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09 - Settembre 2005

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SETTEMBRE 2005

1.9.05
Nessuno può descrivere la natura dell’Amore Divino; Esso è al di là della portata persino del migliore dei poeti. Finché uno è nell'acqua fino al collo, può essere capace di proferire qualche parola, ma colui che è completamente immerso nelle acque dell’Amore di Dio è incapace di dire qualsiasi cosa circa ciò che sperimenta. Coloro che parlano di Dio nel mondo lo fanno a seguito di un’esperienza superficiale, ma quelli che sono totalmente colmi dell'Amore Divino non trovano parole per descrivere la loro Beatitudine. Per questo il Veda dichiara che il Divino è oltre il limite della mente e del linguaggio. Baba

2.9.05
Alcuni nutrono strane idee circa Yoga (unione spirituale), Jnana (saggezza spirituale) e Sanyasa (rinuncia). Che cos'è il vero Yoga? È il controllo delle bizzarrie della mente, il controllo dei sensi. Il plauso e la critica, il piacere ed il dolore dovrebbero essere trattati alla pari; questo tipo di auto limitazione è Yoga. Che cos'è Jnana? È Advaita Darshanam Jnanam, la Visione dell'Uno senza secondo o suprema conoscenza; riconoscere  Ekatma-bhava (il fatto che lo stesso Atma risiede in tutti gli esseri) è Jnana. Il vero Sanyasa consiste nella trasformazione delle proprie caratteristiche e non nel cambiamento dei costumi; deve cambiare la mente e non l'abbigliamento. Un vero Sanyasi (rinunciante) è colui che ha ottenuto la padronanza di tutti i suoi sensi e si è liberato di tutti i desideri. È il Sanyasi che cerca i Piedi del Signore abbandonando tutti gli attaccamenti al corpo che è soggetto a malattia e deperimento. Egli deve trattare nello stesso modo il piacere ed il dolore, la vita e la morte. Baba

3.9.05
La salute è l'essenziale requisito iniziale per il successo in tutti gli aspetti della vita e per la realizzazione dei quattro ideali che guidano la vita umana: vivere morale, prosperità, appagamento dei desideri benefici e liberazione dal dolore. L'uomo cerca di vivere felicemente e pacificamente, ma la felicità e la pace non derivano dalle attività compiute nel mondo. Il corpo che anela ad essere sano e robusto, va soggetto alla malattia, al deperimento ed alla morte mentre Colui che risiede all'interno del corpo, il Sé, non è nato né muore. Il corpo è il tempio di Dio; è quindi dovere dell'uomo mantenere il tempio in buone condizioni. Baba

4.9.05
Qual è il giorno più felice della vita? Tutti i giorni sono felici per una persona che ha Jnana (vera conoscenza). La felicità è un'esperienza interiore cosciente prodotta dell'estinzione di tutti i desideri fisici e mentali. Minore è il numero dei desideri, maggiore è la felicità per cui la felicità perfetta consiste nella fusione di tutti i desideri nell'Essere Assoluto. La mente non ha una propria identità indipendente, è l'intrico dei desideri che scaturiscono dagli impulsi. Una stoffa non è in effetti che un fascio di fili; l'essenza dei fili è il cotone. In modo simile, i desideri nascono dagli impulsi fondamentali e la mente è costituita di questi desideri. Proprio come un pezzo di stoffa si disintegra se i suoi figli vengono tirati via, anche la mente può essere distrutta con l'eliminazione dei desideri. Baba

5.9.05
La vita è un'esperienza intesa ad addestrare l'individuo per un più alto, più profondo e più esteso livello di esistenza attraverso l'esperienza dei risultati delle sue azioni. Lo scopo della vita è il conseguimento di una totale perfezione tramite la fusione con l'Assoluto. È il dedicarle a Dio che santifica tutte le attività; Egli è il suggeritore, l'esecutore ed il donatore di tutte le forze e capacità occorrenti ed è anche Colui e gode dei frutti di tutto. Quindi il dedicare vi deve venire spontaneo perché tutto è Suo e niente è vostro! Il vostro dovere è essere certi che Egli sia il motore delle vostre attività e trarre energia da questa convinzione. Proprio come è necessario un bendaggio per proteggere la ferita finché non guarisce e la nuova pelle non cresce, la compagnia del devoto ed i pensieri sacri vanno applicati alla mente ammalata di ego finché non si è compresa la realtà. Baba

6.9.05
La devozione non dovrebbe essere confinata tra le quattro mura della stanza di preghiera o ai pochi minuti in cui fate Dhyana (meditazione); essa è una Sadhana (disciplina spirituale) a tempo pieno. La vostra devozione deve venire espressa come adorazione di chiunque quale incarnazione della Divinità. Vedete Dio in ognuno, anche nelle persone che ritenete vostri nemici; praticate questo grande Amore omnicomprensivo. Come potete ottenere la gioia semplicemente dimostrando amore e venerazione ad un idolo di pietra che non risponde ai vostri sentimenti né ve li rimanda? Gli esseri viventi vi restituiranno riconoscenza e gratitudine e vi augureranno del bene; potrete vedere la gioia splendere sui loro volti e questo vi appagherà. Se non siete in grado di insegnare a voi stessi ad amare il prossimo, come potete seguire il cammino della consacrazione a Dio? Baba

7.9.05
Un elefante ha, di norma, due zanne. Anche la mente propone spesso due alternative: quella buona e quella cattiva, l'eccellente e l'espediente, il fatto e la fantasia che la porta fuori strada. Per fare qualsiasi cosa, la mente deve comunque diventare determinata. La testa di elefante del Signore Ganesha ha quindi una sola zanna per cui Egli è chiamato " Ekadantha" che significa "Colui che ha una sola zanna" per ricordare ad ognuno che si deve possedere la determinazione mentale. Baba

8.9.05
Dharma e Jnana (Rettitudine e Saggezza Spirituale) sono i due occhi dati all'uomo per scoprire la sua Divinità. Dharma indica la via giusta che ogni individuo, gruppo o società dovrebbe seguire; esso distrugge chi lo viola e protegge chi lo protegge. Le scritture hanno dichiarato: "Dove c'è il Dharma c'è la Vittoria". Non c'è Dharma più grande della Verità. Nyaya (giustizia) è un attributo essenziale del Dharma; un individuo, una società o una nazione splende di gloria solo quando aderisce alla giustizia. Come si acquisisce il benessere economico esercitando la propria professione, bisogna acquisire merito e Grazia Divina aderendo a Nithi (moralità) e Dharma. Baba

9.9.05
L'uomo ha fatto progressi straordinari nella scienza e tecnologia, ma nel campo della spiritualità egli è ancora incapace di liberarsi del gretto cinismo, della prospettiva limitata e della prigione demoniaca dell'egoismo, dell'orgoglio, dell'invidia e di altre caratteristiche malvagie. Se esaminiamo la causa fondamentale di questo stato di cose, scopriamo che questo consegue l'egoismo che ha gettato radici profonde nel cuore dell'uomo; esso lo ha ridotto allo stato di un burattino inquinando i suoi pensieri, parole ed azioni, lo spinge a raccogliere ed accumulare ricchezze materiali e non permette all'Atma (Sé) di mostrarsi nel suo splendore. Quando il sipario dell'egoismo è messo da parte, l'Atma si rivela, Jnana (la saggezza) illumina la mente  ed il risultato è Ananda (Beatitudine). Baba

10.9.05
In genere, noi consideriamo Pratyaksha Pramana (prova della percezione diretta) come il più importante tipo di evidenza. Noi possiamo vedere il nostro corpo in tutte le sue parti, ma la mente non è visibile. Noi non siamo capaci di comprendere l'Atma (Spirito). Anumana, o deduzione, è un'altra forma di prova: noi vediamo del fumo in cima ad una collina distante e deduciamo che su di essa vi sia del fuoco. Anche se vediamo solo il fumo concludiamo che vi sia del fuoco. Arguire l'esistenza dell'invisibile dalla presenza di ciò che è visibile è Anumana Pramana (prova deduttiva), ma questi metodi di determinare i fatti sono applicabili soltanto all'universo esteriore. Per affermare il Principio Divino dobbiamo fare affidamento soltanto sullo Shabdha Pramana dei Veda. Noi crediamo nell'esistenza dell'Atma in forza delle affermazioni fatte dai grandi saggi che ne hanno avuto l'esperienza e l'hanno comunicata tramite i loro insegnamenti. Il fatto che il Divino sia descritto come Uno Senza Attributi, Eterno, Puro, Libero e Splendente di luce propria non farà sì che Brahman ci sia visibile. È solo quando realizziamo lo stato di Brahman che la Sua esistenza diventa fondata. Baba

11.9.05
Tutti i soggetti presenti nell'universo hanno tre caratteristiche che derivano dal Divino; esse sono Asti, Bhati e Priyam. Queste qualità sono anche rappresentante dai termini Sat, Chit ed Ananda cioè Essenza, Consapevolezza e Beatitudine. L'esistenza di qualcosa proviene da "Asti"; ciò che esso è e come appare ai nostri occhi è conosciuto grazie a "Bhati" ed il fatto che sia un oggetto utile e piacevole deriva dalla qualità di "Priyam". Mentre queste tre qualità sono fondamentali, le forme ed i nomi possono variare; per esempio, un piatto d'argento può essere trasformato in qualche altro oggetto. L'argento è fondamentale; il valore dell'articolo non dipende dal suo nome e dalla sua forma,ma dall'argento che lo compone. Baba

12.9.05
Satya o Verità si raggiunge con la sadhana (disciplina) della lingua; Dharma (rettitudine) si realizza con la sadhana dell'individuo che attua la retta condotta nei confronti della società. L'uomo può ottenere Shanti (pace, equanimità) con la disciplina della mente. Prema (Amore) è oltre il pensiero, la parola e l'azione; considerarlo un modo di parlare, un'attitudine della mente o una caratteristica fisica significa sminuirlo. L'Amore è Dio, Dio è Amore. L'Amore Divino non si comprende facilmente. L'Amore non ha traccia di egoismo né è diretto da motivi ulteriori. Baba

13.9.05
Prema (l'Amore) dovrebbe essere come la bussola di un marinaio: dovunque la mettiate l'ago indicherà solo il Nord. Allo stesso modo l'amore dell'uomo, in tutte le circostanze, dovrebbe essere diretto verso Dio. Questo solo è vero amore e dovrebbe essere indifferente al piacere ed al dolore. Non c'è nessuna differenza tra "mio" e "tuo". L'amore deve essere ottenuto solo attraverso l'amore e non con altri mezzi di qualunque tipo. Baba

14.9.05
Le Upanishad dichiarano: "Raso vai Sah" (Dio è l'essenza). Questo significa che Dio è presente dovunque in forma sottile come lo zucchero nella canna da zucchero ed il burro nel latte. Nonostante sia difficile avere una percezione diretta di Dio, la Sua presenza può essere sperimentata in molti modi: la dolcezza dello zucchero, l'acidità del limone e l'amarezza della foglia dell'assenzio testimoniano la presenza del Divino. Quando vedete una montagna, una cascata o una foresta provate contentezza; tutte queste proclamano la presenza del Divino. La luce brilla, le stelle luccicano, il sole risplende, i pianeti ruotano nelle loro orbite: tutti questi fenomeni sono manifestazioni del Divino. Comprendendo la natura della fiamma si può capire quella del fuoco; esaminando una goccia d'acqua si arriva a conoscere la natura del Gange. In egual modo, comprendendo Manavatvam (la vera natura dell'umanità) si può capire Devatvam (la Divinità). Baba

15.9.05
La Bhagavad Gita non intende che voi cogliate una foglia, un fiore o un frutto da qualche pianta o albero e li poniate davanti a Dio; non vi chiede neppure di portare dell'acqua da un pozzo, da un fiume o da una fontana lungo la strada. La Foglia che dovete offrire è il vostro stesso corpo che, come la foglia, spunta alla vita, avvizzisce e cade alla fine dal ramo. Il Fiore è il cuore mondato dei parassiti della brama, della rabbia, dell'avidità, dell'attaccamento, dell'orgoglio, dell'odio, etc.. Il Frutto è la mente,è la conseguenza dei suoi intensi desideri  che deve essere dedicata a Dio. L'Acqua è il fiume di lacrime che scorre dagli occhi quando si prova la gioia estatica della contemplazione della Gloria di Dio. L'offerta di questi quattro è il vero atto di Sharanagati (affidamento totale). Baba

16.9.05
Dio è l' Incarnazione dell'Amore e l'Amore è la Sua natura. Proprio come Dio manifesta il proprio Amore al mondo, tutti devono manifestare il proprio Amore. Viene detto che l'Amore (Prema) è 'al di là della parola e della mente'. Esso viene definito 'indescrivibile' ('Anirvachaniyam'). Questo Amore non può essere ottenuto attraverso lo studio, la ricchezza o la forza fisica. Dio, che è l'incarnazione dell'Amore, si acquisisce solo attraverso l'Amore, proprio come lo splendore del sole può esser visto solo attraverso la luce che esso stesso emana. A questo mondo non c'è niente di più prezioso dell'Amore Divino. Dio è 'Gunathitha' ('al di là di tutti gli attributi'), e tale è anche il Suo Amore. L'amore umano, invece, è governato dagli attributi ('Guna'), e questo provoca l'instaurarsi di attaccamenti ed avversioni. L'amore non può basarsi su aspettative di ricompensa o contraccambio. L'amore basato su tali aspettative diventa un contratto di lavoro! Ma l' amore non è un articolo commerciale. Non si tratta del noleggio di un bene che ci si aspetta di vedere restituito: l'Amore è un'offerta spontanea. Un tale Amore puro può venir emanato solo da un cuore puro. Baba

17.9.05
La Creazione ('Prakriti') che vediamo attorno a noi non può conferirci la felicità. Essa cambia di momento in momento. Le esperienze che 'Prakriti' ci conferisce nello stato di veglia vengono dimenticate nello stato di sogno, e quelle dello stato di sogno finiscono al momento del risveglio. Le esperienze dello stato di sogno sono una nostra creazione, ma lo sono anche quelle dello stato di veglia! Tutto ciò che vediamo non è altro che una nostra creazione e l' esperienza del mondo non è altro che una proiezione della nostra mente, un riflesso dei nostri pensieri intimi. Come è il pensiero, così sarà la visione. Il colore delle lenti dei vostri occhiali determina il colore in cui le cose vi appaiono: se indossate occhiali dalle lenti rosse, tutto vi apparirà rosso; se indossate occhiali dalle lenti verdi, tutto vi apparirà verde. I pensieri puri fanno sì che il mondo vi appaia puro. Se guardate le cose con Amore ('Prema'), con cuore aperto ed amorevole, l'intera Creazione vi apparirà come un riflesso di 'Prema'. Baba

18.9.05
Per quanto riguarda lo sfruttamento delle risorse materiali sulla terra, volto al miglioramento dello standard di vita, l'umanità ha fatto notevoli progressi, ma non ha imparato granché sul modo di trovare la pace interiore e sull' arte dell'accontentarsi. L'invidia e l'avidità hanno inquinato le relazioni fra le persone e fra le nazioni, sopprimendo la consapevolezza dell'Unità, che costituisce il fondamento di tutta la Creazione. La causa principale di questa calamitosa situazione è il gretto egoismo: ognuno cerca di afferrare per sé qualsiasi cosa possa aumentare il proprio potere ed il proprio benessere. I desideri sono l'ordito della mente: quando si orientano i desideri verso l'ego, si sciupano il proprio tempo ed i propri sforzi, si tralascia di fare il proprio dovere e si fa cattivo uso del corpo e delle sue capacità. Per restaurare la pace nell'individuo e nella società è necessario purificare la mente dal suo attaccamento all'ego. Baba

19.9.05
Credete fermamente che: il corpo è la residenza di Dio, il cibo che mangiate è l'offerta che fate alla vostra deità, il bagno che fate è l'abluzione rituale dello Spirito Divino in voi, il suolo su cui camminate è il Suo dominio, la gioia che ottenete è un Suo dono, il dolore che sperimentate è un Suo ammaestramento affinché seguiate la via più attentamente. RicordateLo in ogni momento. Molti pensano a Dio solo quando il dolore li raggiunge; naturalmente fare così va bene, è meglio che cercare l'aiuto di coloro che sono ugualmente soggetti al dolore, ma è infinitamente meglio pensare a Dio nel dolore e nella gioia,nella pace e nel conflitto. La prova della pioggia è il terreno bagnato; la prova della devozione (Bhakti) è l'equanimità (Shanti) del devoto( Bhakta), equanimità che lo protegge dai violenti assalti del successo e del fallimento, della fama e del disonore, del guadagno e della perdita. Baba

20.9.05
L'amore (Prema) è ciò che l'individuo e la nazione devono coltivare per il progresso. L'amore deve trasformare le relazioni sociali, economiche, didattiche, professionali, familiari, religiose e tutte le altre; il padre deve amare il figlio un po' più intensamente, la madre deve diffondere più amore, i figli devono rispettare i servitori. Il senso di eguaglianza e la comprensione del fatto che ognuno è ricettacolo dell'Essenza Divina devono trasformare il comportamento sociale ed individuale. Ciò di cui il mondo ha bisogno oggi è la forza dell'amore che redime ed unifica, di quell'amore che continuamente si espande ed abbraccia sempre più persone. Abbandonando le idee meschine circa la propria religione, la nazione o la casta, sviluppando un'ampia veduta e coltivando la compagnia dei buoni, potete elevare la vostra vita e renderla significativa ed appagante. Baba

21.9.05
Devozione significa abbandonare tutti i desideri e dedicare tutte le azioni ed i pensieri a Dio. Se Gli offrite ogni vostra azione, questo diventa adorazione. Ogni cosa che fate deve essere compiuta come una offerta a Dio. La consacrazione è diversa dal servizio: nel servizio c'è un elemento di ego "Io Lo servo, Egli è il padrone, Egli ha bisogno del mio servizio, Io Gli sono necessario" mentre nella consacrazione l'io è eliminato, non c'è desiderio per i frutti e la gioia consiste nell'atto che viene fatto. Per coltivare l'attitudine alla consacrazione bisogna pensare a Dio, ricordare il Nome di Dio ed accrescere la propria fede in Dio. Baba

22.9.05
La parola “Dharma”, che è veramente legata ad una infinita varietà di significati, è comunemente considerata inerente ad azioni come la carità, il fare opere buone, l’andare in pellegrinaggio,il fare il proprio dovere, ecc. ma queste riguardano solo azioni esteriori. Il Dharma è eterno, uguale per tutti dovunque; esso esprime il significato dell’Atma interiore. Il luogo di nascita del Dharma è il cuore: ciò che dal cuore proviene è un'idea pura che, tradotta in azione, è Dharma. Il vero Dharma di tutti gli esseri umani è fare ogni sforzo per realizzare il Divino; il Dharma deve condurre alla auto realizzazione. Baba

23.9.05
L'amore è la forma del Divino. Il primo impulso che emanò dall'uomo fu l'amore Divino (Prema); tutte le altre cose vennero dopo. Ogni bambino che nasce sviluppa immediatamente amore per la madre; ogni bambino cerca subito di riconoscere sua madre e suo padre. Nello stesso modo, ogni individuo dovrebbe riconoscere la terra in cui è nato e la sua eredità culturale (Samskriti). La propria nazione e la propria cultura dovrebbero essere onorate come i propri parenti; la nazione è la propria madre, la propria cultura è il padre. Questa verità profonda fu proclamata dal Signore Rama quando disse: "La madre e la madrepatria sono più grandi dello stesso Paradiso". Baba

24.9.05
La natura è un grande predicatore di verità spirituali. Considerate, ad esempio, un albero:esso sopporta il caldo e la pioggia, l'estate e l'inverno e tutti i danni che gli vengono inflitti, offre ombra e frutti a chiunque lo avvicini, non ha sentimenti di odio o vendetta verso chi lo danneggia, non cerca ricompensa da coloro che ne traggono beneficio. Tutti dovrebbero imparare dall'albero questa lezione di tolleranza e servizio altruistico. Considerate ora un volatile: la lezione che insegna è la fiducia in se stessi. Un uccello non teme le forti oscillazioni del ramo dell'albero su cui è appollaiato o la bufera che potrebbe spezzarlo perché, per la sua sicurezza, non si affida al ramo o all'albero ma alle sue stesse ali; sa che può sempre volar via e salvarsi, è sempre contento e spensierato, sportivo a suo piacere. Gli uccelli non si preoccupano di acquistare cose per il domani; essi sono paghi di fare buon viso al presente vivendo di qualunque cosa possano ottenere per la giornata. Baba

25.9.05
Ci sono due forme di Amore: una vi lega a Dio e l'altra vi lega al mondo. Responsabile di ambedue le condizioni è la mente che può essere paragonata ad una serratura: se girate la chiave a destra si apre, se la girate a sinistra si chiude. Il cuore è la chiave per la serratura della mente: se girate la chiave verso il mondo avete attaccamento e legame, se la girate verso Dio ottenete la liberazione. Per questo è stato dichiarato che la mente è la causa della schiavitù umana o della liberazione; quando essa è piena di saggezza fa dell'uomo un santo, quando si accompagna all'ignoranza diventa un agente di morte. Baba

26.9.05
Con la fede nell’onnipresenza del Divino, l’uomo dovrebbe impegnarsi in buone azioni, coltivare buoni pensieri e dedicare la propria vita a pratiche buone. Le sue parole dovrebbero essere parole di verità; gli ornamenti che dovrebbe indossare sono la collana del parlare veritiero, gli orecchini del prestare ascolto alle tradizioni sacre ed i braccialetti della carità. Il denaro è della natura del letame che, ammassato in quantità, ammorba l’aria ma, sparso sui campi, vi ripaga con un ottimo raccolto; anch'esso, se speso per promuovere opere buone, procura soddisfazione e contentezza in quantità. Baba

27.9.05
L'uomo ha in sé la capacità di crescere in una autentica persona Divina ma, a causa dell'ignoranza e riottosità, è rimasto piccolo. Egli si è legato ad ideali meschini cadendo così nella paura e nel dolore. Le Upanishad esortano l'uomo a svegliarsi e divenire padrone di se stesso: "Utthishtta, jagrata, prapya varan nibodhata"  "Alzati, muoviti e non fermarti finché lo scopo non sia raggiunto!" L'uomo è sopraffatto dal torpore dell'ignoranza ed ha dimenticato i veri valori della vita; egli è ossessionato dal solo progresso materiale e, fino a che non si sveglierà ai valori spirituali, nel mondo non potrà esserci alcuna pace e prosperità. Anche se gli uomini hanno gli occhi, senza la base spirituale sono ciechi; anche se hanno le orecchie sono sordi ed, anche se sono intellettualmente brillanti, sono pazzi. Solo la spiritualità completa l'uomo e gli conferisce la visione reale. Baba

28.9.05
L'uomo è innamorato della ricchezza, della sposa e dei figli; questi lo ostacolano ad ogni passo ed agiscono come impedimenti al progresso spirituale. Logicamente, il denaro è essenziale per vivere e non si può evitare di lavorare per esso ma, oltre un certo limite, le ricchezze inquinano la mente e generano arroganza; esse devono essere usate per scopi buoni, per promuovere la rettitudine (Dharma) ed il benessere e compiere i propri doveri sulla via del Divino. Se usate per realizzare desideri effimeri, le disponibilità economiche non possono mai essere sufficienti e l'ego scopre più nuovi e più scellerati modi di guadagnare e spendere. Baba

29.9.05
Voi indossate degli occhiali colorati e vedete ogni cosa attraverso di essi; correggete la vostra visione ed il mondo sarà corretto, trasformate voi stessi ed il mondo sarà trasformato. Voi create il mondo a vostra scelta e vedete i molti perché cercate i molti e non l’Uno; impegnatevi ad assumere (sussumere) i molti nell’Uno, prima la famiglia, poi la comunità, lo Stato, la nazione e finalmente il mondo. Procedete così progressivamente verso fedeltà dal confine sempre più vasto e raggiungete lo stadio di universalità nei pensieri, nelle parole e nelle azioni. Questa è la sadhana (sforzo spirituale) dell’Amore perché l’Amore è espansione. L’individuo deve essere reso universale ed espanso nel Vishvarupa (la forma cosmica del Divino). Baba

30.9.05
Allargate il vostro cuore e rendetelo magnanimo come quello di Dio Stesso. Guardate un palloncino: all'inizio è piatto ma, se ci soffiate dentro dell'aria, diventa sempre più grande e ad un certo livello scoppia. Nonostante cominciate con le idee di "io" e "mio", se in sostanza procedete verso lo stadio in cui si comprende che "tutti sono miei" e "tutti sono uno", la vostra visione diverrà gradualmente più ampia e vi fonderete in Dio che è onnipresente. Dovreste riconoscere la verità del fatto che la vita dell'uomo consiste nel compiere il viaggio dal livello di "io" al livello di "noi". Baba