Sathya Sai Italia

Home: Home / Pensieri del Giorno / 2010 duemiladieci / 08 - Agosto 2010
A+ R A-

08 - Agosto 2010

E-mail Stampa PDF

AGOSTO 2010

1.8.10
La devozione vera consiste nell’offrire tutti i pensieri e tutte le azioni a Dio e desiderare la Sua Grazia. Quella che si limita a pochi minuti nella stanza delle preghiere (Puja) o nel tempio non è vera devozione. In quei momenti, la devozione sembra albergare in voi e vi sentite in pace ma, appena fuori, la pace se ne va e la rabbia prende il suo posto; questo non può essere chiamato devozione. La devozione è stata descritta come uno stato di non separazione da Dio; indipendentemente dal tempo, dallo spazio e dalle circostanze, bisogna sentirsi vicini a Lui. Questa è Devozione. La devozione vera trascende le limitazioni imposte dalla routine quotidiana e dagli obblighi della vita. Baba
2.8.10
L’anima eterna che è al di là dell’illusione e dell’oscurità deve essere conosciuta da ogni persona attraverso lo sforzo personale. Voi siete nati come eredi di questo patrimonio di Beatitudine Eterna, voi siete i figli che Dio ama teneramente, voi siete puri e sacri come l’aria; non vi condannate come peccatori. Voi siete cuccioli di leone, non pecore, siete piccole onde di immortalità, non corpi fatti di materia. Gli oggetti materiali esistono per servirvi ed eseguire i vostri comandi, non dovete servirli e essere voi ai loro ordini. Baba
3.8.10
Le attività sacre, come i riti e i sacrifici che sono descritti nei Veda, non possono portare alla liberazione, aiutano soltanto a purificare la coscienza. Si dice che esse facciano salire le persone in paradiso ma, in ultima analisi, anche il paradiso è un legame, non promette la libertà eterna. La libertà che rende consapevoli della verità, della propria verità, si può ottenere soltanto tramite l’ascolto del Maestro, la riflessione su ciò che si è ascoltato e l’analisi della sua validità ed importanza. Soltanto coloro che hanno staccato la mente dal desiderio possono trarre beneficio dalla guida del Maestro, gli altri no. Baba
4.8.10
Non pensate che i Veda propongano un mucchio di regole, regolamenti e leggi che intimoriscono; ognuna di esse è stata posta dal Signore in veste di Legislatore. Tutti gli elementi del Cosmo ed ogni particella in ogni luogo agiscono in ogni momento come stabilito da Lui; questo è ciò che ci comunicano i Veda. Nessuna adorazione può essere più elevata e più benefica del servizio al Signore; a Lui bisogna offrire Amore, più Amore di quanto se ne provi per chiunque altro in questo mondo e nell’altro. Egli deve essere amato come l’Uno e il Solo, deve essere ricordato in adorazione con un Amore simile; questo è il frutto che l’educazione vera deve dare. Baba
5.8.10
L’atteggiamento della tolleranza consiste nel rifiuto di lasciarsi scuotere o addolorare dai dispiaceri, dalle perdite, dall’ingratitudine e dalla malvagità che vengono dagli altri. In effetti, dovreste rimanere calmi e contenti perché dovreste sapere che questi sono i risultati delle vostre stesse azioni che ora ricadono su di voi e dovreste considerare coloro che vi hanno causato la sofferenza come persone amiche e provvide senza ripagarle o maledirle. Voi dovete sopportare tutte le sventure pazientemente e di buon grado. La reazione naturale della gente, di chiunque si tratti, è quella di nuocere a chi l’ha ferita, di danneggiare in qualche modo chi l’ha danneggiata e di insultare chi l’ha insultata; questa è la caratteristica del sentiero terreno, del sentiero del coinvolgimento oggettivo, ma voi dovete evitare tali reazioni e mostrare tolleranza se cercate la via interiore della sublimazione e della purificazione. Baba
6.8.10
La foglia del loto nasce sott’acqua e galleggia sull’acqua ma non si bagna; anche voi dovete stare nel mondo in quel modo: in esso, grazie ad esso, per esso ma senza appartenere ad esso. La caratteristica speciale dell’educazione più elevata (Vidya) è quella di prepararvi per questo ruolo; voi dovete vivere sulla terra con il cuore immerso nel Divino e le mani impegnate nel lavoro. L’Amore non deve degenerare in un articolo commerciale. L’Amore appaga se stesso nell’Amore. Baba
7.8.10
Restituire ingiuria per ingiuria, danno per danno o insulto per insulto non fa altro che aumentare il carico karmico che si deve sopportare nelle vite future. Questo carico è definito incombente (Agami); non si può evitare di subire le conseguenze dei propri pensieri, parole ed azioni a suo tempo. Ripagare la malvagità con la malvagità non può mai alleggerire il carico del Karma, lo fa soltanto appesantire; questo comportamento può dare sollievo e soddisfazione immediati ma più tardi vi può solamente far soffrire per cui la tolleranza vi insegna a fare del bene anche a coloro che vi ingiuriano. Baba
8.8.10
Il vostro intelletto deve affidarsi al Sé Divino (Atma) e trarne ispirazione in ogni momento e circostanza. Quali aspiranti al progresso spirituale, voi dovete essere legati soltanto alla Consapevolezza Universale immutabile; tutte le vostre azioni dovrebbero avere come scopo la gioia di Dio. Bisogna che abbiate fede profonda nella frase delle scritture che dice: “Tutti gli esseri viventi sono sfaccettature e frazioni di Dio”. Per confermare e rafforzare questa fede, dovete considerare uguali tutti gli esseri acquisendo questa virtù dell’equanimità che è il tesoro di tutti gli sforzi spirituali (Sadhana Sampath). Baba
9.810
Una delle virtù più importanti da coltivare è la fede salda e incrollabile nelle Scritture Sacre (Shastra), nei codici morali che contengono, nello Spirito (Atma) e nel Maestro (Guru). Le Scritture sono concepite in modo da assicurare la pace e la prosperità al mondo e la perfezione spirituale al genere umano; esse hanno questo grande scopo ed indicano la via per raggiungerlo per cui voi dovete aver fede in tali Scritture Sacre, nei Maestri e negli anziani. I Maestri sono certamente degni di venerazione perché ci indicano il sentiero del compimento più elevato (Sreyomarga). Chi ha fede incrollabile raggiungerà questa saggezza. Baba
10.8.10
Una delle regole fondamentali della vita è quella di non vergognarsi dei propri avi; leggendo ancora ed ancora la storia del passato e figurandovi sempre di più le condizioni umane di quelle epoche, la vostra fierezza non può che aumentare. Fate che la fede nei risultati eccelsi dei vostri antenati vi scorra nelle vene e dia energia al sangue, fate che la forza di tale fede renda parimenti forti il corpo, la mente e lo spirito; il frutto dell’educazione vera (Vidya) è il riconoscere che ogni comunità di persone e ogni religione hanno alla base l’unità e qualcosa di proprio e di speciale da offrire. Baba
11.8.10
Ognuno di noi può avere idee diverse circa la Natura, le Caratteristiche, la Forma e gli Attributi di Dio: una persona può pensare che Egli abbia qualità e forma umane, un’altra può credere in un Dio privo di forma e tratti umani che però si manifesti in incarnazione, una terza può credere al Dio del tutto privo di forma. Ognuna di esse può trovare nei Veda le affermazioni che corroborano il suo concetto perché tutti credono in Dio, cioè in una forza (Sakti) misteriosa che è fonte, sostegno e sostentamento di tutti, un Potere che include tutti. Baba
12.8.10
Coloro che consacrano la loro vita ad acquisire la conoscenza dello Spirito (Atma), che è il loro Sé vero, devono possedere le virtù sacre, devono addolcire la loro condotta e porsi in comunicazione con il sacrosanto perché nessuna conoscenza può essere più elevata del carattere virtuoso; a dire il vero, il carattere è potere. Per le persone che hanno dedicato i loro anni all’acquisizione della conoscenza più elevata, il carattere ottimo è una caratteristica indispensabile. Tutte le religioni evidenziano la stessa necessità non come una condizione fideistica particolare ma come base della vita spirituale e comportamentale. Coloro che conducono la vita secondo questi principi non possono mai subire danni e sono sempre accreditati di merito sacro. Baba
13.8.10
Le virtù sono il mezzo più efficiente per purificare la consapevolezza interiore a tutti i livelli perché inducono le persone a scoprire cosa fare e come farlo. Soltanto coloro che hanno guadagnato un destino buono possono pretendere l’eccellenza nella discriminazione; l’aderenza a questa decisione è la zattera che può portare al di là dell’oceano del mutamento continuo e della paura (Bhava Sagara). Una persona virtuosa ha un posto nella regione dei liberati; quella persona può fondersi in Brahman, l’incarnazione della Beatitudine Suprema. Baba
14.8.10
I codici di comportamento, le pratiche spirituali e le manifestazioni d’Amore hanno tutti virtù enormi che promuovono il progresso dell’uomo. La Verità fondamentale della Creazione è l’unità nella molteplicità. Il modo di adorare usato dai Bharathiya è basato sulla consapevolezza del fatto che l’Uno si manifesta attraverso molte forme distinte e molti attributi distinti nell’incontro con situazioni e condizioni diverse per cui i Bharathiya, tra tutti i popoli del mondo, hanno la tolleranza intellettuale che fa loro proclamare ai quattro venti che Dio esiste e può essere trovato in ogni religione. Questa loro buona sorte è unica. Baba
15.8.10
Quando si desidera promuovere la prosperità della nazione, ognuno deve raccogliere in se stesso tutte le risorse spirituali che può; questo implica che tutte le inclinazioni, le credenze e gli stimoli che sono ora fiacchi e dispersi devono venir riuniti e rinforzati. Molti culti e forme di credo possono esistere come parti di religioni come molti rami sono presenti in un albero; voi non dovete condannarli come errati e nessun ramo deve lottare o competere con un altro. Portate a manifestazione la verità espressa dalla massima “Esiste soltanto l’Uno; i saggi Lo descrivono in molti modi (Ekam Sath; Vipraah Bahudhaa Vadanthi)”. Baba
16.8.10
Noi vediamo le circostanze esteriori, i processi che si concludono nell’evento finale e, nella nostra ignoranza, giudichiamo che questo cumulo di cause produca questi effetti ma le circostanze, gli eventi, le emozioni e i sentimenti sono semplicemente strumenti nelle Sue Mani Divine e servono il Suo Volere e il Suo Scopo. Il mondo è il palcoscenico su cui ognuno recita il ruolo che Egli ha assegnato; ognuno va in giro impettito per il tempo che Egli ha stabilito e obbedisce alle Sue istruzioni senza errore o esitazione. Noi possiamo pensare orgogliosamente di aver fatto noi stessi questo o quello ma la verità è che tutto accade secondo la Sua Volontà. Baba
17.8.10
Le persone possono aver eseguito una quantità di riti e sacrifici vedici, possono anche esporre il contenuto della varietà di scritture sacre che hanno assimilato, possono avere prosperità possedendo ricchezze grandi e montagne di raccolti, possono insegnare i Veda e le loro discipline complementari illustrandone compiutamente i significati eppure, se non hanno carattere morale, non hanno posto dove la Divinità (Brahman) viene insegnata o imparata. Questa è la lezione importante trasmessa dagli aforismi. Baba
18.8.10
Se voi condannate voi stessi giorno e notte, considerandovi miseri e deboli, non potete ottenere mai niente; se pensate di essere sfortunati e meschini diventate sfortunati e meschini. Se invece coltivate la consapevolezza di essere una scintilla di Dio, di avere la Divinità Stessa come vostra realtà, potete veramente diventare Divini e avere il comando di tutti i poteri. “Quello che senti di essere diverrai (Yad Bhavam, Thad Bhavathi)”: è quello che sentite che conta di più. Questa è la base di tutto ciò che siete. Abbiate fede nell’Atma, il Sé Divino che siete davvero! Questo è veramente un “DOVERE” per ognuno di voi! Baba
19.8.10
Neppure il più piccolo evento può accadere se non è voluto dal Signore, siatene assolutamente certi. Egli è il Burattinaio (Suthradhari), Colui che regge il filo che muove le marionette e fa loro recitare dei ruoli, ma Egli stesso siede tra gli spettatori e fa mostra di non conoscere la trama, la storia o il gruppo teatrale. I personaggi non possono deviare una virgola dalle Sue disposizioni, il Suo Volere guida e determina ogni singolo movimento e gesto. Le emozioni diverse coinvolgono il cuore di coloro che assistono alla commedia ma non causano un’increspatura nel cuore del Suthradhari: Egli decide che cosa questa persona deve dire e quella deve fare e suggerisce loro le parole e le azioni appropriate. Baba
20.8.10
Lo stadio di equanimità è essenziale per il progresso spirituale e può essere ottenuto soltanto quando l’intelletto (Bhuddhi) è purificato dalla macchia degli attaccamenti e dei coinvolgimenti illusori; senza quella serenità, esso non può procedere sul sentiero di Dio (Brahman). Perché? Il termine “virtù” è soltanto un altro nome per quella “intelligenza” che segue i suggerimenti dell’Atma, il Sé che è la vostra Realtà; solamente colui che ha questa virtù può ottenere la consapevolezza dell’Atma. Una volta ottenuta questa, non sarete più presi dall’illusione o dal desiderio. Baba
21.8.10
I vostri antenati ottennero la prosperità, la pace e la gioia e riuscirono a realizzare i loro scopi tramite la sola fede; se voi la perdete, siete certi di cadere perché la fede è il respiro effettivo della vita. Dove non c’è respiro si diventa cadaveri (Shavam), con il respiro della fede si diventa Divini (Shivam), uguali al Signore Stesso. La fede può darvi tutte le forme di potere e rendervi pieni e completi (Purna) perché l’Atma, per sua natura, è autosufficiente e pieno. Nessun altro esercizio spirituale è necessario per realizzare quello stato. Anche la purezza e l’autosufficienza fanno parte della vostra natura; la depravazione e l’insufficienza sono aliene al genere umano, voi non dovreste dimenticare questo fatto. L’educazione vera deve far sorgere questa fede e infondere la consapevolezza di questa pienezza in ogni attività. Questo è lo scopo essenziale, il nucleo del tipo giusto di educazione. Baba
22.8.10
Il desiderio, il legame con gli oggetti desiderati e i progetti per procurarseli sono attributi dell’anima individuata (Jivi) non del Sé, o Atma, che risiede nel corpo. Il senso di “io” e “mio” e le emozioni di concupiscenza e rabbia hanno origine nel complesso corpo-mente; la virtù scaturisce e si manifesta soltanto quando si è conquistato questo complesso e si è cresciuti al di sopra di esso. La convinzione di essere chi fa l’azione e gode del suo risultato, di essere un artefice, può sembrare che coinvolga l’Atma ma non fa parte della Sua natura effettiva; le cose si specchiano e producono immagini ma lo specchio non ne viene macchiato o appena toccato, rimane lucido com’era. Ogni anima individuata ha la purezza, la serenità e la gioia come attributi naturali e fondamentali; ogni individuo trabocca di queste qualità. Baba
23.8.10
Le scritture (i Veda e gli Shastra), che furono ottenute, con la penitenza e il lavoro duro, dai saggi e veggenti che erano interessati al benessere dell’umanità e alla sua liberazione, sono i serbatoi di filantropia (Hitha) più grandi; esse consigliano l’uomo a correggere la sua visione esteriore e sviluppare quella interiore. La realtà interiore è il fondamento su cui è costruita la realtà esteriore, è come il volante dell’automobile che dirige le ruote. Siate consapevoli del fatto che Dio è la Realtà fondamentale, divenitene coscienti e rimanete sempre tali. Qualunque sia la difficoltà e la tempesta, non deviate da questa fede. Baba
24.8.10
Le scritture (i Veda e gli Shastra), che furono ottenute, con la penitenza e il lavoro duro, dai saggi e veggenti che erano interessati al benessere dell’umanità e alla sua liberazione, sono i serbatoi di filantropia (Hitha) più grandi; esse consigliano l’uomo a correggere la sua visione esteriore e sviluppare quella interiore. La realtà interiore è il fondamento su cui è costruita la realtà esteriore, è come il volante dell’automobile che dirige le ruote. Siate consapevoli del fatto che Dio è la Realtà fondamentale, divenitene coscienti e rimanete sempre tali. Qualunque sia la difficoltà e la tempesta, non deviate da questa fede. Baba
25.8.10
Noi dobbiamo imparare le cose buone dagli altri. Noi spargiamo le sementi nel terreno, concimiamo e annaffiamo; il seme germoglia, diventa un alberello e si trasforma in un albero enorme. Esso non diventa terreno quando ce lo mettiamo né concime quando se ne ciba né acqua quando l’assorbe; esso assume da ognuno di essi ciò che può trarne, cresce in ciò che è essenzialmente lui stesso cioè un albero grande! Possiate voi crescere nello stesso modo. Voi dovete imparare molto dagli altri: apprendete circa il Supremo e intorno ai mezzi per raggiungerLo anche dal punto più basso, imparate dagli altri come compiere degli esercizi spirituali progressivi e saturarvene. Però non vi trasformate negli altri. Baba
26.8.10
Un uccello che vola necessita di due ali, una persona sulla terra richiede due gambe per muoversi, un aspirante desideroso di raggiungere la casa della Liberazione (Moksha), la residenza della libertà, ha bisogno della rinuncia e della saggezza, rinuncia ai desideri propri del mondo e saggezza per diventare consapevole dell’Atma. Se un uccello ha soltanto un’ala non può sollevarsi nel cielo, è vero? Nello stesso modo, se si ha solamente la rinuncia o la saggezza, non si può raggiungere il Sé Supremo, Brahman, Dio. Il senso di “mio” è il legame dell’attaccamento illusorio; quanto a lungo si può stare abbracciati a ciò che si coccola come proprio? Un giorno bisogna abbandonare tutto e partire soli e a mani vuote. Questo è un destino inevitabile. Baba
27.8.10
Noi sopravviviamo in questo mondo grazie al dono della Sua Grazia Divina; ogni goccia di sangue che scorre nelle nostre vene non è che una goccia della pioggia della Sua Grazia, ogni muscolo non è che un pezzetto del Suo Amore, ogni osso e cartilagine è soltanto un pezzo della Sua Misericordia. E’ chiaro che senza di Lui non siamo altro che sacchi di pelle ma, incapaci di comprendere questo segreto, ci pavoneggiamo proclamando “Io ho ottenuto questo, io ho risolto quello”. Baba
28.8.10
L’educazione diventa nobile quando si imbeve dello spirito di servizio. Il servizio che si presta deve essere libero dalla più piccola traccia di egoismo meschino e questo non basta: il pensiero del servizio non deve essere rovinato dal desiderio di qualcosa in cambio. Voi dovete fare servizio come fareste un sacrificio rituale (Yajna) importante. Come gli alberi non mangiano i loro frutti ma li offrono agli altri con spirito di distacco, come i fiumi estinguono la sete e alleviano il caldo di cui gli altri soffrono senza bere l’acqua che trasportano, come le mucche offrono il latte, che hanno in realtà prodotto per i vitelli, con spirito di generosità nato dalla rinuncia (Thyaga) affinché sia condiviso, anche voi dovete offrire voi stessi agli altri spinti dal motivo del servizio senza considerare l’interesse egoistico. Soltanto allora potete giustificare il vostro stato di uomini nobili (Sajjana). Baba
29.8.10
Considerate che cosa succede quando una persona vede un albero disseccato di notte: si spaventa pensando che sia un fantasma o un essere umano strano mentre non è né l’uno né l’altro anche se viene percepito in quel modo. La ragione di questa percezione errata è l’oscurità; l’oscurità sovrappone sulle cose ciò che non c’è. Nello stesso modo, Maya  spande l’oscurità che vela e rende irriconoscibile la Causa Prima, il Sé Divino (Brahman), e sovrappone su di Esso il cosmo come realtà percepibile. Questa visione ingannevole si corregge con la consapevolezza (Jnana) risvegliata e trasformata nella visione dell’Amore Universale (Prema). Baba
30.8.10
Nei pensieri di uno studioso vero non dovrebbe mai albergare l’egoismo; purtroppo la sfortuna è che oggi la classe degli studiosi è malata di un egoismo illimitato per cui gli stessi seguono ideali distorti e percorrono vie sbagliate. Essi fanno ricadere i benefici dell’apprendimento soltanto su se stessi o sui loro parenti e amici; questo li fa rinunciare alla loro posizione tra gli uomini nobili e al rispetto che essa può comportare. Bisogna donare con generosità agli altri la conoscenza, il mestiere e il discernimento che si è acquisito; se non si fa questo, lo stesso progresso umano è messo in pericolo. Al fine di apportare il beneficio massimo al genere umano, si deve coltivare il bisogno sacro di servire gli altri (Paropakaram) e la predisposizione alla condivisione. Baba
31.8.10
C’è una tecnica con cui lo Spirito Immortale può essere scoperto; anche se può sembrare difficile, ogni passo avanti rende più facile quello seguente e una mente preparata con la disciplina può scoprire la base Divina dell’uomo e della Creazione in un lampo. Per compiere questo non ci sono scorciatoie, bisogna abbandonare tutte le tendenze accumulate fino ad ora e diventare leggeri per il viaggio. Concupiscenza, avidità, malizia, orgoglio, invidia, odio: tutte queste tendenze vanno eliminate. Ascoltare discorsi spirituali e contare quanti se ne sono ascoltati non è sufficiente, la sola cosa che conta è la pratica di almeno uno di questi insegnamenti. Baba