Sathya Sai Italia

Home: Home / Discorsi Divini / DD2007 duemilasette / 20070327 - 27 Marzo
A+ R A-

20070327 - 27 Marzo

E-mail Stampa PDF

Discorso Divino
Bhagavân Shrî Sathya Sai Baba
27 Marzo 2007

La gloria eterna del nome di Rama

 

Più dolce dello zucchero, più saporito del curd, più dolce persino del miele è il Nome di Rama.
La costante ripetizione di tale dolce Nome trasmette il gusto del nettare divino.
Quindi si dovrebbe contemplare il Nome di Rama incessantemente.


Dall'avvento del  Treta Yuga  sono trascorsi migliaia di anni eppure tutti, dai bambini agli anziani,  ricordano ancora oggi il Nome di Rama. La gloria del Nome di Rama è tale che non è diminuita neppure un poco con il passare del tempo. Questa verità dev'essere riconosciuta da tutti.  Rama  è il Nome dato ad una forma ma il nome di Rama non è limitato ad una forma: l'Atma è Rama ed il Suo Nome vero è Atmarama. Perciò, ovunque ed ogniqualvolta voi ricordate il nome  Rama, Rama è lì con voi, in voi ed intorno a voi.

 

Le gioiose celebrazioni del matrimonio di Sita e Rama
Incarnazioni dell'Amore!
Rama è uno sia che voi Lo identifichiate con l'Atma o con la forma installata nel vostro cuore. Ogni anno ricorre la festività di  Sri Rama Navami  ma, fino ad oggi, non ne abbiamo compreso il vero significato.  Voi identificate Rama con una forma ma Egli non è limitato ad alcuna forma particolare: è il nome che è latente nel vostro cuore. Molti cambiamenti, molte variazioni continuano ad avvenire nel mondo ma il nome di Rama è immutabile, eterno, immacolato ed immortale. Rama non era un individuo comune, era in verità Dio, incarnatoSi sulla Terra per il benessere dell'umanità. La gente chiama Dio con molti nomi, quali  Rama, Krishna, Ishvara e Mahadeva, ma essi sono tutti nomi dello stesso Dio. Dovete riconoscere la gloria di questo nome.  Il Saggio Vasishtha disse:  "Rama è la personificazione del Dharma" (Ramo Vigrahavan Dharma). Il Dharma stesso si è incarnato assumendo la forma di Rama. Dovete seguire il Dharma. Quale Dharma dovete seguire?  Non seguite il Dharma associato con la vostra mente, seguite il principio del Dharma che viene dal vostro cuore. Sita divenne la consorte di Rama  che era l'incarnazione del Dharma. Da dove era nata Sita? Sita era nata dal ventre della terra. Mentre il re Janaka stava arando un campo durante la celebrazione di uno  Yajna, trovò una scatola con dentro una neonata. Considerando questo un dono di Dio,  Egli se la portò a casa e l'allevò con grande cura ed affetto. A questa bambina venne imposto il nome  Sita  e, dato che era la figlia del Re di Videha, era anche detta  Vaidehi. Questo nome ha un grande significato perché vuol dire 'colui/colei che trascende l'illusione causata dall'attaccamento al corpo'.

Una volta Sita stava giocando a palla con i compagni a casa sua. Nella residenza di Janaka c'era una grande cassa che conteneva un arco enorme e la palla vi finì sotto. Nessuno riusciva a smuovere la cassa, perciò Sita vi si avvicinò e la spostò con la mano sinistra. Vedendo l'azione di Sita, quello stesso giorno Janaka decise che il potere di Sita doveva essere reso noto al mondo, perciò organizzò uno  Yajna  e fece una dichiarazione: "Io darò mia figlia Sita in matrimonio a chiunque riuscirà a mettere la corda all'arco del Signore Shiva." Arrivarono re da tutti i Paesi ed ognuno pensava che sposare Sita e diventare genero di Re Janaka sarebbe stata una grande fortuna. Uno dopo l'altro essi cercarono di sollevare l'arco ma tutti fallirono nel tentativo. Accompagnati dal Saggio Visvamitra, anche Rama e Lakshmana erano presenti all'incontro e, secondo le sue direttive, Rama si fece avanti, camminando con grande umiltà, per la delizia dei presenti. Le Sue parole, le Sue azioni ed il Suo contegno erano pieni di dolcezza. Egli si avvicinò all'arco, lo sollevò con la mano sinistra e lo piegò finché si ruppe con un boato di tuono. Tutti espressero la loro felicità con un applauso scrosciante.  La gente pensava che sollevare l'arco fosse molto difficile ma che cosa è difficile per Rama?  La Sua semplice volontà (Sankalpa) potrebbe compiere qualsiasi impresa stupenda. Visvamitra Gli si avvicinò e disse: "Rama! Oggi hai dimostrato il Tuo Potere Divino. Certamente non si tratta di un potere umano ma Divino". Tutti lodarono Rama e cominciarono a metterGli addosso delle ghirlande. Allora il Re Janaka condusse Sua figlia Sita. Al suo ingresso, Rama non guardò neppure nella direzione da cui stava arrivando.  Perché? Egli non voleva guardarla senza l'autorizzazione dei Suoi genitori . Il re Janaka portò la buona notizia al re Dasaratha ad Ayodhya chiedendo che tutti loro  venissero,  dopo aver deciso quale fosse il   Muhurtham  (momento di miglior auspicio) per il matrimonio. Egli disse: "Vostro figlio ha avuto successo nella competizione da me allestita perciò chiedo a tutti voi di venire, pronti a celebrare il matrimonio di Sita con Rama."

Siate tutti benvenuti al matrimonio di Rama;
assisteremo insieme alla scena gioiosa.
Molti si son già radunati, vestiti al meglio;
le donne sono adorne di collane di pietre pure e splendenti.
Oggi Rama sposerà la bella Sita.  Oh, che bella coppia.

Le donne del regno vennero a partecipare al matrimonio e cantarono gioiosamente:

Venite, andiamo a vedere il matrimonio di Rama e Sita,
la cui vista conferisce grandi meriti.
Benedetti sono coloro che assistono a questa scena.
Oh venite tutti, assistete con gioia a questo sacro matrimonio.

Così, mentre le donne arrivavano da una direzione,  gli uomini venivano dall'altra cantando con gioia:  "Venite, andiamo ad assistere al matrimonio". Dasaratha, insieme alle sue regine, ai suoi figli Bharata e Satrughna ed ai suoi ministri, arrivò a Mithila con grande entusiasmo. Sembrava che fosse arrivata tutta  Ayodhya. Il re Janaka li ricevette con grandi onori dando loro un benvenuto regale. Il nome della  seconda figlia del re Janaka era Urmila ed il fratello minore di lui aveva due figlie, Mandavi e Srutakirthi. Venne quindi deciso di dare in matrimonio Urmila a Lakshmana, Mandavi a Bharata e Srutakirthi a Satrughna. Tutti furono felici che le quattro coppie celebrassero il matrimonio insieme. Non appena ognuno fu seduto al suo posto, la cerimonia ebbe inizio. Sita, Urmila, Mandavi e Srutakirthi erano sedute rispettivamente davanti a Rama, Lakshmana, Bharata e Satrughna; Sita mise la ghirlanda intorno al collo di Rama per prima dopodiché le altre tre spose posero le loro ghirlande al collo dei loro rispettivi sposi. Tutti acclamarono gioiosamente l'avvenimento. Non è possibile descrivere i Giochi Divini (Lila) e le glorie di Rama. Dopo la funzione, i partecipanti partirono per Ayodhya. Sul percorso udirono un suono assordante e, quando si guardarono intorno per capire da dove venisse, si trovarono faccia a faccia con Parasurama, nella sua feroce forma. Tutti rimasero turbati e pensarono: "Perché questo grande ostacolo dopo la gloriosa celebrazione dei matrimoni?" Il bene ed il male si susseguono sempre. Dopo aver sperimentato una grande gioia a Mithila, ora venivano confrontati con una grande difficoltà mentre andavano ad Ayodhya. Dasaratha e gli altri erano spaventati. Parasurama si fece avanti  e chiese: "Chi ha rotto l'arco?" "Io sono Colui che l'ha fatto" rispose Rama. "Se è così, vediamo se riesci a rompere il mio " e, così dicendo,  lo mise in mano a Rama che ruppe anche quello con la mano sinistra. Vedendo ciò,  Parasurama offrì le proprie salutazioni al Signore Rama e se ne andò. Sperimentando la gioia della vittoria, proseguirono per Ayodhya dove parteciparono alle feste con grande gioia ed entusiasmo. La gente celebrò felicemente le funzioni per propagare il potere di Rama e la devozione di Sita nel mondo. Nel vedere tutte queste feste, Manthara divenne gelosa. Potete trovare dappertutto persone come Manthara. Ella si arrabbiò moltissimo quando il Re Dasaratha decise di incoronare Rama invece del figlio di Kaikeyi e cominciò ad avvelenare la mente di quest'ultima inventando molte storie contro Rama. Udendo queste sue storie malvagie, la mente di Kaikeyi cambiò; lei, pur essendo una Regina, fu influenzata dalle parole della sua serva e si rese responsabile dell'esilio di Rama. Più tardi se ne pentì, comprendendo la cospirazione di Manthara. In realtà Kaikeyi amava Rama moltissimo ed era stata lei ad insegnarGli molte cose. Anch'Egli amava molto Kaikeyi, più di quanto amasse Sua madre Kausalya.

 

In esilio per quattordici anni
Tutte le preparazioni per l'incoronazione di Rama erano [già] state fatte. Tutti alla corte reale erano in attesa di dar loro il benvenuto. Intanto Rama andò dalla madre Kausalya e disse: "Oh madre! Io vado nella foresta. Ti prego di concedermi il tuo consenso". "Perché, mio caro? Perché vuoi andare nella foresta ora che è il momento della Tua incoronazione?". "Madre! È il comando di Mio padre, che Io debba restare per quattordici anni in esilio nella foresta ed Io devo rispettare la promessa che ha fatto". Così dicendo la salutò con rispetto e si recò da Sumitra, la seconda moglie di Dasaratha. Prima di sposarla, il Re aveva chiesto il consenso di Kausalya che aveva risposto: "Il nostro regno ha bisogno di un erede, non è così? Per questo tu puoi sposare una donna di tua scelta ed anch'io parteciperò al matrimonio". Dasaratha fu sorpreso piacevolmente e molto contento. Nel mondo ci sono anche donne siffatte, che assecondano i desideri dei loro mariti! Sumitra era donna di grande virtù e, coerentemente con il suo nome 'Su-mitra' (buon amico), era l'amica di tutti. Ella andò da Kausalya e le parlò con parole di grande incoraggiamento: "Cara sorella maggiore! Perché dovresti preoccuparti? Che cosa pensi di Rama? Egli è il Signore Narayana Stesso,  che differenza vuoi che faccia per Lui essere ad Ayodhya o nella foresta? Ovunque Egli sia, è sempre con noi. Per Rama, Ayodhya o Aranya (la foresta) sono la stessa cosa". Kausalya fu in qualche modo confortata dalle sue parole ed anche la sua mente divenne calma. Sumitra aggiunse: "Cara sorella maggiore, io ho avuto due figli mentre tu e Kaikeyi avete partorito un solo figlio ciascuna. Sai perché? La ragione è che ambedue i miei figli avranno l'opportunità di servire i loro fratelli maggiori: Lakshmana servirà Rama e Satrughna servirà Bharata. Ascolta quindi la mia decisione: Lakshmana seguirà Rama nella foresta e Lo proteggerà come le palpebre proteggono gli occhi. Perciò, non aver paura di niente". Prima di andare nella foresta, Lakshmana raggiunse sua moglie Urmila che ancora non aveva saputo che Rama, Sita e Lakshmana si sarebbero recati nella foresta. Ella era seduta assorta nella sua stanza, a dipingere la scena dell'incoronazione. Lakshmana entrò e la chiamò: "Urmila!" Ella si alzò prontamente dalla sedia, dicendo: "Si, Swami" ma, nel far questo, un po' di colore cadde involontariamente  sul dipinto ed ella esclamò dispiaciuta: "Oh! Un bel dipinto rovinato!" Lakshmana disse: "Urmila! Tu ti dispiaci per un dipinto rovinato. Ma Kaikeyi ha rovinato l'incoronazione di Sri Rama che avrebbe portato un beneficio immenso agli altri".  Quindi la informò del fatto che egli si sarebbe recato nella foresta con Rama. Spaventata dalla notizia che Rama sarebbe andato nella foresta, chiese a Lakshmana "Che cosa intendi, dicendo che Rama sta andando nella foresta? Tra poco sarà incoronato, non è così?" Allora Lakshmana le raccontò tutto ciò che era accaduto. Essendo dotata di un grande spirito di sacrificio non rimase affatto turbata dal pensiero della separazione dal marito.  Felice del fatto che egli avesse l'opportunità di servire Rama e Sita, gli disse: "Santifica il tuo tempo servendo Rama e Sita; ben pochi hanno una fortuna così grande. Vai con gioia". Rama cercò di dissuadere Sita dal recarsi nella foresta, mettendola in guardia sui pericoli: "Sita! Nella foresta vagano molti animali feroci e si sentono suoni che fanno paura; sopporterai tutto questo senza spaventarti?" Ella rispose che non c'era motivo di aver paura degli animali se Rama, un leone fra gli uomini, sarebbe stato lì con lei. Rama è il Signore Narayana Stesso, per cui non devo temere niente". In questo modo Rama, Sita e Lakshmana tacitarono i timori di tutti e partirono per la foresta. Qui Lakshmana protesse Rama e Sita con grande attenzione e si impegnò al loro servizio.

 

Fate del vostro cuore il tempio di Rama
Quando Rama, dopo aver ucciso Ravana,  tornò con Sita ad Ayodhya dopo aver ucciso Ravana, il popolo dette loro il benvenuto entusiasticamente celebrando il loro ritorno con una grande festa: "Rama è venuto, Madre Sita è venuta ed Ayodhya splende nel fulgore della loro gloria; questo è un gran giorno per la città". Al loro ritorno furono fatte molte grandi celebrazioni e la gente, che venerava Rama e Sita come il Signore Narayana e Lakshmi, fu entusiasta di vederli. Sita consigliò Rama: "Trasforma questo regno in un mondo di gioia in cui ognuno possa vivere la propria  vita felicemente". Ancor oggi, in ogni villaggio, in ogni casa ed ogni capanna di Bharat, la gente adora Rama ed è pratica comune che si diano i nomi di Rama e Sita ai propri figli. La fama di Rama e Sita non ha subito cambiamenti neanche con il passare di migliaia di anni; la gloria di questi nomi è eterna ed immutabile. Ci sono state guerre in molti paesi ma non in Bharat.  Gli individui possono combattersi l'un l'altro a causa dei diversi modi personali di vedere, ma in questo paese non è stata combattuta alcuna guerra. Non solo: non ci sarà mai alcuna guerra nella terra di Bharat (Applauso prolungato) che è  Rama Rajya, la terra della pace, e  Prema Rajya, la terra dell'amore. È la terra della pace.

Questa terra di Bharat ha dato i natali a molte donne nobili, quali:
Savitri, che riportò in vita il marito morto;
Chandramati, che estinse un fuoco incontrollabile con il potere della Verità;
Sita, che dimostrò la propria castità uscendo illesa dalle fiamme e
Damayanti, la quale, con il potere della propria castità, ridusse in cenere un cacciatore dalla mente malvagia.
Grazie a tali caste donne, questa terra di pietà e nobiltà ottenne prosperità ed abbondanza e divenne la maestra di tutte le nazioni del mondo.

Queste donne eccellenti nacquero nella terra di Bharat. Ecco perché ogni giorno qui è festa ed occasione di celebrazione. Voi sapete che un uomo, appena rimane vedovo, cerca immediatamente di risposarsi, ma le donne di Bharat non sono così.

 

Rama è immanente in ogni cuore
Questa terra è detta a buona ragione "maestra del mondo". In questa terra sacra il Signore Narayana si è incarnato ed ha redento la vita della gente, rendendo manifesti il Suo Gioco e la Sua Gloria Divini. Ogni individuo è l'immagine dell'Atma. La stessa verità fu proclamata da Krishna: "L'Atma eterno in tutti gli esseri è una parte del Mio Essere"  (Mamaivamsho Jivaloke Jivabhuta Sanathana).  Voi tutti siete incarnazioni dell'Atma; potete avere nomi diversi ma l'Atmarama  è lo stesso in tutti voi. Perciò non pensate che Rama sia in qualche altro posto: il vostro stesso cuore è il tempio di Rama. Contemplate quindi costantemente Rama che è immanente nel vostro cuore, che è lì con voi, in voi ed intorno a voi non soltanto nello stato di veglia ma anche nel sogno e nel sonno profondo. Egli è con voi eternamente. Rama non è limitato ad una forma particolare ed assume forme innumerevoli eppure, nonostante le forme siano molte, la Divinità in esse è una. Offrite quindi le vostre salutazioni a chiunque vediate, considerandolo la forma di Rama. Ora Swami è glorificato come Sai Rama e Sai Krishna dato che incarna gli stessi principi di  Dharma  (Rettitudine),  Prema  (Amore) e  Shanthi  (Pace) già impersonati dal Signore Rama e dal Signore Krishna. Rama è immanente in tutti, Isvara è presente in tutti, Rama è dentro di voi. In realtà, voi stessi siete Rama. Installate saldamente questa verità nel vostro cuore e usate il tempo proficuamente; la vostra vita sarà così colma di beatitudine eterna. Recitate continuamente il nome di Rama. Eoni sono trascorsi eppure quel nome non è stato dimenticato. Rama non è separato da voi né voi siete separati da Rama. Potete chiamare una persona con il nome che porta ma è Rama ad essere presente in essa. Voi potete chiamarLo Sai Rama, Sita Rama, Ayodhya Rama, o con qualunque altro nome, ma ricordate Rama, per sempre.

 

(Bhagavan ha terminato il Suo Discorso con il Bhajan " Rama Kodanda Rama...")



Prashânti Nilayam, 27 Marzo 2007
Sai Kulwant Hall
Sri Rama Navami
(Tradotto in italiano dalla versione inglese pubblicata sul  SANATHANA SÂRATHI, maggio 2007)