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02 - febbraio 2012

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FEBBRAIO 2012

1.2.12
Il compito di ogni Avatar è quello di proteggere i saggi, punire i malvagi e sostenere la rettitudine (Dharma). Con il termine sadhu, Io non Mi riferisco solamente ai monaci e agli asceti come si intende generalmente, significo coloro che praticano la bontà, la dirittura morale e le virtù. Notate che queste qualità si possono riscontrare anche negli animali e persino negli insetti. Il promuovere la purezza è il mezzo migliore per incoraggiare i saggi; essendo l’incarnazione delle qualità sacre, gli Avatar fanno questo dovunque si trovino persone che praticano le virtù. Sadhu indica anche coloro che non deviano dal loro dovere a dispetto di tutte le tentazioni o minacce. Tutti quelli che seguono la rettitudine, sono virtuosi, aderiscono alla verità, anelano alla presenza Divina del Signore, seguono il Dharma sacro e ritengono che tutti siano eguali mi sono cari e meritano la Mia attenzione particolare. Baba

2.2.12
Il servizio al prossimo è più necessario di quello al Signore; in effetti, servire una persona è come servire il Signore Stesso. Questa è la via della devozione vera. C’è un mezzo più grande con cui far piacere a Dio che il far contenti i Suoi figli? La scrittura Purusha Suktha dice che il Signore ha migliaia di teste, di occhi e piedi il che è come dire che ogni essere vivente è Dio. Sebbene si dica che ci sono mille teste, non si citano mille cuori: il cuore è uno solo. Lo stesso sangue circola in tutte le teste, in tutti gli occhi, nei piedi e nelle membra; se accudite un arto, voi giovate all’individuo, quando servite un essere umano, servite Dio. Se il vostro scopo è quello di servire Dio, ogni passo è fonte di gioia e ogni momento e ogni opportunità sono doni preziosi che vengono da Lui. Baba

3.2.12
Il carattere virtuoso si riscontra in Natura anche tra gli animali e gli uccelli. Nel racconto epico Ramayana, l’aquila Jatayu viene salvata grazie alla sua natura virtuosa. Questa è la ragione per cui anche numerose scimmie ebbero allora la possibilità di servire ed essere benedette con la Sua Grazia e la stessa ragione spinse il Signore a benedire gli scoiattoli che contribuirono a costruire il ponte del racconto. Un rosario, una veste arancione e un bastone in mano non costituiscono un monaco o un devoto, le vesti che uno indossa e gli argomenti che ha sulla lingua non decidono se sia o meno una persona virtuosa: è la condotta che conta. Anche gli animali hanno la potenzialità di essere buoni. Incoraggiare la bontà dovunque e in chiunque è il mezzo migliore per assicurare il benessere del mondo. Baba

4.2.12
E’ il fatto di dedicarle a Dio che santifica tutte le attività; Egli è l’ispiratore, l’esecutore, l’elargitore della forza e capacità necessarie e Colui che ne gode il frutto. Quindi l’offerta deve venirvi naturalmente perché tutto è Suo e niente è vostro! Credere che Egli sia il promotore delle vostre attività e trarre forza da questa fede è vostro dovere. Finché la ferita non si rimargina e la nuova pelle non si forma, la parte va protetta con una benda; anche alla mente affetta dall’ego vanno applicati il balsamo della fede, la compagnia santa e i pensieri santi. Acquisite abitudini buone, accompagnatevi ai devoti, fate azioni buone e servite i derelitti; questi passi vi condurranno sulla via gloriosa dell’Autoconoscenza. Attenetevi a questa disciplina da ora e salvatevi dal dolore e dall’indigenza. Io vi benedico affinché facciate così e persistiate fino a raggiungere il successo. Baba

5.2.12
Nel Mahabharatha, Krishna dichiara ad Arjuna che promuovere il Dharma è il Suo lavoro. Il termine Sadhu indica coloro che non deviano dal loro dovere; il malvagio si rivela nel causare degli inconvenienti a questi uomini e nel fare azioni contrarie ai comandamenti delle scritture. Cos’è allora la restaurazione del Dharma? E’ l’agire in accordo stretto con le regole espresse nelle scritture, nel propagare tra la gente la gloria e lo splendore di una vita vissuta nel Dharma, nel confermare il rispetto verso le sacre scritture, verso Dio, gli Avatara, le anime evolute e la pratica spirituale che porta alla liberazione e alla beatitudine al di là di questa vita. Essa è chiamata instaurazione, protezione o ripristino del Dharma. “Qualunque cosa Io faccia mira a questo scopo elevato, niente è per il Mio stesso progresso. Coloro che conoscono questo segreto possono liberarsi dalla nascita e dalla morte” disse Krishna. Baba

6.2.12
Ricordate sempre che è facile fare ciò che è piacevole ma impegnarsi in attività benefiche è molto difficile. Non tutto quello che è piacevole è anche remunerativo. Il successo arride a coloro che lasciano la strada cosparsa di rose e affrontano i colpi di martello e le spadate del sentiero colmo di pericoli; in effetti, nessuna strada è cosparsa di petali di rosa, la vita è un campo di battaglia, un Dharmakshetra, in cui i doveri e i desideri sono sempre in conflitto. Estinguete i fumi ardenti del desiderio, dell’odio e della rabbia che salgono dal cuore; cedere a questi nemici che vi riducono allo stato bestiale è codardia pura. Affrontate tutti gli ostacoli con coraggio: le difficoltà vi renderanno forti e resistenti. Baba

7.2.12
Sentire che il Signore sia lontano, distante o separato da voi è conoscenza indiretta (Paroksha jnana); sentire che il Signore, che è immanente nell’universo, è anche in voi come Atman è conoscenza derivante dall’esperienza diretta (Aparoksha jnana). “Se tutta l’attività è mossa da uno spirito di dedizione, la coscienza interiore (Citta) può essere resa pura; solamente quando è purificata essa può riconoscere la natura divina della Nascita del Signore e delle Sue azioni” disse Krishna. Quindi non tutti possono riconoscere il Divino eppure nessuno dovrebbe evitare il contatto con Lui. Ricordate che anche la punizione del malvagio fa parte della Missione Divina: coloro che trasgrediscono i limiti stabiliti e indulgono nell’accidia, nell’ingiustizia, nell’immoralità e vanno in giro presi nelle spire dell’egoismo saranno puniti. Baba

8.2.12
Solamente coloro che sono liberi dall’attaccamento, dall’odio, dalla paura e dalla rabbia, che sono immersi nel Nome e nella Forma del Signore non conoscendo altro sostegno che Lui e sono santificati dalla conoscenza dell’Atma, possono raggiungere la Divinità. Quelli che cercano il Signore senza deflettere avendo la Verità, l’Amore e la Rettitudine, Lo raggiungeranno; questo è vero assolutamente quindi abbandonate qualunque dubbio possiate avere! La gente rende impura la propria consapevolezza interiore interessandosi al mondo oggettivo, si diletta del suono, del gusto, degli odori. Nel cercare i piaceri derivanti dagli oggetti, le persone sono tentate di appropriarsi delle cose che danno loro piacere e, confuse nel tentativo, diventano agitate, piene di odio e di paura; la paura le deruba delle loro risorse mentali e crea una rabbia che non può essere placata facilmente. Il desiderio, la rabbia e la paura sorgono quindi in sequenza e tutti e tre vanno rimossi se si vuol raggiungere il Signore. Baba

9.2.12
Il modo migliore per liberarsi del desiderio, della rabbia e dell’odio è quello di colpire proprio la radice principale dell’albero, la convinzione errata di essere il corpo con questo nome e questa forma, con i sensi, l’intelligenza e la mente; questo è il bagaglio che trasportate. Non dite “il mio naso, il mio libro, il mio ombrello? Chi è quest’io che chiama queste cose “mio”? Quello è il “voi” vero! Esso era presente quando siete nati, quando dormivate dimentichi ogni altra cosa inclusi il corpo e le sue afflizioni. Quel “io” non può essere danneggiato, non cambia, non conosce nascita né morte; apprendete la disciplina che vi rende consapevoli di questa verità e sarete per sempre liberi e sicuri. Questa è conoscenza vera che i precettori e i saggi hanno conservato per voi e, un giorno o l’altro, anche voi dovete impararla e salvarvi. Tutti devono raggiungere la meta camminando lungo il sentiero della saggezza. Baba

10.2.12
Alcuni sono continuamente esausti per le malattie che affliggono il corpo; essi sono chiamati Arta. Ci sono altri che sono angustiati dall’impegno di ottenere la prosperità, il potere, le proprietà, la fama, ecc; sono gli Arta-arti. Al terzo tipo appartengono coloro che anelano alla manifestazione dell’Atma; queste persone leggono le scritture, si accompagnano agli aspiranti spirituali, agiscono in accordo ai dettami dei testi sacri e sono sempre motivate dal Signore. Esse vengono dette Jijnasu. Il quarto tipo é rappresentato dagli Jnani che sono immersi permanentemente nel Divino. Io sono come l’albero che realizza tutti i desideri (Kalpavriksha), il mio compito é quello di dare a tutti ciò che chiedono senza alcun pregiudizio o favoritismo. Si può imputare qualche colpa al Sole che invia i suoi raggi? I raggi del Sole cadono indifferentemente su tutti coloro che si trovano nella loro direzione ma se qualcuno é dietro qualcosa, ad esempio dentro una stanza chiusa, come fa il Sole a illuminarlo? Coltivate aspirazioni elevate e ricevete in conseguenza! Baba

11.2.12
Provate amore per tutti, non pensate che una persona sia superiore o più devota delle altre, non guardate dall’alto in basso nessuno come fosse un disturbo o un fastidio. Se provate amore per Dio, amate tutti perché Egli é in tutti. Voi cantate il bhajan che dice che Dio é in tutti, Dio é tutti (Antha Sai Mayam); se questo é vero, come potete amare solamente Dio? Voi avete immagini di Dio a casa e nel tempio: siete contenti che qualcuno ne dica cose sconvenienti? Non lo siete! In egual modo, quando trattate qualcuno rudemente o gli parlate aspramente, state trattando Me con asprezza e quando insultate qualcuno, state insultando Me. Io desidero che vi comportiate sempre in modo amorevole, armonioso e pacifico! Servite tutti volentieri come servireste Me. Baba

12.2.12
La vita è un albero di illusione con tutti i suoi rami, le foglie e i fiori di maya; voi potete comprenderlo quando tutte le vostre azioni sono dedicate a Dio. Vedete Dio come la linfa che scorre attraverso ogni cellula, come il Sole che scalda e costruisce ogni atomo, vedeteLo in tutti e adorateLo attraverso tutti perché Egli è in tutti. Impegnatevi nell’attività colmandola di devozione; è la devozione che santifica. Un pezzo di carta è quasi dell’immondizia ma se vi è certificato un diploma, voi gli date valore e lo tenete di conto, diventa un lasciapassare per il successo nella vita. Quindi il significato che motiva l’azione conta, la pompa e l’ostentazione no. Non conoscendo questo segreto del trasformare ogni azione in un atto di adorazione, la gente soffre per la delusione e il rammarico. Nei luoghi sacri di adorazione, pietre di poco valore sono modellate in forma di idoli e immagini Divine ma, quando il sentimento di devozione le tramuta, esse diventano i tesori più grandi per la mente umana. Baba

13.2.12
Il Signore è tutto dolcezza come una zolletta di zucchero; tutte le differenze e le distinzioni sono le illusioni delle persone immerse nella consapevolezza corporea. Considerate questo esempio: una madre che ha quattro figli non dà tanta attenzione agli altri tre quanto ne ha per quello nella culla; anche se il bambino non la chiama, ella è sempre attenta a nutrirlo. Gli altri tre vanno da lei e chiedono cibo e cose con cui giocare. Osservando questo, non la potete definire una madre incapace o parziale; ella adatta le sue attività alla capacità e abilità dei figli. Così anche il Signore, nonostante il mondo intero sia Suo e tutti siano Suoi figli, benedice e accontenta ognuno a seconda delle sue capacità e abilità. Imputare qualunque colpa a una tale Provvidenza priva di ego, sincera, semplice e sempre beata è come attribuire l’oscurità al Sole: è un atto di ignoranza assoluta! Baba

14.2.12
Se c’è un foruncolo sul corpo, noi vi applichiamo un unguento medicinale e lo copriamo con una benda finché guarisce; se non si fa questo, esso può infettarsi e causare un danno grande più tardi. Di tanto in tanto, lo si deve pulire con acqua pura, applicarci di nuovo l’unguento e cambiare il bendaggio. Nella vita, c’è questo foruncolo particolare che è nato nel nostro corpo: l’ego (ahamkara e mamakara). Se volete curare veramente questa eruzione, dovete lavarla ogni giorno con le acque dell’amore, medicarla con l’unguento della fede e metterle intorno la benda dell’umiltà. Questo curerà la malattia che si è manifestata con questa bolla di ego. Baba

15.2.12
Nella Gita, il Signore Krishna dice: Arjuna! Le persone tralasciano di riverire e cercare Me, il loro Sé reale; che sciocchezza! Sono ansiose di raggiungerMi ma perseguono scopi inferiori, falsi e transitori. La ragione di questo comportamento strano é il desiderio del risultato immediato. La gente cerca solamente ciò che é disponibile qui e ora, ciò che é in forma concreta e può essere afferrato dai sensi, si lascia trascinare dall’attrazione di piaceri effimeri, manca generalmente della pazienza necessaria e dà troppa importanza al corpo grossolano. Ottenere la saggezza é la vittoria interiore vera; la si raggiunge dopo una lotta lunga e difficile. I pochi che sono orientati spiritualmente anelano al Divino; essi sono certamente benedetti. Fate che ogni azione sia l’esecuzione di un ordine Suo e conduca alla Sua Grazia. Baba

16.2.12
Non ci sono madri permanenti nel mondo, la sola madre permanente è la Madre Divina. Voi dovete ricordare sempre che siete parte della famiglia spirituale: la Verità è il padre, l’Amore è la madre, la Saggezza è vostro figlio, la Pace vostra sorella, la Devozione è il fratello e gli Yogi sono gli amici. Questi sono i parenti veri che vi accompagneranno e saranno con voi sempre. Quando avrete questo tipo di relazioni, quando farete tesoro di amicizie simili, sarete capaci di rompere i legami col mondo ed essere liberi. Pensate alla Divinità in ogni momento della vita. La luce ha valore solamente quando c’è oscurità , di per sé non ne ha; in tempo di avversità e sofferenza, in qualunque occasione sorgano dei problemi, evocate il Principio della Divinità : Esso spanderà sicuramente luce nei momenti di oscurità e vi porterà la gioia. Baba

17.2.12
L’Atma è intrinsecamente libera dall’attaccamento, non ha alcuna consapevolezza dei suoi bisogni o della natura dei suoi possessi, non ha io o mio perché questi sono i segni dell’illusione. Solamente coloro che sono affetti dall’illusione soffrono a causa dell’ego o del senso di possesso. Sebbene agli occhi ordinari possa apparire che “Io sono Colui che agisce”, la verità è che “Io sono un non agente”! Non soltanto: l’effetto dell’azione non termina quando essa finisce, l’azione (Karma) genera frutti, le conseguenze dell’azione provocano il desiderio per gli stessi e questo genera a sua volta gli impulsi ad agire ancora. Questi impulsi portano a nascite successive e così l’azione può condurre al ciclo delle nascite e delle morti, un gorgo maligno che vi fa girare e girare finché vi trascina giù in profondità. Quindi non riponete la vostra fede in questo mondo e negli oggetti del mondo, coltivate e praticate il distacco! Baba

18.2.12
La causa più importante di legame è il dare troppa libertà alla mente. Quando un animale è legato a un palo non può andare altrove, non può mostrare rabbia o violenza o far danno a qualcuno ma, se vien lasciato libero, può vagabondare in giro, distruggere raccolti e causare perdite e danni agli altri; inoltre, può essere bastonato per il malfatto. Similmente, la mente deve essere legata con precise regole e limiti. Finché l’uomo vive nell’ambito di certe regole e discipline, è capace di mantenere una buona reputazione e vivere utilmente ma, se travalica questi limiti, si perde. Baba

19.2.12
L’azione (Karma) non ha in se stessa il potere di legare, è la presunzione “io sono colui che fa” che porta l’attaccamento e il legame e, ancora, è il desiderio per il frutto dell’azione che produce il vincolo. Per esempio, lo zero acquisisce valore solamente se associato con un numero; il sentimento di protagonismo associato con l’agire fa nascere il legame quindi abbandonate il senso dell’io e il Karma che fate non vi danneggerà più. L’azione fatta senza alcun desiderio per i suoi frutti non produce impulsi che è come dire che non ci sarà neppure l’impulso a rinascere. Gli aspiranti spirituali del passato agivano con questo ideale elevato in vista, non sentivano di essere gli agenti di ogni azione o i fruitori dei suoi frutti. Il Signore agì, il Signore dette il frutto e il Signore godette il frutto: questa era la loro convinzione! Anche voi dovreste coltivare quella fede. Baba

20.2.12
Shivarathri è il giorno in cui si cerca di stabilire l’amicizia tra la mente e Dio. Questa ricorrenza rende consapevoli del fatto che la stessa Divinità si riscontra dovunque, che è onnipervadente. Si dice che Shiva viva a Kailasa; ma dov’è? Kailasa significa gioia e beatitudine, significa che Dio vive nelle nostre menti che sono colme di gioia e delizia. Come si può raggiungere questa gioia? Essa si manifesta quando noi sviluppiamo la purezza, la fermezza e la sacralità; allora il cuore si riempie di pace e beatitudine e diventa il tempio di Dio. Pensare a Dio una volta l’anno a Shivarathri non serve a niente; voi dovreste pensare alla Divinità ogni giorno, ogni notte, ogni minuto e santificare il vostro tempo. Voi stessi siete veramente Shiva il Divino; cercate di riconoscere questo principio dell’Essenza Divina che è assolutamente la vostra stessa realtà. Baba

21.2.12
Ci sarà la messe nel campo se, quando arriva la pioggia, la semente non è stata seminata? Se i semi sono seminati ma non c’è pioggia, si potrà coltivare? Sia la pioggia che la semente sono necessarie affinché la messe possa essere raccolta. Similmente, la Grazia Divina dà frutto solamente quando c’è anche lo sforzo umano. Se nella mente ci sono dei pensieri buoni, questi saranno riflessi in azioni nobili; al contrario, se i pensieri sono di natura malvagia, i frutti conseguenti saranno ugualmente cattivi. Devoti diversi non possono che differire nei modi in cui adorano Dio ma, qualunque sia il metodo di adorazione, ci deve essere la devozione unidirezionale. L’amore verso Dio è devozione, l’amore verso il mondo è attaccamento. Sviluppate l’amore verso Dio. Baba

22.2.12
Il saggio è sempre contento e questa contentezza non dipende dagli oggetti esteriori. Voi potreste chiedervi quale ne sia la ragione: è perché si contenta di qualunque cosa gli accada essendo convinto che la volontà di Dio debba prevalere. Il bisogno di questo appagamento è il segno distintivo di una persona non saggia; essa accumula un desiderio sull’altro, concepisce progetti uno dopo l’altro e si smania di continuo. Egli/ella si preoccupa e infiamma il suo cuore con l’avidità. Al contrario, il saggio non è agitato, è imperturbabile e sempre gioioso! I realizzati possono essere impegnati nell’azione ma non ne sono affatto coinvolti perché non desiderano i suoi frutti. Baba

23.2.12
Sebbene i vostri genitori vi abbiano dotati di un corpo fisico, è il Guru che vi indica l’abitante del corpo. Per rendere l’oro più adatto ad esser forgiato in ornamenti, lo si lega aggiungendo un po’ di argento o di rame; anche l’Essenza Divina, al fine di manifestare la varietà multiforme della Natura, si trasforma in una lega con l’aggiunta di un po’ di egoismo o mamakaram. Il Guru insegna a recuperare lo stato puro tramite il processo di ascolto, riflessione e meditazione sulle glorie di Dio; tramite questo processo, si può comprendere il fatto che il Sé individuale coincide con il Sé Divino ed è in effetti un aspetto della stessa entità. Baba

24.2.12
L’Atma ha una forma e una natura tali da non essere coinvolto o influenzato da alcunché di effimero. L’anima non va incontro a nascita o morte, a fame, sete, afflizione o illusione! Nascita e morte sono caratteristiche del corpo, afflizione e illusione sono malanni della mente; non date loro alcuna importanza, abbiate consapevolezza di voi stessi come Atma, il Sé Divino. Abbandonate tutte le illusioni e diventate non attaccati; non siate come la carta assorbente che si colora di qualunque con cui venga in contatto, siate come la foglia del loto nel lago paludoso di questa esistenza terrena (Samsara). Non vi sporcate con il fango che avete intorno, siate nel mondo eppure fuori di esso. Baba

25.2.12
Lo scopo di tutti gli sforzi umani è quello di ottenere l’unità che si trova dietro a tutta la pluralità; se non si realizza questo, non si può stare in pace né il mantra della pace, per quanto a lungo ripetuto, la può garantire. La stessa corrente attiva i molti congegni come la lampadina, il microfono, il ventilatore, il frigorifero, il registratore, il forno, ecc; il Guru è uno che vi rivela quella corrente invisibile. Egli è come lo straniero che entra nella capanna di un povero e gli rivela che sotto il pavimento c’è un tesoro prezioso che si può prendere scavando per pochi minuti. Per questo il Guru merita la vostra gratitudine. Baba

26.2.12
Fate il bagno cerimoniale con le acque dei vostri impulsi mentali puri offrendolo al Divino interiore. Qual è il sacrificio cerimoniale vero? Dare in carità le ricchezze accumulate è il sacrificio della materia, utilizzare tutte le attività fisiche e mentali per la disciplina spirituale è sacrificio con penitenza, agire senza lasciarsi legare dall’azione è il sacrificio Yoga. Quando la mente va in una direzione e gli organi di senso in un’altra, la persona è confusa dal dubbio quindi tenete lontano l’attaccamento; se vi attenete a questo, ogni azione vostra diventa un atto sacrificale, qualunque cosa diciate diventa un mantra e il luogo su cui poggiate il piede diventa sacro. Baba

27.2.12
Tutti gli esseri sono Divini, il Signore alberga nei loro cuori; eppure essi si sentono legati, tristi, limitati, deboli e agitati. Perché? Perché questo è ciò che immaginano quindi sono plasmati dalla mente che è la sorgente dell’immaginazione; essi ignorano la loro realtà. Allora come ci si può liberare da questa illusione? Se volete superare un treno, dovete correre con una automobile o salire su un aeroplano, un veicolo più lento del treno non servirebbe. Similmente, se intendete superare l’illusione della mente, dovete stabilirvi in Dio. L’illusione del potere umano che nasce dalla mente si può superare solamente acquisendo il Potere Divino. Una preghiera che promuove l’acquisizione del Potere Divino è il Mantra della Gayathri. Baba

28.2.12
La parola Jnana significa anche il desiderio, di coloro che hanno esperienza spirituale, di realizzare, tramite l’indagine, la manifestazione del Principio dell’Atma. Se voi siete ansiosi di ottenere questa saggezza o esperienza, andate presso le anime realizzate e ottenete la loro grazia; studiate bene le loro inclinazioni e maniere e aspettate l’occasione di chiedere il loro aiuto. Quando il dubbio si manifesta, avvicinateli con calma e coraggio. Con l’acqua di mare, per quanta se ne abbia, non si può calmare la sete; similmente, le ore di studio delle scritture non vi aiuteranno a risolvere i dubbi per quante siano. Jnana, o la Saggezza Suprema, si può ottenere solamente da e tramite gli anziani che hanno sperimentato l’Assoluto. Serviteli e meritate il loro amore: soltanto così potete guadagnare questa Jnana preziosa. Baba

29.2.12
La pulizia interiore dovrebbe essere il vostro primo scopo. Potete avere delle verdure ottime, delle spezie eccellenti, il sale e i legumi migliori, il cuoco può essere un maestro dell’arte culinaria e il forno che usate il migliore che si trovi ma, se il tegame di rame che usate non è stagnato, la zuppa diverrà una cosa pericolosa che non potrete mangiare. Il piatto preparato diventa velenoso se l’interno del recipiente non è adatto alla cottura; in egual modo voi dovete purificare la vostra parte interiore. L’agire virtuoso (Satkarma) e le abitudini buone (Sadchara), accompagnati alla preghiera, agiscono come rivestimento per il recipiente del cuore dove le emozioni, gli impusi e gli istinti stanno cuocendo. Gli istinti saranno domati dalla preghiera come un elefante selvaggio è addestrato a fare gli esercizi nel circo. Baba