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03 - marzo 2013

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MARZO 2013

1.3.13
La sillaba “Gu” nella parola Guru significa Gunatitha cioè colui che ha trasceso l’ignoranza, la passione e la virtuosità (Thamasik, Rajasik e Sattvik) e la sillaba “ru” sta per Rupa Varjita (oltre la forma). Il Guru distrugge l’illusione e spande luce, la Sua presenza è sempre fresca e confortante; Egli viene per mostrare agli esseri umani che anno perduto la parte più preziosa di se stessi e non se ne accorgono! Egli è il Medico che cura la malattia del soffrire ripetitivo tra nascita e morte, che conosce la medicina necessaria. Se non avete ancora un Guru simile, pregate il Signore Stesso di mostrarvi la via ed Egli verrà certamente in vostro soccorso. (Discorso Divino del 1 Agosto 1956). Il pensare a Dio, la contemplazione di Dio, la Grazia di Dio: solamente questi portano la purezza che ci necessita. Baba

2.3.13
E’ il Divino che ispira, attiva, dirige e porta a compimento la vita di ogni essere comunque semplice o complessa possa essere! Dall’atomo all’Universo, ogni singolo essere corre velocemente ad immergersi nel mare della beatitudine. Non dimenticate mai che ognuno di voi è l’incarnazione di Esistenza-Consapevolezza-Beatitudine (Sat-Cit-Ananda Svarupa) soltanto che non ne siete coscienti e immaginate di essere uniti a questa forma e alle sue limitazioni! Questa è la favola che va screditata per far sì che la vostra Vita Spirituale possa cominciare. Condurre una Vita Divina consiste nel praticare la Verità, l’Amore e la Non-violenza. Essendo tutti parti dello stesso Se Divino, dobbiamo amare tutti come noi stessi senza paura o falsità; se tutti sono uno, perché dovremmo insultare qualcuno che è parte dello stesso Essere Divino? (Discorso Divino dell’Aprile 1957). Chi porta a manifestazione la sua identità con il Divino non danneggia o ferisce più nessuno. Baba

3.3.13
Il mondo edifica se stesso sulle fondamenta sabbiose del mondo sensorio. Gli esseri umani soffrono oggi come la scimmia che non può estrarre la mano dal vaso in cui l’ha infilata per prendere un pugno delle noccioline che ci sono dentro: essi non vogliono lasciare la presa sulla manciata di cose piacevoli che hanno afferrato dal mondo. Quando non si ha fede nel Sé e si seguono solamente i sensi, il segnale di pericolo è alzato! Le persone sono attaccate alla credenza erronea che l’accumulo di averi materiali dia loro gioia e pace: il solo Amore Divino può darvi la gioia che non finisce, il solo Amore Divino eliminerà la rabbia, l’invidia e l’odio. (Discorso Divino del 28 Febbraio 1964). Ottenere l’amore per mezzo dell’amore è l’aspetto fondamentale della devozione. Baba

4.3.13
Ogni sforzo per raggiungere l’Unità che sottende tutte le molteplicità è un passo sulla via della Vita Divina. Voi dovete zangolare il latte se volete separare e riconoscere il burro che contiene; procedete così anche nella vita purificando i pensieri e le azioni al fine di ottenere una fede incrollabile. La Vita Divina non ammette la minima scoria nel carattere o illusione nell’intelletto; la gente dedita alla Vita Divina deve accentuare questo tramite i precetti e la pratica. Cancellate la causa fondamentale dell’ansia, della paura e dell’ignoranza se ne avete in voi; allora risplenderà la vostra vera personalità. L’ansia si rimuove con la fede in Dio, quella fede che vi dice che qualunque cosa accada è per il meglio e che il Signore verrà raggiunto. La contrizione nasce dall’egoismo, dall’idea che voi non dovreste essere trattati così male, che siete abbandonati senza aiuto; quando l’ego si dissolve, essa scompare! (Discorso Divino dell’Aprile 1957). La vita va basata sul principio dell’affidamento al Divino. Baba

5.3.13
Voi non avete neppur bisogno di leggere la Gita o le Upanishad, ne udrete una concepita specialmente per voi se chiamate il Signore che è nel vostro cuore. Egli è lì insediato come vostro auriga: chiedete a Lui e otterrete le risposte. Abbiate la Forma del Signore davanti agli occhi quando sedete tranquillamente nel luogo di meditazione e abbiate sulle labbra il Suo Nome, cioè qualunque nome, quando fate il namasmarana. Se ripetete il Nome del Signore senza la Sua Forma davanti, chi deve rispondervi? Non potete parlare sempre con voi stessi, la Forma di Dio che chiamate vi sentirà e vi risponderà. Un giorno, tutte le agitazioni devono finire, non è così? La meditazione sulla Forma del Signore e la ripetizione del Suo Nome sono gli unici mezzi adatti a far cessare le agitazioni mentali. (Discorso Divino del 23 Febbraio 1958). Dio è al di là del Nome e della Forma ma risponde al vostro appello sincero fatto tramite uno dei Suoi molti Nomi! Baba

6.3.13
Una volta ho domandato ad alcune persone cosa avrebbero voluto essere nelle mani del Signore e alcune dissero “il loto”, altre “la conchiglia”, altre ancora “ il disco” ma nessuno scelse il flauto. Io vi consiglierei di aspirare a divenire il flauto perché allora il Signore Stesso verrebbe da voi e vi raccoglierebbe. Acquisite lo spazio nel cuore vuotandolo completamente dell’ego ed Egli soffierà attraverso di voi creando musica affascinante per il piacere di tutta la Creazione. Siate retti, privi di volontà propria per fonderla con la Volontà di Dio, inalate solamente il respiro di Dio; questa è la Vita Divina, lo scopo che tutti dovete raggiungere. (Discorso Divino del 23 Febbraio 1957). La vostra vita sia basata sul principio dell’affidamento totale al Divino. Baba

7.3.13
Prendiamo ad esempio un cinema: sullo schermo, vediamo fiumi in piena che invadono le campagne circostanti. Anche se la scena è piena d’acqua dovunque, lo schermo non si bagna neppure con una goccia; un’altra volta vi vediamo vulcani in eruzione che sputano fiamme eppure la tela non si brucia. Lo schermo, che costituisce la base di tutte le immagini, non è coinvolto da nessuna di esse; similmente, nella vita dell’uomo, il bene e il male, la gioia e il dolore, la nascita e la morte, vengono e vanno ma non coinvolgono lo Spirito (Atma). Nel cinema della vita, lo schermo è l’Atma, è Shiva, è Shankara, è la Divinità. Se si comprende questo principio, si è capaci di comprendere e godere la vita trovandola anche soddisfacente. (Discorso Divino del 17 Febbraio 1985). Qual è il segno della bontà? Si è gioiosi della gioia degli altri e si soffre della loro sofferenza. Baba

8.3.13
La prima causa di legame è una mente lasciata troppo libera. Quando, ad esempio, un animale è legato a un palo, non può andare altrove, non può mostrare violenza o rabbia o far danno a qualcuno ma, se vien lasciato libero, può andare in giro per i campi, distruggere le messi, causare perdita e danno agli altri ed essere battuto per questo. Così la mente, se rivolta verso l’aspetto terreno dell’esistenza, scende al livello animale o persino demoniaco mentre la stessa mente può farvi elevare dal livello umano a quello più alto della Divinità. Guidatela quindi seguendo regole certe di disciplina così non uscirete di strada, potrete mantenere un buon nome e sarete utili e felici. (Discorso Divino del 17 Febbraio 1985). Il primo nemico che dovete sconfiggere è una mente non controllata. Baba

9.3.13
Se c’è un foruncolo sul corpo, vi si applica della pomata e lo si benda finché la ferita non guarisce completamente; se non si fa questo, la bolla può infettarsi e causare un male maggiore. Di quando in quando, dobbiamo lavare la parte, applicare di nuovo la pomata e rinnovare il bendaggio. Nello stesso modo, nel corso della vita, accade che si manifesti questo foruncolo nel corpo in forma di “io, io, io…….”. Se volete curare davvero questa bolla, dovete lavarla ogni giorno con l’acqua dell’amore, applicarvi l’unguento della fede e avvolgerlo con la benda dell’umiltà; l’acqua dell’amore, la pomata della fede e il bendaggio dell’umiltà cureranno la malattia che si è manifestata con l’eruzione dell’ego. (Discorso Divino del 17 Febbraio 1975). L’educazione porta l’umiltà, la miglior credenziale per il successo nella vita. Baba

10.3.13
Shivarathri è un giorno in cui voi dovreste allacciare l’amicizia tra la mente e Dio. Shivarathri rende consapevoli del fatto che l’unica Divinità pervade tutto, si trova dovunque. Si dice che Shiva viva in Kailasa: dov’è Kailasa? Kailasa è la nostra stessa gioia e beatitudine il che significa che il Signore vive nella Kailasa della gioia, della beatitudine e della delizia. Se potete maturare nella mente quel senso di gioia e delizia, il vostro cuore stesso è la Kailasa in cui vive Shiva. Come si può ottenere questa gioia? La gioia viene e rimane quando si ottengono la purezza, la fermezza e la sacralità. Celebrare Shivarathri una volta all’anno non serve: ogni minuto, ogni giorno, ogni notte voi dovreste pensare alla Divinità e santificare il tempo perché il tempo stesso è Shiva. (Discorso Divino del 17 Febbraio 1985). La devozione al Divino vi darà la beatitudine, la prosperità e la pace. Baba

11.3.13
A prima vista, tutti sembrano devoti ma gli individui reagiscono diversamente a circostanze diverse. Se tenete una palla di ferro e delle foglie secche vicine, in assenza di vento rimarranno tutte ferme ma, se c’è un po’ di brezza, le foglie saranno portate a chilometri di distanza mentre la palla rimarrà ferma e stabile. Se si ha amore vero e fede stabile in Dio, si rimane fermi e indisturbati; chiamare devoti le persone che scappano via come le foglie in seguito alle difficoltà e ai problemi significa equivocare. Noi dovremmo maturare un amore e una fede puri e saldi. (Discorso Divino del 17 Febbraio 1985). La via spirituale è quella del distacco, dell’autocontrollo e dell’educazione rigorosa della mente. Baba

12.3.13
Il marinaio usa la bussola per dirigersi quando il cielo è buio e tempestoso e le onde assalgono la nave. Anche la persona sopraffatta dalle nubi oscure della disperazione e dall’agitazione violenta dei desideri incontrollabili ha una bussola che gli indica la direzione da prendere; tale strumento è un’associazione dedita alla diffusione della disciplina spirituale. L’essere umano che è attratto dalla natura esteriore non può evitare i colpi della gioia e del dolore, del profitto e della perdita, della contentezza e della contrizione ma, se si lascia ispirare dalla Gloria di Dio che è in lui come nella natura, può stare al di sopra e al di là di queste dualità in pace perfetta. (Discorso Divino del 18 Maggio 1968). Il devoto vero usa la mente, la parola e il corpo per adorare il Signore. Baba

13.3.13
Il difetto più grande di oggi è la mancanza di auto-indagine. Questa è la causa di tutta l’agitazione. Se desiderate conoscere la verità su voi stessi, non perderete mai la strada. Tutti i vasi sono fatti di creta, tutti gli ornamenti d’oro e tutti gli indumenti di filato. Qui, sebbene voi vediate moltissima diversità, c’è unità. La sostanza base di tutti è il Sé Superiore. E’ anche la vostra base! Come la corrente di un fiume è controllata dalle rive e le acque che fluiscono sono dirette al mare, i sensi, la mente e l’intelletto sono regolati e limitati dalle Upanishad per aiutarvi a raggiungere il Divino e fondere l’individuo con l’Assoluto. Consultare una mappa o una guida non vi darà neppure una frazione minima della gioia che dà la visita reale! Le scritture sono solamente della mappe e delle guide; agite conformemente e sperimentate la beatitudine. (Discorso Divino del 23 Febbraio 1958). Colui che prende coscienza della sua identità con il Divino non fa danno né ferisce mai alcuno. Baba

14.3.13
Se fate un pellegrinaggio senza una preparazione adeguata, potete non essere capaci di ricevere la Grazia di Dio! Nei pellegrinaggi, non vi comportate come dei francobolli che vanno da un luogo all’altro raccogliendo impressioni superficiali ma niente di profondo. Lo scopo di un pellegrinaggio è quello di rafforzare le inclinazioni spirituali e lasciare che la santità dei luoghi predisponga la mente; come risultato, le vostre abitudini devono cambiare in meglio e la vostra visione si deve allargare. La visione interiore deve diventare più profonda e stabile, dovete comprendere l’Onnipresenza Divina e l’unità dell’umanità, apprendere la tolleranza, la pazienza, la carità e lo spirito di servizio. Dopo il pellegrinaggio, seduti a casa a riflettere sulle esperienze fatte, decidete di cercare, di aspirare ad ottenere una esperienza più elevata, ricca e reale dell’unità con Dio. (Discorso Divino del 28 Febbraio 1964). Ottenere l’amore per mezzo dell’amore è l’aspetto fondamentale della devozione. Baba

15.3.13
La ripetizione del Nome del Signore e la meditazione sono i mezzi con cui potete accelerare il concretizzarsi della Grazia Divina nel nome e nella Forma che desiderate. Il Signore deve assumere, e lo farà, la Forma che voi scegliete, il Nome che vi piace e il modo in cui volete che Egli sia quindi non cambiate, cammin facendo, il Nome e la Forma che adorate, scegliete e attenetevi a quelli che più vi piacciono qualunque difficoltà incontriate e quando tempo necessiti! Un giorno, tutte le agitazioni devono finire, non è vero? La meditazione sulla Forma e la ripetizione del Nome: ecco gli unici mezzi atti a raggiungere questo scopo. (Discorso Divino del 23 Febbraio 1958). Solamente la preghiera rende la vita felice, armoniosa e meritevole di essere vissuta in questo universo. Baba

16.3.13
Voi siete tutti pellegrini che vi muovete per questa terra dell’azione(Karmakshethra) verso la meta: la terra della Rettitudine (Dharmakshethra) L’uomo di lettere, il poeta e l’insegnante che vi si rivolgono sono tutte guide che vi aiutano a procedere ma la strada la dovete percorrere personalmente, ogni centimetro. Le scritture affermano che un poeta o un saggio mettono le regole del comportamento retto davanti alle persone e le richiamano quando escono dal seminato. Questi individui devono star bene attenti a non andare essi stessi fuori strada nel raccomandare il cammino giusto. Coloro che sanno hanno una visione elevata il cui ruolo è quello di interpretare Dio per il bene di tutti; essi non devono indulgere in chiacchiere insignificanti o scrivere a proposito di argomenti futili. (Discorso Divino del 13 Marzo 1964). Cosa prova che si è buoni? Si prova gioia quando qualcuno è gioioso e si è tristi quando soffre. Baba

17.3.13
Quando imparate ad andare in bicicletta, non acquisite la capacità di stare in equilibrio immediatamente, andate in uno spazio ampio e sicuro e cominciate a provare imparando poco a poco, andando di qua e di là facendo molti tentativi; una volta acquisita quella destrezza, non ci pensate né ve ne preoccupate mai, fate tutti gli aggiustamenti automaticamente. Ora potete pedalare attraverso strade strette e grandi, persino in zone affollate, non avete più bisogno del luogo ampio e sgombro! Così, solamente la pratica vi doterà della concentrazione profonda che sostiene anche nelle situazioni più difficili quindi non vi scoraggiate per non essere capaci di concentrarvi a lungo in preghiera o in meditazione: è solamente l’inizio! (Discorso Divino del 23 Febbraio 1958). Il primo nemico che dovete sconfiggere è una mente che sfugge al controllo. Baba

18.3.13
Credetemi, la vostra natura è Esistenza-Consapevolezza-Beatitudine (Sat-Cit-Ananda). E’ per questo che vi comportate così: desiderate esistere per sempre, godete della vita ed evitate di parlare della vostra morte. Questo costituisce evidenza sufficiente per concludere che, in essenza, voi siete la Realtà. Voi siete pieni di meraviglia e curiosità, desiderate conoscere il mondo che vi circonda, chiedete continuamente cosa, perché, come e quando su ogni argomento: questa è la sollecitazione data dalla Consapevolezza. Infine, voi cercate sempre la gioia e vi impegnate ad evitare la contrizione; fare così deriva dalla vostra natura perché siete essenzialmente Beatitudine. Se qualcuno vi chiede “Come va?” e voi rispondete “Molto bene, grazie” la persona non vi chiede la ragione del vostro star bene; solamente se rispondete che state male ve ne viene chiesto il perché con ansia. Lo star bene è naturale, la malattia è innaturale. L’ansia è causata solamente da ciò che è innaturale. Quindi voi siete essenzialmente felicità. (Discorso Divino del 13 Marzo 1964). La spiritualità consiste nel promuovere l’unità dell’umanità tramite una vita armoniosa e dividendo la gioia con tutti. Baba

19.3.13
Voi avete la perfetta libertà di scegliere il Nome e la Forma che vi danno l’incoraggiamento necessario. Quando sedete in meditazione, recitate i canti sulla Gloria di Dio in modo che i pensieri sparsi possano essere raccolti; così, poco a poco, la vostra concentrazione sul Signore si intensificherà. Durante la meditazione, la mente corre dietro ad altre cose, prende altre strade; voi dovete inserire la spina molto velocemente ricordando il Nome e la Forma del Signore che più gradite. Fate in modo che il flusso dei pensieri verso il Signore non si interrompa, non permettete alla mente di travalicare i limiti del Nome da un lato e della Forma dall’altro! In questo modo potete domare la mente con facilità. (Discorso Divino del 13 Marzo 1964). In qualunque momento e dovunque vi mettiate in contatto con Dio, siete in stato di meditazione. Baba

20.3.13
Voi dovete essere umili eppure forti per resistere alla tentazione; non cedete come codardi alle scaltre insinuazioni dei sensi. Non sprecate tutto il tempo raccogliendo informazioni e acquisendo abilità che diano un guadagno di cui vivere; il tempo va usato anche per imparare l'arte di essere contenti, calmi, raccolti e coraggiosi. Coltivate anche una sete ardente di conoscere la verità sul mondo e su voi stessi. Le parole siano come il miele, il cuore sia morbido come il burro, il modo di vedere sia simile a una lampada, illumini senza confondere. Siate come l'arbitro di calcio che osserva il gioco giudicando il suo svolgimento secondo le regole stabilite senza essere coinvolto dal successo o dalla sconfitta di una squadra o dell'altra. (Discorso Divino del 13 Marzo 1964). La via spirituale è quella del distacco, del controllo dei sensi e dell'educazione rigorosa della mente. Baba

21.3.13
State attenti alla salute fisica, soddisfate le necessità naturali altrimenti la testa vi girerà e gli occhi si annebbieranno per l'esaurimento. All'automobile bisogna dare il carburante, non è vero? Custodite bene il corpo come strumento atto a uno scopo elevato; come possono i pensieri su Dio insediarsi in una struttura debole? Un compressore stradale viene alimentato con nafta, carbone o altri tipi di carburanti; perché si rifornisce e gli si fa manutenzione? Lo scopo è quello di riparare le strade, non è così? State quindi attenti a non dimenticare lo scopo di questo corpo anche se vi siete inclini; non dimenticate mai di averlo ricevuto in dono affinché possiate raggiungere il Signore e terminare il ciclo di nascite e morti. (Discorso Divino del 23 Febbraio 1958). Un pasto completo da forza e salute al corpo; similmente, la preghiera purifica la mente e rinforza lo spirito. Baba

22.3.13
Come può la banca onorare un vostro assegno se non avete depositato una cifra preventivamente? Nello stesso modo chiedetevi: “Ho depositato devozione sufficiente presso il Signore, servizio ai miei simili e fede nelle pratiche spirituali?” Se lo fate, otterrete certissimamente la Grazia del Signore. Ricordate sempre e siate sicuri che otterrete la Grazia in proporzione alla perseveranza nello sforzo di raggiungerLo. Il Divino Supremo ha molti benefici per voi e ve li darà, non potrete negarlo. Io vi benedico affinché cresciate sempre più in devozione al Signore tramite il Nome e la Forma che scegliete e vi auguro di meritare la Sua Grazia in grandissima quantità. (Discorso Divino del 13 Marzo 1964). Chi comprende la sua unità con il Divino non sarà causa di dolore o ferita per nessuno. Baba

23.3.13
La vita è breve, il tempo scorre via e la vostra pratica spirituale si trascina a passo di lumaca; quando deciderete di procedere un po' più svelti? La vostra sadhana è simile alle risposte che scrivete agli esami: se ottenete solamente pochi punti, l'esaminatore scarterà anche quelli dicendo “A cosa serve questo voto basso? Non porterà questo studente da nessuna parte”. Se raggiungerete un voto vicino alla sufficienza, la Grazia aggiungerà quel poco di più che vi serve ad essere promossi sempre ché siate stati diligenti e vi siate comportati bene. Impegnatevi nelle azioni buone, nelle compagnie buone e nei buoni pensieri. Fissate la mente sulla meta. (Discorso Divino del 23 Febbraio 1958). La Sadhana spirituale consiste nel coltivare pensieri buoni e fare buone azioni. Baba

24.3.13
Il sistema educativo che promuove un'attitudine di dispregio verso l'apprendimento che non porta benefici monetari è largamente responsabile del fatto che le grandi scritture e i santi siano negletti. Un'altra causa ne è il declino generalizzato del livello di moralità. Quando tutti scivolano lungo il cammino facile della frivolezza, coloro che mettono in guardia contro di essa e avvisano del disastro inevitabile sono ignorati e derisi. Affondate nella ricerca dei piaceri e del divertimento da poco, le persone diventano sorde al consiglio degli anziani e al richiamo del sublime. Le scritture sono come segnali stradali in un incrocio molto trafficato: se i segnali vengono rimossi, il viaggio diventa lento e difficile, irto di incidenti e confusione. Non ci possiamo permettere di distruggerli, dobbiamo ripristinarli per il benessere dell'umanità. (Discorso Divino del 13 Aprile 1964). Nel mondo non c'è qualità migliore della capacità di amare; l'amore è saggezza, è rettitudine, è ricchezza , è verità. Baba

25.3.13
Argomentare e litigare tra voi non serve a niente; esaminate, sperimentate e conoscerete la verità. Finché siete ancora indecisi o impegnati nella valutazione, tacete; non fate dichiarazioni prima di essere convinti. Naturalmente dovete sradicare tutto il male in voi prima di poter valutare il mistero. Quando la fede sorge, è importantissimo circondarla con la disciplina e l'auto controllo; come gli alberelli vengono difesi con una staccionata per proteggerli dalle capre e dalle mucche, voi dovete star lontano dalla folla eterogenea dei cinici e non credenti. Quando la vostra fede diventa un albero grande, le stesse mucche che volevano mangiare la pianticella ora si sdraiano e riposano all'ombra dell'albero che ha messo molti rami e foglie. (Discorso Divino del 23 Febbraio 1958). Il primo nemico cha dovete sconfiggere è una mente che non si lascia controllare. Baba

26.3.13
I Kaurava avevano tutti gli strumenti per vincere come ricchezze, tonnellate di armi, alleati e odio fanatico per i loro nemici eppure furono distrutti perché non avevano mai dato importanza ai valori superiori della Rettitudine. Essi non si munirono della Grazia di Dio, che è riservata in abbondanza a coloro che procedono sul cammino dell'umiltà e della pace, né accettarono il Divino come auriga; essi riposero la loro fede in cose inferiori! Ciò che è davvero necessario per vincere non è una semplice incetta di risorse ma la fede e la fermezza. La bufera aiuta il tronco dell'albero a diventare più forte; così le calamità devono rinforzare il coraggio, ampliare la fede e intensificare la pratica spirituale. Con il tempo buono, un atteggiamento non curante è perdonabile ma nella tempesta ogni precauzione ha un valore notevole. (Discorso Divino del 13 Aprile 1964). Pregare non significa chiedere semplicemente dei favori a Dio; con la preghiera, voi dovreste cercare di controllare le vostre qualità malvagie. Baba

27.3.13
Mentre studiate le altre cose, voi dovreste imparare anche il segreto della Pace; questa opportunità non dovrebbe essere perduta perché si tratta della saggezza che vi salva: senza la Pace, la vita è un incubo. Il sistema educativo attuale mira a fare di voi dei cittadini atti a guadagnarsi il pane ma non vi comunica il segreto di una vita felice cioè la capacità di discriminare tra il reale e l'irreale; questo è' l'addestramento fondamentale di cui avete bisogno. Bisogna dedicarsi a coltivare la discriminazione, scopo principale dell'educazione, a promuovere le abitudini virtuose e a rafforzare il Dharma e non a diventare dei gentleman raffinati o a collezionare informazioni generali e ad apprendere le capacità comuni. (Discorso Divino del 2 Febbraio 1958). Purificate le emozioni e rinforzate la mente per resistere alla forza dell'ignoranza e agli inganni dei sensi. Baba

28.3.13
Quando i governanti definiscono i programmi per il sostegno del popolo e per l'addestramento dei figli del Paese, Io voglio che la saggezza antica di Bharat, ancora conservata dagli studiosi, sia consultata. Questo tiene la nave in rotta. Io voglio che la conoscenza incarnata nelle Upanishad sia offerta a tutti. La Bhakti, o educazione diretta dalla devozione, deve avere la precedenza sull'apprendimento diretto dal divertimento che oggi prevale nella maggioranza dei Paesi del mondo. La devozione è l'anelito che vi sprona alla disciplina spirituale che dona la Saggezza Suprema. Nel procedere, abbiate sia la devozione che la fermezza e vincerete. (Discorso Divino del 13 Aprile 1964). Per ottenere la Grazia di Dio, bisogna aderite alla rettitudine e osservare la purezza di pensieri, parole e azioni. Baba

29.3.13
Dite la verità e attenetevi alla rettitudine" dicono le scritture. Esse dicono anche "Non c'è Dharma più grande della Verità". Notate che l'ingiunzione vedica "Attenetevi alla rettitudine" non è sufficiente che la si impari, va messa in pratica riempiendo ogni momento di pensieri, parole e azioni che riflettano la vostra consapevolezza di questo Dharma. Una vita simile è il segno specifico di chi possiede un buon carattere ed è questo carattere cui le scritture si riferiscono come l'ornamento migliore. (Discorso Divino del 15 Aprile 1964). Il carattere si forma con la pratica costante delle azioni buone. Un buon carattere è la ricchezza più grande che possiate acquisire. Baba

30.3.13
Siate saldi nella consapevolezza di essere l'Atma immortale, sacro, puro e Divino. Questo vi darà coraggio e forza incrollabili. Inoltre maturerete amore e rispetto. Abbiate tolleranza verso tutti i tipi di persone e opinioni, verso ogni atteggiamento e particolarità; la scuola, la casa, il posto di lavoro e la società sono terreni di addestramento per la tolleranza. Ognuno deve essere consapevole dei propri doveri e diritti, tutte le relazioni devono essere basate sull'amore e non sulla paura; solamente un'atmosfera d'amore può garantire cooperazione e concordia in serenità. Soprattutto, siate buoni, onesti e comportatevi bene il che renderà i vostri diplomi e raggiungimenti più desiderabili e preziosi. (Discorso Divino del 2 Febbraio 1958). Colui che comprende la sua identità con il Divino non causa più danno ad alcuno. Baba

31.3.13
La tentazione di ignorare il Dharma nasce dall'egoismo e dall'accettazione di valori falsi. Il desiderio di soddisfare i desideri inferiori è la radice dell'a-Dharma; questo desiderio vi conquista furtivamente fingendo di essere un compagno venuto a salvarvi, un servitore venuto ad esservi utile o un consigliere che vi mette sull'avviso. La malvagità ha migliaia di trucchi per conquistare i vostro cuore, dovete stare in guardia contro la tentazione. Voi ricordate spesso il Dharma agli altri quando vi interessa trarre da loro qualche vantaggio; ricordate non soltanto i diritti che il Dharma procura ma anche i doveri che impone. (Discorso Divino del 15 Aprile 1964). Qualunque azione fatta con purezza di pensiero, parola e azione costituisce Retta Condotta o Dharma. Baba