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05 - Maggio 2006

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MAGGIO 2006

1.5.06
L'essenza di tutte le religioni, il messaggio di tutte le scritture ed il destino di tutta l'umanità sono uguali ma, a causa dell'egoismo, della grettezza e dell'interesse personale, la religione è presa a pretesto per promuovere differenze e conflitti. Moralità, integrità, carità, verità, tolleranza e non violenza sono i principi fondamentali di tutte le religioni ma, col passare degli anni, gli uomini hanno dimenticato queste verità ed hanno favorito le tendenze alla divisione in luogo dell'unità; quale risultato, il rispetto dei valori umani è scomparso. E' essenziale riconoscere l'Unità Divina che pervade tutta l'apparente diversità nell'esistenza umana. Baba

2.5.06
La pace non può essere trovata nel mondo esterno ma dentro se stessi. Bisogna comprendere che l'universo intero è pervaso dal Divino. Oggi tutto il mondo è in preda alla discordia e non è possibile fare una distinzione tra un essere umano ed un demone. L'uomo, che si è evoluto dall'animale, invece di procedere verso la Divinità, sta regredendo verso l'animalità; il suo dovere primario è sostenere i valori umani della Verità, Rettitudine, Pace ed Amore mentre oggi egli è avviluppato nell'attaccamento e nell'odio. Appena li getterà via, realizzerà la sua Divinità. Baba

3.5.06
Tutto ciò che si vede nell'intero universo è una manifestazione di Brahman (la Divinità). Alcuni chiedono: "Come possiamo noi, piccoli esseri umani, essere uguali al Brahman che tutto include?" Questo non è corretto; voi siete l'Onnipotente ed Onnipervadente Brahman. A causa del vostro atteggiamento mentale rivolto al mondo, non riconoscete la Realtà e vi separate dal Divino. Tutto ciò che vedete è Brahman. Cercare Dio come qualcosa di diverso da voi è un errore ma questa verità non viene accettata facilmente dall'uomo. Osservando l'oceano, sembra che la sua infinita serie di onde e la schiuma su di esse siano tutte separate l'una dall'altra ma la verità è che sono tutte la stessa cosa; l'acqua nelle onde e nella schiuma viene dallo stesso oceano ed ha le stesse qualità dell'oceano. Baba

4.5.06
L'amore spirituale deve essere distinto dall'amore o attaccamento attinenti al corpo, alla mente o all'intelletto; questi ultimi sono relativi al mondo e sono fonte di sofferenza. Il vero Amore è puro, altruistico, privo di ego e colmo di beatitudine. Gli attaccamenti alle cose del mondo non sono affatto amore autentico; essi sono temporanei mentre l'amore puro che sgorga dal cuore è eterno. Com'è che l'uomo non è capace di riconoscere questo amore onnipervadente? E' perché il suo cuore è divenuto arido ed inquinato, pieno di ogni tipo di desideri, privo di spazio per l'amore puro ed incontaminato. E' solamente quando gli attaccamenti al mondo vengono espulsi dal cuore che lì c'è spazio ove il vero Amore possa insediarsi e crescere. Baba

5.5.06
L'amore è di quattro tipi: il primo, Svartha-Prema, è come una lampada che, tenuta in una stanza, illumina solo quest'ultima; questo tipo di amore egoistico è confinato ad un gruppo limitato e non si estende agli altri.  Samanjasa-Prema può essere paragonato alla luce della luna che è fioca nonostante sia visibile dovunque; questo tipo di amore si estende ad un gruppo più vasto ma non è molto intenso. Il terzo è Parartha-Prema: è come la luce del sole, molto brillante, si diffonde dovunque ma, come il sole che scompare di notte per riapparire all'alba, questo tipo di amore può a volte sembrare assente ma comparirà di nuovo. Il quarto è Yathartha-Prema o Atma-Prema; questo amore è presente in tutti i luoghi, in tutti i tempi ed in tutte le circostanze. Questo è l'Amore Divino, eterno, imperituro ed immanente in ognuno. Quando questo Amore si manifesta in una persona, questa ottiene la pace che va oltre ogni comprensione. Baba

6.5.06
Il principio “Madre” è altamente sacro. La madre cresce il bambino nel ventre ed affronta qualunque fatica per proteggerlo; nel mondo non c’è amore più grande di quello materno. La madre è il primo precettore di ognuno; è da lei che un bambino impara a dire le sue prime parole ed a muovere i primi passi, da lei apprende le prime lezioni di buona condotta. Questa è la ragione per cui gli antichi accordarono alla madre il posto d’onore più elevato e dichiararono: "Mathru devo bhava" (Considera Divina la madre). Baba

7.5.06
Tramite la costante contemplazione di Dio la mente dev’essere allontanata dai desideri relativi al mondo; questo è il modo di trascendere la dualità del dolore e del piacere. L’uomo deve svegliarsi dal sonno dell’ignoranza e realizzare la sua essenza divina. Quando i desideri delle cose del mondo sono ridotti, si sperimenta la beatitudine. Insieme al controllo dei desideri, l’uomo deve anche liberarsi dell’Ahamkara (ego). Oggi gli uomini sono pieni di paura perché non hanno fiducia in se stessi; un uccello può affrontare uno stormo, perché ha fede nelle sue ali, ma l’uomo soccombe ai più piccoli capovolgimenti di fortuna perché non confida nel potere dello Spirito. Le persone devono contare primariamente sul potere del Divino e, con fiducia nel Sé, votarsi alle buone azioni; questo è lo scopo della vita. Ogni passo che fate deve portarvi più vicino a Dio. Baba

8.5.06
Le buone qualità possono essere acquisite solo con la pratica; anche se sembra difficile come trascinare un oggetto in salita, lo sforzo va fatto. La Sadhana (pratica spirituale) va compiuta con fede totale e senza dare alcun spazio al dubbio. Coltivate l'amore per Dio; non c'è niente più grande di questo. Man mano che il vostro amore diventa più forte, lo spirito in voi brilla più vivo. La crescita spirituale richiede la limitazione dei desideri; in aggiunta, dovete liberarvi degli attaccamenti e dalle avversioni. I tre grandi nemici dell'uomo sono Kama (il desiderio), Krodha (la rabbia) e Lobha (l'avidità). Il desiderio distrugge la devozione, la rabbia annienta la saggezza e l'avidità avvelena ogni azione. Questi tre vizi sono deleteri per il Satkarma (buone azioni), per l'Upasana (devozione) e per Jnana (saggezza spirituale); l'unico modo per liberarsene è quello di bruciarli in Prema Agni (il fuoco dell'Amore Divino). Baba

9.5.06
Se voi desiderate condurre una vita ideale dovete seguire l’esempio degli Avatar (Incarnazioni Divine). Gli Avatar possono apparire umani nella forma ma non dovete confonderli con i comuni mortali; nella forma fisica gli uni e gli altri possono essere simili ma c’è una differenza fondamentale. Non dovete confondere il frutto del cotone con il mango. Quando l’uomo devia dal sentiero della rettitudine, Dio viene in forma umana per correggerlo. Gli uccelli, le bestie e gli insetti conducono vite aderenti alla loro natura specifica; è solo l’uomo che ha abbandonato completamente la rettitudine, ha dimenticato la sua Essenza Divina e degradato la sua umanità. L’Avatar deve proteggere il buono, correggere chi sbaglia e punire il malvagio. Baba

10.5.06
L’autorealizzazione deve essere lo scopo dell’esistenza umana e deve venir raggiunta attraverso tre stadi: avere fiducia in sé, essere appagato di sé e fare il sacrificio di sé. L’uomo deve considerare se stesso come il signore del corpo, dei sensi e della mente; egli deve usare l’intelletto per sperimentare la sua unità col Divino, la Consapevolezza Cosmica Onnipervadente. La fiamma di Prajnana (Consapevolezza Totale Integrata), che è in ognuno, è coperta dalla cenere dei desideri del mondo; quando questa viene soffiata via, il fuoco di Brahaman (Divinità Assoluta) si rivela in tutta la Sua Gloria. Baba

11.5.06
Le persone dovrebbero mostrare compassione verso il prossimo abbandonando le idee ed i sentimenti ristretti. La compassione è il segno caratteristico di Bhakti (la devozione). Nessuno può pensare di compiacere Dio senza mostrare Daya (compassione) verso gli altri. Un cuore amorevole è il tempio di Dio; Egli non può risiedere in un cuore privo di compassione. Nel mondo non c’è niente di più grande di Premadrishti (sentimento di amore universale). Solo coloro che vedono l’unità nella apparente diversità sono buoni. Gli uomini devono comprendere di essere scintille del Divino e devono maturare pensieri sacri, condurre vite ideali ed impegnarsi nel promuovere il benessere della società. Baba

12.5.06
Lo sviluppare attaccamento per persone e proprietà è la causa di tutto il dolore; riducendo gli attaccamenti e maturando amore per Dio si può diminuire l'afflizione e sperimentare maggior felicità. Più si ama Dio più si sperimenta la beatitudine. Gli uomini sono immersi nella sofferenza perché bramano le cose materiali invece di desiderare Dio. Se essi trasformano il loro desiderio per gli oggetti materiali nel desiderio per il Supremo, godono felicità immensa. Tutto ciò che è necessario è vedere il Divino in ogni cosa; questa è vera devozione. Allora il lavoro diventa adorazione ed ogni atto si fa sacro. Baba

13.5.06
L’uomo deve comprendere che i cinque elementi di base, che costituiscono il materiale fondamentale dell’universo, sono comuni a tutta l’umanità e vedere il Divino in tutti gli esseri umani; questo è il senso della preghiera “Buddham Sharanam Gachchami, Sangham Sharanam Gachchami, Dharmam Sharanam Gachchami” ed il suo significato è che, per sostenere il Dharma (Rettitudine), si deve usare la propria Buddhi (l’intelletto superiore) ed impegnarsi nel servizio al Sangha (la società). L’uomo è stato dotato di un corpo essenzialmente per perseguire il Dharma. Baba

14.5.06
Si dovrebbe capire che, proprio come il corpo può stare in salute solamente finché il sangue è puro, la vera beatitudine può essere sperimentata solo quando la mente è colma di pensieri rivolti a Dio. La Divinità non può essere scoperta con degli esperimenti; per realizzare questa Divinità insita nell'uomo, la via maestra è il sentiero della spiritualità. Le nove forme di devozione citate dalle scritture possono non rivelare Dio direttamente, ma mostrano senza dubbio la strada per raggiungerLo; la più semplice è il canto del Suo Nome. Il fondamento, di qualunque forma di devozione, penitenza o meditazione che si possa adottare, è il Nome di Dio; il canto del Suo Nome è essenziale per attraversare l'oceano turbolento della vita, è una barca che può portarvi attraverso il più profondo degli oceani. Mentre si canta il Nome del Signore, bisogna essere tranquilli e puri di cuore, bisogna rifuggire dall'ostentazione e dall'egoismo. Baba

15.5.06
Il vero scopo della vita umana è avere la visione di Brahman (Divinità) e fondersi in Esso. Gli antichi dichiararono che nel procedere verso lo scopo ci sono tre fasi: Karma jignyasa, Dharma jignyasa e Brahma jignyasa (ricerca della conoscenza spirituale attraverso le azioni meritevoli, retta condotta e Divinità). Tramite il Karma (azione) si segue il Dharma (rettitudine e moralità) e quindi si cerca la base della moralità che è Brahman (Dio). Si scopre così che la moralità e la rettitudine aumentano la propria Ananda (Beatitudine) e che tutta l’Ananda fluisce ovunque da Brahman Stesso. Si comprende allora che qualunque attività priva di questa consapevolezza è sterile e causa legame. Baba

16.5.06
Superate anekathva bhava (il sentimento di molteplicità) e coltivate ekathva bhava (il sentimento di Unità) che porrà fine al conflitto, all’afflizione, al dolore ed all’orgoglio. Considerate tutti gli esseri quali manifestazioni dell’unica Divinità, sentite che la ragione della vostra capacità di parlare e camminare, pensare ed agire è il Dio interiore. Le differenze che vi colpiscono ove ponete lo sguardo sono illusorie; voi non avete ancora sviluppato la visione che fa comprendere l’Unità che è alla base della apparente diversità. L’errore è in voi, non nel mondo; il mondo è uno, ma ognuno presume che significhi ciò che gli piace di più, ognuno lo vede a modo suo per cui esso sembra avere aspetti molteplici. Baba

17.5.06
Per realizzare Dio non è necessario avere ricchezza, oro, lusso e comodità; neanche l'erudizione è un requisito. Tutto ciò che è necessario è una devozione sincera. Senza purezza di pensiero, parola ed azione è impossibile sperimentare il Divino. Dio non può essere realizzato attraverso l'ostentazione e la presunzione; il requisito fondamentale è l'abbandono dell'egoismo e della possessività in modo da potersi impegnare nelle azioni con spirito disinteressato. Chiunque ha il diritto di impegnarsi in questa ricerca indipendentemente dall'età, dalla casta e dal genere. Baba

18.5.06
Quando gli ostacoli sul cammino della Verità sono atterrati la liberazione è ottenuta; questa è la ragione per cui moksha (la liberazione) è qualcosa che può essere ottenuta qui ed ora senza bisogno di aspettare la dissoluzione del corpo fisico. L’agire non deve essere sentito come un peso perché tale sentimento è un segno sicuro del fatto che quella particolare azione è malaccorta. Nessun atto che aiuti il vostro progresso vi peserà molto; è solo quando andate contro la vostra natura interiore che lo sentite come un peso. Arriva il giorno in cui guardate indietro ai vostri conseguimenti e sospirate per la futilità di tutto ciò. Affidate la vostra mente al Signore, prima che sia troppo tardi, e lasciate che Egli la plasmi come meglio crede. Baba

19.5.06
Assegnate alla vostra mente il compito di servire il Signore ed essa diverrà docile. Voi date all'orafo soltanto gli ornamenti che hanno bisogno di riparazione o di rifacimento; in egual modo date a Dio la vostra mente che ha certamente bisogno di riparazione se non di ricostruzione completa. Il difetto che macchia la mente è l'illusione che è come un cane feroce che non permetterà ad alcuno di avvicinarsi al padrone. L'illusione è l'animale da compagnia di Dio per cui non vi assale se Egli gli ordina di non farlo. Quindi il modo di evitare il cane e quello di chiamare il padrone ad alta voce affinché venga egli stesso ad accogliervi che è come dire pregare il Signore di spargere la Sua grazia su di voi. Baba

20.5.06
Ognuno deve cercar di scoprire la risposta all'interrogativo: "Chi sono io ?".I sensi non sono capaci di dare una risposta; essi sono indubbiamente limitati nel loro stesso funzionamento: ci sono suoni che l'orecchio non può udire, colori che l'occhio non può percepire e gusti oltre la sensibilità della lingua. Essi sono strumenti imperfetti per lo studio del mondo esterno; come possono quindi servirci nell'indagine nel mondo del Sé che è incorporeo ed interiore? Meditate sulla verità che il corpo e l'Atma (Sé) sono separati; questa pratica è indispensabile al fine di realizzare la Verità della propria Divinità. Baba

21.5.06
Voi dovete coltivare un atteggiamento di unione inseparabile con Dio che è il vostro vero Sé. Se Egli è un fiore, dovete sentire di essere l'ape che ne sugge il nettare; se è un albero, sentite di essere un rampicante che vi si aggrappa. Se Egli ha da essere un dirupo, sentite allora di essere una cascata che ci corre sopra e, se è il cielo, siate una piccola stella che occhieggia in esso; soprattutto siate consapevoli della verità del fatto che voi e Lui siete legati dall'Amore Supremo. Se sentite questo intensamente, il viaggio sarà breve e la meta potrà esser raggiunta facilmente. Baba

22.5.06
Il modo migliore per liberarsi della debolezza è quello di colpirla proprio alla radice, l’errata nozione di essere il corpo, con nome e forma, con i cinque sensi, l’intelligenza e la mente. In effetti questi sono come bagagli. Non dite forse “il mio naso, la mia mente, le mie mani, il mio intelletto” proprio come dite “il mio libro, il mio ombrello”? Chi è l’io che definisce tutti questi “miei”? Questo è il vero ”voi” che era lì quando siete nati ed anche mentre stavate dormendo dimentichi di tutto, persino del corpo. Quell’io non può essere danneggiato, non cambia e non conosce nascita né morte. Apprendete la disciplina che vi fa consapevoli di questa Verità e sarete per sempre liberi ed audaci; questa è vera vidya, l’Atmavidya (Conoscenza del Sé) che i saggi hanno acquisito per voi dopo intensa penitenza e meditazione. Baba

23.5.06
La liberazione è proprio la consapevolezza della Verità, il cadere delle incrostazioni dell'illusione dagli occhi; essa non è privilegio di pochi esperti aspiranti spirituali. Come il fiume perde la sua forma, il nome ed il sapore entrando in mare, la liberazione dissolve il nome e la forma, le attitudini e gli atteggiamenti: non siete più individui separati, la goccia di pioggia si è fusa con l'oceano da cui proveniva. Naturalmente non c'è mai stata alcuna schiavitù né prigione in alcun momento; c'era soltanto l'idea fissa di essere legati, di essere in prigione, di essere limitati e finiti! Baba

24.5.06
La lingua è l'armatura del cuore, difende la nostra vita. Un parlare chiassoso e poco serio, pieno di rabbia ed odio, influisce sulla salute dell'uomo ed induce rabbia ed odio negli altri. Si dice che il silenzio è d'oro; l'uomo silenzioso non ha nemici anche se può non avere molti amici. Egli ha l'opportunità di immergersi in se stesso ed esaminare i suoi stessi difetti e colpe senza avere più la tendenza a vederle negli altri. Se il vostro piede scivola vi procurate una frattura, se la lingua scivola fratturate la fede o la gioia di qualcun altro e quella frattura non può più essere risanata, quella ferita suppurerà per sempre. Usate quindi la lingua con grande attenzione; più sommessamente parlate, meno chiacchierate, più dolcemente dialogate, migliore sarà il mondo. Baba

25.5.06
Adorare Dio come Satyasvarupa (Incarnazione della Verità) e non aderire alla verità nella vita quotidiana non ha significato. Il Dharma (Rettitudine/Dovere) è basato sulla Verità; questa rettitudine emana dal cuore, promuove la soddisfazione di sé ed è un’espressione di auto consapevolezza. Abbiate fede nei suggerimenti di questa Consapevolezza Divina; nessuno deve agire contro i dettami della sua coscienza. Agire in violazione della coscienza è malvagio, mentre l’azione basata su di essa è virtuosa. La vera adorazione consiste quindi nel fare ciò che è giusto come dettato della coscienza. Baba

26.5.06
Il dolore di cui soffre un altro, che voi cercate di lenire, è in realtà il vostro stesso dolore. Quando alleviate la sofferenza di qualcun altro è la vostra sofferenza che finisce. Il servizio può essere efficace soltanto quando il sentimento di “Io” e “Mio” lascia il posto a quello di “Lui” e “Suo”. E’ quando la vostra attenzione è monopolizzata dal corpo e dai suoi bisogni che l’egoismo cresce in potenza; quando dirigete l’attenzione all’Antarama (Sè Interiore), che è Dio, trovate lo stesso Dio in tutti ed un fiume di venerazione vi inonda e santifica ogni vostra azione. Baba

27.5.06
Le azioni dell'uomo sono conseguenti ai desideri ed alle avversioni e sono la causa della sua gioia e del suo dolore. Tutti i mali del mondo nascono dai pensieri malvagi e dalle azioni cattive degli uomini. E' soltanto quando l'uomo è trasformato che la società può cambiare ed il mondo essere corretto. L'uomo non usa i suoi organi di senso nel modo giusto: egli ha occhi ma non vede ciò che è buono, ha orecchie ma non ascolta ciò che è buono. C'è un solo modo per educarlo: bisogna mostrargli il sentiero spirituale ed esortarlo a coltivare le virtù della Verità, dell'Amore e del Sacrificio di sé. Egli va divezzato dalle attività egoistiche, dall'arroganza e dall'orgoglio; la sua mente, che è la vera colpevole, deve essere ripulita da tutto ciò che è malvagio. Si può trovare vera pace e gioia solamente rivolgendo i propri pensieri verso Dio e via dal mondo. Baba

28.5.06
Il cuore dell'universo è il Paramatma (Sé Supremo) che si trova al di là della comprensione della mente. Sia il conoscibile che l'inconoscibile sono scaturiti dalla stessa Consapevolezza Una ed Indivisibile. Ognuno è pieno e completo in sé stesso. La Consapevolezza individuale è la manifestazione della Consapevolezza Cosmica; quando l'involucro materiale decade, essa si immerge nella sua fonte. I Veda dichiarano: "Quello è Pieno, questo è Pieno. Dal Pieno scaturisce il Pieno. Quando dal Pieno si prende il Pieno, il Pieno rimane Pieno". Quindi il Cosmo, il mondo e l'individuo, sono tutte incarnazioni del Pieno; tutto questo è effettivamente Brahman. La consapevolezza dell'immanenza dell'Universale può avvenire all'uomo solamente quando la coscienza "io" è trascesa. Baba

29.5.06
E’ davvero patetico vedere gente che cade preda delle stravaganze della mente e va in cerca di sventure invece di usare l’intelletto per discriminare tra il transitorio ed il permanente; la mente deve essere tenuta sotto controllo dall’intelletto, altrimenti decisioni malvagie tradotte in azioni porteranno alla sofferenza. Proponetevi azioni buone e raccogliete gioia. Se uno desiste dai desideri e dalla tendenza a soddisfarli gode, senza dubbio, di pace ininterrotta. Se la mente viene lasciata libera ed investita del predominio, l’uomo è spinto da un desiderio all’altro, perde il rispetto di se stesso, ignora legge e giustizia, regole di condotta e norme di comportamento sociale; la sua vita diventa una corsa frenetica da un luogo all’altro e da un oggetto all’altro. Soltanto il distacco può dare la felicità; thyaga, o rinuncia, è il vero yoga. Baba

30.5.06
Voi indossate degli occhiali colorati e vedete tutto attraverso di essi; correggete la vostra visione ed il mondo sarà corretto, trasformate voi stessi ed il mondo sarà trasformato. Voi create il mondo a vostra scelta, vedete i molti perché cercate i molti e non l'Uno. Cercate di ricondurre all'Uno i molti, voi stessi e gli altri, la famiglia, i vicini, la comunità, lo stato, la nazione, il mondo; questa è la Sadhana dell'Amore perché l'Amore è espansione. L'individuo deve essere universalizzato e dilatato nel Vishvasvarupa (il Sé Cosmico). Baba

31.5.06
La Prakriti (il mondo) che vediamo all'intorno non può darci felicità; le esperienze che essa ci da nello stato di veglia vengono cancellate nello stato di sogno e quelle di sogno cessano quando ci svegliamo. Le esperienze di sogno sono una nostra creazione ed ugualmente lo sono quelle dello stato di veglia! L'esperienza del mondo non è altro che una proiezione della nostra mente ed il riflesso dei nostri stessi pensieri; com'è il pensiero, così è la visione. Il colore degli occhiali che indossate determina il colore con cui le cose vi appaiono: se indossate degli occhiali rossi ogni cosa apparirà rossa, se indossate occhiali verdi ogni cosa apparirà verde. I pensieri puri fanno apparire il mondo puro. Se osservate le cose con Prema (amore), con cuore amorevole, tutto il mondo, tutta la creazione vi apparirà come un riflesso di Prema. Baba