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07 - luglio 2015

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LUGLIO 2015

1.7.15
L’aspirante spirituale non deve vedere la differenza tra la condotta della persona comune e quella dell’aspirante spirituale. Il riso nella sua condizione naturale e quello bollito possono essere uguali? La durezza del riso crudo è assente in quello bollito che è morbido, inoffensivo e dolce mentre quando è crudo è duro, pieno di sé e di illusione. In modo simile, ambedue i tipi di individui sono anime e umani senza dubbio ma coloro che sono immersi nelle illusioni esteriori, o basate sulla molteplicità, sono “gente” mentre quelli immersi nelle illusioni interiori, o basate sulla conoscenza, sono “aspiranti spirituali”. Sebbene il Signore si trovi in ogni cuore, la pratica spirituale è necessaria affinché essi possano scoprirLo da soli, è giusto? Vedere la nostra stessa faccia è impossibile, ci vuole uno specchio; nello stesso modo, un percorso di base, una pratica spirituale è necessaria. (Prema Vahini cap. 59). Come il fuoco è necessario finché il riso non è cotto, le pratiche spirituali sono necessarie fino a quando non raggiungete la Divinità interiore. Baba

2.7.15
Voi venite a Puttaparthi per rinsaldare la relazione col Divino; attenetevi ad essa fermamente. Mettete in pratica almeno una cosa che avete imparato qui; recitare i Nomi di Dio non è sufficiente. Dio deve essere insediato nel cuore. Fate della coscienza la vostra guida; questo promuoverà la devozione vera. Tutti i parafernali esteriori non vi aiuteranno. Ci sono quatto motti che tutti i devoti dovrebbero seguire: “Evita le compagnie cattive” “Accogli la compagnia di persone buone” “Ricorda sempre il transeunte e il permanente” “Impegnati continuamente in azioni meritorie”. Tramite questi, si diventa buoni. Ricordate che l’essenza di tutte le scritture è “Aiuta sempre, non ferire mai”. Se si seguono queste regole fondamentali, tutte le nazioni saranno contente e pacifiche. Come Bharat, ogni paese è una parte della casa del pianeta terra; se avremo una visione così ampia, l’umanità sarà una in spirito. (Discorso Divino del 23 Novembre 1997). Ama tutti, servi tutti. Aiuta sempre, non ferire mai. Baba

3. 7.15
In questo mondo non c’è austerità più elevata della forza d’animo, felicità maggiore dell’accontentarsi, azione più buona della misericordia e arma più efficiente della pazienza. I devoti devono considerare il corpo come un campo e le azioni buone come dei semi quindi, con l’aiuto del cuore come contadino, coltivare il Nome di Dio per raccogliere il frutto: Dio Stesso. Come la panna nel latte e il fuoco nella benzina, il Signore è in ogni cosa, abbiate fede certa in questo. Com’è il latte così è la panna, com’è la disciplina spirituale è l’esperienza diretta del Signore! Quattro sono i frutti che l’aspirante sincero raccoglie dedicandosi al Nome del Signore: la compagnia dei nobili, la verità, l’appagamento e il controllo dei sensi. Attraverso qualunque di questi cancelli uno entri, sia un capofamiglia, un recluso o un membro di qualunque altra classe, può raggiungere il Signore certamente, questo è sicuro. (Prema Vahini cap.60). La forza d’animo genera la fiducia in se stessi e questa comporta un potere interiore immenso. Baba

4.7.15
Io voglio che esercitiate il controllo su cinque cose vitali nella vita: “Non sprecate denaro”, comprendete che l’uso errato del denaro è malvagio. Se volete tenere una foto di Bhagavan, acquistatene una solamente; perché sprecar soldi comprandone troppe? “Non sprecate cibo”, comprendete che Il cibo è Dio. “Non sprecate tempo”, Il Tempo è Dio, il Tempo sprecato è vita sprecata. “Non sprecate energia”, capite che quando guardate, dite, udite, agite o pensate usate dell’energia; in tutte queste attività, non sciupate energia senza necessità. “Non dimenticate Dio” in qualsivoglia momento e qualunque cosa stiate facendo. Egli è con voi, dietro di voi e intorno a voi quindi non c’è alcun bisogno che andiate nei templi a pregarLo: il vostro cuore è il tempio. Indirizzate la visione verso l’interno e comprendete il Principio Atmico. (Discorso Divino del 23 Novembre 1997). Controllate i desideri; non sprecate denaro, tempo, cibo ed energia. Baba

5.7.15
Le persone anelano alla felicità terrena; questo desiderio stesso è la malattia e le sofferenze sono le medicine che prendiamo. Raramente qualcuno nutre il desiderio di raggiungere il Signore. E’ necessario analizzare e discriminare perché lo spirito di rinuncia nasce dall’analisi; senza di essa, il distacco non si può ottenere. Il comportamento ingeneroso è simile a quello dei cani, l’ingenerosità deve essere trasformata. La rabbia è il nemico primo di un aspirante spirituale; la falsità è persino peggiore perché distrugge tutto il potere vitale. Il ladrocinio rovina la vita, rende la vita umana, che è inestimabile, più priva di valore del cibo putrefatto. Cibo moderato, sonno moderato, amore altruistico e forza d’animo vi aiutano a mantenere la salute del corpo e della mente. Chiunque siate e in qualunque condizione vi troviate, non date spazio allo scoramento! Siate coraggiosi e ricordate il Signore con fede incrollabile: ogni motivo ulteriore, ogni sofferenza e dolore scompariranno. (Prema Vahini cap. 61). Tutti i piaceri dovuti alla sottomissione ai sensi sono momentanei e lasciano un scia di sofferenza dietro di sé. Baba

6.7.15
Evitate di frequentare chiunque senza misura e ragione. Le persone vengono a Puttaparthi dall’America, dal Giappone, dalla Germania, dalla Russia separandosi dai genitori, dagli amici e parenti; perché dovrebbero coltivare relazioni nuove? Limitate le relazioni con chiunque al minimo assoluto, tenete la mente pura; non c’è alcun bisogno di indulgere in chiacchiere, parlate meno, pensate o lavorate di più. Coltivate questa abitudine. La frequentazione non necessaria di persone straniere può avere conseguenze indesiderate; frequentare una compagnia non buona e ricavarne sofferenza è una disgrazia auto-prodotta. Gli aspiranti spirituali genuini devono avere cura particolare nello scartare le compagnie cattive, devono crearsi un contorno che favorisca il progresso spirituale e la pace mentale. Questa è la sola cosa che Svami voglia. Non sprecate tempo, non date spazio a pensieri inutili. (Discorso Divino del 23 Novembre 1997). I devoti di Dio non devono dare importanza alcuna alle differenze di religione, di nazionalità, di casta o di credo. Baba

7.7.15
Voi potreste chiedere: “Come faccio a dire Io sono il Divino?” Si, potete dirlo ma prima dovete comprendere l’Io, il Principio Divino. Le scritture dichiarano che l’Assoluto è Uno senza un secondo; sebbene gli esseri umani adorino l’Assoluto usando forme e nomi vari, la Realtà Suprema è una soltanto. Come la stessa persona è chiamata con nomi diversi da individui diversi in tempi diversi, Dio ha molte forme e altrettanti nomi creati tutti dalla mente umana. Le scritture dichiarano con enfasi che il Signore è la Realtà Eterna priva di nome e attributi. Comprendete correttamente la natura vera e divina di “Io”, il Signore del vostro corpo, dei sensi e dell’intelletto, il Potere che permea il cosmo intero. (Prema Vahini cap.59). “Devozione” significa installare il Divino nel cuore e vivere la beatitudine di quell’esperienza. Baba

8.7.15
Chiunque può commettere degli errori senza esserne consapevole. Un fuoco, per quanto brillante possa essere, produrrà comunque un po’ di fumo; così una persona, per quanto possa essere buona, avrà in sé una traccia minima di malvagità. Fate ogni sforzo per assicurarvi che il male o la malvagità siano minimizzati e il bene massimizzato. Potete non aver successo all’inizio: pensate alle conseguenze di ogni cosa che fate o dite. Comunque vogliate che gli altri vi onorino, vi amino o si comportino con voi, comportatevi correttamente, amateli e onorateli voi per primi; allora essi risponderanno nello stesso modo. Se invece, senza amarli e onorarli, vi lamenterete del fatto che non vi trattino correttamente, giungerete ad una conclusione senza dubbio errata. Coloro che consigliano verità e comportamento corretto devono seguire quel consiglio per primi; allora non c’è alcun bisogno di consigli perché gli altri imparano la lezione semplicemente dall’esempio. (Prema Vahini cap. 63). Condividete la gioia, la ricchezza e la conoscenza con i meno fortunati; questo è il mezzo più sicuro per ottenere la grazia del Signore. Baba

9.7.15
Il cercare i difetti degli altri e nascondere i propri non è nella natura dell’aspirante spirituale; se i vostri difetti vi vengono additati da qualcuno, non discutete cercando di dimostrare che siete nel giusto né maturate del risentimento verso quella persona, rifletteteci sopra e correggetevi. Razionalizzare il fatto per soddisfazione propria o fare vendetta non sono comportamenti da aspirante spirituale o devoto. Scoraggiamento, dubbio o presunzione danneggiano la vostra disciplina e sono affini ai pianeti di cattivo augurio; quando la vostra devozione è ben consolidata, queste caratteristiche possono essere eliminate facilmente. Cercate sempre le persone veritiere e gioiose, evitate tutti i pensieri di falsità, tristezza e depressione, siate sempre sereni, sorridenti ed entusiasti in qualunque circostanza; queste attitudini pure sono desiderabili al massimo. Non vi gonfiate mai quando vi lodano né abbattetevi se vi rimproverano: siate leoni spirituali! (Prema Vahini cap. 63). Perché ve la prendete con Dio se dei semi amari non danno frutti dolci? Baba

10.7.15
Il medico fa prima la diagnosi della malattia e dopo prescrive la terapia; anche voi dovete sottoporvi alla diagnosi della vostra malattia, cioè l’infelicità, le pene e preoccupazioni, tramite l’auto-indagine. Indagate con coraggio e attenzione e scoprirete che la vostra natura è la Beatitudine! Voi vi siete identificati erroneamente con il temporaneo, il futile e di poco valore e questo attaccamento porta alla sofferenza. Comprendete che sia la gioia che il dolore sono fasi passeggere come nuvole attraverso il cielo blu, imparate a trattare la prosperità e l’avversità in modo equanime. Come un pesce vive solamente se è immerso nell’acqua, l’essere umano vive soltanto se è immerso nella Beatitudine; voi dovete avere la Beatitudine a casa, nella società e nel mondo ma, più di tutto, nel cuore. Il cuore è la sorgente della gioia e deve essere intenerito dalla recitazione costante del Nome del Signore e dal pensare sempre alla Sua Gloria. Non date mai spazio al dubbio o allo scoramento. (Discorso Divino del 23 Novembre 1961). La malattia dell’attaccamento agli oggetti del mondo può essere curata con la medicina della devozione a Dio coltivata tramite la ripetizione del Nome di Dio e la meditazione. Baba

11.7.15
Chi guida un’automobile si concentra sulla strada al fine di evitare incidenti a se stesso e agli altri; ciò che induce la concentrazione unidirezionale in questo caso è il timore ma l’Amore è più potente nell’ottenerla. Se amate in modo risoluto e costante, la concentrazione diventa intensa e incrollabile. La fede si trasforma in amore, questo produce la concentrazione e, in questa situazione, la preghiera comincia a dar frutto. Pregate tenendo ferme tutte le onde della mente, pregate considerando la preghiera proprio come un dovere per la vostra esistenza, come la giustificazione unica dell’essere venuti al mondo come esseri umani. Narayana è il Signore dell’Acqua (naaram significa acqua) ma di quale acqua è il Signore? Egli risiede nel cuore, la Sua Presenza, quando è riconosciuta, scioglie anche il cuore più granitico e fa sgorgare l’acqua dagli occhi come lacrime di gioia, gratitudine e pienezza! La funzione delle vostre lacrime non è quella di mostrare sciocchezza o codardia ma di esprimere la gioia interiore. (Discorso Divino del 23 Novembre 1961). Siate come la lingua che fa il suo lavoro in mezzo ai denti con attenzione, fiducia e coraggio senza farsi mordere. Baba

12.7.15
“Mio” e “tuo” servono solamente per l’identificazione, non esprimono situazioni reali ma soltanto temporanee; “Suo” (tutto appartiene al Signore) è la verità eterna. Trattate tutte le cose che avete in consegna come fa il preside con le suppellettili della scuola che deve riconsegnare quando vien trasferito o va in pensione. Siate sempre consapevoli del fatto che il controllo finale è imminente, attendete quel momento con gioia, siate pronti per quell’evento con i conti aggiornati e il bilancio già redatto per essere consegnato. Abbiate cura delle cose di cui siete responsabili con attenzione e diligenza. (Discorso Divino del 23 Novembre 1961). La bellezza del vivere è l’oscillazione del pendolo tra le lacrime e il sorriso. Baba

13.7.15
Voi dovete far attenzione anche alle questioni che riguardano il raggiungimento di Dio. Qualunque difficoltà possiate incontrare, dovete continuare a compiere le pratiche spirituali senza interrompere o modificare il tipo di disciplina. Non si deve cambiare il Nome che è stato amato, prediletto e scelto di ricordare; se si cambia il Nome, la concentrazione è impossibile persino per anni, la mente non raggiunge la concentrazione unidirezionale. Tutta la disciplina spirituale ha questa concentrazione unidirezionale come scopo quindi evitate l’adozione e il rigetto continui di Nomi e Forme del Signore; dovete usare sempre lo stesso Nome per la ripetizione e la meditazione ed essere anche fermamente certi del fatto che tutti i Nomi e le Forme del Signore sono il Nome e la Forma che state usando. Il Nome e la Forma che avete scelto non devono suscitare in voi la più piccola sensazione di spiacevolezza o disaffezione. (Prema Vahini cap.64). Come il fuoco serve finché il riso non è cotto, le pratiche spirituali sono necessarie finché non avete raggiunto la Divinità interiore. Baba

14.7.15
Ognuno deve regolare la propria vita in modo da non causare sofferenza ad alcun essere vivente; questo è il dovere supremo. Dovere primario di chiunque abbia avuto la possibilità di questa nascita umana è anche quello si usare occasionalmente una parte delle proprie energie per pregare, ripetere il Nome di Dio, meditare ecc. Tutti devono vivere secondo verità, rettitudine e pace facendo lavori buoni che siano utili agli altri; bisogna aver paura di fare azioni dannose o peccaminose come si teme di toccare il fuoco o di provocare un cobra, bisogna avere attaccamento e fermezza nel fare lavori buoni, nel rendere gli altri contenti e nell’adorare il Signore come se ne ha nell’accumulare ricchezze e preziosi. Questo è il codice di condotta per tutti gli esseri umani. (Prema Vahini cap.65). Tutta la disciplina spirituale deve mirare a rimuovere il guscio e a rivelare il gheriglio. Baba

15.7.15
Coloro che desiderano dedicarsi alla contemplazione della Divinità devono cercare la solitudine, praticare la meditazione, ripetere il Nome del Signore in momenti precisi della giornata e acquisire la concentrazione unidirezionale tramite gli esercizi spirituali. Essi devono aspirare a fare azioni che portino al benessere di tutti gli esseri ed essere sempre impegnati a lavorare senza alcun attaccamento ai frutti di ciò che fanno. Sacrificate i vostri bisogni personali, desiderate promuovere il benessere del mondo e sforzatevi di fare sempre il bene degli altri. Con questi sentimenti nel cuore, fate meditazione. Questa è la via giusta. Se tutti sono impegnati così nel servizio all’umanità e nel favorire il benessere del mondo, i ladri della passione, dell’odio, dell’orgoglio, dell’invidia, della gelosia e della presunzione non invaderanno le menti e i possessi divini come il Dharma, la Misericordia, la Verità, l’Amore, la Conoscenza e la Saggezza saranno al sicuro da ogni offesa. (Prema Vahini cap.68). Dove c’è fiducia c’è amore e dove c’è amore c’è pace. Baba

16.7.15
Ognuno è orgoglioso del proprio corpo, della mente e dell’intelletto e dimentica l’Atma interiore che è la base effettiva. L’Atma non ha nascita né morte, è simile alla radice di un albero che sostiene i rami, le foglie, i fiori e i frutti, è la base su cui poggia la sovrastruttura. La vita umana è nobile, sacra e preziosa. Il corpo umano è costituito dei cinque elementi e voi siete racchiusi dai cinque involucri del cibo, della forza vitale, della mente, dell’intelligenza e della Beatitudine. Mentre le altre specie viventi hanno solamente tre involucri, l’essere umano li ha tutti e cinque quindi – oh incarnazioni del Divino!- cercare e sperimentare la Realtà Divina è il dovere principale di ognuno; il modo più semplice e sicuro è quello di cominciare ogni giornata con il sentimento di essere veramente una parte del Divino. (Discorso Divino del 5 Giugno 1994). Il dovere primario di ogni essere vivente è quello di manifestare la Potenza Divina interiore che è la sorgente di tutti i talenti e le facoltà. Baba

17.7.15
La polizia e i legislatori possono sconfiggere solamente i misfatti esteriori, non hanno alcun potere atto a distruggere i nemici interiori; essi trovano il compito impossibile non avendo autorizzazioni in quel campo. Gli avversari interiori, i sei nemici che operano all’interno della persona, possono essere sradicati soltanto tramite gli insegnamenti dei grandi santi, per mezzo dell’amore per Dio e della compagnia dei nobili e dei pii. Il mondo subisce danno dalle mani dei malvagi quando i legislatori responsabili della cattura dei ladri diventano loro complici. Nello stesso modo, il mondo viene avvolto dall’ignoranza profonda quando la rettitudine è distrutta e coloro che meditano sul Brahman continuamente e gli aspiranti spirituali più elevati abbandonano la via del benessere del mondo e si fanno vittime del senso di godimento o ambizione per ottenere nome e fama; in questo caso, la sofferenza aumenta di giorno in giorno. Il mondo intero si crogiolerà nella pace e nella gioia solamente quando tutti, capi dei paesi e aspiranti spirituali altrettanto, prenderanno la via della rettitudine e rifletteranno sull’onnipotenza del Signore. (Prema Vahini cap. 69). Fare danno agli altri è una forma e un segno di bestialità. Baba

18.7.15
Essere nati umani e vivere da animali non ha significato; tutti dovrebbero vivere secondo i motto “Aiuta sempre, non ferire mai”. Ogni persona che abbia ricevuto un’educazione deve impegnarsi nel servizio altruistico alla società con umiltà e purezza di cuore. Tutte le distinzioni accademiche e persino l’osservanza di pratiche spirituali servono a poco se non c’è amore nel cuore. In Sanscrito il cuore è chiamato Hridaya e questo termine è composto di due parole, Hri e Daya (compassione) e il Signore è definito Hridayavasi (l’abitante del cuore). L’Amore e la Compassione sono inerenti a ogni persona e tutti devono condividere l’amore con spirito altruistico; mancare di condividere il proprio amore costituisce una ingratitudine grande verso la società a cui si deve tutto. L’individuo dovrebbe dare amore liberamente agli altri e riceverne da loro; questo è il significato profondo della vita umana. (Discorso Divino del 5 Giugno 1994). Non c’è esempio di amore disinteressato più grande di quello della Natura. Baba

19.7.15
Quando le persone hanno bisogno di qualcosa o di aiuto, si rivolgono a chi ha l’autorità e presentano una richiesta; anche nel campo interiore, quando per la gente comune non c’è possibilità di raggiungere e ottenere la devozione, la carità, la pace e la verità, i grandi e nobili che desiderano ottenerle pregano il Signore dentro di loro; ascoltando queste preghiere, Egli Stesso viene nel mondo e sparge la Sua Grazia su tutte le genti. Sono d’esempio il Signore Rama e il Signore Krshna che si incarnarono rispondendo alle preghiere dei saggi. In modo simile, il Santo Ramakrshna pregò la Dea Kali di incarnarsi e ripristinare la rettitudine che sradicasse l’ingiustizia e l’egoismo. La preghiera può quindi essere offerta sempre di nuovo per la realizzazione di questo scopo nobile. Nessuno deve disperarsi e smettere di pregare se questo non ottiene l’Avvento immediato del Signore; ricordate che, sin dall’antichità, Egli ha sempre risposto alle preghiere devote e sincere con il Suo Avvento. (Prema Vahini cap.70). Dio si incarna come Avatar per mostrare all’umanità la via dell’Amore. Baba

20.7.15
L’essere umano è impegnato a esplorare lo spazio ma non fa lo sforzo più piccolo per esplorare il Divino dentro di sé. A cosa servono gli esperimenti nello spazio se non si coltivano sinceramente le qualità umane e non si mettono in pratica le virtù fondamentali come il comportarsi con rispetto con la madre, con il padre e il precettore? La gente vive oggi in forma umana ma è piena di caratteristiche bestiali! Le scritture dichiarano che l’essere umano può raggiungere l’immortalità soltanto tramite la rinuncia e non con l’azione, la ricchezza e la progenie. A cosa bisogna rinunciare? Alle qualità malvagie. Per manifestare la vostra natura divina inerente, coltivate l’amore per Dio e il timore di peccare e attenetevi alla rettitudine. Se temete di peccare e amate Dio, non cadrete in atti immorali e assicurerete così la moralità nella società. Dio può essere conosciuto solamente tramite l’esperienza e non con gli esperimenti quindi seguite le pratiche spirituali che avete scelto con diligenza e sincerità. (Discorso Divino del 5 Giugno 1994). Come il fuoco è necessario finché il riso non è cotto, le pratiche spirituali sono necessarie finché non avete raggiunto la vostra Divinità innata. Baba

21.7.15
La strada tracciata dalle persone sante deve essere riparata di quando in quando sia da quelli che la percorrono che da coloro che reclamano autorità su di essa. Questo è ciò che viene chiamato “insegnamento”. E’ per il bene di queste riparazioni che il Signore invia alcuni individui autorizzati, Saggi o Persone Divine. Tramite i loro insegnamenti, la via aperta dalle gente di Dio del passato è resa di nuovo libera e piana. Come si può sapere quale sarà il risultato del desiderio dell’anima per l’Avvento del Signore? Dato che questo non si può sapere, bisogna pregare finché il mondo non è sicuro nella felicità. La felicità del mondo è il segno del Suo arrivo; se questo è compreso, riconoscere immediatamente il segno del Suo arrivo è facile. E’ allora che la religione della Verità, della Compassione, della Saggezza Spirituale e dell’Amore cresce e prospera per cui, finché questi aspetti non sono ben radicati, bisogna continuare a pregare; questo è responsabilità delle persone. (Prema Vahini cap.70). Solamente la preghiera rende la vita felice, armoniosa e meritevole di essere vissuta in questo universo. Baba

22.7.15
Quando il Signore vuole, i bisogni degli aspiranti spirituali e gli insegnamenti delle persone grandi producono il loro effetto combinato, la felicità del mondo è assicurata e stabile. Se tutta l’umanità pregherà unita affinché l’agitazione, l’ingiustizia, il disordine e la falsità siano trasformate in pace, verità, amore e servizio reciproco, le cose andranno meglio sicuramente. Preoccuparsi non serve a niente, non c’è una via alternativa e non è questo il caso di disperarsi; lamentarsi di essere deboli e chiedere forza è contrario alla natura fondamentale delle persone quindi, abbandonata la ricerca di altri mezzi, la gente deve provare la preghiera, il servizio agli altri, l’amore reciproco e il rispetto. Non bisogna che rimandi oltre, presto acqusirà appagamento e gioia. (Prema Vahini cap.70). Abbiate pensieri costruttivi e parole consolatrici, fate azioni compassionevoli. Baba

23.7.15
La gente dice che il servizio all’umanità è servizio a Dio e questo è vero ma, sebbene esso sia santo, chi lo fa non ne riceverà beneficio almeno che quel servizio, per quanto grande sia, non faccia parte dell’ideale più elevato. La ripetizione semplice della formula è inutile se il servizio è fatto senza fede nella divinità delle persone e pensando al nome, alla fama e ai frutti della propria azione. Qualunque azione si intraprenda, l’affermazione circa il fatto che il servizio all’umanità è servizio a Dio è giustificata se si ha costantemente come compagna la contemplazione del Signore e la fede nella divinità fondamentale dell’essere umano. Come può nascere il servizio a Dio se non c’è il pensiero di Dio? Invece, ogni cosa che sia fatta con il Signore in mente, seguendo la via della verità e rispettando le regole del Dharma deve essere considerata come servizio altruistico al Signore. (Discorso Divino del 5 Giugno 1994). Il servizio vero nasce dall’amore privo di ego e deve spargere amore a profusione. Baba

24.7.15
Incarnazioni dell’Amore! Il contadino che lavora duramente non teme la fame, il devoto che canta il Nome di Dio non teme le preoccupazioni per le cose del mondo. L’uomo di poche parole è libero dall’inimicizia mentre, per colpa del parlare eccessivo, si cade nei litigi quindi tutti dovrebbero osservare la moderazione nel parlare. Il controllo del parlare porta a sentimenti di amicizia. Chi fa attenzione al proprio comportamento agendo dopo riflessione attenta non avrà timore di mettersi in pericolo. Tutti questi precetti riguardano l’educazione. L’educazione vera consiste nel sapere come vivere pacificamente; questa è la caratteristica di ogni persona educata. Oltre a occuparvi di fare carriera, voi dovete aspirare alla pace del mondo perché tutti siete parte della comunità mondiale quindi dovete abbandonare tutti i sentimenti meschini e acquisire il sentimento di unità con tutti e di amicizia con il Divino. (Discorso Divino del 14 Gennaio 1996). L’Universo sarà salvo, sicuro, pacifico e prospero solamente quando la vostra condotta sarà buona. Baba

25.7.15
Sebbene il corpo possa essere inattivo, la mente è molto occupata a fare azioni da sola. Le persone con menti simili cadono preda delle conseguenze karmiche con facilità. Se uno ha la mente fissa nella contemplazione di Dio e nel perseguimento della Verità, pur se il corpo e i sensi fanno azioni che sono di sevizio al mondo, non sarà coinvolto dal karma; anche se egli compie delle azioni, è libero dai loro frutti. Questa è la lezione della Bhagavad Gita. Il cuore delle persone che non si sforzano di educare la mente con pensieri sacri è certamente il paradiso della malignità e della cattiveria. Tenete questo in mente: finché non vedete la Divinità in ognuno e dovunque, continuate a meditare e ripetere il Nome di Dio oltre a dedicare il tempo al sevizio al mondo ignorando i suoi frutti. Proseguite così finché la mente non sarà libera dalle onde dei sentimenti e piena di Divinità. Allora sarete benedetti. (Prema Vahini cap.72). Se fate un passo verso di Me, Io ne faccio cento verso di voi. Baba

26.7.15
Per dedicarsi alla contemplazione del Signore Onnipresente non ci sono limitazioni di tempo o spazio, non c’è niente come un luogo sacro o un tempo particolari; dovunque la mente si diletti della contemplazione del Divino, quel posto è santo! In qualunque momento lo faccia, quel momento diventa fausto! Anche i saggi antichi e le scritture ci rivelano che, per la meditazione su Dio, non ci sono tempo e luogo predeterminati per cui meditate su Dio in qualunque momento e dovunque la mente lo desideri. Il mondo può ottenere la prosperità solamente tramite le anime disciplinate i cui cuori sono puri; esse rappresentano il sale della terra. Nel tentativo di promuovere il benessere del mondo, da questo stesso istante, ognuno dovrebbe pregare per l’avvento dei nobili e santi e cercar di meritare le benedizioni dei grandi. Ogni giorno isolatevi, richiamate questi pensieri e cercate di dimenticare le sofferenze della giornata. (Prema Vahini cap. 73). Dio si incarna come Avatar per mostrare all’umanità la via dell’Amore. Baba

27.7.15
La residenza di Dio è descritta in modi vari come Vaikuntha, Kailasa, ecc ma questi sono nomi usciti dalla fantasia; qual è la residenza di Dio? Il Signore disse a Narada: “Io risiedo dovunque i Miei devoti cantino le Mie Glorie”. Il Signore risiede nei cuori dei devoti; questo è il Suo indirizzo principale, tutti gli altri luoghi sono “uffici distaccati”! Qualunque messaggio indirizzato al Divino quale residente del vostro cuore è certo che Lo raggiungerà. Cosa si intende per Ekadasi? Non lo si deve considerare un luogo o tempo particolare, la forma di Ekadasa Rudra consta dei cinque organi di percezione, dei cinque di azione e della mente; Rudra è un residente del corpo umano che è colmo di molti Poteri Divini. Ricordate a voi stessi, oggi e ogni altro giorno, che questi poteri speciali, incluso il Divino Stesso, sono nella profondità del vostro cuore. (Discorso Divino del 1 Gennaio 1996). Solamente la preghiera rende la vita serena, armoniosa e utile da vivere nell’universo. Baba

28.7.15
Dirigete verso Dio l’amore che nasce in voi, dedicate il corpo al Divino; questo è il segno vero della devozione. In ogni essere umano ci sono tre parti costituenti: la mente, il potere della parola e il corpo. Essi sono chiamati Trikarana o i tre agenti attivi e la vita è santificata quando tutti e tre sono usati per scopi santi. Tutti hanno bisogno della devozione, ogni persona deve coltivare questo spirito indipendentemente dalle sue credenze. Solamente la spiritualità può purificare il cuore e la mente degli esseri umani. La seconda necessità è la moralità; essa aiuta a purificare la parola. La terza cosa di cui c’è bisogno è chiamata Dharmikam: tutte le azioni rette fatte dal corpo o dalle mani vi santificano. E’tramite la spiritualità, la moralità e la rettitudine che i tre strumenti si purificano e solamente chi ha ottenuto questa purificazione tripla può raggiungere il Divino; se uno qualunque di essi è impuro, non ne sarete capaci. (Discorso Divino del 1 Gennaio 1996). Solamente il pensiero di Dio, la contemplazione di Dio e la Grazia di Dio possono darci la purezza di cui abbiamo bisogno. Baba

29.7.15
Nel mondo si vedono facilmente esempi di come certe famiglie prosperino grazie all’unità e altre soffrano a causa della divisione in se stesse. Oggi l’Universo ha un bisogno disperato di unità e questa può essere promossa tramite la fede in Dio. Guardate la diversità tra le persone presenti a Puttaparthi! La gente proviene da credi, nazionalità e culture differenti eppure tutti sono uniti nella loro devozione sincera a Bhagavan; l’unità può essere ottenuta solamente tramite questo sentimento di fede nel Divino. Tutti voi siete incarnazioni del Divino, siete incarnazioni dell’Amore, della Pace, della Divinità; acquisite questa convinzione incrollabile. Con il potere del Divino che vi nutre, non c’è niente che non possiate raggiungere. Karna e Ravana sono esempi di uomini possenti che andarono incontro alla distruzione perché non avevano il potere del Divino; i Pandava di salvarono grazie alla loro unità e alla fede nel Divino. (Discorso Divino del 1 Gennaio 1996). Solamente il pensiero di Dio, la contemplazione di Dio e la Grazia di Dio possono dare la purezza di cui abbiamo bisogno. Baba

30.7.15
L’albero che cresce fuori dal terreno torna al terreno, l’individuo che sorge da Brahman torna a Brahman; questa verità non è semplice da concepire, è il mistero di questa Creazione meravigliosa.Incarnazioni di Brahman! Un seme affidato alla terra spunta come germoglio e diventa col tempo un albero grande; nell’albero, i rami, le foglie, i fiori e i frutti appaiono distinti l’uno dall’altro e ognuno di loro ha un compito specifico ma tutti non sono altro che forme differenti del fango da cui hanno avuto origine. Vedere una fune da una certa distanza e sospettare che sia un serpente provoca paura e fa gridare ma presto arriva qualcuno che assicura che non si tratta di un serpente ma di una corda; al momento in cui la persona lo capisce, la paura scompare. Durante tutte queste fasi, la corda è sempre stata semplicemente una corda. La corda è Brahman, voi la scambiate per un serpente o per questa Creazione o per la Natura, poi arriva il saggio che vi rivela che, in verità, tutto ciò che vedete è Brahman. Tutto ciò che vedete nell’universo intero è una manifestazione di Brahman. (Discorso Divino del 30 Luglio 1994). Voi siete scintille del Divino. Baba

31.7.15
Il significato vero di Guru è “Colui che è oltre gli attributi e le forme”, il Se Supremo. Che bisogno c’è di cercare un Guru visto che questo Se è in voi? Un insegnante che insegna agli altri ha avuto egli stesso un insegnante, chi non ha un Guru sopra di lui è il Guru vero. La frase sanscrita che inneggia al Guru come Brahma, Visnu e Mahesvara e come Parabrahman, è interpretata male; bisogna intendere che Brahma, Visnu e Mahesvara sono il Guru. Questi tre sono simbolo dei guna o attributi: Brahma è il Rajas, Visnu è il Satva e Siva rappresenta il Tamas. Tutto il cosmo è costituito dai tre guna e gli stessi sono presenti in voi. La Trinità è presente in ogni cuore umano nella forma dei tre guna per cui voi siete il vostro stesso guru, non avete bisogno di cercarlo altrove. Voi dovete essere sempre consapevoli della vostra Divinità inerente che è presente anche in tutti gli altri; se aiutate o nutrite qualcuno, dovete sentire che il Divino in voi sta nutrendo il Divino negli altri. (Discorso Divino del 1 Gennaio 1996). Ogni persona è una incarnazione del Divino. Baba