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19960728 - 28 luglio

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Discorso Divino
Bhagavân Shrî Sathya Sai Baba
Discorso del 28 luglio 1996

Acquisite l’amore per Dio e santificate la vita


“Si può essere padroni di tutte le forme di conoscenza,
si possono sconfiggere gli avversari nei dibattiti,
si può combattere con valore e coraggio sul campo di battaglia,
si può essere imperatori e regnare su territori immensi,
si possono offrire mucche e oro come atti di carità,
si possono contare le innumerevoli stelle del cielo,
si possono conoscere i nomi delle diverse creature presenti sulla terra,
si può essere esperti nelle otto forme di yoga,
si può persino raggiungere la luna,
ma c’è qualcuno che può controllare il corpo, la mente e i sensi,
volgere la visione all’interno
e ottenere lo stato supremo della calma della mente?”

Soltanto il Nome di Dio vi salverà dalla schiavitù

Studenti!
Non c’è alcuna conoscenza in questo mondo che l’uomo non abbia acquisito. Oggi, l’uomo ha padroneggiato tutti i tipi di conoscenza e gode di ogni agio e comodità, ha i mezzi per viaggiare in qualunque parte del mondo e può comprendere i segreti di tutti i fenomeni naturali. Eppure non sa chi è. A che serve il suo sapere se non conosce se stesso? Avendo ottenuto la nascita umana e avendo acquisito i vari tipi di conoscenza, egli dovrebbe sforzarsi prima di tutto di conoscere se stesso; se lo farà, conoscerà in un istante tutto il resto nel mondo. Questo è il principio più importante del non dualismo (advaita).

Aspetti del Principio del Non dualismo

Nel mondo ci sono tre aspetti del principio dell’advaita: padârtha advaita, bhâva advaita e kriyâ advaita.
Questo è un fazzoletto: qual è il principio del non dualismo che lo riguarda? Il fazzoletto è fatto di filo, ma la base del filo è il cotone. In effetti, il cotone, il filo e la stoffa sono la stessa cosa; si tratta di tre nomi e forme differenti della stessa cosa. Se comprendete questo, potete comprendere l’unità che sottende al tutto nel mondo e che è immutabile nei tre periodi del tempo; questo è chiamato padârtha advaita.
Che cos’è il bhâva advaita? Qui ci sono migliaia di persone che hanno nomi e forme differenti; sebbene appaiano tali, Io posso provare che tutte sono uno. Le loro gioie e dolori possono essere diversi, i desideri e gli attaccamenti diversi, i nomi e le forme differenti, come anche le situazioni e le circostanze, ma in tutte loro ci sono gli stessi cinque elementi. Questo è il principio di unità che sottende a tutti gli esseri umani. Se anche uno solo dei cinque elementi non esiste nell’uomo, egli non può esistere. I cinque elementi sono comuni non soltanto agli esseri umani, ma anche a tutti gli esseri viventi del mondo.
Che cos’è il kriyâ advaita? Ogni uomo di questo mondo ha desideri e aspirazioni a seconda della sua situazione e delle circostanze. I desideri non esauditi sono causa di delusione.
Con desideri illimitati e ansia dissennata, l’uomo anela a tutto ciò che non è possibile per lui e diventa infine vittima della delusione e della frustrazione. Qualunque lavoro dovrebbe essere fatto senza desiderarne i frutti e offrendolo a Dio con lo spirito “tutte le azioni per far piacere a Dio”. Questo è il kriyâ advaita. Il desiderio per i frutti dell’azione può diventare disperazione e la soddisfazione cambiarsi in delusione, mentre, se fate tutto come offerta a Dio, non vi sarà spazio per il dolore e l’infelicità.

Quattro tendenze dell’uomo
Nell’uomo ci sono quattro tendenze: divina, umana, demoniaca e animale. A seconda del momento, dell’azione e del movente, e per influenza del luogo e delle circostanze, una di queste diventa predominante. Gli esseri umani si classificano in divini, umani, demoniaci e bestiali sulla base della predominanza in loro di una di queste tendenze. Chi è divino tra gli esseri umani?

“Chi è sempre focalizzato su Brahman è una persona divina.”

Libera dall’ego e dai desideri, questa persona è sempre in uno stato di beatitudine, alberga sentimenti sacri e compie azioni che portano beneficio agli altri. Per il fatto di agire per compiacere Dio, tutto il suo lavoro diventa lavoro di Dio. Essa non ha pensieri se non quelli per Dio e nessun altro desiderio che quello di fare tutto per far piacere a Dio. Queste qualità sacre sono il segno dell’essere divino; egli non pensa a se stesso o al mondo, è sempre immerso nella contemplazione del Signore vero ed eterno, è umano soltanto nella forma, ma tutte le sue azioni sono divine. Da dove vengono questi sentimenti sacri? Vengono dal cuore dell’uomo. Da dove emana la divinità? Essa proviene dal cuore puro dell’essere umano.

“Chi segue la via di Satya e Dharma è un vero essere umano.”

Con fede totale nei princìpi di Satya e Dharma, quella persona agisce rettamente, fa atti di carità senza ignorare alcun dovere verso il mondo o la famiglia. Il suo cuore è colmo di compassione e amore, ha fede totale in Dio e non ha paura. La paura è una qualità animale; chi causa paura è un animale, chi prova paura è un animale. Essendo nati come esseri umani, non dovreste causare né provare paura. In questo modo, dirigete la vita in modo sacro, sempre impegnati nel servizio alla società meritandovi un buon nome. Ricavate beatitudine dalla pratica dei Valori Umani e condividetela. I Valori Umani, Satya, Dharma, Shânti, Prema e Ahimsâ, sono interconnessi e interdipendenti: Satya dipende da Dharma, Dharma da Shânti, Shânti da Prema e Prema da Ahimsâ. Anche se possedete uno solo dei quattro primi valori, non incorrete in atti di violenza.

“Chi è dedito alle bevande inebrianti è un demone.”

A causa di queste, egli perde la sua umanità e fa azioni malvagie e demoniache; il consumo di bevande inebrianti è una delle cause principali dell’insorgere di tendenze demoniache nell’essere umano. Quando una persona è ubriaca, non sa quel che dice o fa, né se ciò che fa è buono o cattivo. Perde la discriminazione e non riconosce neppure la madre, la moglie o i figli. Non riesce neppure a discriminare ciò che è lecito da ciò che è delittuoso. Dimentica così la sua umanità e compie azioni malvagie, incurante delle loro conseguenze. Questa tendenza demoniaca è presente in ogni essere umano.

“Chi è privo di saggezza è davvero un animale.”

Un individuo simile non ha senso di discriminazione né conoscenza di alcun tipo, è interessato solamente a godere dei piaceri sei sensi e usa tutto il tempo nel mangiare, aver paura, dormire e procreare; queste sono le caratteristiche di un animale. Non solo: esso è pronto a nuocere a chiunque gli intralci la strada verso i suoi cosiddetti godimenti. Anche offendere e deridere il prossimo sono aspetti animali.

L’istruzione ha lo scopo di insegnare la rettitudine
Ogni essere umano ha tendenze animali, demoniache, umane e divine in sé. Voi acquisite vari tipi di conoscenza, ma non siete capaci di liberarvi delle tendenze animali e demoniache. Nel mondo ci sono molte persone estremamente colte, ma c’è qualcuno che ha compreso il significato della nascita umana? Tutti sono interessati al potere, alla posizione e alla ricchezza, ma nessuno si chiede se si stia comportando da essere umano. In realtà, nessuno si domanda come un essere umano dovrebbe dirigere la sua vita.
Le persone hanno forma umana, vestono da esseri umani ed esercitano la loro autorità, ma non sanno veramente che cosa significhi “umanità”. Chi è un vero essere umano? Un essere umano vero è quello che non dà spazio al desiderio, all’ira, all’avidità, all’illusione, all’orgoglio e alla gelosia. A che cosa serve che una persona acquisisca una grande istruzione e accumuli ricchezza se riempie il cuore di desiderio e odio? In effetti, tutta la sua istruzione è inutile. La persona istruita dovrebbe attenersi sempre alla rettitudine.

“Gli studenti devono perseguire l’istruzione
che dia loro le qualità sacre
come il buon carattere, l’aderenza alla verità,
la devozione, la disciplina e il dovere.”

Che cosa imparano oggi gli studenti? Hanno disciplina? Se non hanno disciplina e devozione, a che serve lo studio? Essi dovrebbero praticare i Valori Umani in tutti gli impegni, mentre invece sprecano il tempo ad additare i difetti degli altri criticandoli e mettendoli in ridicolo. Quale sarà il destino di una persona che pensa sempre ai difetti degli altri? Tutti quei difetti entreranno nel suo cuore e si vedranno anche in essa. Quindi non pensate ai difetti degli altri. Se vedete qualcuno che va per la strada sbagliata, cercate di correggerlo. Perché dovreste occuparvi dei difetti del prossimo se pensate di essere una persona corretta? L’uomo ha oggi maturato una natura dedita a trovare i difetti; pensa sempre ai difetti degli altri, li critica, li mette in ridicolo e li offende, ma queste non sono le caratteristiche di una persona istruita: sono in realtà contrarie alla natura umana. Chi pratica i Valori Umani non critica né insulta mai; criticare gli altri è la caratteristica degli egoisti.

Santificate la nascita umana servendo gli altri
Dato che l’egoismo sta aumentando, l’uomo è diventato vittima dell’attaccamento e dell’odio. Il suo egoismo non ha limiti; egli non se ne libera né si stacca dall’interesse personale fino all’ultimo respiro. Come può una persona simile raggiungere qualcosa di buono nella vita? Che cosa ha ottenuto come essere umano? È un peso sulla terra e non merita il cibo che consuma. Essendo nati come esseri umani dovreste aiutare i vostri simili. Il Saggio Vyâsa evidenziò l’essenza dei diciotto Purâna in due sentenze:

“Si ottiene del merito nel servire gli altri e si commette peccato nel ferirli.”

Per cui:

“Aiuta sempre, non ferire mai.”

È però difficile trovare qualcuno che aiuti i suoi simili. Dovunque si guardi, la gente danneggia gli altri; dall’illetterato al colto, dal povero al milionario, tutti indulgono nel far del male agli altri. Se un povero ferisce in piccolo, il milionario ferisce in grande. Ambedue mancano dell’inclinazione ad aiutare, non sono pronti ad agire con rettitudine e a fare azioni caritatevoli. Qual è allora lo scopo della nascita umana? A che serve ammassare ricchezze? L’istruzione non ha senso se non è utilizzata per aiutare gli altri. Le persone sprecano un mucchio di tempo e di energia ad accumulare ricchezze; riescono forse a portare qualcosa con sé quando infine lasciano il mondo? Non sono in grado di portare con sé neppure un centesimo, neppure un pugno di sabbia. Questa è la lezione da imparare dalla vita dell’imperatore Alessandro. Tutti voi conoscete la storia di Alessandro che partì dalla sua terra per conquistare il mondo intero. Egli venne in India dopo aver attraversato il fiume Indo. Al suo ritorno, si ammalò gravemente; aveva molti medici, ma nessuno poté guarirlo. Essi gli dissero che stava per lasciare l’involucro mortale, ma Alessandro non aveva paura. Infatti diceva agli altri di non preoccuparsi; era preparato per la fine.

“Il corpo, che è fatto dei cinque elementi, è debole e destinato a disintegrarsi.
Anche se è possibile vivere un centinaio d’anni, non ci si può far conto.
La spoglia mortale può cadere in qualunque momento,
sia nell’infanzia, in gioventù o nella vecchiaia.
La morte è certa, per cui, prima che il corpo perisca,
l’uomo dovrebbe sforzarsi di conoscere la sua vera natura.”

Sotto il suo comando c’erano migliaia di soldati, ma nessuno poté salvarlo dalla morte. Allora egli disse ai suoi ministri e comandanti che, dopo la morte, avvolgessero il suo corpo in un drappo bianco lasciando le mani fuori e lo portassero in processione funebre per le strade della sua città natale. Quando le persone avessero chiesto la ragione delle mani lasciate fuori dal sudario, dovevano dir loro che l’imperatore, nonostante avesse conquistato un impero immenso, avesse una grande armata e molti medici, non aveva potuto essere salvato dalla morte e aveva lasciato il mondo a mani vuote.

Coltivate pensieri nobili
Tutti devono lasciare il mondo a mani vuote. Non potrete portare con voi il deposito in banca o anche un solo pezzetto di carta. Potete lasciare a casa l’indirizzo della vostra destinazione quando lasciate il mondo?
Voi non portate neppure un pezzetto di stoffa quando nascete, né potete dare il vostro indirizzo al momento della morte. Perché siete nati e dove state andando? La coscienza è il testimone di tutte le azioni buone o cattive e vi dice se state andando in paradiso o all’inferno. L’uno e l’altro sono il risultato delle vostre azioni e le azioni dipendono dai pensieri; quindi coltivate prima di tutto pensieri nobili. Acquisite lo spirito di sacrificio, le qualità umane e una buona reputazione in società. Non fatevi la nomea di peccatori; fate solamente il bene: questa è la sola cosa che si attaglierà a voi. Tutti i vostri amici e parenti possono seguirvi solamente fino al luogo di cremazione. Quando un milionario muore, centinaia di macchine lo seguiranno fino al luogo di cremazione, ma dopo che cosa faranno? Torneranno a casa a mani vuote. Solamente il Nome di Dio vi salverà dalla schiavitù e sarà sempre con voi. Dio sarà sempre con voi, in voi, intorno a voi, sopra di voi e sotto di voi proteggendovi sempre. Ignorando il Nome Divino, l’uomo rende meschina la sua vita struggendosi per gli oggetti effimeri e passeggeri del mondo. Per quanto siate colti, siete incapaci di comprendere la verità del vostro Sé. Per quale ragione? La ragione è l’attaccamento. L’uomo dovrebbe maturare il distacco per comprendere la sua vera natura. Che cosa significa “attaccamento”? Quando infilate la chiave nella serratura e la girate verso destra, quella si apre; se girate la chiave verso sinistra, si chiude. È la stessa serratura e la stessa chiave; la differenza sta solamente nella direzione verso cui la girate. Il cuore è la serratura e la mente è la chiave. Quando volgete la mente verso Dio, ottenete il distacco che porta alla liberazione; quando la girate verso il mondo, maturate l’attaccamento che risulta nel legame e nell’afflizione. Potete avere denaro e tutte le comodità, eppure sarete sempre agitati, sarete immersi nell’infelicità giorno e notte. In che modo si ottiene la pace della mente? Come dicono i Veda, la si ottiene solamente alimentando lo spirito di sacrificio.

“L’immortalità non si ottiene con le azioni, con la progenie o con la ricchezza;
si raggiunge solamente con il sacrificio.”

Fate azioni buone e spendete il denaro per scopi nobili; aiutate gli abitanti dei villaggi che vivono duramente, fornite istruzione, assistenza medica e acqua ai bisognosi dei villaggi. L’istruzione è per la testa, l’assistenza sanitaria è per il cuore e l’acqua è per il sostentamento del corpo. La salute è importantissima per il corpo; non è intesa per vivere di comodità e divertimenti. La salute serve per fare servizio. In realtà, è assolutamente necessario che manteniate il corpo in salute, così da poter servire la società. A che serve la buona salute se le persone non fanno alcun tipo di servizio? Sono come cadaveri viventi.
Perché Dio ha dato una testa all’uomo? Per pensare male degli altri, offenderli e criticarli? No, gliel’ha data per pensare a Dio. Dovreste comprendere la relazione intima che c’è tra il cibo, la testa e Dio. Perché il cibo è necessario? Non semplicemente per mantenere la salute fisica; serve a maturare le virtù. Perché alimentare le virtù è necessario? Le virtù servono per prender parte al servizio alla società, aiutare gli altri e guadagnare un buon nome. Pertanto curatevi del benessere della società e rafforzatene l’unità: questo è lo scopo della vostra nascita. Voi nascete e crescete nella società; non possono esserci tradimento e ingratitudine più grandi del disinteressarsi della prosperità della società. Essendo nati nella società, dovreste servirla. La vostra prosperità è legata a quella della società. Come potete essere felici altrimenti? Quindi è essenziale che tutti lavorino affinché la società sia prospera, affinché proteggano il benessere. Solamente così sarà garantito anche il vostro benessere.

Acquisite amore per Dio
Incarnazioni dell’Amore!
Di che cosa avete bisogno per servire la società? Soltanto dell’amore. Non c’è niente di più grande dell’amore; se avete l’amore, potete avere tutto. A che serve leggere un mucchio di libri se non avete amore? La mera acquisizione di conoscenza “libresca” cambierà la vostra testa (mastaka) in un libro (pustaka). A che serve la conoscenza teorica se non la si traduce in esperienza pratica? Un uomo privo di conoscenza pratica è completamente inutile alla società. Quindi non continuate a leggere libri all’infinito; rovinerete la vostra testa. Mettete in pratica almeno un principio di verità che avete imparato. Ciò che vi necessita oggi è la conoscenza pratica, non quella confinata nei libri; mettete in pratica la conoscenza acquisita, sperimentate la contentezza e dividetela con gli altri. Non preoccupatevi della vostra vita; siate pronti a sacrificare persino quella per una causa nobile. Avendo ottenuto questa nascita umana, basta che vi facciate un buon nome.

“La carità è il vero ornamento della mano,
la verità è la vera collana,
l’ascolto dei testi sacri è il vero ornamento delle orecchie.”

Perché cercare un qualunque altro ornamento? Se indossate una collana e degli orecchini di diamanti, avrete paura dei ladri. Questi non sono i vostri ornamenti reali; l’ornamento reale è l’amore per Dio. Quindi generate in voi stessi l’amore per Lui e santificate le vostre vite.

Bhagavân ha concluso il Discorso con il bhajan “Prema Mudita Manase Kaho…….”

Prashânti Nilayam, 28 luglio 1996,
Sai Kulwant Hall

(Da “Sanâtana Sârathi”), febbraio 2013)