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06 - Giugno 2006

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GIUGNO 2006

1.6.06
Un “manishi” (uomo comune) si trasforma in un “Maharishi” (grande saggio) impegnandosi nel servizio disinteressato. In verità, il merito che può essere acquisito con il servizio non si può ottenere neppure con la pratica di austerità rigorose. Il servizio porta gli esseri umani più vicini l’uno all’altro e promuove affetto ed amicizia; senza questo sentimento di amicizia ed amore verso i propri simili non si può ottenere la familiarità con Dio. Il servizio che fate agli altri è servizio a Dio: installate questo sentimento nel vostro cuore. Baba

2.6.06
Il fiume si sforza, anela e lotta per fondersi col mare da cui è venuto ed ha sempre ben presente questo compimento. Esso cerca di mantenersi puro e limpido in modo da essere ben accolto dalla sua fonte, supera ogni ostacolo del terreno per viaggiare con successo verso il suo scopo. Anche l'uomo deve utilizzare i naturali doni fisici, mentali, intellettuali e morali che Dio gli ha concesso affiche possa giungere alla meta  dell'Autorealizzazione. Baba

3.6.06
L'amore è connaturato con l'uomo ma, come un seme che va provveduto d'acqua, esso deve essere nutrito con il servizio devoto. L'amore è una qualità sacra, è come il nettare; l'uomo che ha sperimentato la dolcezza dell'Amore Divino non desidererà nient'altro al mondo. La vita deve essere una costante manifestazione d'amore. Oggi l'amore viene espresso in modo contratto, egoistico mentre ha bisogno di venir manifestato nella forma di servizio alla società; in questo modo, l'amore diventa una esperienza reciproca in continua espansione. Baba

4.6.06
La nascita come essere umano è un'opportunità rara, unica, perché l'uomo è dotato di intelligenza discriminante, del potere di scegliere la migliore tra diverse direzioni in cui agire. La lingua che non canta il Nome di Dio, la mano che non conosce la carità, gli anni di vita che non ottengono la pace della mente, le attitudini che non trovano applicazione, una vita che non ha acquisito saggezza, un tempio in cui non c'è atmosfera di riverenza ed un parlare che non comunica conoscenza sono tutti inutili. Baba

5.5.06
Invidia ed avidità provengono dall'ego e devono essere attentamente sorvegliati e padroneggiati. Come la coda del girino, l'ego cade quando si cresce in saggezza. Essa deve cadere da sola: se viene tagliata il povero girino muore. Quindi non vi preoccupate dell'ego; sviluppate saggezza, meditate sulla natura effimera del mondo oggettivo e la coda dell'ego non sarà più manifesta. Baba

6.6.06
Per realizzare Dio non è necessario avere ricchezza, oro, lussi e comodità; neanche l'erudizione è un requisito. Tutto ciò che è necessario è una devozione sincera. Senza purezza di pensiero, parola ed azione sperimentare il Divino è impossibile. Dio non può essere realizzato attraverso l'ostentazione e la presunzione; il requisito fondamentale è l'abbandono dell'egoismo e della possessività in modo da potersi impegnare nelle azioni con spirito disinteressato. Chiunque ha il diritto di intraprendere questa ricerca indipendentemente dall'età, dalla casta e dal genere. Baba

7.6.06
Cercate la buona compagnia e rimanetevi, mantenete la comunanza con i pii. Stando in mezzo a simili eroi spirituali voi potete affrontare la malvagità con maggiore probabilità di successo. Lo stare in compagnia dei pii è come il morso e la briglia per il destriero focoso, la diga e gli argini per la piena tumultuosa. Il valore dei luoghi sacri consiste semplicemente in questo: spiriti affini si riuniscono lì e contribuiscono alla crescita dell'anelito spirituale. In tali luoghi, potete trovare un ammaestramento dolce e confortante e rinforzare la vostra fede e devozione. Baba

8.6.06
Senza l’approvazione di Dio l’uomo non può ottenere niente nel mondo. Il Divino è la base di ogni cosa ma l’uomo è imbevuto dell’idea di essere colui che fa tutto; questo orgoglio è la causa della sua rovina, è la causa della sua frustrazione e delusione. L’uomo basa oggi la sua vita sulla natura e perciò dimentica Dio; questo è un errore deplorevole. Dovete riporre la vostra fede in Dio, il Creatore dell’universo, e quindi godere di ciò che la natura fornisce. Per l’uomo la fede in Dio è il requisito fondamentale. Baba

9.6.06
Le Upanishad dichiarano che l'immortalità può essere sperimentata solamente per mezzo di Thyaga (rinuncia o sacrificio). Questa rinuncia non significa lasciare la casa e il paese, gli amici e i parenti: significa abbandonare le cose passeggere e temporanee del mondo il che richiede discriminazione tra ciò che è permanente e ciò che è effimero, tra ciò che è bene e ciò che è male. Soltanto allora l'uomo può scoprire il Principio Divino che è in lui. Baba

10.6.06
L'uomo ha oggi dimenticato la sua vera natura e percepisce il mondo esclusivamente attraverso i sensi e la mente. Il mondo è l'effetto di cui il Brahman (Dio) è la causa fondamentale. In verità l'effetto non è differente dalla causa: i milioni di esseri viventi sono come i rami, i ramoscelli e le foglie, ed il Brahman è il seme da cui l'albero è venuto in essere. Colui che è consapevole di questo ha compreso i Veda. Baba

11.6.06
Oggi l’uomo bussa a molte porte meno che a quella di Dio; attualmente egli  chiede  a Dio soltanto i beni terreni mentre dovrebbe cercare il dono della conoscenza spirituale che può portare al compimento della vita. L’uomo ha oggi acquisito competenza in vari mestieri ed ha dominato molti campi della conoscenza, ma non ha trovato la pace che gli compete. La scienza può procurare soltanto delle comodità terrene e temporanee; solamente la spiritualità può darvi la gioia duratura. Baba

12.6.06
Voi siete l'Atma indistruttibile, non occorre che vi abbattiate per niente. Nei vostri sogni soffrite moltissimo a causa del fuoco, delle inondazioni, delle offese, delle perdite di denaro, etc. ma, una volta svegli, non ne siete influenzati affatto. Quando questi eventi accadono nello stato di veglia, vi sentite abbattuti, ma lasciate che Io vi dica che, dallo stato di Realizzazione, anche lo stato di veglia è ugualmente privo di validità; non è il vostro vero "voi" che patisce tutto quello. Liberatevi dell'illusione di essere questa entità fisica e diverrete veramente liberi. Baba

13.6.06
La condizione di "uomo" implica tre cose: fare, conoscere ed essere. Quando il corpo agisce da solo, senza riguardo della mente e dell'Atma, quella persona è considerata allo stato animale. Quando la mente agisce in connessione con il corpo senza tener conto dell'Atma, la condizione è definita demoniaca. Quando l'uomo agisce in armonia con l'Atma, ottiene l'unità col Divino. Quindi l'uomo ha in sé queste tre potenzialità e può manifestarsi come animale, come demone o come Dio. Baba

14.6.06
L'indissolubile legame tra il mondo fenomenico esteriore ed il mondo interiore della coscienza elude la comprensione della gente comune. Immersa nel desiderio di godere dei piaceri del mondo, essa non cerca di scoprire la gioia illimitata che si può trarre dallo spirito interiore; questo accade perché tutti gli organi di senso sono aperti solamente alle esperienze esterne. Solo pochi sviluppano la visione interiore e godono dell'intima gioia spirituale. Baba

15.6.06
Cercate sempre la Luce, siate sempre colmi di entusiasmo e fiducia. Non cedete alla disperazione perché essa non può mai sortire un risultato ma solamente aggravare il problema oscurando l’intelletto ed immergendovi nel dubbio. Dovete intraprendere la via della Sadhana (disciplina spirituale) con molto entusiasmo; l’esitazione e le battute d’arresto non portano frutto. E’ come pulire una zona fangosa con un flusso d’acqua: se il flusso è lento il fango non può venire eliminato; esso deve essere pieno e veloce e deve trascinare tutto davanti a sé in modo che la fanghiglia venga rimossa senza lasciar traccia. Baba  

16.6.06
Il servizio a Dio è stato definito Bhakti (Devozione). Il cuore del devoto si colma d'amore per il Signore tramite il costante ricordo e la recitazione del Suo Nome; da questo fiume d'amore emerge la devozione. Chi è allevato con il nettare di Bhakti non desidererà niente. Rimanere saldi e non vacillare nella fede, essere immuni dalla gioia e dal dolore, dalla perdita e dal guadagno, dalla lode e dal biasimo  è il segno della vera devozione. Affezione, attaccamento e desiderio sono naturali nell'uomo, ma queste caratteristiche, quando sono indirizzate verso Dio e si è continuamente impegnati in buone azioni, acquisiscono purezza e sacralità; allora uno diventa non solo una grande anima ma Dio Stesso. Baba

17.6.06
Il corpo e la mente sono strettamente interconnessi e traggono sostentamento dal cibo che ha quindi un impatto notevole sul carattere e sul destino dell'individuo: com'è il cibo così è la mente, come la mente così i pensieri e come i pensieri sono le azioni. Tutto ciò che viene percepito dai sensi costituisce "cibo"; per il Sadhaka (Aspirante spirituale) l'assunzione deve essere sempre satvica cioè pura e moderata. Il suono, le immagini, le impressioni, le idee, le lezioni, i contatti, tutto deve promuovere riverenza, umiltà, equilibrio, equanimità e semplicità. Soltanto il "cibo" satvico manterrà la mente in equilibrio, pienamente concentrata sull'Atma su cui si deve meditare al fine di raggiungere la pace. Baba

18.6.06
Nella ricerca della pace mentale non dovete essere compresi soltanto dei vostri bisogni personali; una tale ricerca, oltre ad essere un segno di forte egoismo, è anche vana: è possibile che un singolo individuo ottenga la pace separatamente? Se c’è caos ed agitazione tutt’intorno, come potete avere pace voi da soli? La vostra pace dipende da quella della famiglia, della società e del mondo. Dovete convincervi che la vostra pace, la pace individuale, è intimamente connessa alla pace del mondo. Gli antichi percepirono questa verità profonda e quindi prescrissero la preghiera universale “Loka Samastha Sukhino Bhavanthu” (Possano tutti gli esseri in tutti i mondi essere felici). Baba

19.6.06
L'attaccamento alla proprietà o alla posizione, nato da un senso di possessività, è la causa del dolore e dell'infelicità dell'uomo; egli deve cercare di liberarsi di questo sentimento di "io" e "mio" al fine di sperimentare la felicità duratura. Quando tutto sembra andar bene, l'uomo dimentica ogni cosa compreso se stesso, ed il suo ego si gonfia come risultato delle sue conquiste ed acquisizioni, ma egli dovrebbe comprendere di essere soltanto il beneficiario temporaneo di ciò che possiede e di non averne un diritto permanente. Egli dovrebbe considerare il potere e la posizione quali responsabilità morali che comportano l'obbligo di assolvere i doveri ad esse inerenti. Solamente quando tutte le azioni sono fatte in questo spirito di imperativo morale l'uomo può sperimentare felicità e soddisfazione autentiche. Baba

20.6.06
Il Vedanta (filosofia vedica) dichiara: "Brahman è Satya (Verità), il Cosmo è Mitya (illusione)". Il vostro interesse primario deve essere il capire se voi siete reali o irreali o che cosa in voi sia reale e cosa irreale. E' soltanto riconoscendo la verità del vostro stesso essere che potete riconoscere il mondo come illusorio ed il vostro sé come la unica realtà. Il realizzato asserisce "Io sono Brahman"; da dove scaturisce questa affermazione? Che cosa significa? E' una espressione spontanea e non il risultato di un pensiero o di un sentimento. L'Io è infinito, senza limiti; quando l'individuo finito si fonde nell'infinito "Io", rimane soltanto "Io". Baba

21.6.06
I buoni Sankalpa (impulsi pensiero) possono suscitare la parte migliore dell'uomo ed aiutarlo ad usare tutta la sua energia mentale per elevarsi. Durante la navigazione, le navi sono guidate nella direzione desiderata dalla bussola; senza di essa, rischierebbero di naufragare sugli scogli o contro gli iceberg. L'uomo deve navigare sicuro attraverso l'oceano del Samsara (esistenza terrena) e, per questo, necessita di una mente calma e determinata che lo guidi e lo controlli; egli deve riconoscere i cattivi Sankalpa appena sorgono e renderli ineffettivi coltivando sistematicamente quelli benefici. Soltanto questi ultimi possono salvare una persona dal disastro e procurare Prashanti (Calma Suprema). Baba

22.6.06
Noi diveniamo ciò su cui continuiamo a fermare la mente; tramite il pensiero costante, un ideale si imprime nel nostro cuore. Quando fissiamo di continuo i nostri pensieri sul male che gli altri fanno, la nostra mente viene inquinata dalla malvagità; quando invece la orientiamo verso le loro virtù ed il loro benessere, essa viene mondata del male e nutre solamente pensieri buoni. Nessun pensiero malvagio può invadere la mente di una persona totalmente consacrata all’amore ed alla compassione. I pensieri che  noi assecondiamo modellano la nostra natura; oltre gli altri influenzano anche noi. Baba

23.6.06
Dovete capire che i Bhajan (canti devozionali), il Namasmarana (ripetizione/canto del Nome di Dio) e la Puja (adorazione rituale) non si fanno per compiacere o propiziare Dio, ma per il proprio progresso spirituale. Spesso la gente blandisce il ricco ed il potente, specialmente sul posto di lavoro o quando è in obbligo per qualche aiuto prezioso, al fine di indurli a concedere dei regali, ma Dio non concede la Grazia alle persone in forza del canto delle Sue lodi né si incarna tra loro perché non lo glorificano. Meditare sugli attributi Divini ci permette di albergare ideali che nobilitano e ci porta più vicino alla Divinità che è la nostra vera natura. Baba

24.6.06
Come premessa per il Seva (servizio disinteressato) dovete raggiungere la purezza di cuore. Dovete esaminare le vostre motivazioni e le vostre capacità, le vostre intenzioni e qualificazioni e scoprire da soli che cosa sperate di raggiungere per mezzo del Seva. Dovete stanare ogni traccia di egoismo ed anche il desiderio della fama, dovete liberarvi di ogni senso di mio e tuo ed incenerire l’orgoglio che viene dall’idea che state offrendo servizio a qualcuno più povero e meno fortunato. Abbandonate l’orgoglio della condizione sociale, della ricchezza, dell’istruzione, della posizione e praticare l’umiltà, l’obbedienza, la disciplina e la compassione. Baba  

25.6.06
L’educazione deve portare all’illuminazione. L’oscurità dell’ignoranza ed il crepuscolo del dubbio svaniscono in presenza dello splendore; allora coltivare buoni pensieri e sentimenti nel cuore così illuminato è facile. L’educazione non termina con l’accumulo di informazione; essa deve dare il risultato della trasformazione delle abitudini, del carattere e delle aspirazioni dell’individuo. La conoscenza deve essere messa alla prova nella vita di tutti i giorni. Ora, l’uomo non ha sentore della preziosissima eredità che ha in se stesso; egli si interessa a tutti meno che al proprio sé ma, se solo ne diviene cosciente, può avere forza immensa, pace duratura e gioia grande. Baba  

26.6.06
Non esiste alcun essere del tutto privo d’amore. L’amore porta ad Ananda (Beatitudine) pura e duratura. Molti cercano questa Ananda tramite le loro relazioni con altri individui, altri provano ad ottenerla accumulando fama, potere e ricchezze e pochi si sforzano di raggiungerla attraverso la rinuncia ai possessi materiali ed ai desideri per i piaceri del mondo. Soltanto il distacco può concedere Ananda. Le Upanishad affermano che soltanto Thyaga (Sacrificio) può portare ad Amritattva (la Beatitudine dell’Immortalità). Bisogna abbandonare tutti gli attaccamenti ed affezioni ed installare Dio in tutta la Sua Gloria nel cuore così liberato; questo è l’unico mezzo per guadagnarsi l’Ananda eterna che non diminuisce. Baba  

27.6.06
Non accusate Dio delle vostre disgrazie. Quando tutto va bene voi dite che Dio vi è venuto vicino e quando qualcosa va storto dite che vi ha abbandonato ed è andato lontano! Dio non va vicino o lontano: la distanza tra Lui e voi è quella che c’è tra voi e Lui. Egli è dovunque, Egli è sempre nel vostro cuore; riconosceteLo lì, tenetene conto come del più caro e vicino a voi. Egli è il vostro stesso Sé, né terribile né tenero: semplicemente “è”. Baba  

28.6.06
Il cibo è un fattore importante che determina la vigilanza e l’inerzia, l’agitazione e la calma, la brillantezza e l’ottusità dell’uomo. Quando si nutre la mente con cibo rajasico, che induce passioni, emozioni, attività e speculazione, essa galoppa nel mondo con lo slancio del desiderio portando l’uomo più in profondità nella palude della sofferenza. Quando vine nutrita con cibo tamasico, che ottenebra ed induce indolenza, la mente diviene insensibile, inerte ed inservibile per l’elevazione dell’uomo. Ogni attività di quest’ultimo dipende dall’energia  che egli ricava dall’assunzione del cibo. Il successo della Sadhana (disciplina spirituale) che si intraprende dipende dalla quantità e qualità del cibo assunto dal Sadhaka (aspirante spirituale). Baba  

29.6.06
Senza fede  sicura in un Dio Onniscente, la vita diventa arida e grigia, oscurata dall’ombra costante della disperazione e della rovina. L’amore per Dio ed il timore del peccato sono le due necessità primarie per una vita felice; senza questi due, l’uomo diventa un mostro. Bisogna essere sempre pronti a sacrificare le proprie personali esigenze per il bene della comunità; niente è più glorioso della rinuncia. Siate onesti, siate distaccati e, con Dio insediato nel cuore, andate avanti offrendo i  talenti e le capacità che avete per assolvere i vostri doveri. Non perseguite soltanto la vostra felicità, adoperatevi per la felicità di tutti. Baba  

30.6.06
Dio risponderà alle vostre implorazioni di aiuto solamente quando voi risponderete con comprensione alle necessità degli altri; non dovete sprecare la vita in attività egoistiche, ciechi all'angoscia degli altri e sordi ai loro lamenti. Trattate la gioia ed il dolore in egual modo; secondo il Signore Krishna questo è Samathvam o equanimità, e quindi praticatela perché è il modo per ottenere la Sua Grazia. Voi non potete essere ricompensati materialmente per le vostre azioni pietose, ma non c'è premio più grande della gioia che si ottiene dall'alleviare la sofferenza altrui. Baba