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06 - Giugno 2008

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GIUGNO 2008

1.6.08
Dio protegge sempre ed in tutti i modi coloro che Lo adorano con devozione totale ed incontaminata proprio come una madre protegge i suoi bambini, una mucca protegge i suoi vitelli e le palpebre proteggono gli occhi automaticamente e senza sforzo. Quando il bambino cresce, la madre non ha bisogno di garantirne l’incolumità come faceva prima; in modo simile, Dio non si preoccupa granché del saggio (Jnani). Baba

2.6.08
Chi sono i miei veri devoti? Sono quelli che sanno discriminare, sanno rinunciare, sono saggi ed umili, conoscono la realtà e sono costantemente immersi nella contemplazione delle Mia Gloria, confidano nel Mio Nome in ogni momento ed in ogni circostanza e piangono lacrime d’amore ogni volta che odono il Mio Nome sulle labbra di chiunque. Questi sono i Miei devoti veri. Baba

3.6.08
La saggezza spirituale (Atma Jnana) si può ottenere abbandonando gli impulsi (Vasana), trascendendo la mente ed analizzando le proprie esperienze per afferrare la Realtà; senza queste tre, la saggezza non sorgerà. Per prima cosa abbandonate tutti gli impulsi impuri e coltivate quelli puri, poi cercate di abbandonare gradualmente anche questi e di rendere la mente priva di qualsiasi desiderio. La Pace (Shanti) che così si raggiunge è splendente, beata e colma di saggezza, è veramente l’esperienza della Divinità. Baba

4.6.08
Uno potrebbe chiedere: “Se Dio controlla ogni cosa, che bisogno c’è dello sforzo umano?” Si, Dio è onnipotente ma anche lo sforzo dell’uomo è necessario perché, senza di esso, non si può godere del beneficio della Grazia di Dio. Voi potete sperimentare la beatitudine soltanto quando ci sono sia la Grazia Divina che l’impegno umano proprio come potete godere della ventilazione soltanto se avete il ventilatore e la corrente elettrica per farlo funzionare. Baba

5.6.08
A causa della profonda compassione per i loro simili, i grandi saggi delinearono regole, regolamenti, limiti ed indicazioni per la vita di tutti i giorni e per il comportamento affinché la mente dell’uomo non si rivolti contro di lui ma possa dirigersi verso gli ideali di Verità (Satya), Rettitudine (Dharma), Pace (Shanti) ed Amore (Prema). Essi dichiararono che ogni atto deve venir soppesato e poi approvato soltanto se purifica dalle emozioni e dalle passioni altrimenti deve essere scartato. La purificazione del carattere mentale (Bhavashuddhi) è il frutto dell’azione (Karma) ed ogni atto che annebbi il processo del pensare (Bhava), lo spinga verso la passione (Rajas) o lo umilii nell’inerzia (Tamas), deve essere evitato. Baba

6.6.08
Dio ascolta senza dubbio le preghiere dei Suoi devoti. Alcuni esitano a pregare temendo che le loro preghiere disturbino Dio; nel credere questo sbagliano perché Dio non può mai subire alcun disturbo, Egli non ha alcuna sofferenza. Dio considera la felicità dei devoti come la Sua. Baba

7.6.08
Il servizio è Dio. Perché Dio ha dotato l’uomo di un corpo, una mente e un intelletto? Ponete mente ai sofferenti ed abbiatene compassione, pianificate usando l’intelligenza ed usate il corpo per servire coloro che sono in ristrettezze. Offrite questo atto di servizio a Dio, adorateLo con questo fiore. Mettete in pratica ogni giorno gli ideali che Sai ha propagato e fateli conoscere in tutto il mondo proponendovi come esempi viventi della loro grandezza. Baba

8.6.08
Ci sono quattro tipi di persone: i “morti” che negano Dio e dichiarano che esistono soltanto loro liberi, indipendenti, auto-regolati ed auto-diretti i “malati” che invocano Dio quando subiscono qualche calamità o quando si sentono temporaneamente abbandonati dalle solite sorgenti di aiuto i “tardi” che sanno che Dio è l’Amico Eterno ma se ne ricordano solo ogni tanto, quando l’idea si presenta potentemente i “sani” che hanno fede stabile in Dio e vivono sempre alla Sua presenza confortante. Baba

9.6.08
Le montagne si possono spazzar via più rapidamente degli impulsi radicati profondamente (Vasana) ma, con la volontà e l’interesse, sostenuti dalla fede, li si può superare in breve tempo. Non perdete però la determinazione e la fede qualunque siano le perdite, le difficoltà o gli ostacoli. Le Vasana vanno sublimate per ottenere la padronanza della mente. Baba

10.6.08
Quando meditate, la mente spesso corre dietro a qualcos'altro e tende a venir deviata lungo altri canali. Allora voi dovete bloccare quella deviazione per mezzo del Nome e della Forma e assicurarvi che lo stabile flusso dei vostri pensieri verso il Signore non venga interrotto; se succede di nuovo usate subito nuovamente il Nome e la Forma. Non permettete alla mente di andare al di là del Nome e della Forma! Quando la vostra mente vaga allontanandosi dalla recita del Nome portatela all'immagine della Forma e quando si allontana dall'immagine della Forma riportatela al Nome. Lasciatela dimorare o nella dolcezza del Nome o nella bellezza della Forma. Trattata a questo modo, la mente verrà addomesticata con facilità. Baba

11.6.08
Ogni atto fatto con la coscienza di essere il corpo è legato all'egoismo. Il servizio altruistico (Seva) non può mai venir compiuto mentre si è immersi nella coscienza corporea mentre la consapevolezza di essere Dio, invece che il veicolo fisico, promuoverà lo splendore dell’Amore. Con una ispirazione simile come guida, l’uomo può ottenere un gran bene senza neppure saperlo o riconoscere di avere una visione altruistica; per lui, tutto è volontà di Dio, il Suo lavoro, la Sua gloria. Baba

12.6.08
Conoscere la Verità dell’Atma tramite lo studio di un gran numero di scritture, acquisendo cultura, acuendo l’intelletto o partecipando a discussioni dialettiche è impossibile; un cuore puro è lo specchio migliore in cui la Verità possa riflettersi. Tutte le discipline spirituali hanno lo scopo di purificare il cuore; appena questo diventa puro, la Verità vi balena in un istante. Baba

13.6.08
Discutere e litigare tra voi circa la natura della Divinità non serve a niente; indagate e sperimentate e quindi conoscerete la Verità. Non vi pronunciate finché non siete persuasi, rimanete in silenzio finché siete ancora indecisi o impegnati nel valutare. Sradicate tutto il male da voi prima di tentar di comprendere il mistero e, quando la fede spunta, recintatela con la disciplina e l’autocontrollo in modo che questo tenero germoglio possa essere difeso dagli animali e dalla folla eterogenea dei cinici e miscredenti. Quando la vostra fede diventerà un albero grande, proprio quel bestiame potrà stendersi all’ombra che esso spanderà. Baba

14.6.08
Tenete la mente lontana dai desideri primitivi che corrono dietro ai piaceri effimeri, volgete i pensieri lontano da questi e dirigeteli verso la gioia durevole che deriva dalla conoscenza della Divinità interiore. Tenete davanti all’occhio della mente le colpe ed i difetti dei piaceri sensoriali e delle gioie del mondo così crescerete in discriminazione e non attaccamento ed otterrete il progresso spirituale. Baba

15.6.08
Voi dovete rimuovere i pensieri malvagi dal cuore, ararlo con le azioni buone, annaffiarlo con l’amore, concimarlo con la fede, piantarci gli alberelli del Nome di Dio, recintare il campo con la disciplina, distruggere gli insetti nocivi con la consacrazione e mietere il raccolto della Saggezza/Conoscenza (Jnana). Comprendete che Dio è in voi, con voi ed intorno a voi; in effetti, voi siete Dio. Baba

16.6.08
Un re capace avrà il controllo dei ministri; egli li guiderà nelle direzioni giuste e manterrà la pace e la sicurezza del reame. Per contro, un monarca che lascia che i ministri lo controllino non merita il regno, viene rifiutato e disonorato, il suo paese non ha pace e sicurezza. Nell’uomo, la mente è il re ed i sensi sono i ministri; se la mente è schiava dei sensi, l’individuo non conosce pace. Ogni aspirante spirituale (Sadhaka), che vuole raggiungere il Divino dentro di sé, deve quindi ottenere la padronanza dei sensi. Questo è il primo passo; il seguente è la conquista della mente, la sua eliminazione, il terzo consiste nello sradicamento delle tendenze innate (Vasana) ed il quarto è l’acquisizione della saggezza/conoscenza spirituale (Jnana). Soltanto allora la consapevolezza della Realtà Atmica può essere ottenuta. Baba

17.6.08
La mente può venir usata come un ponte che ci porti dal manifesto all’immanifesto, dall’individuale all’universale. Purificate la mente e conformatela in uno strumento che generi pensieri amorevoli ed idee espansive. Purificate la lingua ed usatela per promuovere il coraggio e l’amicizia. Purificate le mani, fate che desistano dal danno e dalla violenza, che aiutino, curino e guidino. Questa è la disciplina spirituale più elevata. Baba

18.6.08
Uno potrebbe dire: “Io mi sforzo di controllare la mente ma quella corre in giro come un cane impazzito; come posso riuscirci?” In questo c’è un errore: la mente non è tangibile ma è legata ai sensi e quindi controllate questi, non lasciate che vi trascinino nel mondo oggettivo. In questo modo, della mente si può fare uno strumento di illuminazione invece che di illusione. Allora sorgerà la verità che questo Atma (Anima in noi) è Dio e lo splendore di questa consapevolezza scaccerà l’oscurità dell’ignoranza perché l’Atma è luce e, dove c’è luce, non può esserci oscurità. Baba

19.6.08
Nel campo spirituale, la responsabilità del successo o del fallimento è propria, non avete diritto di farla ricadere sugli altri. L’incendio infurierà soltanto finché sarà alimentato e quindi non aggiungete esca al fuoco dei sensi. Staccate la mente dall’evanescente ed attaccatela all’eterno. Piantate l’alberello della devozione (Bhakti) con la pratica del Namasmarana (ripetizione del Nome di Dio): esso diverrà un albero possente ed avrà i rami della virtù, del servizio, del sacrificio, dell’amore, dell’equanimità, della forza d’animo e del coraggio. Baba

20.6.08
L’uomo dovrebbe liberarsi dell’idea di essere colui che fa (Ahamkara). Finché l’ego domina, la consapevolezza atmica non si manifesta; l’egoista non può riconoscere l’Atma. La radice di tutte le difficoltà dell’uomo è l’egoismo, l’illusione basata sull’idea sbagliata che il corpo sia reale e permanente. La verità è altrimenti; si dovrebbe riconoscere l’evanescenza del corpo e dei sensi e controllare i desideri indotti dagli organi di senso. I desideri sono insaziabili. La ricerca della ricchezza, del potere e della posizione può finire soltanto nella sofferenza; si dovrebbe invece cercare rifugio in Dio e dedicare tutte le azioni al Divino. Baba

21.6.08
La gente si impegna nel canto devozionale (Bhajan), nell’adorazione rituale (Puja) e nella meditazione (Dhyana) ma queste pratiche riguardano soltanto il piano fisico e, a meno che non siano sature di sincerità, non ci eleveranno al Divino. Dio vi giudica dalla sincerità dei pensieri non dalla forma dell’adorazione, vede la devozione e non il potere, considera le qualità e non la casta o il casato, tiene in conto il cuore e non la ricchezza. Voi dovete sforzarvi di purificare il cuore ed impegnarvi in azioni virtuose con devozione ed onestà. Nessuna disciplina spirituale serve a qualcosa se siete coinvolti in fatti deplorevoli. Baba

22.6.08
Senza l’approvazione di Dio, l’uomo non può ottenere alcunché nel mondo. Il Divino è la base di tutto ma egli è colmo del concetto di essere colui che fa tutto e questo orgoglio è la causa della sua rovina, della sua frustrazione e delusione. Oggi l’uomo basa la sua vita sulla fiducia nella Natura e quindi dimentica Dio; questo è un errore doloroso. Voi dovete riporre la vostra fede in Dio, il Creatore dell’Universo, e quindi godere di ciò che la Natura offre. La fede in Dio è il requisito primario per l’uomo. Baba

23.6.08
La felicità ottenuta dagli oggetti dei sensi sorge e svanisce con il tempo; quando, ad esempio, la fame è quietata, in quel momento c’è felicità ma la stessa se ne va dopo un po’. Questo è vero per tutti gli oggetti del mondo: la gioia che danno è evanescente mentre l’uomo cerca la Beatitudine che dura in eterno. Infatti egli è l’incarnazione della beatitudine la quale costituisce la sua natura ed esistenza effettive. Allora perché non la sperimenta? Perché, inconsapevole della sua vera natura, egli è ossessionato dal mondo esteriore e non riesce a sentire la Beatitudine dentro se stesso. Egli immagina erroneamente che la sorgente della gioia si trovi nel mondo fenomenico. Baba

24.6.08
L’uomo soffre di numerose malattie perché non ha capito lo scopo della vita. La prima cosa che egli deve comprendere è che Dio è uno qualunque siano il nome e la forma con cui viene adorato. L’Uno scelse di divenire i molti; i Veda dichiarano “Dio è uno, i saggi Lo salutano con molti nomi”. E’ l’immaginazione dell’osservatore che attribuisce al Divino la molteplicità apparente. Il sole è uno ma il suo riflesso appare in molti vasi; similmente Dio è presente nei cuori di esseri differenti con varie forme e nature. Baba

25.6.08
La vita dell’uomo è come una ghirlanda con la nascita ad una estremità e la morte all’altra; tra i due capi ci sono legati fiori di ogni tipo come difficoltà, inquietudini, gioie e sogni. Pochi sono consci del filo che unisce tutti i fiori; senza filo non ci può essere alcuna ghirlanda. Questo filo è chiamato Brama Sutra (Filo Divino) e soltanto la persona che lo riconosce può essere chiamata un uomo vero. Il Principio Atmico Divino è il filo che si trova in tutti gli esseri umani ed è la fonte di tutti i poteri in loro. Baba

26.6.08
Il corpo va considerato come base per l’attività spirituale; esso non è dato semplicemente per esser vezzeggiato e tenuto comodo. Le nostre attitudini e capacità non dovrebbero venir usate per raggiungimenti terreni; unicamente perseguendo la Saggezza/Conoscenza spirituale (Jnana) l’uomo può elevarsi al di sopra del livello degli animali. L’animale è coinvolto solo dal presente; solamente l’uomo può comprendere che il presente è il prodotto del passato e che il futuro verrà determinato da ciò che egli fa nel presente. Soltanto se agite correttamente nel presente, il futuro può essere buono; questo richiede fermezza e determinazione nel seguire la via della rettitudine qualunque siano le difficoltà. Baba

27.6.08
L’uomo non diventa compiutamente umano finché non progredisce sulla via spirituale. Il corpo, la mente e lo spirito: questi tre insieme lo costituiscono. Un animale è coinvolto prima di tutto dalle sue necessità corporee; l’uomo è un essere superiore essendo stato dotato di una mente ed è il coltivare lo spirito che lo eleverà al Divino. Il corpo, la mente e lo spirito sono intrecciati ed interdipendenti; la mente ed il corpo devono essere al servizio dello spirito nel conquistare la consapevolezza dell’Atma Divino. Baba

28.6.08
Le Upanishad dichiarano che l’immortalità si può raggiungere soltanto tramite la rinuncia o sacrificio. Questo non significa abbandonare la terra e la casa, parenti ed amici, significa liberarsi delle cose effimere e temporanee del mondo; questo richiede discriminazione tra ciò che è permanente e ciò che non lo è, tra ciò che è buono e ciò che è malvagio. Soltanto così l’uomo può scoprire il Principio Divino in lui. Baba

29.6.08
A dispetto di eoni di evoluzione e progressi considerevoli nella conoscenza scientifica, l’uomo non riesce a progredire verso il Divino a causa della mancanza di tentativi vigorosi nel campo spirituale. Senza la pratica spirituale, leggere testi religiosi ed ascoltare discorsi spirituali non ha valore; lo studio delle Upanishad e delle Shastra e la recitazione del Nome di Dio possono essere azioni buone in se stesse ma, se non c’è amore, che è la base della pratica spirituale, non servono a niente. L’amore rinvigorisce le energie fisiche, mentali e spirituali; gli atti devozionali privi di amore sono inutili. Baba

30.6.08
La liberazione è raggiunta quando gli ostacoli sulla via della verità sono eliminati; questa è la ragione per cui la liberazione (Moksha) è qualcosa che può essere ottenuto qui ed ora senza bisogno di attendere la dissoluzione del corpo. L’azione non deve essere sentita come un peso perché tale sentimento è un chiaro segno che essa è contraria al progresso. Nessuna azione che aiuti il vostro progresso vi peserà molto; la sentite come un peso soltanto quando andate contro la vostra natura profonda. Verrà il tempo in cui guarderete indietro a tutte le vostre conquiste e sospirerete per la loro futilità. Affidate la mente a Dio, prima che sia troppo tardi, e lasciate che Egli la plasmi come preferisce. Baba