddisfacimento dai soli sensi e quindi ogni uomo dovrebbe affermare con forza "Io sono un uomo e non un animale". Solo quando ha questa ferma convinzione egli può spogliarsi della natura animale e far valere la sua umanità. Per questo, la natura della Divinità può essere compresa solo quando i sensi sono messi sotto controllo. Baba

10.1.06
L'unico modo efficace per vincere tutte le cause di malattia e debolezza fisica e mentale è l'essere consapevoli della propria Realtà Atmica. Questo fa nascere un'ondata di Amore e di Luce perché, quando uno riconosce di essere l'Atma, vede lo stesso Atma in tutti, condivide la gioia ed il dolore di tutti, prende un po' della forza e della debolezza di tutti e vede Dio in tutti; ogni atto diventa un'offerta a Dio pura,sacra e sincera . Quando si desidera fortemente la felicità e la prosperità di tutto il genere umano, si viene benedetti con la saggezza e la forza di tracciare la via e condurre gli uomini verso di essa. Baba

11.1.06
L'uomo ha bisogno di un corpo sano per avere una mente sana e piena di buoni pensieri. Bisogna riconoscere che lo scopo degli sport e della musica è conferire salute e felicità all'uomo. Ci sono tre benefici da ottenere dagli sport e dai giochi: spirito di gruppo, reciproca comprensione e gioia. Anche se gli uomini parlano lingue diverse e differiscono nelle abitudini e nelle culture, nel campo dello sport essi hanno un legame comune, uno spirito di cameratismo. La vera educazione consiste nel coltivare buoni pensieri ed acquisire buone qualità come la veridicità, la devozione, la disciplina e la dedizione; queste sono anche le qualità che dovrebbero venire acquisite attraverso gli sport ed i giochi. Queste qualità servono a trasmettere felicità e gioia al corpo sottile. Baba

12.1.06
Dio risiede nel cuore dell’uomo insieme al sé individuale proprio come la luce e l’ombra coesistono. L’ombra è causata dalla Luce, ne proclama la presenza; esse sono fondamentalmente inseparabili. In egual modo il Jivi (sé individuale) ed il Brahman (Sé Universale) sono collegati l’uno all’altro quale Entità Una Inseparabile. Il Jivi, come l’ombra, esiste in Brahman e per mezzo di Brahman e condivide lo stesso splendore Divino; ogni individuo deve diventare consapevole di questa identità. Quando l’Uno è riflesso nei molti, nella moltitudine dei Jivi, appare in ognuno quale Sé che osserva imperturbabile, come Testimone. Baba

13.1.06
Nel fare Seva (servizio disinteressato) non si dovrebbe pensare che questo sia da limitare ai poveri ed ai bisognosi; nell'ambito del servizio non c'è alcuna necessità di fare una distinzione artificiosa tra il ricco ed il povero. Ciò che conta è il servizio dato a persona che ne necessiti. Voi dovreste badare solo a quale tipo di servizio sia richiesto, a quando e dove e non allo status o alla posizione della persona coinvolta. Il requisito primario è un genuino spirito d'amore e di cameratismo; se non c'è sentimento di gentilezza e compassione, qualunque servizio venga fatto diventa un esercizio artefatto, compiuto per ottenere pubblicità o riconoscimenti. L'ostentazione nel fare servizio è dannosa in quanto non fa che gonfiare l'ego. Baba

14.1.06
La festa di Sankranthi dovrebbe essere considerata come il giorno in cui l'uomo indirizza la sua visione verso Dio. La vita umana può essere paragonata ad un pezzo di canna da zucchero; come la canna, che è dura ed ha molti nodi, la vita è piena di difficoltà. Per godere della beatitudine del Divino queste devono venir sconfitte proprio come, per godere della dolcezza permanente dello zucchero, la canna deve essere schiacciata ed il suo succo trasformato. La beatitudine durevole può essere ottenuta solo superando prove e tribolazioni; l'oro non può essere modellato in un gioiello attraente senza che venga sottoposto al processo di fusione in un crogiuolo ed alla battitura nella forma richiesta. Baba

15.1.06
La consapevolezza della Svasvarupa (la propria natura reale) è vera conoscenza e la devozione è il mezzo per ottenerla. Jnana (Conoscenza-Coscienza spirituale) implica la libertà da tutti i pensieri; lo Jnana Marga (sentiero della Conoscenza) richiede il raggiungimento del controllo dei pensieri tramite sforzi appropriati. Che uno intraprenda lo Jnana Marga o il Bhakti Marga (sentiero della Devozione) l'illuminazione che ne risulta è la stessa. Per es.: la luce del sole, che è calda ed abbagliante, risulta fresca e riposante quando è riflessa dalla luna. La stessa luce è presente nel sole e nella luna; il principio che illumina tutti e due è lo Spirito (Atma-tatva). La luce del sole è stata paragonata a Jnana e quella della luna a Bhakti: Jnana è splendente mentre Bhakti è piena di beatitudine. Quindi Bhakti e Jnana sono mezzi che conducono alla stessa meta. Baba

16.1.06
Prema (l'Amore) è stato detto essere al di là della parola e della mente; esso è definito Anirvachaniyam (indescrivibile). Questo amore non si può ottenere tramite il sapere, la ricchezza o l'ardimento. Dio, che è l'incarnazione dell'Amore, può essere raggiunto solo attraverso l'amore proprio come il sole risplendente può essere visto soltanto per mezzo della sua stessa luce. In questo mondo non c'è niente di più prezioso dell'Amore Divino. Dio è oltre tutti i Guna (attributi) per cui anche il suo Amore è scevro da qualità. L'amore umano, essendo dominato dagli attributi, si risolve in attaccamento o in avversione. L'amore non dovrebbe fondarsi su speranze di ricompensa o contraccambio; se si basa su tali aspettative diventa un contratto d'affari mentre non è un oggetto di commercio, non è come fare un prestito ed averlo indietro: è una offerta spontanea. L'amore puro di questo tipo può scaturire soltanto da un cuore puro. Baba

17.1.06
Ciò di cui l'uomo ha bisogno oggi non è Siddhantam (l'ideologia); egli necessita del controllo dei sensi senza il quale nessuno può diventare spirituale. Questo è stato proclamato dal Santo Thyagaraja nel suo canto in cui ha detto che, senza la pace dello Spirito, non può esservi felicità per alcuno, sia egli un sapiente o un novizio. L'uomo può sperimentare la pace solo per mezzo del controllo dei sensi. Baba

18.1.06
Senza Dio non c'è universo. Chiedere prove materiali dell'esistenza della beatitudine, dell'amore o del profumo di un fiore è impraticabile. Negare la realtà dell'amore, per il fatto che non ha una forma riconoscibile, è privo di significato. L'amore può non avere forma, ma la madre che dà prova di amore ha una forma. Tutti gli esseri sono manifestazioni del Divino Cosmico; le forme sono differenti, ma lo spirito che le anima tutte è Uno come la corrente che illumina lampadine di diverso colore e potenza luminosa. Coltivate questo sentimento di unità e non siate critici con alcuna fede o religione. Dedicate le vostre vite al servizio dei vostri simili; in tal modo affrancherete le vostre vite. Baba

19.1.06
Gli uomini dovrebbero condurre una vita altruistica; questo può sembrare difficile ma, in realtà, non c'è niente di più facile. E' l'egoismo che crea ogni tipo di difficoltà all'uomo. L'amore disinteressato non lascia spazio ad alcuna malvagità, l'amore disinteressato può incontrare opposizione da parte di amici e parenti e delle persone materialiste ma non ci si deve lasciar dissuadere da tali contrasti. L'amore dovrebbe esser tenuto caro come il proprio respiro vitale; fate che esso sia il movente di tutte le vostre azioni. L'amore per Dio dovrebbe essere libero da qualunque desiderio di favori; Egli giudica l'amore del devoto dall'intensità del sentimento e non dal numero dei modi in cui è offerta l'adorazione. Amare Dio non significa abbandonare i propri doveri; nel compimento di questi doveri, ogni azione dovrebbe essere fatta come un'offerta al Signore, per il Suo piacere, ovvero "Sarva Karma Bhagavath Prithyartham" (allo scopo di compiacere Dio). Considerate il corpo come un tempio mobile in cui Dio risiede e riconoscete che Egli è sempre con voi ed intorno a voi. Baba

20.1.06
Dov'è la rettitudine? E' nella vostra condotta, nei pensieri, nelle parole e nelle azioni; la rettitudine alberga nel vostro cuore. Quando gli impulsi che sorgono nel cuore vengono espressi in parole, quella è Satya (Verità) e tradurre quelle parole in azione è Dharma (Rettitudine). Per tutto questo, l'Amore è il requisito primario. L'Amore nell'azione è Rettitudine, l'Amore nelle parole è Verità, l'Amore nei pensieri è Pace e l'Amore nella comprensione è Non violenza. Quando comprenderete che Dio è in tutti praticherete la non violenza. Dio è Uno nonostante possa essere adorato in forme e con nomi diversi come Rama o Krishna, Allah o Gesù, Hari o Sai. Baba

21.1.06
Brahman è la Totalità immutabile, l'Eterno, il Puro, il Vero ed il Privo di attributi. Proprio come la strada, pur essendo ferma, rende possibile che l'automobile si muova su di essa, il principio di Brahman è la base per l'esistenza e le attività dei Jivi (esseri individuati). In effetti c'è solo l'Uno che appare come due. Se guardi all'esterno vedi il Jivi, se guardi all'interno vedi Dio. La visione esteriore vi fa dimenticare, la visione interiore vi fa ricordare. Quando l'uomo cerca di innalzarsi verso la Divinità, che è la sua realtà, si sforza di ricordare e sperimentare la sua vera natura; quando si infanga nei livelli inferiori della coscienza ed è avviluppato dal mondo, viene avvolto dalle nebbie della dimenticanza. Eliminare i desideri egoistici ed espandere il proprio impulso ad amare e servire è il modo più efficace per fondersi con la Consapevolezza Suprema. Baba

22.1.06
La causa più importante di legame con il mondo è il dare troppa libertà alla mente. Per esempio: quando un animale è legato ad un palo non può andare in giro per i campi a danneggiare le messi e causare danno e perdita ad altri, venendo poi bastonato per i guai che ha combinato. La  mente va quindi vincolata a regole e limiti determinati. Finché l'uomo conduce una vita disciplinata può procurarsi una buona reputazione e vivere felicemente e fruttuosamente; una volta che supera questi limiti si perde. Baba

23.1.06
Tramite Dhyana (meditazione) voi sviluppate Jnana (saggezza/conoscenza spirituale) e tramite Japam (ripetizione del Nome di Dio) sviluppate Bhakti (devozione); con ambedue mondate il vostro cuore dal cancro dell'ego. Voi potete legarvi a Dio con la catena dell'amore tramite la recitazione del Nome, in silenzio e con piena consapevolezza del significato e delle sue implicazioni. Ogni volta pronunciate il Nome Divino; più sono gli anelli più lunga è la catena e più stretto è il legame ma ogni anello deve essere forgiato con acciaio ben temperato. Un anello falso, come dire il Nome pronunciato una volta con pigrizia o poco rispetto, con indifferenza o rabbia, con risentimento o rancore, costituirà un anello debole e il legame non reggerà. Baba

24.1.06
Gli uomini stanno sprecando le loro vite preziose nel perseguire piaceri effimeri ed insignificanti. Ognuno ha la responsabilità della condizione in cui si trova che deriva da come la sua mente lavora. Fate il vostro dovere, riconoscete la verità del vostro essere e sarete in grado di sperimentare la vostra Divinità. Non c'è niente di simile alla beatitudine dell'esperienza del Divino. Per sperimentare la Divinità dovete purificare il vostro cuore da tutti gli altri desideri, dalle aspirazioni e dalle smanie perchè mezzi diversi dalla gioia. Baba

25.1.06
L'amore puro ed altruistico verso tutti gli esseri viventi, che considera ognuno quale incarnazione del Divino e non si aspetta ricompense, è il vero Amore. Colui che, con questa attitudine, considera la Divinità come presente in tutti gli esseri sperimenta il vero Amore. Qualunque vicissitudine si possa affrontare, qualunque sofferenza e privazione personale si possa subire, il vero Amore rimarrà imperturbato. Al giorno d'oggi, appena si presenta una difficoltà, l'amore diventa odio. Il vero Amore è il dolce frutto che si sviluppa dal fiore profumato delle buone azioni. L'amore regna senza ricorrere alla spada, lega senza leggi. Solo chi nutre tale vero Amore può essere definito umano perché l'Amore Divino è la qualità di base di un vero essere umano. Baba

26.1.06
La relazione tra tempo ed azione deve essere riconosciuta. Ogni azione, sia buona che cattiva, ha la sua conseguenza; non c’è azione nel mondo che sia priva di conseguenza, questa è la legge della natura. Per esempio: un dito che viene tagliato da un coltello comincia immediatamente a sanguinare; il risultato del taglio è immediato. Invece il seme che piantate diventa un alberello dopo vari giorni e, per dare frutto, ha bisogno di alcuni anni. Quindi ogni azione ha una conseguenza ma l’intervallo di tempo tra l’azione ed il suo risultato varia. Colui che è consapevole di questa verità difficilmente commetterà alcuna azione riprovevole in quanto sa che le buone azioni producono buoni risultati e le cattive azioni portano a cattive conseguenze. Il riconoscimento della legge del Karma farà sì che gli uomini conducano vite rispettabili. L’uomo oggi prende vie sbagliate perché non ha compreso questa verità. Baba

27.1.06
Si può dichiarare di aver abbandonato tutta la propria ricchezza, il potere e la posizione a Dio ma, quando uno si abbandona davvero, realizza la propria relazione con Dio dicendo "Io sono in Te, Tu sei in me". Il senso di separazione tra Dio e l'individuo deve svanire. La devozione non consiste nel semplice offrire adorazione in vari modi : significa offrire se stessi al Signore con dedizione ed amore senza macchia. Voi siete venuti dal Divino che è l'incarnazione dell'Amore; basate quindi la vostra vita su quell'Amore. Baba

28.1.06
Il mondo soffre oggi di disordine e violenza perché le persone hanno perduto Atma-Vishvasa (la fede nel Sé) e nutrono attaccamento al corpo ignorando lo Spirito. L'uomo non deve seguire i sensi che sono indocili, il corpo che è effimero o la mente che è volubile: egli deve seguire la coscienza che gli dice ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. L'uomo deve elevarsi al di sopra della natura animale, deve esprimere la sua potenza Divina e, per questo, deve acquisire la conoscenza del Sé Divino. L'Atma è la Consapevolezza Divina onnipervadente ed immanente in ognuno. Solamente fino a quando questa Consapevolezza è presente il corpo umano è detto Shivam (qualità benaugurale); quando la Consapevolezza lascia il corpo, esso diventa Shavam (un cadavere). Baba

29.1.06
Il cosmo è la creazione del Divino; esso è sovraccarico di energia la quale non è localizzata in un particolare punto spaziale o temporale. Nonostante questa energia sia onnipervadente, l'uomo è incapace di riconoscerne la natura Divina e quindi presume che essa non esista. L'energia elettrica scorre continuamente nei fili, ma la sua presenza si constata solo quando, applicata una lampadina, la si accende. Similmente, sebbene Dio sia onnipresente, il Suo Divino Splendore brilla soltanto in coloro che Lo adorano con cuore puro. Baba

30.1.06
Ci sono tre fasi di saggezza: Jnana, Sujnana e Vijnana. La conoscenza ottenuta dall'analisi del mondo obbiettivo è Jnana; quando questa conoscenza è studiata e praticata ulteriormente, per servire il migliore interesse dell'individuo e della società, diventa Sujnana o saggezza benefica. Le intenzioni e gli impulsi che nascono dalla coscienza purificata e satura di qualità Divine è Vijnana, la Saggezza Sublime. Intelligenza, intelletto ed intuizione governano i pensieri e le azioni dell'uomo; uno conduce all'altro. Questo è il significato della preghiera con cui Gandhi risvegliò l'impulso alla liberazione, liberazione non soltanto dal dominio straniero, ma anche dalle tendenze e modi di pensare stranieri. Egli fece risuonare il paese con la preghiera che scaturiva da un milione di gole, Sabko Sanmathi Bhagavan "Oh Signore! Concedi ad ognuno nobiltà mentale". Una volta che questa è assicurata, il progresso è certo. Baba

31.1.06
L'olio è presente nel seme di sesamo, il burro è presente in ogni goccia di latte, il profumo è latente in ogni fiore, un frutto è pieno di succo dolce, il fuoco è latente in ogni pezzo di legno; in egual modo il Divino è immanente nel cosmo intero in forma sottile come Chaitanya (Consapevolezza). Il cosmo è la manifestazione visibile dell'invisibile Supremo Sé. Il Divino brilla luminosamente in ogni uomo come Sat-Chit-Ananda (Essenza-Consapevolezza- Beatitudine) ma egli, pur avendoLo così intimamente vicino, va in giro cercando Dio all'esterno di sé per sua ignoranza. Baba