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05 - maggio 2012

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MAGGIO 2012


1.5.12
L’arma di ogni essere umano è la parola. Gli animali hanno zampe agili, artigli affilati, zanne, corna, denti velenosi, becchi, ecc. mentre gli esseri umani sono dotati della parola come loro armamento. Per un aspirante spirituale, la prima lezione in assoluto dell’abecedario è il “Controllo della parola”. Tramite la dolcezza del vostro modo di parlare, voi potete disarmare ogni antagonismo e sconfiggere ogni progetto di odio. La dolcezza vi fa divini mentre l’asprezza vi rende bestiali. La mera gentilezza o amabilità formale è ipocrisia; il parlare sincero deve sgorgare dalla dolcezza vera del cuore, di un cuore colmo d’amore. Eliminate tutta la malvagità dal lago limpido della mente e fatene una residenza adatta al Divino. (Discorso Divino del 4 Aprile 1965) Il parlare dolce e pacato è l’espressione dell’amore genuino. -Baba

2.5.12
Molti aquiloni possono volare in cielo ma tutti sono sollevati e tenuti in alto dalla stessa aria, dallo stesso vento; gli aquiloni non hanno una loro volontà individuale. Anche se i recipienti d’acqua in cui si riflette possono essere molti, il Sole è uno! Proprio la stessa corrente circola attraverso tutti i dispositivi elettrici e li attiva. Questo è il significato della frase riportata dalle scritture “Dio è presente in tutti nella stessa misura, né di più né di meno (Isavasyam idam sarvam)!” “Tat tvam asi” è la motivazione migliore su cui basare il servizio; Quello e Questo sono la stessa cosa, sono solamente Uno, non ce n’è un altro! Tutto l’aiuto che date è dato a voi stessi, tutto il servizio è fatto solamente al Sé. Se un altro è povero, voi non potete essere ricchi né potete essere nella gioia se un altro è disperato. Ricordate sempre che l’aiuto e il servizio resi al bisognoso sono dati solamente al Sé. (Discorso Divino del 27 Novembre 1965) Voi siete tutti scrigni dell’Amore Divino; condividetelo, spargetelo, esprimete quell’Amore in atti di servizio, parole di simpatia e azioni compassionevoli. Baba

3.5.12
Coltivate un’atmosfera di amore e cooperazione con tutti e potrete assicurarvi la gioia per sempre. Non cercate ragioni per stare lontano dagli altri, cercate piuttosto i modi per lavorare insieme per il bene comune. Il senso di “io” e “mio” soffoca l’amore e la cooperazione quindi riducetelo al minimo e cominciate a servire i bisognosi e gli affitti. Migliorate il carattere congiuntamente all’intelligenza e alla salute. La fonte più affidabile di forza non è nel denaro, nei parenti o nell’acume esteriore ma in voi stessi: è l’Atman. Scavate in Esso profondamente e ricavatene sostegno, vedetelo in tutti, servitelo in tutti. La disciplina è una altra caratteristica base; ogni individuo deve imparare a controllare la natura selvaggia delle passioni e delle emozioni perché dar loro spazio porta solamente alla rovina. Disciplina, autocontrollo e desiderio di servire: queste sono le armi che anche il più debole può usare e vincere la battaglia della vita. (Discorso Divino del 27 Novembre 1965) Una vita disciplinata è l’offerta migliore che potete fare alla nazione o al Divino in voi. Baba

4.5.12
Non desiderate di essere dei servitori di Dio che lavorano per un compenso; se chiedete questo o quello in cambio delle lodi che Gli fate e del sacrificio che Gli offrite, vi riducete a quel livello! Eliminate anche l’atteggiamento di contrattazione dalla mente e non siate delusi dal fatto che Dio non vi abbia dato gli oggetti che desiderate in cambio di tutti i disagi che avete affrontato per compiacerLo. Non calcolate il profitto, non sperate nelle ricompense, non fate affidamento sulle conseguenze: agite perché è vostro dovere e vi compete di farlo! Questa è adorazione vera. Dedicate a Lui sia l’azione che le conseguenze; allora diverrete Suoi e non lavoratori che chiedono un salario. Ecco è il livello più alto che il devoto può raggiungere tramite lo sforzo spirituale. (Discorso Divino del 4 Aprile 1965) Non abbiate desideri da esprimere a Dio perché ciò che già fa per voi e il modo in cui vi tratta, qualunque siano, sono i doni che Egli gradisce darvi maggiormente. Baba

5.5.12
Il cuore contiene il tesoro prezioso della beatitudine ma la gente non conosce la chiave che ne apre la serratura! La chiave che apre la porta alla beatitudine è il Namasmarana, la ripetizione del Nome del Signore con cuore puro. Purificate il cuore con gli strumenti della Verità, della Rettitudine, della Pace e dell’Amore (Satya, Dharma, Shanti, Prema), sforzatevi sempre di fare il bene degli altri, di pensare bene e parlare bene di loro; questa pratica consumerà l’egoismo e l’attaccamento alle cose che alimentano i vostri piaceri. Non vi comportate come gli uccelli e le bestie sempre impegnati nel garantirsi la sopravvivenza o nel crescere una famiglia, lottate per scopi più nobili ed elevati usando le capacità di cui siete dotati. (Discorso Divino del 4 Aprile 1965) Per evocare il Divino in voi, non c’è metodo migliore del Namasmarana. Baba

6.5.12
Le scritture insegnano “Mathru devo bhava” che significa “Onora tua madre come Dio”. Voi dovete onorare vostra madre che vi ha allevato con amore, dedizione e sacrificio. Per quanto famoso uno sia, se non onora la propria madre non merita rispetto; una persona, il cui cuore è così duro da non sciogliersi alle suppliche della madre, è degna solamente del ridicolo. Voi dovreste nutrire questo sentimento d’amore e rispetto anche per il paese che vi ha dato i natali; per la vostra terra dovete avere molta considerazione e seguirne la cultura. Riverite la lingua-madre e imparate a usarla bene non avendo, nel contempo, in antipatia né odiando le altre lingue e paesi. Fate in modo di essere strumenti atti a proteggere, amare e aver cura della madre e della madre terra. (Discorso Divino del 27Novembre 1965) Manifestate verso vostra madre lo stesso amore e spirito di sacrificio con cui ella vi ha allevato. Baba

7.5.12
Alcuni si considerano grandi perché possiedono ricchezze o proprietà grandi ma solamente la virtù che merita la Grazia di Dio è vera ricchezza e grandezza genuina. Nell’opera epica Mahabharatha, i Kaurava avevano tutto ciò che il mondo potesse onorare e invidiare come armi, ambizione, amici, alleati, forze e ricchezze ma Dio non era dalla loro parte perché essi erano malvagi: infine raccolsero il disastro e la disgrazia. Da questo, potete dedurre che tutte le cose che il mondo si gloria di avere sono piaceri temporanei che sembrano dare felicità quando vengono ma ci lasciano nell’afflizione quando scompaiono; la gioia che danno è passeggera. Invece, la Grazia di Dio persiste senza cambiare in tutti i tempi e in tutti i luoghi; essa è pura, incontaminata, immutabile, completa e possente. Impegnatevi nel meritare questa Grazia e la gioia che ne deriva. (Discorso Divino del 4 Aprile 1965). La grazia di Dio è come una assicurazione, aiuta nel momento del bisogno senza alcuna limitazione. Baba

8.5.12
Io devo mettervi in guardia contro due malattie infettive che imperversano oggi: l’egoismo e l’abitudine di insultare le persone. Indagate ed esaminate dopodiché avrete il diritto di dare un giudizio; se fate questo davvero, comprenderete che il Sé si serve meglio adoperandosi per gli altri invece di criticarli e giungerete presto alla conclusione che ci sono modi più utili, per usare il poco tempo che avete qui in questa vita, che dileggiare o lodare gli altri. Non vi occupate dei difetti e delle bravure del prossimo; piuttosto interessatevi scrupolosamente e sinceramente dei vostri difetti e incrementate con maggior attenzione e sincerità le vostre qualità migliori. Questo è il Mio consiglio di oggi per voi. (Discorso Divino del 4 Aprile 1965). Dio è in tutti, Dio ama tutti. Dio è in voi e voi siete Dio. Baba

9.5.12
Quando avete in mano una banconota e dite con orgoglio “Questa è mia”, essa vi deride dicendo “Quanti ne ho conosciuti che si sono inorgogliti per questo!”. Considerate tutti gli oggetti che raccogliete qui, in questa vita, come avuti in prestito per essere usati in questo caravanserraglio, durante il vostro pellegrinaggio nel campo dell’azione: quando ve ne andate, li dovete restituire, appartengono a qualcun altro. Il corpo non è che una veste nel viaggio della vita; non cullate l’illusione “il mio corpo”, struggetevi per l’abitante, scoprite l’Io immortale che è la scintilla di Dio presente in voi. Vivete in compagnia del Supremo. (Discorso Divino del 6 Aprile 1965) I pensieri giocano un ruolo capitale nel modellare la vostra vita. Baba

10.5.12
L’amore per il Signore non dovrebbe degenerare nel fanatismo e nell’odio per altri nomi e forme; nei tempi attuali, questo tipo di cancro affligge molte persone eminenti e voi dovete impegnarvi davvero ad evitarlo. Credete nel fatto che tutti coloro, che adorano il Signore e procedono temendo il peccato, sono vostri fratelli e sorelle, sono i vostri parenti più prossimi. La loro usanza nel vestire, la lingua che parlano, il colore della pelle o il modo in cui esprimono la venerazione e il timore verso il Divino non sono importanti affatto. I pupazzi di zucchero si valutano per lo zucchero e non per la forma data dal fabbricante, sia quella di un elefante, di un cane, di un leone, di un gatto, di un topo, di uno sciacallo o qualunque altra; la gente li compra per la loro dolcezza e non per la forma. Nello stesso modo, le persone sono attratte dallo stesso Dio perché è dolce e dona la beatitudine. (Discorso Divino del 20 Febbraio 1966) Tutti sono uno, siate come tutti. Baba

11.5.12
La gente sceglie di bruciare il legno dell’albero di sandalo per venderlo come carbone perché non ne conosce il valore. Gli scopi che le persone si prefiggono sono il benessere e la pace; questa è sicuramente la cosa giusta da fare ma non bisogna fermarsi dopo il primo passo del viaggio scambiando l’illusorio per il reale. C’è la convinzione di aver raggiunto il fine della vita se si ottengono due pasti al giorno, qualche metro di stoffa da indossare, un tetto sulla testa e qualche inezia superflua! Si può certamente aver raggiunto una pietra miliare ma la gioia che ne deriva è misera, è mischiata con l’afflizione e si trasforma facilmente in dolore; inoltre è dannosa verso gli altri e ha in sé orgoglio, malignità, avidità e altri ingredienti pericolosi. Non tralasciate la grande opportunità usando questa vita per essere semplicemente umani, dedicatela a scoprire il Sé immortale presente dentro di voi. (Discorso Divino del 6 Aprile 1965) La devozione al Divino vi darà beatitudine, pace e prosperità. Baba

12.5.12
Il grande devoto bambino Prahlada conosceva la verità del fatto che questo mondo è del tutto colmo di Dio per cui, quando il Signore gli apparve intenzionato a fargli un dono, egli non chiese una vita lunga, ricchezza o fama, chiese di poter lenire il dolore e l’afflizione di tutti gli esseri. Prahlada sapeva che tutti gli esseri di questo Universo sono manifestazioni di Dio e che servirLo significa servire quelle manifestazioni e dar loro sollievo e gioia. Anche la vostra lingua deve giustificare la sua presenza con parole dolci e lenitive e le vostre mani con azioni pacate e innocue. Il corpo deve essere usato nell’Upa-vasa cioè nel fare azioni che portano più vicino a Dio. Nei giorni festivi, il vero Upavasa non significa semplicemente digiunare, consiste nel dedicare a Dio tutti i pensieri, tutte le azioni e le parole: bisogna che riguardino tutti Dio. Voi dovete trascorrere quel giorno “vicini” a Lui, in Lui e per Lui. (Discorso Divino del 20 Febbraio 1966) Progresso spirituale significa vivere corretto, buona condotta e comportamento morale. Baba

13.5.12
Come il carpentiere da forma al legno, il fabbro modella il ferro e l’orafo fa ornamenti bellissimi con l’oro, il Signore plasma ogni essere a modo Suo. Sappiate che il Signore è la base dell’esistenza di ogni essere dell’universo e, con questa conoscenza, perdete tutte le paure. Esercitate la discriminazione in ogni caso e usate la saggezza spirituale che possedete a vostro vantaggio. Il passerotto rimane sull’albero scosso dal vento perché sa che le sue ali sono forti, non dipende dal ramo che oscilla per sostenersi. Similmente, fidate completamente sulla Grazia di Dio, meritatela e conservatela; in questo modo, qualunque sia la grandezza della calamità che incontrate, potete superarla senza alcun danno. (Discorso Divino del 4 Aprile 1965) L’Invisibile è la base di tutto ciò che si vede; allenatevi ogni giorno a vedere la mano di Dio. Baba

14.5.12
Ricordate sempre che fare ciò che piacevole è facile ma impegnarsi in ciò che è benefico è difficile. Non tutto ciò che è piacevole è anche fruttuoso; il successo arride a coloro che abbandonano la via coperta di rose e affrontano i colpi di martello e le spadate del sentiero pieno di pericoli. In effetti, nessuna strada è un letto di rose; la vita è un campo di battaglia, un Dharmakshetra in cui i doveri e i desideri sono eternamente in conflitto. Estinguete i fumi del desiderio, dell’odio e della rabbia che sorgono dal cuore; dar loro ascolto è codardia pura perché essi vi trasformano in bestie. (Discorso Divino del 19.3.2003) L’Amore vede tutti come una sola Famiglia Divina. Baba

15.5.12
Una cassaforte diventa importante quando contiene dei gioielli; anche il corpo sarà onorato se contiene il gioiello della consapevolezza Divina e le gemme chiamate virtù. La vita va vissuta per le opportunità di manifestare i valori umani che offre altrimenti si diventa un peso per la terra, dei meri consumatori di cibo. La vita è un continuo procedere verso la meta non un insignificante periodo di prigione o un picnic occasionale. Anche se non avete fede certa in Dio o in una particolare Forma o Nome del Potere Immanente, cominciate a controllare le fantasie della mente, le spinte dell’ego e le attrazioni dell’attaccamento ai sensi. Siate di aiuto agli altri: la vostra stessa coscienza vi approverà e vi terrà contenti e soddisfatti anche se loro potranno non ringraziarvi. (Discorso Divino del 6 Aprile 1965) Ogni vita è un viaggio attraverso il tempo da “io” a “noi” a “Egli”. Baba

16.5.12
Non lasciatevi turbare dalle calamità, consideratele invece come atti di Grazia. Uno che perde una mano in un incidente deve credere che Dio abbia salvato la sua vita; se pensate che niente possa avvenire senza la Sua Volontà, comprenderete che tutto ciò che vi accade ha un valore aggiunto. Voi potete ignorare un rampicante nel giardino posteriore ma, se un saggio passa di lì e dice che si tratta di una medicina rara che può curare il morso di un serpente, voi costruite una staccionata intorno alla pianta e non lasciate che i bambini strappino le sue foglie neppure per gioco, non è così? Comprendete a fondo che il Signore è la causa, la fonte di tutto e, con questa conoscenza, trattate con tutti in modo umile e riverente. Questa è la via che vi condurrà alla meta velocemente. (Discorso Divino del 20 Febbraio 1966). La grazia di Dio è come un’assicurazione: aiuta nel momento del bisogno senza alcun limite. Baba

17.5.12
Il servizio, in tutte le sue forme e dovunque svolto, è essenzialmente disciplina spirituale, una forma di pulizia mentale. Se non lo si considera in questo modo, la spinta a servire è destinata a scemare e disseccarsi o può distorcersi in orgoglio e ostentazione. Riflettete un momento: state voi servendo Dio o Dio vi sta servendo? Quando offrite del latte a un bambino affamato o una coperta a un fratello che trema per terra, non fate che mettere un dono di Dio nelle mani di un altro dono di Dio! Voi state ponendo il dono di Dio nel contenitore del Principio Divino! Ricordate sempre: Dio serve! Eppure vi permette di dichiarare che voi avete servito! In mancanza della Sua Volontà, neppure un singolo filo d’erba può agitarsi nella brezza. Colmate ogni istante con la gratitudine per Colui che è il donare e il destinatario di tutti i doni! (Discorso Divino del 20 Febbraio 1966) Offrite servizio e ricevete amore; questa è la ricetta per sperimentare la Divinità. Baba

18.5.12
Tutti mangiano per soddisfare la fame; ognuno deve ugualmente scoprire il modo migliore per lenire anche la fame spirituale. Non lasciatevi sviare dalla derisione o dalle raccomandazioni degli altri, consultate la vostra realtà, quella che si manifesta acquietando i sensi e controllando la mente; c’è una voce che si può udire in quel silenzio. Il vostro comportamento mostra effettivamente che avete ascoltato quella voce! Un albero grande è sostenuto e nutrito da una radice piccola che affonda nella terra silenziosa; anche la fioritura spirituale è garantita andando in profondo nel silenzio della consapevolezza. (Discorso Divino del 6 Aprile 1965) L’aspirante spirituale parla con Il silenzio. Baba

19.5.12
Il riconoscimento della propria Divinità innata e la conduzione della vita di tutti i giorni in accordo con questa Verità sono le stelle guida per coloro che son presi nelle correnti del litigio e della lotta. Senza questa conoscenza di sé, la vita diventa un farsa, una presa in giro! L’acquisizione di questa consapevolezza del Sé rende la vita sincera, dolce e fruttuosa. Molti sono inconsapevoli di questo scopo nobile del pellegrinaggio della vita; essi ripongono la loro fede nelle cose esteriori e pensano di ricavarne gioia finendo per sperimentare sofferenza e disastro. Sappiate che tutte le gioie sgorgano dal cuore dentro di voi; quando ricevete gioia dagli oggetti o dalle persone del mondo, comprendete che è la vostra stessa gioia che si riflette verso di voi. (Discorso Divino del 16 Marzo 1966) Dio è la fonte della gioia più elevata. La gente anela alla gioia ma accetta quella falsa dei sensi come genuina. Baba

20.5.12
Quando il fuoco divampa e diventa distruttivo, voi cercate immediatamente di spengerlo gettando sabbia e acqua, non è vero? Nella maggioranza dei palazzi, la gente ne tiene una riserva a portata di mano. Vi rendete conto di avere sei fiamme che bruciano dentro di voi? Esse sono la concupiscenza, la rabbia, l’avidità, l’attaccamento, l’orgoglio e l’odio. Esse possono venir fuori in qualunque momento: che cosa avete in serbo per spengerle? Tenete sempre pronta una riserva abbondante di Verità, Rettitudine, Pace, Amore e Non-violenza; questi cinque vi aiuteranno a soffocare sul nascere le fiamme dei vostri sei nemici dovunque esse si accendano, questi valori sono degli estintori efficienti. (Discorso Divino del 6 Aprile 1965) Il desiderio distrugge la devozione, la rabbia uccide la saggezza e l’avidità vanifica il buon lavoro quindi queste caratteristiche malvage vanno sacrificate. Baba

21.5.12
Prima o dopo, il corpo andrà incontro alla distruzione, ognuno ne è cosciente, eppure tutti hanno paura della morte; nessuno desidera affrontare l’ultimo momento. Tutto ciò che nasce deve morire un giorno, la morte è inevitabile! Per scoprire la chiave di questa esperienza paradossale, domandatevi: Che cosa incontra la morte? Cosa cessa e cosa rimane? La risposta: E’ il corpo che muore e cade; ciò che non perisce è l’Atma. Voi ingannate voi stessi pensando che sia l’Atma o “voi” che muore ma questo non è corretto: l’Atma (Sé) non ha niente a che fare con la morte o la nascita, è eterno, vero e puro. Comprendete e ricordate che voi siete l’Atma eterno, vero e puro, non siete il corpo. (Gita Vahini, cap. 14.) Acquisite una fede chiara in voi stessi, nella vostra capacità di vivere bene e a lungo, di essere utili ai genitori e alla nazione. Questa è fiducia nel Sé (Atma vishvasa). Baba

22.5.12
La vita è basata su quattro pilastri: Rettitudine, Ricchezza, Desiderio e Liberazione. Se si perdono due pilastri fondamentali, Rettitudine e Liberazione, sopravvivere con i due rimanenti, Desiderio e Ricchezza, diventa una lotta per cui è naturale che l’angoscia, l’avidità, la finzione e l’ansia affliggano l’essere umano. Ogni pilastro deve cooperare ed essere di complemento agli altri tre: la Rettitudine deve compenetrare e rinforzare la Ricchezza e il Desiderio in modo che la Liberazione sia raggiunta. La ricchezza necessaria per vivere va ottenuta solamente tramite la Rettitudine e adoperata per scopi onesti; il Desiderio deve essere usato per raggiungere la Liberazione dai legami e non per forgiare catene nuove o aggiungere anelli ulteriori a quella della nascita e della morte. Se è sprovvisto di Rettitudine e Desiderio di Liberazione, l’essere umano si riduce al livello delle bestie. (Discorso Divino del 10 Aprile 1965) Se c’è la Rettitudine nel cuore, c’è bellezza nel carattere; se c’è bellezza nel carattere, c’è armonia nella casa. Baba

23.5.12
Quando cercate di cuocere un pasto, potete anche avere con voi tutto quanto vi necessita, come riso, lenticchie, sale, spezie, verdure, ecc. ma, se non avete il fuoco, non potete preparare il piatto. Anche tutte le forme di adorazione, contemplazione, yoga o meditazione sono inutili se non c’è la conoscenza della propria Realtà e Identità fondamentali a riscaldare il processo. L’Atma è la sorgente e la fonte di tutta la gioia e la pace e questo va riconosciuto e fatto proprio; senza questa comprensione, la vita umana è un’opportunità perduta. La consapevolezza della propria identità effettiva è il segno della saggezza, è l’accendersi della lampada che disperde l’oscurità. (Discorso Divino del 16 Marzo 1966) Ogni vita è un viaggio attraverso il tempo da “io” a “noi” a “Egli”. Baba

24.5.12
Voi mettete in moto un ventilatore se volete una corrente d’aria, accendete una lampada se vi serve la luce, accendete il forno se volete cuocere, accendete un amplificatore con il microfono e gli altoparlanti quando volete rivolgervi a un uditorio numeroso; se dovete stampare, regolate la stampante con un pomello. Considerate separate queste operazioni e noterete che esse non hanno relazione tra loro; la luce, l’aria, il calore e il suono non sono connessi, appaiono distinti in ogni modo ma per tutti l’alimentazione (karta) è la stessa: la corrente elettrica. Le esteriorizzazioni e manifestazioni possono essere differenti ma la base o ispirazione o potere latente o principio è lo stesso. Come l’elettricità, Dio opera tramite tutti gli strumenti e assegna le conseguenze di tutte le attività fatte da ognuno; è Lui che motiva interiormente tutti gli esseri. (Ghita Vahini cap 15) Fate tutte le azioni come offerte a Dio, non ne definite alcune come “mio lavoro” e altre come “Suo lavoro” Baba

25.5.12
Ognuno ha le proprie forze e carenze, manie e paure, capacità e inettitudini per cui nessun rimedio può essere prescritto per tutti; bisogna che ogni individuo faccia un esame rigoroso di se stesso per mondarsi di tutta la malvagità. Un paziente deve assumere le medicine prescritte e seguire le istruzioni che servono a curare il disturbo, non può chiedere terapie dolci e comode. Normalmente, le persone sono attaccate alle comodità fisiche e ai piaceri oggettivi e cercano di nascondere i loro difetti invece di impegnarsi a eliminarli; esse comprano abiti scuri che non mostrino quanto sono sporchi, non scelgono di vestire di bianco che evidenzia chiaramente le macchie. Non cercate di nascondere lo sporco nell’oscurità, pentitevi delle tendenze malvagie e sforzatevi di emendarvi presto. (Discorso Divino del 16 Marzo 1966) La virtù suprema consiste nel dimenticare tutte le differenze con gli altri e interagire con tutti in spirito di eguaglianza e armonia. Baba

26.5.12
La differenza tra l’uomo e il demone (Manava e danava) è semplicemente questa: l’essere umano deve avere moralità, autocontrollo e compassione mentre i demoni non li hanno né li considerano caratteristiche desiderabili, li ignorano. Essi trascurano completamente l’incitamento a manifestare queste virtù. Al contrario, per ogni uomo queste sono effettivamente le tre qualità essenziali. Ogni essere in questo universo è un pellegrino sulla via che va dal demone all’umano e da questo al Divino. Gli stadi in questo viaggio sono tanti quanti cuori esistono nell’universo! Ogni pellegrino procede del suo passo con il Nome e la Forma che lo ispira. (Discorso Divino del 10 Aprile 1965) Tutti gli esseri sono nel Signore come l’aria è presente nell’atmosfera. Baba

27.5.12
Ognuno raccoglie il risultato che la sua pratica spirituale merita, che le azioni di questa vita e delle precedenti gli procurano. Nell’epica Ramayana, il re demone Ravana ha istruzione, forza, ricchezza, potere, autorità e persino la Grazia di Dio ma i virus della concupiscenza e dell’orgoglio, che si sono insediati nella sua mente, causano la sua distruzione a dispetto di tutte le conquiste. Dopo che l’infezione si verifica, egli non può stare in pace né aver gioia neppure per un momento. La vita è una battaglia contro molti nemici, una guerra in cui si affrontano ostacoli, tentazioni, difficoltà ed esitazioni; questi nemici sono presenti dentro ogni essere per cui lo scontro è incessante, perpetuo. Nella lotta contro gli aggressori interni, ognuno si comporta diversamente dall’altro. Come il virus che prospera nella corrente sanguigna, i vizi della concupiscenza, dell’avidità, dell’odio, della malizia, dell’orgoglio e dell’invidia indeboliscono l’energia e la fede degli esseri umani portandoli infine alla rovina quindi ricordate sempre questo: La virtù è forza, il vizio è debolezza. (Discorso Divino del 16 Marzo 1966) La virtù suprema consiste nel dimenticare le differenze che riscontriamo individualmente con gli altri e comportarsi con tutti in spirito di eguaglianza e armonia. Baba

28.5.12
Quella del Karma non è una legge ferrea e irrevocabile. La dedizione al Divino e la purificazione dei pensieri, delle parole e delle azioni attraggono la Benedizione Divina; gli effetti del Karma possono essere quindi modificati e il suo rigore mitigato tramite la Grazia. Quando i vizi hanno il controllo sul vostro cuore, esso diventa sporco e nero di fuliggine; le fiamme del desiderio, della rabbia e della spilorceria lasciano dei residui carbonizzati. Non vi disperate, non perdetevi d’animo se i vizi vi mettono in difficoltà: non c’è luogo ove Dio non sia, non c’è essere a cui Egli neghi le Sue Benedizioni. La Grazia si manifesta placando le fiamme che divampano nel cuore e dà la beatitudine che il desiderio, la rabbia e la grettezza non possono mai concedere. Dio è immanente e eterno. Seguite la via e applicate gli ideali stabiliti dal Signore con disciplina instancabile: la mente sarà purificata e la Grazia Divina vi si rifletterà. (Discorso Divino del 10 Aprile 1965) La grazia di Dio è come un’assicurazione: aiuta nel momento del bisogno senza alcun limite. Baba

29.5.12
La vita non è una formula matematica in cui due più due fa sempre quattro: per alcuni può fare tre e per altri cinque a seconda di come valutano il numero due. Sul sentiero spirituale, ognuno deve partire da dove si trova con la luce della lampada che ha a disposizione. Sforzatevi di prendere coscienza del vostro carattere e scoprire le storture che lo affliggono, non cercate di analizzare le qualità degli altri e individuare i loro difetti. Questa autoanalisi è molto necessaria al fine di mettere in luce le carenze che minano il vostro avanzamento spirituale. I demoni sono tipicamente troppo orgogliosi per inchinarsi davanti al Signore; essi ripongono troppa fiducia nelle braccia e nei numeri ignorando le forze più sottili e potenti dello spirito che sono capaci di annichilire i vizi. Non cercate mai di nascondere i vostri difetti, provatene vergogna e sforzatevi di eliminarli presto. (Discorso Divino del 16 Marzo) 1966 Vivete senza odiare gli altri, senza condannarli né cercare i loro difetti. Baba

30.5.12
Io devo condannare l’assenza di gratitudine che imperversa oggi tra la gente; le persone sono umili e obbedienti soltanto finché i loro desideri vengono soddisfatti. A volte, dopo essere state accontentate, cercano persino di rovinare la persona che le ha aiutate a realizzarli. Questo comportamento non si addice agli esseri umani; bisogna essere consapevoli dei benefici ricevuti e voler ripagare il debito o almeno star bene attenti a non causare danno che ci ha aiutato nella difficoltà ma oggi, con l’ostentazione e l’orgoglio, gli individui rivelano di essere ignoranti e colmi di egoismo e presunzione. Correndo dietro a gioie momentanee, essi si esiliano dal Reame di Dio. Il valore della nascita umana si manifesta nel raggiungimento della Divinità; meditate su questa fortuna unica della nascita umana che vi è stata donata, dedicate i vostri giorni a pensare a Dio, a idee che elevino e ispirino. Accogliete le opportunità di mostrare gratitudine, allargate il cuore e rendete più profonda la fede. (Discorso Divino del 10 Aprile 1965) Per prima cosa, dimostrate gratitudine verso i vostri genitori amandoli e rispettandoli. Baba

31.5.12
Tutte le varietà di gusto, colore, odore di ciò che usiamo come cibo, se considerate onestamente e lealmente, non sono che medicine che curano la malattia della fame; tutte le bevande che l’uomo ha inventato sono solamente medicamenti che alleviano il disturbo della sete. La maggior parte delle persone soffre di una disfunzione dei sensi e cerca il rimedio ingannevole della ricreazione, dei piaceri, delle merende all’aperto, dei banchetti, delle danze ecc. soltanto per scoprire che la sua febbre non è scesa. Questa malattia scomparirà solamente se il virus invisibile sarà reso inefficace il che accadrà quando i raggi della saggezza lo investiranno. Un medico capace e interessato a curarvi da una malattia vi prescriverà cosa è benefico per recuperare la salute invece di cosa è piacevole; il vostro Guru è un medico di quel tipo, obbeditegli anche quando le sue prescrizioni sono sgradevoli perché la vostra febbre può essere curata solamente da lui. Preferite ciò che vi giova a ciò che vi piace perché le cose piacevoli possono portarvi lungo la via che scende nel pozzo senza fondo. (Discorso Divino del 16 Marzo 1966). Il cuore pieno di compassione è un tempio di Dio. Baba