Devozione

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Raccoglie in sé l'intento del cantore. Nel momento in cui il cantore riesce a cantare spontaneamente esprimendo Amore sincero è in stato di Devozione.

Se gli occhi sono lo specchio dell'anima, la voce ne è l'altoparlante. Succede spesso, le prime volte che si ha un approccio con il canto devozionale, una forte tendenza, inconscia, a camuffare la propria voce - ingolando il suono, cantando sguaiatamente o al contrario con voce timida e flebile quasi sempre per condizionamenti dell'ego (come l'ego si manifesta nell' auto-esaltazione si manifesta anche nell'auto-squalifica). Il primo passo del cantare con devozione sarebbe quello di sperimentare la propria voce così com'è, senza sforzo, con la stessa naturalezza di quando parliamo e senza che la mente vada a creare contrazioni nella gola o in altre parti del corpo. In questo modo potremo offrire a Dio il nostro canto come "testimoni innamorati", e non "critici musicali" del proprio modo di cantare.

Nello studio della musica, la devozione ha un aspetto fondamentale.

Rimettere a Dio il risultato della pratica, senza aspettative da parte nostra, significa imparare molto più velocemente. La musica chiede fluidità quindi distacco e neutralità nell'azione; l'ego produce l'effetto contrario: contrazione e accanimento verso limiti che naturalmente esistono.