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20010610 - 10 giugno

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Discorso Divino
Bhagavân Shrî Sathya Sai Baba
Discorso del 10 Giugno 2001

L’ASSISTENZA SANITARIA
NON È UN AFFARE COMMERCIALE


“Né con penitenze, né con pellegrinaggi,
né con lo studio delle Scritture, né con preghiere,
l’uomo può attraversare l’oceano della vita;
può riuscirci solo col servizio alle persone buone.”

La salute è il requisito fondamentale per perseguire i quattro obiettivi della vita umana: Dharma (Rettitudine), artha (benessere), kâma (desiderio) e moksha (liberazione). Senza una buona salute l’uomo non può realizzare neppure le più piccole cose. La salute è la ricchezza suprema dell’uomo, superiore a qualsiasi altro tipo di ricchezza che si possa detenere.

Comprendere la propria innata Divinità
Dio è onnisciente e onnipotente, ed è presente in tutti gli esseri. Ecco perché il Signore Krishna dichiarò:

“L’eterno Âtma in tutti gli esseri è parte della Mia Essenza.”

Dio ha dotato tutti gli esseri di alcuni poteri, ma il potere donato all’uomo è superiore a quello conferito alle altre creature viventi. La forza fisica dell’uomo può essere inferiore, ma Dio l’ha benedetto con un potere mentale immenso. Con la sua forza di volontà l’uomo può compiere qualsiasi straordinaria impresa; non c’è nulla al mondo che non possa adempiere. Egli spende le sue energie in viaggi di centinaia di migliaia di miglia nello spazio, ma fa forse qualche sforzo per viaggiare anche per un solo centimetro dentro il suo cuore? È il potere della mente che aiuta l’uomo a entrare in se stesso, ma ciò è possibile solo quando egli usa questo potere in modo appropriato.
L’uomo passa attraverso le difficoltà della vita poiché è inconsapevole del suo immanente potere divino. C’è bisogno di uno specchio per vedere la propria immagine riflessa; così, l’uomo può realizzare il suo vero potenziale quando guarda nello specchio della sua Divinità. Quando un pezzetto di legno va a contatto col fuoco diventa il fuoco stesso.

“Chi conosce il Brahman diventa il Brahman Stesso.”

Se versate una goccia d’acqua nella vostra mano, essa evapora velocemente, ma se la versate nell’oceano assume la forma dell’oceano. La vostra posizione nella vita dipende dalle compagnie che frequentate. Per questo si dice: “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.” Quando svilupperete una stretta relazione con Dio, diverrete Dio Stesso. Nessuno al mondo è sprovvisto del potere divino; tutti i poteri sono latenti nell’uomo, ma egli è incapace di coglierli e, di conseguenza, conduce una vita infelice.
Tutti gli atti di Dio sono per aiutare i Suoi devoti. La Divinità pervade ogni cosa dal microcosmo al macrocosmo.

“Il Brahman è più sottile del sottile e più vasto del vasto.”

Sebbene Dio sia onnipresente, onnipotente e onnisciente, Egli finge talvolta di avere dei desideri. Cercate  di capire bene questo punto.
Il Signore Krishna, prima di conferire ricchezza e prosperità al Suo amico d’infanzia Kucela1, gli domandò se Gli avesse portato qualcosa in dono. Tutto ciò che Kucela aveva con sé era un fagottino di riso. Krishna lo mangiò solo per far scendere la Sua grazia su Kucela e risollevargli la vita.
Nell’incarnazione dell’Avatâr Vâmana2, l’Onnipotente si rivolse all’imperatore Bali chiedendogli in dono tre passi di terra. Fu forse accattonaggio questo? No, per niente. Dio si comporta così solo per conferire la Sua grazia ai Suoi devoti e salvare le loro vite.
Krishna entrò una volta nella casa di una pastorella dopo una lunga camminata; disse di essere stanco e affamato e le chiese qualcosa da mangiare. La donna si domandò come potesse mai essere affamato il Signore dell’universo, e gli disse in tutta umiltà che non sapeva come saziare la Sua fame. Krishna rispose che bastava Gli desse un bicchiere di latte. Allora ella pregò Krishna così:

“O Signore! Come posso darTi cibi prelibati
quando hai nello stomaco l’intero universo?
Come si può costruire un tempio per Te se Tu sei presente ovunque?
Come si può accendere una lampada davanti a Te
se Tu brilli dello splendore di mille soli?”

Quando i fratelli Pândava si trovavano in esilio e incontravano mille difficoltà, il saggio Durvâsa3 andò, con migliaia di suoi discepoli, al loro romitaggio e chiese del cibo. Disse che sarebbero andati prima a fare le abluzioni al vicino fiume e poi sarebbero tornati per il pasto. I Pândava si domandarono ansiosamente come avrebbero potuto dar da mangiare ai tanto numerosi ospiti, mentre non avevano nulla neppure per se stessi. Nel timore di incappare nell’ira di Durvâsa, Draupadî pregò Krishna di salvarli da tale situazione. Krishna apparve subito e domandò a Draupadî di offrirGli qualcosa da mangiare. Draupadî gli rispose: “Se ci trovassimo a Hastinâpur Ti avrei certamente offerto un pranzo sontuoso, ma, purtroppo, ora viviamo nella foresta e ci nutriamo solo di tuberi e radici. Che cosa posso offrirTi?”
Krishna le suggerì di guardare bene nella pentola che aveva appena lavato, per vedere se fosse rimasta qualche traccia di cibo. Ella fece così e trovò una fogliolina rimasta attaccata alla pentola. Krishna la mangiò, e subito la fame di Durvâsa e dei suoi discepoli fu saziata. Essi quindi se ne andarono senza creare problemi ai Pândava. In questo modo Krishna li salvò da una sicura maledizione di Durvâsa. Talvolta Dio mostra di avere dei desideri, non perché Gli manchi qualcosa, ma solo per aiutare i Suoi devoti.

Il sacrificio è la più nobile delle virtù
Probabilmente avete udito la storia di Laila e Majnu. Laila era una ricca signora, mentre Majnu era assai povero. Ella voleva sapere se egli veramente l’amasse, poiché desiderava sposarlo. Architettò quindi un piano: gli mandò due sue serve che avvicinarono Majnu dicendogli che Laila era molto malata e bisognosa di sangue. Majnu disse di essere pronto a sacrificare la sua vita per il bene di Laila, che era il suo unico pensiero. Quando glielo riferirono, Laila comprese quanto puro e disinteressato fosse il sentimento di Majnu, e si pentì di non aver saputo valutare il suo amore.
Analogamente, certa gente non comprende la Divinità e il significato profondo delle opere di Dio. Egli non desidera nulla per Sé. Tutti i Suoi desideri sono volti all’elevazione e alla salvezza delle vite dei Suoi devoti. Ogni Sua azione è solo per gli altri. Comprendete bene questa verità.
Fu la dottoressa Rajeswari, madre di C. Srinivas, a fondare questo ospedale. Era molto qualificata e aveva lavorato in diversi Paesi. Spesso mi diceva: “Il nostro Srinivas deve diventare molto istruito e ottenere numerosi diplomi.” Io le rispondevo: “Madre, non preoccuparti dei suoi studi; se gli interessa, allora studierà.” Ella aveva molto amore e attenzione per tutti. Diede inizio a questo ospedale in una piccola stanza; poi gradualmente lo ingrandì fino a portarlo allo stato attuale. Ogni anno aggiungeva un reparto.
Sebbene sia un ospedale generico, sono disponibili tutte le terapie moderne e non si può certo affermare che manchino le cure per qualsiasi malattia. Possiamo quindi definirlo un piccolo ospedale? Sarà piccolo alla vista, ma il servizio che rende è grande. In tal senso è senza dubbio un grande ospedale. Tutti i medici che lavorano nell’ospedale sono assai qualificati e considerati. Vengono da luoghi lontani e servono la gente dei villaggi con amore e attenzione. Esenti da interessi egoistici, servono con grande spirito di sacrificio. Un sacrificio simile si riscontra raramente oggi tra la gente.

“L’immortalità non si ottiene con l’azione, la discendenza o la ricchezza;
si ottiene solo col sacrificio.”

Pochi sono quelli benedetti con una così nobile qualità. È una vera fortuna essere capaci di amare e servire l’umanità sofferente. Mentre in tutto il mondo i medici ambiscono al denaro, qui aspirano al benessere dei pazienti; li servono con sentimenti nobili e con purezza di cuore. Grazie a medici così dediti, questo è diventato un ospedale ideale. Infatti tutto il personale lavora con il massimo impegno.
Si possono costruire ospedali grandiosi; anche noi abbiamo costruito un grande Super Speciality Hospital a Whitefield, ma i suoi servizi sono limitati a cardiologia e neurologia, mentre qui vengono curate varie malattie riguardanti i polmoni, il fegato, il cuore ecc. Potete vedere voi stessi che molti dei pazienti che arrivano qui sono poveri e indifesi. Essi hanno maggior bisogno del nostro amore e della nostra attenzione.
Dovete fare servizio con spirito di sacrificio. Il sacrificio è la sola via all’immortalità ed è superiore a tutti i rituali e le offerte. Domandatevi per il vantaggio di chi celebrate riti e fate offerte. Lo fate per il vostro interesse, non per Dio. Dio non ne ha bisogno. Potete anche affermare che lo fate per il bene del mondo, ma, di fatto, è per il bene vostro. È solo Dio a preoccuparsi del bene del mondo.

“Con mani, piedi, teste, bocche e orecchie ovunque,
Egli permea l’intero universo.”

Egli solo può conferire forza fisica, mentale e spirituale.

Un nuovo edificio per l’ospedale
Solo chi ha purezza di pensiero, parola e azione è un vero essere umano. Infatti, si dice: “L’uomo è il più opportuno oggetto di studio per l’umanità.” I medici di questo ospedale rendono servizio con purezza d’intenti e grandi sentimenti. La dottoressa Rajeswari lavorava giorno e notte in ospedale; spesso le raccomandavo di non esagerare. Le dicevo: “Rajeswari, puoi servire sempre di più gli altri solo se sei in buona salute; prenditi un po’ di riposo.” Ella rispondeva che servire gli altri era la sua maniera di riposare.
Il suo solo desiderio era di concludere la sua vita lavorando in ospedale. Ciò è quanto alla fine accadde. Spirò in ospedale mentre lavorava, seduta su una sedia. La dottoressa Savitri ha portato avanti il buon lavoro iniziato dalla dottoressa Rajeswari. Anche Dolly sta facendo un grande servizio. Oltre a questi medici, ci sono degli specialisti che vengono dalla città per servire qui; tra questi un oculista, un epatologo e un ortopedico. Il medico che ha presentato il programma è un ortopedico; ha lavorato in America prima di venire qui. Tutti svolgono servizio con la massima devozione, sono fortemente impegnati e hanno amore e interesse per i pazienti. Io voglio che tutti sviluppino un simile amore.
I medici dovrebbero avere lo stesso amore per i pazienti, dovrebbero parlare loro con amore e farli sentire a proprio agio; dovrebbero sviluppare la nobile virtù della comprensione e adeguarsi ai bisogni altrui. Vi illustro il concetto con un piccolo esempio: quando distribuii dei doni ai medici, uno di loro arrivò tardi e non lo ricevette; subito un collega gli offrì il suo. Che atto nobile! Tutti questi medici sono dotati di amore disinteressato!

“Solo l’Amore sostiene il mondo. L’Amore è Dio; vivete nell’Amore.”

Non può esserci umanità senza amore. Dio non esiste nella forma di Vishnu, Shiva ecc. Egli esiste nella forma dell’Amore. Uno dei medici ha dimostrato ora nella pratica questo spirito d’amore in azione.  Nessuno se ne è accorto, ma Io sì. Solo pochi fortunati sono provvisti di questo spirito di sacrificio.
Nel mondo, ci sono numerosi medici molto capaci e considerati, ma essi sono interessati al nome e alla fama e a pubblicizzare i loro successi, mentre i nostri medici non pensano al nome né alla fama. La loro prima motivazione è il servizio. Grazie a simili nobili medici, l’ospedale ha guadagnato grande reputazione. Ho notato che lo spazio disponibile qui è proprio minimo. Ci sono quattro sale operatorie e non rimane neppure un centimetro, perché i cinque acri di terra sono occupati dall’edificio. Pertanto, prima di venire qui, ho posato la prima pietra per la costruzione del nuovo ospedale generico su di un lotto di dieci acri, donato dal nostro Adikesavulu. Il Primo Ministro del Karnâtaka ha partecipato alla cerimonia. A dire il vero, a Me non interessano le cerimonie di posa della prima pietra; Mi interessano piuttosto quelle di inaugurazione. Ho già deciso di inaugurare questo nuovo ospedale il 23 novembre 2001.
Che cosa ne sarà poi dell’ospedale? Esso è molto importante; è stato come un piccolo seme di banyan, cresciuto sino a diventare un albero gigantesco e continuerà a crescere. L’ospedale è destinato a trattare le affezioni di polmoni, ossa, fegato ecc. Questo ospedale sarà destinato esclusivamente alle madri e ai fanciulli.
È Mia opinione che alle madri e ai bambini sia data la massima priorità. Come può esistere il mondo senza le madri? È necessario essere aperti a ricevere l’amore e la grazia della madre; solo in tal caso si può ottenere la grazia divina.
Ecco un piccolo esempio che illustra tale punto. Nel Mahâbhârata si legge che Gândhârî, donna di virtù e castità, si privò della vista poiché suo marito Dhritarâshtra era cieco dalla nascita. Ella non vide neppure i suoi figli. Dopo la guerra del Mahâbhârata, quando Krishna andò a consolarla per la morte dei suoi cento figli, Gândhârî, in quel momento d’angoscia e disperazione, Lo rimproverò aspramente domandandoGli: “Non avresti potuto risparmiare almeno uno dei nostri figli, affinché potesse celebrare le nostre esequie? Perché la grazia del Tuo sguardo non si è posata su nessuno di loro?”
Krishna le diede la giusta risposta: “Madre, hai mai visto i tuoi figli? Come può il Mio sguardo di misericordia posarsi su coloro la cui madre mai li vide?” Chi non ottiene l’amore della mamma, non può ricevere la grazia divina. Perciò, prima di tutto, occorre meritare l’amore della madre. Per questo i Veda affermano:

“Venera la Madre, il Padre, il Maestro, l’Ospite come Dio.”

È per merito degli uomini di sacrificio che la nostra nazione Bhârat (India) ha potuto godere di pace e prosperità. Lo spirito di sacrificio, l’amore e la rettitudine che si trovano qui, non si incontrano in nessun altro luogo al mondo. L’India è tyâga bhûmi, yoga bhûmi, karma bhûmi e yajña bhûmi, terra di sacrificio, spiritualità, azione e rito. Tuttavia, questa terra così sacra viene trasformata in bhoga bhûmi, terra di piacere, da parte della gioventù moderna. La beatitudine che si ricava dal sacrificio non si può ottenere con il piacere, che conduce invece alla malattia; il sacrificio, invece, porta alla spiritualità.
Assorbite lo spirito di sacrificio e utilizzate le vostre energie e la vostra istruzione per il bene degli altri. Dovete comprendere che l’istruzione ha come obiettivo il servizio alla società, e non per fare affari. Non c’è servizio più grande che impiegare la propria istruzione per il bene altrui. In particolar modo i medici devono fare ogni sforzo per salvaguardare la salute delle madri e dei bambini.

Il servizio altruistico dei medici dell’ospedale
La cultura di Bhârat insegna:

“Dite la Verità e comportatevi rettamente.”

L’umanità sboccerà nel mondo solo quando questo principio sarà messo in pratica. La Verità è detta nîti (moralità), la rettitudine si riferisce a rîti (metodo), e il sacrificio conferisce khyâti (reputazione). La razza umana si riferisce alla combinazione di nîti, rîti e khyâti, ma oggi la moralità scarseggia nella società. A che serve l’istruzione senza la moralità? La vita stessa non ha valore senza moralità. Attenetevi alla verità, comportatevi con rettitudine, coltivate lo spirito di sacrificio. Nulla è più grande.
Incarnazioni dell’Amore!
Quando incontrate qualcuno che soffre, fate ogni sforzo per dargli sollievo. Ciò è stato ampiamente dimostrato dalla dottoressa Rajeswari. Ella spese tutti i suoi guadagni per l’ospedale. Dopo la sua dipartita, la dottoressa Savitri ha lavorato incessantemente giorno e notte. A volte si dimentica persino di mangiare per servire i pazienti. Le ho fatto notare che, per la sua salute, non va bene lavorare giorno e notte, senza cibo e riposo sufficienti. Mi ha promesso che mangerà regolarmente.
Tutti i medici che lavorano qui, compresi quelli di presenza occasionale, non prendono un soldo, e questa è la regola degli ultimi 25 anni. Essi si portano le attrezzature necessarie e le medicine per servire qui i pazienti. Non mancano medici nel nostro Paese, ma la maggior parte mira al denaro e alla notorietà. I medici devono mostrare compassione e riguardo per i pazienti. Ci sono numerosi medici con tali nobili qualità che vengono da luoghi diversi per lavorare in questo ospedale. Un vero medico serve i pazienti altruisticamente.

“Il medico è veramente Dio Stesso.”

Che cosa fa il Signore Nârâyana? Aiuta tutti; allo stesso modo anche i medici dovrebbero aiutare tutti. Con tali nobili sentimenti i medici fanno servizio qui, e per merito loro l’ospedale ha ottenuto buona reputazione. Se necessario, i medici si recano perfino a Puttaparthi per offrire i loro servizi.
Nel Super Speciality Hospital, l’ospedale altamente specializzato di Puttaparthi, abbiamo reparti di cardiologia, urologia, nefrologia e oftalmologia. Il dottor Hemanthmurthy, oculista, va a Puttaparthi ogni settimana per eseguire operazioni agli occhi. Non è certo normale percorrere la strada da qui a Puttaparthi tutte le settimane per offrire servizio. Quanti medici al mondo hanno un simile spirito di servizio? Perfino il dentista e l’anestesista si spostano da qui. A volte a Puttaparthi dobbiamo effettuare numerose operazioni, e in tal caso occorrono più anestesisti. Basta un colpo di telefono, ed essi si presentano subito sul posto.
Raramente oggi si trovano simili medici animati da un così grande spirito di servizio, ma qui ne abbiamo parecchi che lavorano infaticabilmente tutto il giorno. Il dottor Hemanthmurthy è uno di questi e opera gli occhi con il massimo scrupolo. Gli ho detto che sono pronto a procurare tutte le attrezzature necessarie, affinché possa svolgere il suo lavoro con efficacia. Io incoraggio sempre chi si dedica al servizio, e sono disposto anche a fondare molti altri ospedali come questo, dando tutto l’aiuto necessario. Non Mi interessa il denaro e non vi ho nulla a che fare.
Forse vi domandate come possa Sai Baba ricavare tutto il denaro per i Suoi progetti; magari pensate che Egli crei i soldi. No, nient’affatto. Io non scendo a una simile iniqua pratica, perché il denaro ha a che vedere con l’amministrazione statale. Posso materializzare qualsiasi oggetto, ma non creo soldi. Ogniqualvolta se ne presenti la necessità, qualcuno ha la nobile idea di donare la cifra necessaria. Una sola parola di Swami è sufficiente; infatti, ci sono molti devoti, indiani e stranieri, che compiono subito tutto quanto occorre. Perciò non abbiate dubbi di sorta.
Dobbiamo sviluppare ulteriormente questo ospedale. Ieri un epatologo è venuto da Me, esprimendo la sua intenzione di lavorare nell’ospedale di Swami. Ha già lavorato in America in passato, ed è in grado di eseguire operazioni di trapianto di fegato. Gli ho dato il permesso e gli ho detto che Swami è sempre disponibile quando si tratta di fare un buon lavoro.

Progetto acqua potabile nello Stato del Karnâtaka

Il cibo che mangiate, l’aria che respirate e l’acqua che bevete sono inquinati; di conseguenza, la gente soffre di malattie di fegato e di cuore. Nei tempi antichi simili disturbi non sono mai esistiti. L’inquinamento di cibo, aria e acqua è la causa prima di molte malattie. Perciò ho deciso di fornire acqua potabile pura ai bisognosi. Per prima cosa ho istituito scuole e ospedali, poiché l’istruzione e l’assistenza sanitaria sono davvero essenziali per tutti. Poi ho dato il via al progetto acqua potabile. Ho fornito acqua, non solo facendo scavare dei pozzi; l’acqua di pozzo può contenere troppo fluoro, che è dannoso alla salute. Pertanto ho organizzato le cose in modo da trarre l’acqua da fonti naturali come il fiume Krishnâ, spendendo decine di milioni di rupie.
Ora il Primo Ministro del Karnâtaka Mi ha chiesto di procurare buona acqua potabile anche alle province di Bellary, Bidar e Bijapur del Karnâtaka. Ho dato il Mio consenso. Ovunque scarseggi l’acqua potabile, bisogna compiere ogni sforzo per renderla disponibile. Non c’è bisogno di donare del denaro: è sufficiente fornire alla gente acqua potabile sicura.
Non mancano i ricchi in questo Paese, ma a che serve la ricchezza se non viene impiegata per propositi santi? Nessuno può portare con sé neppure un pugno di terra quando lascia il mondo. Diversamente ci sarebbe stato perfino il razionamento della terra. Dunque, il denaro deve essere utilizzato per il bene della società.

“La carità è il vero ornamento delle mani,
la verità è la vera collana,
l’ascolto dei sacri testi i veri orecchini.”

Che cos’è più essenziale nella vita? È essenziale sviluppare l’intima relazione con Dio. Vi caricherete di divina energia entrando in contatto con la Divinità. Vivere in compagnia di Dio è il vero satsang, associazione con i buoni.

“La compagnia dei buoni conduce al distacco,
il distacco libera dall’illusione,
la libertà dall’illusione porta alla stabilità della mente
e questa conferisce la liberazione.”

Oggi l’uomo non ha una mente stabile. Essa oscilla incessantemente come una scimmia pazza. Quando dite “il mio corpo”, “la mia mente”, “il mio intelletto” ecc. significa che essi sono separati da voi. Domandatevi allora: “Chi sono io?” Lo stesso principio dell’Io è presente in tutti, sia in un povero sia in un milionario. Per comprendere il Principio dell’Io, dovete sviluppare lo spirito di sacrificio.
Pazienti appartenenti a religioni differenti, indù, mussulmani, cristiani ecc., vengono qua per essere curati. Tutti vengono trattati allo stesso modo, non ci sono differenze di alcun genere. Sono tutti figli di Dio. L’ospedale rappresenta, infatti, l’idealità del pensiero “Fraternità degli uomini, Paternità di Dio”. In tutte le Organizzazioni Sai non esistono differenze di casta, religioni ecc. Molti volontari sevâ dal delle varie Organizzazioni Sai vengono qui per offrire servizio. Ci sono almeno 100 volontari sevâ dal in servizio tutti i giorni al Super Speciality Hospital di Whitefield. I giovani devono coltivare questo spirito di sacrificio; mentre essi crescono, anche il loro spirito di sacrificio crescerà.
Oggi celebriamo il Giubileo d’Argento dell’ospedale, ma non sono ancora soddisfatto. Dobbiamo svilupparlo ancor di più e celebrare il Giubileo d’Oro. Molti altri medici dovranno inserirsi e tutti devono lavorare in spirito di completa unità. Con l’unità si può raggiungere qualsiasi cosa. Il piccolo ospedale fondato dalla dottoressa Rajeswari è diventato grande; voglio che cresca ancora e che aiuti poveri e bisognosi.
Vi benedico tutti e concludo così il Mio Discorso.

 

Whitefield, Bangalore, 10 giugno 2001,
Celebrazione del Giubileo d’Argento
dell’Ospedale di Medicina Generale
Shrî Sathya Sai di Whitefield


Note:
1.    Kucela – Discepolo, con Krishna, dello stesso maestro di studi spirituali. Caduto in grande miseria, su insistenza della moglie si recò da Lui in visita per chiederGli aiuto. Durante l’incontro, per la gioia di vedere Krishna, si dimenticò perfino lo scopo del suo viaggio e tornò verso casa senza aver domandato nulla. Giunto al suo villaggio trovò una splendida dimora e grandi ricchezze comparse miracolosamente.
2.    Vâmana - Bramino nano che si presentò all’imperatore del mondo, Bali, per impedirgli di allargare le sue conquiste al mondo degli Dei. Bali acconsentì, per assoluta fedeltà al Dharma, a concedergli tanta terra quanta potesse essere coperta da tre passi, pur avendo capito che non si trattava di un mendicante qualsiasi, ma dell’Onnipotente. Vâmana si ingigantì a proporzioni cosmiche. Con un passo coprì la Terra, con il secondo percorse tutti i cieli, e poi domandò a Bali dove potesse ancora posare il piede. L’imperatore offrì devotamente la sua testa, rinunciando così alla sua grandezza e al suo ego.
3.    L’irascibilità del potente saggio era nota, come la facilità con cui scagliava terribili ed efficaci maledizioni. Egli era stato indotto a presentarsi come ospite al rifugio dei Pândava dai loro nemici, i quali contavano sulla impossibilità da parte dei Pândava di trattare degnamente l’ospite, e sull’ira che in tale situazione avrebbe colto Durvâsa.