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07 - Luglio 2006

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LUGLIO 2006

1.7.06
Nessuno può iscriversi al College finché non ha completato il corso scolastico inferiore; anche sul sentiero spirituale abbiamo le fasi del lavoro, dell'adorazione, della saggezza e del sacrificio. Il sacrificio può essere paragonato ad un frutto maturo che cade dall'albero abbandonando i suoi affetti ed attaccamenti. Il lavoro è per il livello fisico, l'adorazione per il livello mentale e la saggezza per il livello spirituale. Tramite il Karma (il compimento dei doveri assegnati) si ottiene la purezza della mente, tramite Upasana (adorazione) si favorisce la sua concentrazione unidirezionale ed attraverso Jnana (conoscenza-saggezza) si giunge a Moksha (Liberazione). Tutti devono passare attraverso queste tre fasi. Baba

2.7.06
Dio è Amore Incarnato; questo Amore riluce ugualmente in ogni essere umano. Il profumo del fiore rimane uguale sia che questo sia tenuto nella mano destra o nella sinistra; similmente Dio non fa distinzioni come "il favorito" e "l'escluso" ma le persone di mentalità chiusa non possono afferrare facilmente l'equanimità Divina. Ognuno capisce i poteri ed attributi Divini a seconda della propria comprensione ed esperienza; persone diverse attribuiscono al Divino le differenze che esistono nelle loro menti in conseguenza alle loro simpatie o antipatie. Dio non fa differenza tra il buono ed il cattivo, tra il simpatico e l'indesiderato, il malvagio ed il virtuoso. L'albero del Sandalo trasmette la sua fragranza anche all'ascia che lo abbatte; similmente Dio è sempre pronto ad amare, incoraggiare e proteggere tutti nello stesso modo. Baba

3.7.06
La gente si vanta di fare offerte a Dio anche senza sapere dove Egli sia. Pur essendo il Signore sempre a fianco dell'uomo, questi Lo cerca per il mondo. Bisogna purificare la propria coscienza invece di lasciarsi trascinare dall'esteriore. Bisogna correggere la propria condotta e le proprie azioni perché è da queste che tutto dipende. Dovete divinizzare la vostra vita aderendo al sentiero virtuoso con cuore puro; tutte le discipline spirituali sono state comunicate solamente con questo scopo. Tutte le preghiere, tutti i Japa (ripetizione del Nome di Dio) e le Puja (adorazione) che vengono offerti sono volti soltanto a purificare il cuore. Baba

4.7.06
Qualunque talento una persona possa avere deve essere dedicato al servizio all'umanità, a tutti gli esseri viventi davvero; in questo si trova il compimento della vita. Tutti gli uomini sono parenti, foggiati con gli stessi cinque elementi; in tutti risiede la stessa Essenza Divina. Il servizio ai vostri simili aiuterà la vostra divinità a sbocciare perché il servizio all'uomo è servizio a Dio; Egli risiede nel cuore di ogni uomo e di ogni essere vivente, in ogni pietra, in ogni ceppo. Fate che ogni atto sia un fiore da offrire ai Suoi piedi libero dai vermi striscianti dell'invidia e dell'egoismo e colmo del profumo dell'amore e del sacrificio. Baba

5.7.06
Ciò che voi considerate reale è irreale e ciò che credete irreale è l’Unica Realtà. Solamente Dio è la Realtà Una ed Eterna: non dimenticate questa verità. Ciò che voi ritenete reale nello stato di veglia non esiste in quello di sogno e quanto sperimentate nello stato di sogno non ha realtà nello stato di veglia. Se possono esserci tali differenze tra due stati di coscienza in un solo giorno, mal si addice all’uomo l’attaccarsi all’esistenza fenomenica temporanea e sempre mutevole ignorando la Realtà Eterna. Baba  

6.7.06
Oggi, nel mondo, avete uomini ricchi, forti, colti e virtuosi ma sono pochi ad aver realizzato il Sé. Se si ignora il Sé, di che utilità sono tutti gli altri averi che sono temporanei ed evanescenti? A che serve la conoscenza del mondo se non siete consapevoli di voi stessi? E’ per questo che il Vedanta (Filosofia Vedica) chiede ad ognuno di scoprire la verità inerente a se stesso. L’autoconoscenza è la chiave di tutta la conoscenza; per questo dovete avvicinare la persona adatta ad insegnarvi il modo per scoprire il vostro vero Sé. Se non siete pronti ad affrontare questa autoindagine, coltivate la fede almeno nel vostro stesso Sé se non in Dio. L’uomo che non ha fede in se stesso non può aver fede in alcuno, non può avere fede in Dio. Fate di Vishvasa (Fede) il vostro respiro (Svasa) vitale. Baba

7.7.06
Quando Sri Krishna fu pesato su una bilancia, tutti i gioielli di Satyabhama non poterono equilibrare il Suo peso; allora venne Rukmini e dichiarò che il semplice canto del Nome di Krishna sarebbe stato pari al Suo peso e che, aggiungendo l’offerta di una foglia, di un fiore o di un po’ d’acqua, i piatti si sarebbero inclinati dall’altra parte. Così dicendo ella pose una foglia di Tulasi (basilico) sul piatto ed ecco che quello andò giù! Quella foglia aveva il peso dell’amore infinito di Rukmini per Krishna. Tutti i gioielli di Satyabhama non servirono a niente ma l’invocazione di Rukmini e la sua offerta di una foglia di Tulasi col cuore colmo di amore inclinarono la bilancia dalla parte opposta a Krishna. Tale è il potere del Nome e di una offerta piena d’amore a Dio. Il Signore non è impressionato dalla ricchezza o dall’erudizione, dal potere o dalla posizione: solamente l’amore può smuoverLo. Baba  

8.7.06
La maggioranza delle persone del mondo non comprende lo scopo della vita. Preoccupati con il perseguimento degli oggetti esteriori, gli uomini non si sforzano di esplorare i regni interiori dell’Atma. Stando sulla spiaggia si possono vedere soltanto le onde sulla superficie e non le perle che giacciono nelle profondità sottostanti; solamente l'uomo coraggioso che può tuffarsi in profondità nell’oceano sarà capace di raccogliere le perle, non altri. Similmente, Atma Jnana (la conoscenza dell’Atma) può essere ottenuta soltanto da coloro che abbandonano l’esplorazione del mondo fenomenico per indagare la Verità dello Spirito. Baba  

9.7.06
Ci sono vari tipi di Jnana (Conoscenza). Ciò che essa implica è la conoscenza dell’Atma, non è interessata alla conoscenza del mondo, fisica o sensoria. Atma Jnana (la conoscenza dell’Atma) può essere ottenuta solamente indagando la natura dell’Atma e non con altro mezzo; non può essere insegnata da precettori o appresa studiando dei testi. Essa non si può ricevere da nessuno né si può offrire ad alcuno: deve emergere dalla consapevolezza interiore. Precettori e testi possono aiutare solo fino ad un certo punto ma l’aspirante che cerca l’Atma Jnana deve imbarcarsi nell’autoindagine per sperimentare questa Autoconsapevolezza. Egli deve esplorare ed investigare tutta la gamma dell’esperienza spirituale ed arrivare alla Realtà Ultima. Proprio come un bambino impara a parlare guardando la madre, l’aspirante spirituale deve fare lui stesso lo sforzo ascoltando il precettore o studiando le scritture. Baba

10.7.06
Quando i pensieri emanano da una mente purificata dall'Amore hanno come risultato il Dharma (Rettitudine). Quando l'Amore diventa parte della vostra esperienza, del pensiero e dell'azione, voi ottenete Shanti (la Pace); quando comprendete chiaramente l'Amore, Ahimsa (non violenza) scaturisce automaticamente. Quindi l'Amore è la corrente non vista che lega tutti i quattro valori umani. Lo si può riassumere così: l'Amore nel pensiero è Verità, l'Amore come sentimento è Pace, l'Amore nell'azione è Rettitudine e l'Amore con comprensione è Non-violenza. L'Amore è il comun denominatore per tutti questi valori, è la Forma di Dio perché Dio è Amore. Baba

11.7.06
La primissima lezione che Io detti quando dichiarai la Mia Identità ad Uravakonda fu: "Manasa Bhajare Guru Charanam, Dusthara Bhavasagara Taranam”.Questo significa: "Prima sappi di essere in questo Bhavasagara, questo ciclo di nascita e morte, e poi decidi di taranam o attraversarlo". Fissa allora la mente su di un Guru, o sul Nome e Forma di Dio che ti aggrada, ed infine soffermati sulla Sua Gloria, canta i Bhajan; fallo con tutta la tua mente. Colui che è ingannato da questa realtà relativa è il 'Samsari' (persona mondana); colui che è consapevole che essa è soltanto relativamente reale è il 'Sadhaka' (ricercatore spirituale).Baba

12.7.06
Deha Vasana (l'attaccamento al corpo) vi costringe a cercare la forza fisica, la salute ed un corpo attraente. Tutti gli sforzi per migliorare la propria faccia non serviranno ad alterare i suoi tratti naturali; solo ciò che è stato dato da Dio durerà e dovete essere soddisfatti di quello. Mentre vi prendete cura del corpo per quanto è indispensabile, non dovete avere eccessivo attaccamento per ciò che è intrinsecamente deperibile e temporaneo. Il corpo deve essere accudito soltanto per realizzare la Divinità interiore; mantenerlo in buona salute finché si è vivi è senza dubbio necessario ma una preoccupazione ossessiva per il corpo è un fraintendimento. Baba

13.7.06
I Veda hanno insegnato il modo per rendere pura e significativa la vita nel mondo; essi hanno dichiarato: “Na karmana na prajaya dhane na, thyagenaike amrutatvamanashuhu” (l’immortalità non si può ottenere con i riti, la progenie e la ricchezza ma solo con il sacrificio). Un Thyagi (Rinunciante) non esita a sacrificare perfino il suo corpo per il benessere degli altri. “Sacrificio” significa qualcosa di più che la rinuncia alle ricchezze, all’oro ed agli oggetti materiali: le qualità malvagie, come l’odio, la gelosia, la collera e la malignità, che hanno messo radici nell’uomo nel corso di molte vite, devono venir sradicate. Baba

14.7.06
Ci sono lezioni preziose da imparare dal Sole, dalla Luna, dalle nuvole, dal mare: tutti insegnano l'importanza del compiere il proprio dovere. Gli alberi distribuiscono i loro frutti e concedono ombra ad ognuno, anche a quelli che rivolgono l'ascia contro di loro con l'intenzione di abbatterli! Le montagne sopportano il caldo, la pioggia e le tempeste senza fare obiezioni e sono immerse nella meditazione per ere. Gli uccelli non accumulano per anni l'occorrente per il cibo o il riparo; essi non usano più di quanto è strettamente necessario per sopravvivere. La Natura (Prakriti) è la vostra scuola, il vostro laboratorio, la guida alla liberazione ed il riflesso della grandiosità multiforme di Dio. Cercate di apprendere la lezione che essa vuole insegnare; tutte le cose in Natura sono Brahman, proprio come Lo siete voi, per cui ogni atto è Divino, ogni lavoro è adorazione; edificate la dimora della vostra vita sulle forti fondamenta della fede nel fatto che tutta la creazione è Divina. Baba

15.7.06
Nel linguaggio vedantico "Jnana" è stata definita "Advaita Darshanam" (riconoscimento dell'Uno senza un secondo), il vedere l'Uno nei molti, l'unità nella diversità. Possono esserci molti nomi e forme ma dovete riconoscere che il Principio dell'Atma è lo stesso in tutti e dirlo a parole non è sufficiente: bisogna farne un'esperienza di vita. Solamente allora uno può sperimentare Ananda (Beatitudine) duratura e soltanto tale persona può esser detta un vero Jnani (Conoscitore del Supremo).Baba

16.7.06
Quali sono le qualità di un vero devoto? La prima è l'assenza di desiderio (Anapeksha); un vero devoto non dovrebbe avere desideri ma per voi, dotati come siete di corpo, mente e sensi, è possibile essere senza desideri? Uno è costretto ad avere questo o quel desiderio; da un lato ci sono  i desideri inerenti ai sensi, che concedono gioia momentanea, e dall'altro, c'è il desiderio di trascendere i sensi. Così la gente è piena di desideri. Che cosa è quindi necessario per avere una vita che ne sia priva? Nell’avere desideri non c’è niente di male ma devono essere tutti graditi a Dio. Voi dovete seguire i principi eterni basati sulla Verità e dedicare tutte le vostre attività a Lui; soltanto allora potete raggiungere lo stato di assenza di desiderio. Baba

17.7.06
“Moralità” non significa semplicemente osservanza di certe regole  nell’arrivare in fondo alla giornata; “moralità” significa aderenza al sentiero dritto e sacro della retta condotta. La comunità fonda il proprio onore su di essa e cade in rovina in sua mancanza. La personalità umana trova la sua migliore espressione soltanto in un individuo che è moralmente forte. Il termine “personalità” può essere applicato solamente a chi manifesta, attraverso la propria condotta, la divinità nascosta interiormente. La semplice forma umana non fa di chiunque una personalità umana; è il comportamento che conta. Soltanto coloro che conducono vite ben regolate, e palesano la loro vera natura divina, possono essere considerati degli autentici esseri umani. Baba

18.7.06
Nella cavità del cuore dell'uomo, in quell'Akasha (spazio) sublime, Dio risiede unitamente al Principio del Sé come la luce del sole esiste insieme all'ombra. Le ombre sono molte e varie anche se la luce è Una. Quando l'Uno è riflesso nei molti, nella moltitudine dei Jivi (individui), appare in ognuno come il Sé che osserva imperturbato quale Testimone. L'Atma (il Sé Divino) è Eterno, il Sé è Verità ma l'uomo, essendo rinchiuso nella carne, nelle ossa e nella pelle, si inganna col credere che il rivestimento esterno, e non il nocciolo interiore, sia la sorgente della Beatitudine. Il più importante dovere dell'uomo verso se stesso è quindi quello di attraversare questi involucri ed assorbire la più alta Beatitudine che soltanto questo nucleo Atmico può dare; ognuno, nel migliore dei suoi interessi, deve sforzarsi di raggiungere quel Principio Divino che è il suo tesoro interiore. Di tutte le Sadhana (Discipline spirituali) questa è la più pertinente: il processo dell'ottenere questa unità con questo Principio. Baba

19.7.06
Il corpo è un cocchio il cui auriga è il principio del Buddhi (intelletto). I sensi sono i cavalli e Manas (la mente) costituisce le redini che li dirigono e frenano. Quando la mente è instabile ed erratica, priva di costanza nel perseguire lo scopo, i cavalli vanno fuori strada mettendo in pericolo anche l'auriga, Buddhi o intelletto, per cui bisogna controllarla e non inquinarla con l'avidità per i piaceri dei sensi; essa deve agire come socia di Buddhi. La parola sottomessa alla mente e questa soggetta all'intelletto: questo è il modo per far sorgere Prashanti, la Pace Suprema, ed insegnare all'intelletto come dirigersi verso l'Atma con calma e fermezza. Un parlare guidato dalla mente che è in armonia con l'intelletto illuminato dall'Atma: questo porterà a noi la meta finale. Baba

20.7.06
Voi non avete bisogno di correre in giro cercando Dio perché voi stessi siete Dio; Egli risiede nel vostro cuore ed è la forza motrice che tutto pervade: abbiate fede sicura in questa verità. La Divinità è latente nell’uomo come il fuoco nella scatola dei fiammiferi. Quando si sfrega il fiammifero contro il lato della scatola, il fuoco diventa manifesto; in egual modo, quando il Jivi (l’individuo) si mette in contatto con Deva (Dio), la fiamma di Jnana (conoscenza/saggezza) splende brillantemente. Baba

21.7.06
Non servite per ottenere riconoscimenti, per attrarre attenzione, per ottenere gratitudine o per un senso di orgoglio per la vostra superiorità in capacità, beni, stato o autorità; servite perché siete spinti dall'amore. Quando riuscite, assegnate il successo alla Grazia di Dio che vi ha ispirati in veste di Principio dell'Amore in voi. Quando non riuscite, imputate il fallimento alla vostra inadeguatezza, falsità o ignoranza, esaminate i moventi dell'azione e disinfettateli da tutte le tracce di ego; non incolpate il percettore del Seva (servizio), i vostri collaboratori ed aiutanti o Dio. Baba

22.7.06
Per mezzo della retta azione si ottiene la purezza di cuore che porta all'acquisizione di Jnana (conoscenza/saggezza). Le proprie azioni diventano Yoga (Comunione Divina) solamente quando l'attaccamento ai loro frutti è eliminato. Il senso di "mio" e "tuo" deve essere superato. Quando ci si imbarca in attività di servizio, bisogna considerare il servire gli altri come un privilegio e vederlo come una forma di adorazione al Divino. Il servizio alla società va ritenuto il mezzo per trovare l'appagamento nella vita. Si deve affrontare qualunque problema, che possa presentarsi, con fede e coraggio e proseguire le proprie attività di servizio senza ostentare, in spirito di umiltà e dedizione. Baba

23.7.06
La nascita come essere umano è una rara ed unica opportunità perché l'uomo è dotato di intelligenza discriminante, del potere di scegliere la migliore tra le varie linee d'azione. La lingua che non canta il Nome di Dio, la mano che non conosce carità, gli anni di vita che non conoscono la pace della mente, le capacità che non trovano applicazione, una vita che non ha maturato saggezza, un tempio in cui non c'è atmosfera di venerazione, un discorso che non comunica conoscenza: tutti questi sono senza valore. Baba

24.7.06
Dio è detto essere un Ladro di cuori! Tutto il mondo è di Dio, tutti voi appartenete a Lui anche se non lo sapete per cui Egli può prendere qualunque cosa da chiunque. Egli è il Padrone dell’etere, del vento, del fuoco, dell’acqua e della terra, può cambiare il cielo in terra e la terra in cielo e può impossessarsi dei cuori della gente e colmarli d’Amore. Una volta che le persone gustano la dolcezza del Suo Amore, non desiderano più nient’altro; è per questo che Egli è  chiamato  “Chitta Chora” (Ladro di cuori). PregateLo: “Oh Signore! Entra anche nel mio cuore e riempilo d’Amore cosicché io possa amare tutti i Tuoi figli in tutti i paesi”. Non desiderate mai ciò che appartiene agli altri; non parlate degli altri ma, se dovete, parlate soltanto del bene in loro. Baba

25.7.06
I bambini piccoli vengono addestrati a camminare per mezzo di un passeggino che essi spingono avanti sorreggendosi. Il Pranava è un congegno simile con le tre ruote di A-U-M. Tenendolo stretto, l'uomo può imparare ad usare i due piedi di Bhakti (Devozione) e Vairagya (Distacco); se abbandona l'appoggio all'Omkara, ruzzola a terra irrimediabilmente. Se egli procede invece con l'aiuto del Pranava Japa (ripetizione dell'OM), può certamente realizzare la gloria del Brahaman (Dio) che è l'effettiva sostanza dell'Universo. Baba

26.7.06
Drishti (la visione) determina l’attaccamento, il dolore, la passione etc. Voi siete gli esseri più elevati che siano mai stati creati e quindi dovete sviluppare una vista che non percepisca alcun superiore o inferiore, che veda tutti soffusi di Divinità per cui non differenti l’uno dall’altro. Adi Shankara dichiarò “Fate che la vostra Drishti sia carica di Jnana (Saggezza-conoscenza) ed il veduto apparirà nella sua vera luce, come Brahman”. Il Dio in voi è anche in ognuno di loro; non immaginate che gli altri siano distinti, essi sono soltanto voi in moltissime forme diverse. Il mondo è pieno di vostri parenti ed amici e tutti sono faville della stessa fiamma. Baba

27.7.06
In verità, ogni oggetto in natura, ogni evento nel tempo vi sta insegnando una lezione. Un giorno il Signore Dakshinamurty stava passeggiando tranquillamente lungo la spiaggia quando vide le onde che, senza fretta ma sistematicamente, portavano verso riva un filo di paglia passandolo di cresta in cresta fino a posarlo a terra. Il mare è una vasta distesa, è profondo e possente; ciononostante, è continuamente impegnato nel purificarsi da tutte le cose estranee. Anche voi dovete quindi impedire anche ad un piccolo desiderio di insediarsi nella mente; costringetelo ad uscire dal vostro essere in modo che non possa danneggiarvi. La perpetua vigilanza è il prezzo della pace e della felicità. Baba  

28.7.06
Saturate d'amore ogni vostro respiro. L'amore non conosce paura; questa trascina l'uomo nella falsità, nell'ingiustizia e nella malvagità. L'amore non brama elogi; solamente coloro che non hanno Amore in se stessi smaniano per riconoscimenti e reputazione. L'amore è premio a se stesso. Quando desiderate fare delle offerte a Dio, fate che sia amore e non mere cose materiali. L'amore non è mercanzia, non contrattate il suo prezzo; lasciate che fluisca dal cuore limpido come corrente di Verità, come fiume di saggezza. Fate che non provenga dalla testa né dalla lingua; lasciatelo emergere dal cuore, libero e pieno. Baba

29.7.06
Perché l'uomo si lamenta quando arriva nel mondo, piagnucola per tutta la vita e geme nell'aldilà rammaricandosi che il suo soggiorno qui è stato uno spreco di anni? Egli lo fa perché è inconsapevole della sua gloria, del suo alto destino! Egli è il Divino versato nello stampo umano. L'esser capace di divenire consapevole di questa verità preziosa è privilegio del solo essere umano! Questo è il messaggio delle Upanishad all'uomo, ripreso nelle scritture e nelle dichiarazioni di santi innumerevoli; eppure egli porge ad esso un orecchio sordo forse a causa della sua sfortuna frutto dei misfatti compiuti nelle vite passate. Che inesauribile fonte di beatitudine si trova in voi! Tocca soltanto a voi sviluppare la mente che risponderà alla chiamata, che riconoscerà la Verità. Baba

30.7.06
Preso nelle spire del "creato", l'uomo è cieco al fatto di essere parte del Divino Creatore ed, identificandosi con la spoglia mortale di cui è vestito, non percepisce l'unità di tutti gli esseri nell'Universo Uno ed Assoluto. Egli ha scritto e studiato testi innumerevoli sulla disciplina e sulla scoperta spirituale ed ha fatto una gran confusione indulgendo in rivalità ed argomentazioni dialettiche. Colui, che ha però messo in pratica almeno una o due pagine di questi tomi, è reso silente e scevro da ogni desiderio di fama e vittoria, è felice nelle profondità del suo essere; egli ara il campo del suo cuore, sparge i semi dell'amore e miete il raccolto della forza morale e dell'equanimità. Baba

31.7.06
La vita dell'uomo è come una ghirlanda con la nascita ad un capo e la morte all'altro; in mezzo ai due ci sono infilati fiori di ogni tipo: gioie e dolori, piaceri e pene. Pochi sono consapevoli del filo che corre attraverso tutti i fiori senza il quale non vi sarebbe ghirlanda alcuna; solamente la persona che riconosce questa verità può esser chiamata uomo. Il Principio Atmico Divino è il filo che si trova in tutti gli esseri umani e che è la fonte di tutti i poteri in loro. Baba