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08 - Agosto 2005

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AGOSTO 2005

1.8.05
C'è una sola via regale per il viaggio spirituale: la via dell'Amore, dell'amore per tutti gli esseri in quanto manifestazioni della stessa Divinità che è la vera e propria essenza di se stessi. Solo la fede può garantirvi la costante presenza di Dio e dotarvi di tutta la gioia e del coraggio che vi servono per realizzare il pellegrinaggio verso Dio. Riempite il serbatoio con l'acqua: quando aprirete i rubinetti, i vasi si riempiranno. Coltivate l'amore e la devozione: tutte le vostre attività saranno allora colme di compassione e carità e produrranno il raccolto prezioso della gioia e della pace. L'acqua deve essere pura; l'amore deve essere universale e privo di ego. Baba

2.8.05
Sappiate che il servizio (seva) è una forma di pratica spirituale (sadhana) migliore persino della meditazione (dhyana); come può Dio apprezzare la vostra meditazione quando non fate alcuno sforzo per alleviare le sofferenze del vostro prossimo? Non state appartati, intenti alla vostra personale realizzazione; praticate i vostri fratelli e sorelle cercando le opportunità per aiutarli e tenete, ad un tempo, il Nome di Dio sulla lingua e la Forma di Dio davanti agli occhi della mente. Questa è la sadhana più elevata. "Dil me Ram, hath me kam!" (Installa Dio nel tuo cuore ed assolvi i compiti che hai a portata di mano). Procedi con questo spirito e la Grazia di Dio ti sarà concessa pienamente. Baba

3.8.05
Dio non si occupa di dare premi o punizioni; Egli soltanto riflette, risuona e reagisce, è l'Eterno Testimone Imperturbabile! Siete voi che determinate il vostro destino: fai il bene e sii buono ed avrai il bene di ritorno, fai cattive azioni e raccoglierai solo cattive conseguenze. Non lodare né biasimare Dio per il tuo fato! Dio non usa il Suo Volere neanche affinché creazione, protezione e distruzione avvengano: esse seguono il loro corso naturale in accordo con le leggi innate dell'universo. Baba

4.8.05
Risparmiate il suono che è il tesoro dell'elemento Akasha (spazio), una emanazione di Dio Stesso. La ragione può prevalere solo quando gli argomenti vengono proposti senza alzare la voce. Il silenzio è il modo di parlare del ricercatore spirituale. Un parlare pacato e sommesso è l'espressione dell'amore genuino. L'odio urla, la paura strilla e l'orgoglio sbraita mentre l'amore canta ninne nanne, lenisce e calma. Praticate il vocabolario dell'amore e dimenticate il linguaggio dell'odio e del disprezzo. Baba

5.8.05
Dal punto di vista della saggezza, maya (l'illusione del mondo empirico fenomenico) è immaginaria; nella visione del Santo illuminato, essa non esiste. Questo è senza dubbio un fenomeno curioso: essa non esiste per lo jnani (anima realizzata) che ha attraversato i lidi dell'esistenza effimera mentre è inesplicabile per coloro che si affidano alla ragione ed è un fatto per l'uomo comune. L'ombra che voi proiettate si riduce gradualmente con ogni passo che fate nella direzione del sole fino a che questo brilla proprio sopra di voi ed essa scivola sotto i vostri piedi scomparendo. Analogamente, maya diventa sempre meno efficace man mano che procedete verso Jnana (l'illuminazione); quando siete stabilmente radicati nella saggezza, l'illusione cade ai vostri piedi, diviene incapace di ingannarvi ancora e scompare. Baba

6.8.05
L'uomo non è venuto in questo mondo semplicemente per andarsene in giro per un po' a consumare cibo e fare allegramente il galante; egli è venuto per poter godere della Presenza di Dio coltivando l'amore nel cuore e diffondendolo. La terra è una grande azienda, una fabbrica piena di attività il cui prodotto è l'amore. Per mezzo della Sadhana (disciplina spirituale) è possibile produrre l'amore ed esportarlo verso milioni e milioni di persone che ne hanno bisogno. Più lo si condivide più diventa profondo, più dolce è il suo sapore, più grande è la gioia. Per mezzo dell'amore possiamo avvicinarci a Dio e rimanere alla Sua Presenza perché Dio è Amore e, quando uno vive nell'amore, vive in Dio. Baba

7.8.05
Nell'atmosfera intorno a noi c'è la musica che proviene da tutte le stazioni radio del mondo, ma esse non aggrediscono le vostre orecchie continuamente. Soltanto se avete un ricevitore e lo sintonizzate sulla giusta lunghezza d'onda ricevete la trasmissione di una stazione particolare; se mancate di sintonizzarla correttamente, invece delle notizie ottenete solo dei disturbi! Analogamente, il Divino è dovunque, sopra, sotto, intorno, a fianco, vicino ed anche lontano; per scoprirLo non avete bisogno di uno yantra (congegno) ma di un mantra (parola o formula sacra). Dyana (meditazione) è lo stabilire la posizione precisa della stazione sulla banda, l'amore è la sintonizzazione corretta, la comprensione della realtà e la beatitudine che essa procura sono l'ascolto chiaro e felice. Baba

8.8.05
Lavorate con spirito d'amore; esso vi guida all'Adorazione. Lavorate senza pensare al beneficio che ne traete, lavorate perché è il vostro dovere, lavorate perché questo è il modo per offrire a Dio la vostra gratitudine per le capacità di cui vi ha dotato. Questo tipo di atteggiamento verso il lavoro porta alla saggezza, riconoscimento dell'immanenza di Dio in ogni essere. Baba

9.8.05
Quando uno si propone di ottenere la visione Atmica (visione del Sé) deve negare tutto ciò che percepisce come "non Sé" finché, alla fine del viaggio, vedrà solo l'Atma. L'Atma non lascia adito a definizioni, a descrizioni, ad indicazioni; è la fine della ricerca, il culmine di ogni tentativo, il silenzio che inghiotte tutte le discussioni. Il primo seme della conoscenza è "io non sono il corpo" che contiene tre entità: io, il corpo e no. "Io" è l'Atma, la sola Verità.L'idea dell'io si attaglia solamente all'Io eterno sul quale l'io transitorio è sovrapposto dall'ignoranza nata dalla falsa identificazione con il corpo. Baba

10.8.05
Voi avete intrapreso questa nascita con il compito di crocifiggere l'ego sulla croce della compassione. L'opportunità di essere di una qualche utilità ai vostri simili vi giunge quale dono di Dio; servite con senso di gratitudine perché è Dio che l'accetta da voi. Preparatevi a servire gli altri non solo apprendendo le abilità necessarie, ma anche facendo japa (ripetizione del Nome di Dio) e dhyana (meditazione), così da riempirvi di Lui, altrimenti il vostro cuore diverrà freddo e crudele. Baba

11.8.05
La mente dell'uomo non è un organo che possa essere identificato fisiologicamente; non può essere toccata o operata da medici o chirurghi, è un intrico immateriale di risoluzioni ed esitazioni, di speranze e desideri, di pro e di contro. Essa corre con facilità dietro ai piaceri esteriori ed assume la forma delle cose che cerca ma può anche venir indirizzata verso la ricerca della soddisfazione e della gioia interiori; per questo viene detta essere lo strumento della schiavitù come della liberazione. Permetti ai sensi di condurla all'esterno ed essa ti imprigiona; permetti all'intelligenza di prevalere su di lei per cercare la beatitudine all'interno ed essa ti libera. Baba

12.8.05
L'amore diretto verso gli oggetti che soddisfano i sensi si esaurisce quando questi non riescono a darvi la felicità che cercate. Se l'amore è per il profitto, la perdita lo insidierà; se l'amore ha il movente della soddisfazione materiale, la delusione ne disseccherà le sorgenti. Non abbandonate mai l'amore anche se dieci milioni di delusioni si coalizzassero per angosciarvi; tenetelo fisso sulla sorgente dell'amore, sull'origine dell'amore, sul Supremo Scopo dell'amore, cioè Dio. Quali siano gli ostacoli, per quanto siate tentati di lasciare la presa, tenetevi aggrappati a Lui; c'è sempre una calma dopo la tempesta, un periodo di gran caldo porta invariabilmente le piogge desiderate. L'amore riempie di gioia e pace tutte le attività, nobilita il più piccolo ed il più misero. Amate il vostro Sé per il Dio che incarna; amate gli altri per il Dio che è in essi custodito, che parla ed agisce attraverso di loro. Baba

13.8.05
Al pari della gioia, il dolore è causato dall'attaccamento dei sensi agli oggetti; una volta compreso di non essere i sensi o la mente ma Colui che usa i sensi e gestisce la mente, voi attraversate i confini del piacere e della sofferenza. Separatevi dal dolore e vi scoprirete Imperatori del vostro Reame; i sensi e la mente, con tutti i relativi impulsi, desideri ed attitudini, diverranno i vostri servitori, strumenti che eseguono i vostri comandi. Baba

14.8.05
Amore è la parola che indica il tentativo di comprendere la falsità della diversità e la realtà dell'Uno. L'amore rende identici, l'odio separa; l'amore traspone il Sé su di un altro ed i due pensano, parlano ed agiscono come uno. Quando l'amore coinvolge sempre di più nel suo abbraccio, più e più entità vengono rese come Uno. Se amate Me voi amate tutti perché cominciate a sentire, sapere e sperimentare che Io sono in tutti. Per mezzo di Dhyana (meditazione) potete comprendere l'esortazione, il motivo, la guida, lo scopo ed il fatto che Io risiedo in tutti i cuori; cercate questa visione, questa consapevolezza e fatene la vostra inestimabile proprietà. Allora avrete ciò che spesso Mi chiedete e cioè Sakshatkara (Visione diretta della Realtà, Realizzazione immediata). Il vostro amore deve essere puro e libero da tracce di ego come il Mio in modo che possa fondersi in Me. Baba

15.8.05
Il sadhaka (aspirante spirituale) deve avere come obiettivo lo stato di preparazione mentale per la realizzazione della Divinità; è come dire che il suo cuore deve essere scevro da disperazione, libero da esitazione e dubbio ed aperto alle onde di beatitudine che arrivano da ogni parte dell'Universo di Dio. L'amore porta onde che sono sempre così espansive! Seguite i consigli delle Scritture con fede e sincerità; questo vi aiuterà a realizzare lo scopo della vita. Dato che ogni azione ha una sua appropriata reazione, guardatevi dalle intenzioni malvagie, dalle parole maligne e dagli atti che feriscono gli altri e quindi feriscono voi. Guidate la vostra vita rispettando profondamente tutti intorno a voi come templi mobili del Divino. Baba

16.8.05
Oggi esistono moltissimi campi di conoscenza nel mondo ma tutte queste categorie di conoscenza non costituiscono ciò che è definito Jnana (Saggezza Spirituale) nel linguaggio Vedantico. Solamente Atma Jnana (conoscenza del Sé) è vera conoscenza; quella ordinaria costituisce cognizione di oggetti materiali acquisita attraverso percezioni sensoriali e ricerca, ma niente di tutto questo può essere Atma Jnana. Nel significato più elevato, Atma (lo Spirito) e Jnana (la Conoscenza) non sono differenti, sono un'identità. È per questo che le Upanishad dichiarano "Satyam, Jnanam, Anantam Brahma" (Brahman è Verità, Saggezza ed Infinità); questi sono nomi differenti per lo stesso Paramatma, Dio. Baba

17.8.05
L'educazione non è intesa per il semplice guadagnarsi da vivere ma per condurre una vita più significativa ed utile. Non c'è niente di male nell'usarla anche per trovare un impiego remunerativo, ma l'individuo istruito deve essere cosciente del fatto che il fine dell'educazione non è tutto qui; essa non ha neanche lo scopo di sviluppare la capacità di argomentare, di criticare o esibire la vostra maestria nel linguaggio e nella logica. Lo studio migliore è quello che vi insegna a superare questo ciclo di nascita e morte, che vi da un equilibrio mentale non influenzato dalla prospettiva della morte né dalle fortune o dai colpi del destino. Baba

18.8.05
Il Potere Divino non ha una forma specifica, come quella di un oggetto o di un essere, ma pervade l'intera creazione. Tutti gli altri poteri, con i vari nomi e forme, hanno avuto origine dal Potere Divino; c'è un solo Potere e questo è l'Atma. Lo stesso Atma esiste nell'accusatore e nell'accusato, nell'adoratore e nell'adorato; la persona che comprende questo principio di unità non darà mai spazio all'ira o alla gelosia. C'è diversità al livello del corpo e della mente, ma l'Atma è lo stesso in tutti. Baba

19.8.05
Al mattino, appena ti alzi dal letto , esamina per qualche momento i tuoi pensieri, i piani, le abitudini ed attitudini verso gli altri che stanno per far presa su di te e determinare la piega dei fatti che accadranno durante la giornata. Nella promiscuità di questi pensieri identifica quelli degenerati, malvagi, diabolici, nocivi, quelli nati dalla rabbia, quelli che si nutrono di bramosia, ed afferma che tu non ti lascerai guidare da loro. Indirizza le tue tendenze verso il lato della bontà, della positività, della rinuncia, e risveglia un uomo più puro, più forte e contento di quello che eri quando ti sei addormentato. Questa è la vera sadhana (esercizio spirituale). Baba

20.8.05
Aggiungete due cucchiai d'acqua a due bicchieri di latte: anche l'acqua sarà apprezzata come latte! In modo simile, lasciate che le vostre piccole gocce d'amore per le cose materiali si fondano con il fiume d'amore di Dio e vengano elevate. Al presente, la vostra sadhana può essere descritta soltanto come aggiungere due bicchieri d'acqua a due cucchiai di latte! Fate che l'amore di Dio riempia ed entusiasmi i vostri cuori e non potrete odiare nessuno, non potrete indulgere in rivalità morbose, non troverete difetto in nessuno; la vita diverrà dolce ed armoniosa. Baba

21.8.05
Dio è descritto come "Sat-Cit-Ananda";" Sat" è essere, "Cit" è consapevolezza. Quando i due si uniscono c'è Ananda, Beatitudine Divina. Sat può essere paragonato allo zucchero e Cit all'acqua; quando i due vengono mischiati avete lo sciroppo, una piacevole bevanda dolce. Similmente, solo quando Sat e Cit si uniscono Ananda è sperimentato.  Baba

22.8.05
Spesso le persone si lasciano trascinare dalla loro interpretazione delle esperienze spirituali che hanno nella Sadhana (esercizio spirituale); tutti questi esercizi hanno il solo scopo di fornire un certo appagamento mentale e nient'altro. In ultima analisi, Sadhana e Sadhyam (la meta) non esistono indipendentemente e separatamente: Sadhana e Sadhyam sono esattamente la stessa cosa. Seguire una Sadhana come mezzo per raggiungere Sadhyam è un inganno della mente. La vera Sadhana consiste nell'abbandonare Anatma Bhava (l'idea di essere il corpo e non lo Spirito); distogliere la visione dal materiale e rivolgerla allo spirituale costituisce la vera Sadhana. Baba

23.8.05
Se vogliamo ottenere la Beatitudine (Ananda) dobbiamo lavorare sul sentiero spirituale, affinché l'illusione della diversità venga rimossa. Quando la mente si vincola al Sé, le qualità ragiasiche (associate alla passione) e tamasiche (associate all'inerzia) vengono purificate e neutralizzate. Il contatto con il Sé fa sì che l'ego si fonda con Esso. Una mente armonizzata vede il Sé ovunque. Baba

24.8.05
Al giorno d'oggi, la gente crede erroneamente che la spiritualità non abbia alcuna relazione con la vita del mondo e viceversa. Invece, la vera Divinità è una combinazione di spiritualità ed obblighi sociali. L'unità e l'armonia sociali sono fondate sulla spiritualità. È il Divino a creare la connessione fra la spiritualità e l'esistenza sociale. Il Creatore e la Natura ('Prakriti') sono inestricabilmente connessi l'Uno all'altra. Pertanto, non si deve considerare Dio come un' Entità separata dalla Creazione. Dovete vedere Dio nella Natura. Considerate un bicchiere d'argento: chi vede in esso solo l'argento pensa solo al materiale che lo costituisce e non alla forma del bicchiere. Chi invece vede solo un bicchiere non ne nota la base d'argento. Solo colui che è capace di riconoscere sia l'argento che il bicchiere può rendersi conto di trovarsi davanti ad un bicchiere d'argento. Allo stesso modo, senza Dio non può esserci Creazione. Eppure, la maggior parte della gente vede solo la Creazione; solo pochi riconoscono che la Creazione è una proiezione del Creatore. È essenziale che ogni essere umano realizzi che la Natura non potrebbe esistere senza il Supremo. Baba

25.8.05
Che cos'è la Saggezza, o 'Jnana'? Essa consiste nel conoscere il vostro vero Sé, cioè nella conoscenza di Voi Stessi. Realizzare il Sé, infatti, non significa altro che conoscere Se Stessi. 'Jnana' richiede che, mediante un' appropriata disciplina, si arrivi a controllare i propri pensieri. Tramite la contemplazione costante del Sé si sperimenta la visione diretta di Dio, mentre la devozione ('Bhakti') è il mezzo per acquisirla. Che si segua il sentiero della Saggezza ('Jnana-Marga') o quello della Devozione ('Bhakti-Marga'), la meta è la stessa: l' illuminazione. Baba

26.8.05
Cercate la compagnia delle persone devote e timorose di Dio. Quando la polvere incontra l'aria, si alza verso il cielo; quando incontra l'acqua, affonda nelle profondità della terra. Il vostro futuro viene forgiato dalle compagnie che frequentate. Perciò, scegliete con cura i vostri amici e non sviluppate attaccamenti troppo forti per nessuno di essi. Siate amichevoli con tutti, ma non permettete che l'amicizia evolva fino a diventare un legame. Baba

27.8.05
Dhyana (meditazione) non significa semplicemente l'atto di sedere con la schiena eretta, immobili ed in silenzio, ma l'immergere tutti i pensieri e sentimenti in Dio. Ove la mente non si dissolva completamente in Dio, i frutti di Dhyana non si possono ottenere . Il Signore Krshna, nella Bhagavad Githa, dichiara che la meditazione ideale ed i suoi frutti sono “Ananyaschinthayanthomam Ye janah paryupasathe. Thesham nithyabhiyukthanam Yogakshemam vahamyaham” che significa " Io Stesso guiderò, proteggerò sempre e mi farò carico dei gravami di coloro che, liberi da qualunque altro pensiero o sentimento, Mi adorano". Baba

28.8.05
Prema (il puro Amore) è come un diamante prezioso. L'amore è inaccessibile alle persone egoistiche, egocentriche, orgogliose e pompose; esso può essere ottenuto solo da un cuore amorevole. Si potrebbe chiedere: "Non è l'intero universo permeato d’Amore? Allora perché esso non è evidente?" L'amore che è collegato con il mondo non può essere considerato Amore vero; Prema non può essere collegato con il corpo, con i sensi, con la mente e con l'intelletto. Tutto ciò che è relativo a questi ultimi è solamente Anuraga (attaccamento). Soltanto la vita atmica (spirituale) è una vita piena d'amore; una vita rivolta al corpo, ai sensi, alla mente ed all'intelletto non può mai essere libera da egoismo, da orgoglio ed ostentazione. Baba

29.8.05
Senza coraggio, ferma convinzione e forte determinazione, una sadhana (pratica spirituale) abituale eseguita meccanicamente non giova a nessuno scopo. Al contrario, una persona che non devia mai dal suo proposito, neanche in situazioni gravose, è chiamata Dhira (eroe) e tale persona ottiene la Grazia del Signore. Noi dovremmo trovare l’appagamento nella vita quotidiana ancorando le nostre attività terrene ai valori spirituali. Si deve seguire il detto "Mani nella società e testa nella foresta" che è come dire che, qualunque sia l'attività in cui siete impegnati nella società, dovete essere fermi nell'aderire agli ideali spirituali. Questa è la vera sadhana che vi procurerà una pace duratura. Ricordate che voi siete l’Atma (spirito) immutabile; tutta la sadhana dovrebbe mirare a radicarvi in questa ferma convinzione e fede incrollabile che culmina nel raggiungimento dello scopo della vostra vita. Baba

30.8.05
Il Vedanta (filosofia Vedica) ha rivelato molte verità profonde. Per esempio, esso dichiara che Dio è " Acharam charameva cha" (l’Uno che è immobile ed in movimento). In questa affermazione c'è una contraddizione apparente: come può qualcuno essere immobile ed in movimento nello stesso tempo? Il Vedanta ne ha dato una bellissima spiegazione: nello stato di sogno sperimentiamo noi stessi impegnati in ogni tipo di attività fisica, ma il corpo, percepito in movimento nel sogno, giace in effetti immobile nel letto. Il corpo fisico è immobile mentre quello nel sogno viene percepito in movimento. I due corpi sono un’unica cosa; in uno stato di coscienza essa è immobile ed in un altro è in movimento. Il Vedanta dichiara che nello stato fisico c'è movimento, ma nello stato di Brahman (Regno Spirituale del Divino) c'è solo stabilità. Sicuramente lo scopo di Dhyana (meditazione) è il raggiungimento di questo supremo stato di stabilità ed equilibrio. Baba

31.8.05
Che cos'è la spiritualità? È la ricerca risoluta della consapevolezza cosmica. La spiritualità mira a dare all'uomo la capacità di manifestare, in tutta la sua pienezza, la consapevolezza cosmica che è presente dentro e fuori di lui. Ciò significa eliminare la natura animale nell'uomo e sviluppare in lui le tendenze divine; significa abbattere le barriere tra Dio e la Natura e stabilire la loro assoluta unità. "Bontà" è un sinonimo di Dio. Per realizzare tale stato di Consapevolezza Divina, la devozione è essenziale; la devozione ha lo scopo di risvegliare la consapevolezza di Isvara (il Divino) nell'uomo. Tutta l'attività mirata ad indirizzare la mente verso Dio è una forma di devozione. Concepire e sperimentare il Divino Sath-Chith-Ananda (Essenza, Consapevolezza, Beatitudine) in se stessi è il vero segno della devozione. Baba