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03 - Marzo 2010

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MARZO 2010

1.3.10
Ogni essere vivente guarda il mondo all’intorno in modo speciale, unico; lo stesso oggetto viene osservato da dieci persone diverse con dieci sentimenti differenti . Un individuo vien visto da suo figlio come padre mentre la moglie lo vede come marito e il compagno lo considera un amico caro; pur essendo lo stesso individuo, egli si pone in relazione differente con ognuno e ognuno di coloro che lo considerano diversamente gli è affezionato in modo unico. Comprendete questa verità e riempite la vostra visione di saggezza: percepirete l’onnipresenza di Dio in ogni momento. Baba

2.3.10
Gli oggetti rari e costosi possono attrarci con la loro bellezza esteriore ma, all’occhio illuminato dalla luce spirituale, essi appaiono di valore insignificante. Il fascino e la forza fisica non possono mai sopraffare la spiritualità. La passione che alimenta l’egocentrismo si può trovare dovunque l’egoismo e l’orgoglio si palesino; finché questo modo di pensare e agire non viene eliminato, la qualità della bontà non brilla. Voi dovete assicurarvi che la bontà prevalga in modo da propiziare, compiacere e ottenere la Grazia di Dio. Baba

3.3.10
I doveri quotidiani edificano o rovinano la vita, sono i passi che conducono tutti gli esseri alle loro mete. Le azioni malvagie che fate causano perdita e dolore; soltanto tramite le azioni buone potete raggiungere il Signore per cui ogni individuo deve impegnarsi totalmente nel fare lavori buoni. L’assolvere i propri compiti onestamente è la forma di adorazione genuina, è il modo migliore di ricordare Dio, è il bhajan più elevato e spande amore senza distinzioni o differenze. I vostri doveri di tutti i giorni non sono altro che atti di servizio; impegnatevi in essi ricordando ininterrottamente la meta del raggiungimento del Divino. Questa è la via regia al successo. Baba

4.3.10
Nati in varie parti del mondo e attraverso percorsi diversi, tutti i fiumi raggiungono infine l’oceano; nate in paesi differenti e praticando modi diversi di adorazione, le persone raggiungono l’Oceano della Presenza di Dio. Un seguace vero della Verità Eterna (Sanathana Dharma) è veritiero nel parlare, evita la gelosia e la rabbia e agisce sempre con cuore amorevole; tutti coloro, che praticano questo senza mancare, hanno il diritto di essere chiamati “Bharathiya (Devoti amorevoli di Dio). Baba

5.3.10
Cari figli miei, sorgete e svegliatevi! Instaurate ancora una volta la Legge di Dio (Rama Rajya) che risplende dove albergano la Verità, la Rettitudine, la Pace e l’Amore. Estinguete le fiamme ardenti dell’ignoranza, dell’irrequietezza, dell’ingiustizia e dell’invidia con l’acqua dell’Amore, della Tolleranza e della Verità. Spazzate via tutta la gelosia e la rabbia. Ognuno deve prendere coscienza dei propri difetti e capire che cercarli negli altri non serve a niente, che è una perdita totale di tempo e alimenta i litigi. Dimenticate il passato, pentitevi sinceramente degli errori senza cedere allo scoramento e seguite la via della preghiera a Dio con azioni buone e amore fraterno per tutti. Baba

6.3.10
Veda" è il nome di una quantità grande di Conoscenza Divina. I Veda insegnano la Verità che non può essere modificata o capovolta dal passaggio del tempo nei tre periodi cioè il passato, il presente e il futuro; essi sono una collezione di parole, che sono Verità, le quali furono visualizzate dai saggi che maturarono la capacità di riceverle nella loro consapevolezza illuminata. I Veda sono veramente il respiro di Dio; la loro importanza risiede in questo fatto: I Veda danno pace e sicurezza a tutta la società e assicurano il benessere e la felicità al mondo intero. Baba

7.3.10
La meta vera dell’esistenza di una persona dovrebbe essere l’abbandono del desiderio. L’abbandono del desiderio coinvolge la rinuncia alla concupiscenza, alla rabbia, all’avidità, all’odio ecc; la presenza del desiderio implica la loro. Questi sentimenti ed emozioni sono le naturali reazioni che lo seguono e sono veramente le porte dell’inferno; l’invidia è il catenaccio e l’orgoglio è la chiave dell’ingresso di quel luogo di dannazione. Aprite e sollevate il catenaccio: potete entrare certamente! Quindi la rinuncia fondamentale deve essere quella al desiderio! Baba

8.3.10
La gente crede nel Divino a seconda del livello del suo progresso interiore e della sua maturità. Alcuni adorano Rama e Krishna in Ayodya o Matura come la manifestazione assoluta della Divinità (Purnam). Fare così non è affatto sbagliato, solo che non si deve proclamare che la propria fede soltanto sia la verità, che le forme che abbiamo assegnato al Divino siano i Suoi soli Nomi e Forme e che tutti gli altri Nomi e Forme siano inutili e inferiori. “Purnam” significa che Dio è universale; bisogna essere sempre consapevoli di questo e acquisire il punto di vista che tutte le forme di Dio sono ugualmente valide e vere. Baba

9.3.10
Ogni essere che vive nel mondo cerca di possedere ciò che desidera ed evitare quanto non gradisce; sappiate che i Veda insegnano come riuscire in ambedue questi tentativi. La parola Veda deriva da Vid che significa conoscere per cui Veda indica ed include tutta la conoscenza. Questi testi trattano sia il materiale che lo spirituale e descrivono chiaramente cosa va fatto e cosa non va fatto; se si seguono queste prescrizioni e proibizioni, si può ottenere il bene ed evitare il male. Baba

10.3.10
La rabbia inquinerà la saggezza che l’uomo si è guadagnato, il desiderio sfrenato sporcherà tutte le sue azioni, l’avidità distruggerà la sua devozione e dedizione; il desiderio, la rabbia e l’avidità insieme mineranno alla base la devozione e la saggezza di chiunque e lo trasformeranno in un animale. La causa fondamentale della rabbia è il desiderio e il desiderio è la conseguenza dell’ignoranza; l’ignoranza è la caratteristica degli animali. Comprendendo questa verità, tutti devono fare del loro meglio per elevarsi tramite lo sforzo personale e l’allenamento. Baba

11.3.10
Il sapore del grande oceano si trova completo ed integro in ogni goccia della sua acqua ma questo non significa che la goccia e l’oceano siano uguali. Noi riconosciamo la goccia e l’oceano come due entità separate ma la natura e il gusto sono identici. In modo simile, l’Onnipervadente che motiva interiormente tutti (Sarvantharyami) e il Nome e la Forma che voi adorate non sono entità separate, sono identici. Tutte le Forme materiali del Divino sono saturate totalmente dal Sottile; senza comprendere questa verità, non è possibile raggiungere il vostro Signore Amorevole. Baba

12.3.10
Dato che i Veda sono vasti, senza limiti, studiarli sarebbe difficile per una persona comune e richiederebbe molto tempo per cui furono divisi in quattro in modo da essere alla portata di tutti. Il ‘Rks’, o inni di lode a Dio, furono raggruppati nella Rk Samhita e nella Yajur Samhita, i versi adatti ad essere musicati furono riuniti nella Sama Samhita e le formule e invocazioni nella Atharva Samhita. Nessuno di questi testi reca traccia di conflitto; essi sono emersi per illuminare le persone, in stati di consapevolezza differenti, a beneficiare della Guida Divina e attraversare il mare della sofferenza. Baba

13.3.10
“Animale” (pasu) indica un essere che vede e accetta ciò percepisce attraverso la visione esteriore. “Pasupathi” significa il Signore di tutti, l’Uno che ha la visione interiore. Chi non ha dominato i sensi è pasu. Un animale ha numerose qualità indesiderabili che, per quanto si sforzi, non riesce a eliminare; esse non possono essere trasformate. Per esempio: noi possiamo allevare un cucciolo di tigre con cura e dedizione ed educarlo ad essere delicato e obbediente; per questo, quando ha fame, gradisce pane e curry di patate? No, gradisce soltanto carne cruda! Per questo le scritture dicono: “L’uomo è sicuramente il più fortunato e sacro degli esseri perché le sue qualità innate possono essere purificate”. Comprendendo questa verità, ognuno deve elevarsi con la pratica e lo sforzo personale. Baba

14.3.10
L’atteggiamento tra colui che venera e il Venerato è veramente il seme della devozione (Bhakti). All’inizio, la mente del primo è attratta dalle qualità uniche del Divino, chi adora cerca di acquisire le qualità speciali dell’Oggetto della sua adorazione; questa è la Pratica Spirituale (Sadhana). Nelle fasi iniziali dell’adorazione, c’è una distinzione evidente tra l’adoratore e l’Adorato; in seguito, man mano che la Sadhana progredisce, quel senso di divisione si riduce ed infine, quando il raggiungimento è realizzato, non c’è più traccia di separazione. Per arrivarci, bisogna avere una fede incrollabile in Dio. Il solo desiderio adatto ad essere ospitato nella mente di un devoto è quello di raggiungere il Signore proprio in questa incarnazione. Baba

15.3.10
Dio è presente in tutti; Egli risiede in ogni cuore quindi non confinateLo in un tempio, in una moschea o una chiesa. Dove c’è l’uomo c’è Dio! Voi criticate gli altri perché non ve ne rendete conto. Per eliminare questa abitudine, indagate dentro di voi: “Chi adoro io? Chi sto criticando?”. Dio è presente in tutti per cui criticare un altro/a equivale a criticate se stessi; se amate gli altri, amate voi stessi. La critica che fate ad altri raggiunge Dio (Sarva Jiva Thiraskaram Keshavam Pratigacchati), il saluto che fate ad altri raggiunge Dio (Sarva Jiva Namaskaram Keshavam Pratigachchhati). Baba

16.3.10
Il vero Ugadi è il giorno in cui l’uomo si libera delle qualità cattive, colma il suo cuore d’amore e si incammina sul sentiero del sacrificio. Non limitate la celebrazione di Ugadi al mero indossare abiti nuovi e gustare vivande deliziose; oggi potete mettervi una camicia nuova ma quanto rimarrà tale? Domani sarà vecchia. Il giornale di oggi diventa carta straccia domani. La nostra vita è come un giornale: quando avete finito di leggerlo, non vi va di farlo ancora e ancora. Vi è stata data questa vita che è come un giornale e siete passati attraverso esperienze varie di piacere e dolore. Quando basta, basta; voi dovreste pregare: “Oh Dio, mi hai dato questo “giornale” e io ho vissuto le esperienze di questa vita; non vorrei nascere di nuovo”. Baba

17.3.10
Soltanto dopo che i sentimenti di “io” e “mio” sono stati sradicati, si diventa dei devoti; il cuore di devoti simili sarà pieno di compassione e di anelito a fare del bene al mondo. E’ la beatitudine suprema che ottengono in questo modo che li spinge ad agire così. Essi non spasimano che per essere uno con il loro dolce Signore; con questo scopo unico in mente, prescindendo dalla gioia e dal dolore, senza alcun interesse per la propria soddisfazione, si impegnano con tenacia, incessantemente e con convinzione nelle pratiche spirituali e ottengono l’appagamento completo dopo aver compreso la Realtà. Baba

18.3.10
La sillaba “man” nella parola “Mantra” indica il processo del penetrare la mente; la sillaba “thra” significa ciò che ha la capacità di liberare o salvare. In breve, “Mantra” è ciò che vi salva se la mente ci si intrattiene. Mentre i riti, i rituali e i sacrifici vengono eseguiti, voi dovreste richiamarne alla mente la natura e il significato. Per ottenere gli scopi per cui pregate, dovere ripetere i Mantra; se li recitate meccanicamente senza apprenderne il significato, non danno frutto. Voi potete cogliere il premio completo soltanto quando li ripetete conoscendo il loro significato e l’importanza. Baba

19.3.10
Una vita trascorsa senza padroneggiare i propri sensi non merita questo nome. Voi siete stati dotati di molte facoltà; se non controllate i sensi dirigendoli adeguatamente, la vita è sprecata. Vidya, o educazione vera, vi aiuta ad avere successo in questo processo. Vidya promuove l’umiltà tramite la quale si ottiene il merito di esercitare le professioni; il merito procura la prosperità e una persona prospera può fare atti di carità e vivere onestamente. La vita onesta vi darà la felicità ora e sempre. Baba

20.3.10
Le persone tendono a rinviare il compimento dei loro doveri ma, per intraprendere le pratiche spirituali, non c’è ieri né domani: proprio questo è il momento. Se avete scolpito questa comprensione nel cuore, potete fondervi nel Signore Shiva; se questa verità non è stata assimilata, siete invischiati nelle mire di oggi e domani e questo pone le fondamenta dell’attaccamento alle cose del mondo! Allora nascerete ancora ed ancora per avere il Darshan di Yama (Dio della morte)! Coloro che comprendono questa verità, non mancheranno nel compiere le pratiche spirituali neppure di un’inezia. Ogni aspirante ha il diritto di avere la visione di Shiva (il Signore Propizio). Baba

21.3.10
Il Rig Veda insegna l’Unità. Esso esorta tutti gli esseri viventi ad avere pensieri buoni diretti a buoni scopi e insiste affinché tutti i cuori siano colmati degli stessi sentimenti buoni. Tutti gli esseri devono seguire il sentiero della Verità perché tutti sono manifestazioni della stessa Divinità. Certuni pensano che la lezione dell’unità del genere umano sia nuova e che l’andare verso di essa sia lodevole; ai tempi del Rig Veda, il concetto veniva proclamato molto più chiaramente e enfaticamente di ora. Tutti sono scintille della stessa fiamma di Divinità; il Rig Veda chiede che non vengano imposte differenze e distinzioni e che si coltivi una visione universale ed inclusiva. Baba

22.3.10
Il corpo umano è di per sé un mondo. La parte fisica è un albero, l’amore del Sé è la radice, i desideri sono i rami che estende; le qualità, gli attributi e i modelli di comportamento, basati sulla sua natura fondamentale, sono i fiori e la gioia e il dolore ne sono i frutti. Il sangue scorre attraverso ogni parte del corpo e la anima; anche la Divinità vi scorre, dentro e attraverso, attivandone ogni punto. Baba

23.3.10
A che serve programmare lo scavo di un pozzo quando la casa ha preso fuoco? Quando verrà eseguito? Quando sarà disponibile l’acqua e quando verrà spento il fuoco? Non è un compito impossibile? Se un pozzo fosse stato scavato sin dall’inizio, come sarebbe stato utile nelle situazioni critiche? Cominciare a meditare su Dio durante gli ultimi momenti è come cominciare a scavare il pozzo quando la casa ha preso fuoco. Nessuno sa quello che gli riserva il prossimo istante quindi, da ora in poi, impegnatevi nella contemplazione di Dio ed eseguite le pratiche spirituali; per queste, il vigore fisico è davvero necessario, e quindi accudite il corpo con la massima attenzione, ma ricordate che anche una cura eccessiva è dannosa. Baba

24.3.10
Voi dovreste fare un uso corretto degli occhi, delle orecchie e della lingua che Dio vi ha donato; chiunque sia capace di controllarli otterrà la grandezza per cui si deve coltivare questa virtù e raggiungere la Divinità. Questo è l’obiettivo primario e la base fondamentale di tutta l’educazione; coloro che sono privi di tale virtù sono veramente dei demoni. Questa è l’essenza e il messaggio del Ramayana. Non trascurate mai questo insegnamento che è stato dato per l’emancipazione e la redenzione dell’umanità; mettetelo in pratica nella vita. Baba

25.3.10
La ricchezza acquisita tramite la grazia della Madre Veda è la più potente saggezza in se stessa; per questa ragione, i veggenti antichi pregavano Dio così: “Caro Signore, Tu sei l’incarnazione del Veda; non mi gravare con delle ricchezze materiali ma concedimi la saggezza che è la fonte del Tesoro più elevato (Paramaishvarya). Io sarò del tutto soddisfatto di quella ricchezza e, dato che essa può essere utilizzata al Tuo servizio, anche Tu sarai contento che io l’abbia. Baba

26.3.10
Per ottenere il successo in ogni impresa, la rettitudine, o Sadbhava, è molto importante. Senza la paura del peccato, la rettitudine non può nascere e anche l’amore per Dio non sboccia; da questa paura del peccato sorge la devozione che conduce all’adorazione del Signore. Il corpo è un caravanserraglio, la mente è il suo guardiano e l’anima il pellegrino. Per un viaggio verso l’eternità privo di intralci, niente è affidabile come il ricordare il Nome di Dio; una volta che avrete sperimentato la dolcezza del Nome, non proverete più alcuna stanchezza, agitazione o pigrizia e completerete il viaggio gioiosamente, con entusiasmo e convinzione profonda. Baba

27.3.10
Le brame portano a desiderare, i desideri causano la nascita e anche la morte; se siete scevri da desideri, non avete bisogno di nascere e morire. La prossima nascita è il risultato dei desideri che non sono stati soddisfatti in questa vita e dagli stessi è determinata. Comunque, il desiderio di conoscere Dio, di amarLo ed esserNe amati, non è fonte di legame. Quando la consapevolezza di Dio sorge in tutto il suo splendore, ogni desiderio terreno e sensorio viene ridotto in cenere, il sé individuale si orienta verso il Sé Universale e si delizia nella pace suprema e imperitura. Baba

28.3.10
Veda pongono quattro mete davanti all'uomo: la rettitudine (Dharma), la ricchezza (Artha), il Desiderio (Kama) e la liberazione (Moksha). Esse devono però essere perseguite a coppie, Dharma e Artha insieme e Kama con Moksha. Questo vuol dire che Artha deve essere ottenuta tramite il Dharma e Kama per mezzo di Moksha ma l'uomo le prende separatamente e finisce per perdere tutto. Egli le mette in compartimenti separati ed adotta piani distinti per raggiungerle, abbandona Dharma e Moksha dietro di sé e spreca la vita inseguendo soltanto Artha e Kama. Questo lo porta alla rovina. Baba

29.3.10
Guardate la fioritura in giardino. Quando il giardiniere coglie i fiori, i bocci esultano per il fatto che domani è il loro turno ad essere raccolti nelle sue mani e il loro aspetto è pieno di gioia mentre si aprono con quella speranza. Provano una qualche tristezza? Appassiscono per questo? Sono meno brillanti? No. Nel momento in cui sanno che il giorno dopo è il loro turno, si tengono pronti con grande contentezza ed eccitazione. In modo simile, si deve essere pronti sul sentiero della pratica spirituale e ricordare entusiasticamente il Nome del Signore senza preoccupazione o tristezza riguardo al momento del distacco dal piano fisico. Baba

30.3.10
L’espressione “God is no where” (Dio non è in alcun luogo) può rimanere inalterata; non c’è bisogno di avversarla o contraddirla, la sola cosa necessaria è leggere la lettera “w” di “where” unita con il “no” precedente ed essa diventa “God is now here!” (Dio è ora qui). Il negativo diventa improvvisamente positivo! Similmente, se dirigete la vostra visione unidirezionalmente verso Dio, le distinzioni e differenze che vedete nel mondo scompaiono e i molti diventano uno. Grandi devoti di tutte le religioni hanno compreso questa verità con la loro fede stabile ottenuta tramite la purificazione della mente. Baba

31.3.10
Oggi si cerca l’istruzione per garantirsi i mezzi per vivere; il tentativo di molti genitori e dei loro figli è quello di apprendere delle abilità che facciano trovare un buon lavoro in una azienda di affari e così guadagnare un salario adeguato. Logicamente, l’essere umano deve vivere e vivere confortabilmente per cui è necessario che qualche capacità utile venga padroneggiata, ma l’uomo ha bisogno di cose molto più soddisfacenti, molto più essenziali delle comodità; egli deve avere fede in se stesso in modo da rispettare se stesso. Questa fiducia nel Sé (Atma Vishvasa) si trova proprio alla radice della gioia. Baba