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12 - dicembre 2011

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DICEMBRE 2011

1.12.11
Il Signore Krishna, nei giorni della Sua infanzia, ruppe i vasi di terracotta in cui le donne riponevano il burro dopo averlo fatto a Gokul; il significato interiore di questo è che il Signore Krishna ruppe la struttura materiale e le liberò dai loro attaccamenti temporanei dopodiché si impossessò di ciò che Gli era appartenuto sempre: il burro della fede. Questo burro è il risultato della zangolatura della mente, la disciplina spirituale dell’auto-purficazione. Il sentimento “Io sono il corpo” (deha-tattva) deve cessare di essere tale e trasformarsi nella certezza “Io sono incarnato” (dehi-tattva). Prendete una piccola quantità di acqua di mare e mettetela in una bottiglia: in pochi giorni, essa diverrà maleodorante mentre, finché rimaneva in mare, non le accadeva niente. Siate nel Mare come parte di Esso, non vi separate e individualizzate, non vi isolate mai come corpo distinto dall’Abitante; finché siete nella Consapevolezza Divina, non ci sono dolore, afflizione, egoismo o orgoglio che possano offuscarvi. Baba

2.12.11
Se i sensi stanno al loro posto non c’è ragione di temere; solamente quando essi cominciano a mettersi in contatto con gli oggetti all’intorno, le distrazioni gemelle della gioia e del dolore si manifestano. Quando udite qualcuno che vi diffama, voi sperimentate rabbia e dolore ma, se le parole non giungono alle vostre orecchie, quest’agitazione non si verifica. L’attrazione dei sensi verso gli oggetti è la causa del dolore e della sua gemella, la gioia. Fino a quando c’è il mondo, il contatto tra i sensi e gli oggetti è inevitabile; similmente, fino a quando si reca il peso delle nascite precedenti, non si può evitare il complesso gioia-dolore. A cosa serve aspettare che le onde si plachino prima di entrare in mare per un bagno? Il saggio impara il trucco per evitare i colpi dell’acqua che arriva e il trascinamento delle onde di ritorno. Indossate l’armatura della forza d’animo (thithiksha) e resistete ai colpi della sorte buona e cattiva. Thithiksha significa equanimità di fronte agli opposti cioè sopportazione coraggiosa della dualità. Baba

3.12.11
L’eliminazione della convinzione di essere il corpo deve costituire il vostro impegno continuo (diksha); questo bisogna che si manifesti nella pratica effettiva come disciplina e educazione dei sensi e delle emozioni. L’acqua e il fuoco come tali non possono far muovere un treno, devono cooperare per produrre una terza cosa, il vapore, che spinge il treno in avanti. Trattate la disciplina come più importante persino del cibo; questo corpo non è che uno strumento atto a manifestare Colui che lo abita quindi, con determinazione e fede, nutrite lo spirito scrupolosamente come nutrite il corpo. Voi otterrete l’unione con l’Abitante soltanto quando le agitazioni mentali saranno placate e l’equanimità sarà ottenuta. Qualunque sia, devozione, saggezza o azione altruistica, la via deve condurvi all’equanimità. Per attraversare senza danno le correnti del continuum nascita-morte, voi dovete costruire questo ponte forte e sicuro chiamato disciplina che non desiste (nishtha). Baba

4.12.10
In genere, la gente cerca solamente la contentezza e la gioia, in nessun caso desidera la sofferenza e l’afflizione! Tutti trattano la felicità e la gioia come le fonti di buon augurio più care e la sofferenza e l’afflizione come nemici giurati; questo è un errore grosso: quando siete felici, il rischio di dolore è grande, la paura di perdere la felicità vi tormenta. La sofferenza promuove l’indagine, la discriminazione, l’esame di se stessi e la paura di cose peggiori che potrebbero accadere; essa vi sveglia dalla pigrizia e dalla presunzione. Affrontate le dualità della vita con forza d’animo (thithiksha) ma state attenti, thithiksha è differente da pazienza; avere pazienza significa accettare qualcosa, tollerarla o sopportarla non avendo altra scelta mentre la forza d’animo è la capacità di superarla ma anche di ignorarla il che è disciplina spirituale. Adattarsi pazientemente al mondo esteriore della dualità con equanimità e pace interiori è la via che porta alla liberazione. Tollerate tutto con discriminazione analitica; questo tipo di pazienza porterà risultati buoni. Baba

5.12.11
Distaccatevi dai sensi, soltanto così lo Spirito splenderà. La mente va separata dai suoi amici attuali, i sensi, e resa fedele al suo padrone, l’intelletto. Valutate semplicemente tramite l’esercizio della discriminazione: il chicco va separato dalla lolla. Quando accendete una lanterna e la ponete in una stanza che ha cinque finestre aperte, il vento la spengerà; per mantenere la fiamma ben accesa, le finestre devono essere chiuse. I sensi sono le finestre, la fiamma è la mente che si concentra sull’unico scopo del raggiungimento di Dio. Cosa volete che sappiano di quella dolcezza i sensi volti all’esterno? Le rane che saltano intorno al fiore di loto non sono informate del nettare che esso contiene; solamente l’intelletto può rivelarvi quella beatitudine. Fissate il vostro desiderio sulle cose che durano e nutrono piuttosto che su quelle passeggere che inoltre si consumano. Baba

6.12.11
La felicità fa dimenticare i doveri verso se stessi come esseri umani, trascina all’egoismo portando a commettere dei misfatti; essa getta un velo sulle esperienze che fanno riflettere, dilapida la riserva di merito e risveglia le passioni primitive. La sofferenza rende invece l’uomo vigile e pronto, fa pensare e spinge al miglioramento di sé, fornisce esperienze nuove e preziose ed evidenzia il valore della felicità. Siate coscienti del fatto che la felicità e la contrizione sono inseparabili e che voi non potete scegliere una sola di esse. Trattate le difficoltà e le sofferenze come amici o, almeno, non giudicatele dei nemici! La cosa migliore è ritenere ambedue come doni di Dio; questa è la via più semplice verso la liberazione. Baba

7.12.11
Un eroe vero è la persona calma e risoluta, affatto agitata dagli alti e bassi causati dalle onde ruggenti del mare della vita. Una persona simile non perde mai l’equilibrio che diventa parte della sua natura! Chi si attiene al suo programma di disciplina spirituale, qualunque siano le distrazioni e attrazioni, è una persona saggia cui ci si riferisce anche come Dira. Dira significa intelletto (Buddhi) e questa è la caratteristica vera dell’essere umano. Non è l’abito o i baffoni che indicano l’eroe. L’umanità vera fiorisce con il rifiuto della dualità della gioia e della contrizione; tutte le vostre prodezze dovrebbero puntare a eliminarle. Dovete vincere i nemici interiori piuttosto che quelli esteriori, allora il premio che ottenete è l’immortalità! Le cose del mondo non possono darvi lo stato di beatitudine; essa è assoluta, indipendente e piena quando voi salite davvero e definitivamente al di sopra della gioia e del dolore. Baba

8.12.11
Albergate sempre pensieri elevati. Quando l’aria riempie una pallone da calcio, prende la forma di una palla, quando riempie un aerostato prende quella forma ovale o sferica che sia. Così la mente prende la forma degli oggetti a cui si attacca: se si fissa su cose piccole, diventa piccola mentre, se è concentrata su cose nobili e grandi, diventa nobile e grande. La macchina fotografica registra l’immagine di qualunque cosa su cui la si punti e questo è anche il caso della mente. Discriminate prima di maturare dell’attaccamento; se vi attaccate alla sposa e ai figli, alle terre e agli edifici, ai depositi bancari e ai conti, sperimenterete la contrizione quando essi spariranno. Maturate invece un attaccamento sincero e stabile al Divino e crescerete in amore e splendore. La devozione non è una questione di rosari e barbe né i fiori, la canfora e il suono della campanella significano l’adorazione; voi venite giudicati a seconda della vostra disciplina spirituale, dei pensieri e del controllo dei sensi. Baba

9.12.11
Bisogna che le persone s’impegnino nelle attività con mente equanime nel successo e nel fallimento, nel bene e nel male. Se l’intelletto non è purificato, liberarsi dell’attaccamento ai frutti dell’azione e continuare a fare le cose come dovere o offerta è impossibile. Coltivate questa posizione mentale e liberatevi, per mezzo suo, dal legame dell’azione (Karma). Potreste dire che preferite desistere dall’agire piuttosto che praticare la difficile disciplina della rinuncia ai frutti dell’azione ma questo è impossibile, il Karma è inevitabile! Liberarsi dall’azione non si può neppure per un momento. Ogni atto o attività ha un inizio e una fine ma l’azione priva di desiderio (Nishkama Karma) non ne ha e questa è la differenza tra le due; quando l’azione è fatta con un occhio al guadagno che ne deriva, bisogna accettare la perdita, il dolore e anche la punizione mentre il Nishkama Karma vi libera da tutto questo. Baba

10.12.11
Il vostro valore non si misura dal numero dei templi che avete visitato o dalla quantità e costo delle offerte che avete fatto; non esultate calcolando quanto tempo avete dedicato al Nome del Signore, calcolate piuttosto il tempo che avete sprecato lontano dal Lui e pentitevene. Come fece Madre Sita nel Ramayana a superare il dileggio, gli insulti e le torture dei suoi aggressori a Lanka? Cosa le dette la resistenza mentale? Fu la ripetizione del Nome del Signore e nient’altro. Ricordate sempre che la rabbia, l’avidità e l’odio non possono mai esistere insieme alla Divinità. Un piatto gustoso diventa immangiabile se una sola goccia di kerosene vi cade; un pensiero o un’azione cattivi sono sufficienti a rovinare la disciplina spirituale fatta scrupolosamente nel tempo. Abbiate sempre in mente il Nome Divino e potrete sconfiggere qualunque calamità. Baba

11.12.11
Desiderate i frutti dell’azione e nascerete ancora e ancora intrappolati in quel desiderio, smettete di perseguirli e sarete liberati dal flusso del divenire. Il punto focale è puntare allo scopo senza deflettere; il vostro scopo deve essere l’azione (Karma) e non il suo frutto (Karma phala). Sappiate che il desiderio per i frutti delle azioni è il segno della caratteristica passionale (Rajoguna) che porta alla sofferenza; se decidete di rimanere inattivi, questo indica la caratteristica della pigrizia (Tamoguna), dell’inazione che conduce all’ignoranza il che è peggiore della passionalità. Questa lezione non era solamente per Arjuna, questo consiglio è per tutti gli aspiranti e per l’umanità intera. Baba

12.12.11
Il campo del cuore dev’essere liberato dai cespugli e dalle spine, arato, solcato, bagnato fino a inumidirlo in profondità dopodiché i semi vanno piantati nella terra e non sparsi sulla superficie. Dopo averli piantati, annaffiate il campo, eliminate le erbacce, tenete lontano il bestiame brado, concimate le piante, difendetele dai parassiti e allora potrete mietere il raccolto copioso. La disciplina spirituale (Sadhana) indica e include tutti questi passaggi; come può spuntare o fiorire la devozione se ci sono una visione, un carattere, dei pensieri e sentimenti truffaldini? Se la fiamma della lanterna non brucia significa che non l’avete accesa! Il vostro progresso spirituale consiste di ciò che torna verso di voi come Grazia, il regresso si riflette come la sua assenza. Impegnatevi in azioni che dirigano l’intelletto e la mente lungo canali divini e sublimi e ottenete la Sua Grazia ridondante attraverso l’azione meritevole. Baba

13.12.11
Le persone compiono azioni motivate dal desiderio dei frutti relativi; se una azione non produce i risultati desiderati, esse non la compiono più. Profitto, guadagno, ricompensa, risultato: l’uomo cerca solamente questi ma questa regola non si applica a coloro che prendono in mano la Gita per bere il nettare del messaggio del Signore. Non tutti desiderano quel nettare; se voi lo fate, è evidente che aspirate alla gioia eterna e alla liberazione quindi dovete pagare il prezzo di abbandonare il desiderio del risultato delle vostre azioni e porre tutto ai piedi del Divino. Desistete dal peccato, dall’ingiustizia e dal vizio, non insultate gli anziani, non evitate i virtuosi né scalfite il rispetto che i buoni hanno di se stessi. Dedicatevi alla causa di promuovere la Pace e l’abbondanza nel mondo e, anche se dovete far fatica, comprendete che la giustizia è destinata a vincere. Baba

14.12.11
Tenete sempre in vista il significato e lo scopo della vita, sperimentate quello scopo e quel significato. Voi siete Uno con il Divino Assoluto ed Eterno, non siete l’individuo, il temporaneo e il particolare; agite sempre in conformità di questo. Persistete nella meditazione finché la consapevolezza di fare meditazione, o una pratica spirituale, scompaia; dimenticate l’ego, lasciatelo sciogliere e affondare con tutti i suoi strati di coscienza. Ci sono alcuni che, mentre meditano, scacciano le zanzare che li infastidiscono! No, voi dovete immergervi nella meditazione fino a trascendere tutti i bisogni e gli impulsi fisici e mentali. Valmiki, l’autore del Ramayana, fu coperto da un formicaio che gli crebbe addosso: la gente scoprì la sua esistenza grazie al Nome di Rama che risuonava dal monticello. Ignorate il corpo in modo da poter scoprire il suo Abitante, non lasciatevi irretire da fronzoli esteriori; tuffatevi invece nel profondo e scoprite lo splendore interiore. Baba

15.12.11
Se sperate nei frutti delle azioni che fate, siete soggetti alla preoccupazione, all’ansia e all’agitazione. Voi potreste chiedere: “Com’è possibile organizzarsi per vivere se i frutti devono essere ignorati?”. Lasciate che Io vi chieda: “Qual è la causa di questa debolezza interiore, di questo nervosismo? Colui che ha promesso “Io provvederò a tutti i vostri bisogni materiali e spirituali” lo farà con certezza; Egli darà il necessario e i mezzi. Il ricercatore che ha imparato il segreto dell’azione combinata con il sacrificio deve avere equanimità (Sama buddhi) più che attaccamento al mondo (Sanga buddhi); quest’ultimo porta a pensare “Questa azione è mia e i suoi risultati sono dovuti ai miei sforzi; io ne ho diritto” e pensieri simili legano colui che agisce. Nella Gita, Krishna dichiara: “Il risultato finale di tutte le pratiche spirituali è il raggiungimento dell’equanimità”. Bisogna elevarsi sopra questo attaccamento al mondo e cercar di ottenere l’equanimità, l’imperturbabilità. Baba

16.12.11
Persistendo nella disciplina spirituale di ignorare il corpo significa allontanarsi dalle tentazioni dei sensi cioè sconfiggere i sei nemici interiori: il desiderio, la rabbia, l’avidità, l’attaccamento, l’orgoglio e la malizia. La rabbia trasforma una persona in un bruto ubriaco e gli altri impulsi sono ugualmente perversi. Perseguite soltanto l’azione benefica che ottiene la Sua Grazia, mangiate solamente cibo satvico che non disturba l’equanimità che ottenete dalle attività spirituali, non interrompete l’andamento regolare delle pratiche spirituali e ricordate a voi stessi come il grande Ramadas proseguì il Namasmarana nonostante la sofferenza del vivere in prigione. Se vi immergete nella coscienza del corpo, andate in declino; voi potete essere veramente in salute e contenti solamente immergendovi nella natura universale ed essenziale del Sé, l’ Atma Tattva. Baba

17.12.11
Molti commentatori della Gita hanno inteso che l’abbandonare i frutti delle proprie azioni venga prescritto perché la persona non ha il diritto o l’autorità di desiderarli ma questo è un errore enorme: se uno ha il diritto di impegnarsi in un’azione, ha anche diritto sui frutti relativi, nessuno può negare o rifiutare questo. Colui che agisce può comunque, per volere e determinazione propri, rifiutare di essere coinvolto dal risultato, sia esso vantaggioso o svantaggioso. Nella Gita, il Signore dice “rifiuta il frutto (maa phaleshu)” che significa che l’atto produce dei frutti ma chi agisce non deve farlo mirando ad essi. Se l’intenzione di Krishna fosse stata quella di dire che chi fa l'azione non ha diritto sui frutti della stessa, avrebbe detto “senza frutto (na phaleshu)”. Impegnarsi nel karma sapendo bene che vi sarà un risultato eppure restarne distaccati o non interessati è il segno della purezza. Baba

18.12.11
Albergate sempre pensieri nobili, maturate l’attaccamento al Signore Universale e crescerete in amore e splendore. Il Signore non è benigno né maligno, Egli riflette su di voi i vostri progressi spirituali sottoforma di Grazia. Coltivate l’amore verso di Lui. Simpatie e antipatie sono veramente i prodotti delle abitudini e dell’addestramento. I sensi vi trascinano lontano da Dio ma non cedete: presto essi declineranno. Solamente il desiderio sincero e la discriminazione continua possono aiutarvi. Il Divino vuole la panna della virtù che avete nel vaso del cuore; questa panna è l’Atma che si ottiene dopo una zangolatura vigorosa. Offrite al vostro Signore amato il profumo delle virtù, il coraggio del cuore e la saggezza della vostra esperienza; questo è ciò che il Signore vuole veramente. Io vi benedico affinché possiate crescere in questi aspetti giorno dopo giorno. Baba

19.12.11
Quando Arjuna pregò Krishna di descrivergli le caratteristiche effettive di un Conoscitore-Realizzato (Sthitaprajna), il Signore spiegò che uno Sthitaprajna è libero da tutti i desideri ed è stabile nella conoscenza e consapevolezza del solo Divino. Questo stato si può ottenere con due processi, uno negativo e uno positivo: il primo consiste nell’eliminare ogni spinta al desiderio dalla mente e il secondo nell’impiantare in essa la gioia permanente. Nel processo negativo, si rimuovono tutti i virgulti di errore e di malvagità dalla mente mentre in quello positivo si coltiva e si raccoglie la messe dell’attaccamento a Dio. I piaceri dei sensi tratti dal mondo oggettivo sono erbacce infestanti, la messe è l’attaccamento a Dio. La mente è una matassa di desideri che non c’è speranza di vincere a meno che questi non vengano eliminati distruggendone le radici; quando essa scompare, lo Sthitaprajna è raggiunto. Baba

20.12.11
Per prima cosa bisogna vincere il desiderio. Per questo, non serve intraprendere una guerra né usare parole suadenti che lo convincano a scomparire; esso non si dileguerà per paura di qualcuno o per far piacere a qualcun altro. I desideri sono oggettivi, appartengono alla categoria del “veduto”. Con la convinzione “Io sono colui che vede e non il veduto”, voi dovete liberarvi dall’attaccamento e vincere il desiderio. E’ necessario che osserviate il lavoro della mente da fuori di essa senza lasciarvi coinvolgere; questo è il significato di questa disciplina. La facoltà della mente è simile a una forte corrente elettrica, va osservata a distanza senza entrarci in contatto o toccarla. Toccatela e sarete ridotti in cenere. Il contatto e l’attaccamento danno alla mente una occasione per rovinarvi; più lontani ne state, meglio è. Voi dovete usare dei metodi adatti a farne l’uso migliore per il vostro benessere. Baba

21.12.11
Incarnazioni dell’Amore! Nel mondo, non c’è niente di più prezioso del Tempo, non sprecatene neppure un minuto solo. Oggi le persone tendono a sprecare il tempo perseguendo obiettivi egoistici invece di dedicarsi al servizio altruistico, sono ben contente di ricevere aiuto dagli altri ma non desiderano essere utili. Ci sono due tipi di esseri umani: quelli abietti e quelli elevati. Gli abietti sono coloro che cercano o accettano cose dagli altri e non solamente dimenticano di ripagare l’obbligazione ma persino danneggiano quelli che li hanno aiutati. Gli elevati hanno la caratteristica naturale di andare in aiuto agli altri; se essi fanno una promessa, cercano di mantenerla qualunque siano le difficoltà o gli ostacoli. Promuovete il sentimento dell’amore tramite il sacrificio e le azioni buone, liberatevi dei tratti malvagi e conducete una vita utile. Baba

22.12.11
Ci sono due forme di Amore, una vi lega a Dio e l’altra al mondo. La mente è responsabile di entrambi questi stati, è come una serratura: se girate la chiave verso destra si apre, se la girate verso sinistra si chiude. Il cuore è la chiave della serratura della mente: se girate la chiave verso il mondo ottenete l’attaccamento. Voi dovete fare in modo che il desiderio e l’odio non trovino alloggio nella mente; non abbiate malanimo verso nessuno, evitate le compagnie di coloro che hanno menti malvagie. Per mezzo della compagnia buona, le qualità cattive si diluiscono come i liquami scaricati in mare; così voi potete elevarvi. “Devozione” significa abbandonare tutti i desideri e dedicare tutte le azioni e i pensieri a Dio. Baba

23.12.11
Il Divino non è separato da voi, voi siete Divini; di questo dovete convincervi sempre di più. All’inizio vi considerate semplici esseri umani poi comprendete poco a poco la vostra potenziale Divinità e infine portate a manifestazione la vostra stessa Divinità interiore. Cominciate ora questo viaggio per raggiungere l’unione con il Divino, il tempo non aspetta nessuno; concentrate tutti gli sforzi nell’impegno di raggiungere Dio. Per questo, il requisito primario è l’eliminazione dell’ego; se non ve ne liberate, non potete sperimentare la beatitudine della Divinità. L’adorazione ostentata, la ricchezza, il potere e la posizione sociale non vi aiuteranno nella ricerca spirituale, non possono darvi la pace né possono eliminare la paura che perseguita sempre l’uomo; solamente la persona di fede è completamente libera dalla paura quindi sviluppate la fede in Dio e conducete una vita diretta verso di Lui. Chi che è conscio dei propri errori è benedetto e benedetti sono anche quelli che vedono il bene negli altri. Baba

24.12.11
Gesù sacrificò la Sua vita per la rigenerazione e il benessere del genere umano. Egli proclamò anche la verità “Un solo Spirito alberga in tutti gli esseri” e disse “Tutte le vite sono una mio caro figlio, sii simile a tutti”. Voi dovete considerare il corpo come il tempio dello Spirito; tenete presente il fatto che la Divinità è sempre con voi. Il corpo umano è una veste per lo Spirito; solamente quando comprendete questa verità potete cominciare a sperimentare il Divino. Dovunque andiate, ricordate che lo Spirito Eterno rimane con voi. Le persone possono essere differenti nella forma, nel nome, nel colore, nella nazionalità e nelle circostanze storiche vissute ma Dio non presenta caratteristiche simili quindi voi non dovete cavillare su alcuna religione o attaccarla o deriderla; ognuno può professare qualunque fede creda ma non deve denigrare il credo degli altri, sarebbe una caricatura della devozione. Noi dobbiamo rispettare sempre il Divino che è in ogni essere. Baba

25.12.11
Quando ci si incammina sinceramente sul sentiero della pratica spirituale, il bisogno di scoprire i difetti degli altri o di reclamizzare la propria eccellenza scompare. Se anelate a raggiungere Dio, dovete seguire le linee guida e camminare per la via stabilita; ogni passo vi porta più vicino alla meta. Se volete arrivare a un villaggio, dovete alzarvi e camminare nella sua direzione, non sarà il villaggio a venire verso di voi! Similmente, se volete raggiungere Dio, alzatevi e procedete come Egli vi ha detto di fare! Solamente in questo modo potete rendere utile la vita. Gesù impartì delle semplici e pratiche lezioni di progresso spirituale per il bene del genere umano; con le regole e l’esempio, Egli esortò la gente a coltivare le virtù della carità, della compassione, della tolleranza, dell’amore e della fede. Se siete degli aspiranti sinceri, celebrate il giorno della Sua nascita con spirito di offerta aumentando la fede nei vostri cuori e riverendo la Sua dottrina con una pratica più intensa. Baba

26.12.11
Finché il mondo oggettivo continua ad attrarre la mente non si può vantare il successo completo; per questo Krishna dice nella Gita: “Dovete ottenere la padronanza dei sensi; allora non ne avrete più paura perché essi diverranno come serpenti cui sono state tolte le zanne. L’uomo ha tre strumenti principali: la mente, l’intelletto e i sensi ed è quando essi lavorano all’unisono cooperando che avviene “l’immersione nel flusso” oppure la “liberazione”. Krishna anticipò che Arjiuna si sarebbe meravigliato nel sapere ciò che accade quando “tutti operano con tutti” e quindi gli fornì la spiegazione: “Quando la mente opera insieme ai sensi, voi entrate nel flusso della vita secolare (Samsara); quando invece essa si sottomette all’intelletto, ottenete il Divino. Una via porta ai desideri delle cose del mondo, l’altra alla Divinità. L’intelletto deve scegliere, la mente deve realizzare la risoluzione presa in tal modo; questa è la procedura corretta”. Baba

27.12.11
Siate riconoscenti a Dio che vi ha dato il Tempo e anche l’azione per riempirlo, che vi ha dato il cibo e la fame per desiderarlo ma che non vi autorizza a compiere azioni indiscriminatamente. Quando costruite una casa, voi installate una porta sul davanti; qual è il suo scopo? E’ quello di far passare coloro che sono i benvenuti e tener fuori tutti gli altri, non lasciarli entrare come e quando vogliono. Selezionate nello stesso modo gli impulsi, le motivazioni, gli stimoli che entrano nella mente e tenete fuori ciò che degrada, che umilia, che è dannoso; accogliete la più alta saggezza delle scritture, la saggezza tratta dal crogiolo dell’esperienza. Voi vi siete concentrati troppo a lungo sulle ricchezze, sullo stato sociale, sul salario, sui figli, sui parenti, sulla fama e sul livello di vita che hanno tutti un valore passeggero; decidete il vostro scopo e ricorrete con tenacia a Dio, l’Eterno, il Reale, il Puro e l’Immobile. Baba

28.12.11
Liberatevi da tutti gli attaccamenti e impegnatevi nelle azioni come se ognuna fosse un sacrificio dedicato al Signore. Le Scritture emanarono da Dio, le Azioni (Karma) scaturirono dalle Scritture; dalle Azioni nacque il rito di adorazione (Yajna) che produsse la pioggia. La pioggia fece crescere il cibo e da questo ebbero origine tutti gli esseri viventi. Questo è il ciclo che è stato accettato e onorato. Krishna dichiara: “Considera questo, oh Arjuna: Io non ho bisogno di fare alcun Karma, no, in nessun luogo nei tre mondi. Niente Mi costringe eppure sono sempre impegnato nel Karma. Abbi fede ferma nell’Atma e dedica tutte le azioni a Me senza desiderarne il frutto, senza egoismo né senso di possesso o orgoglio”. Affinché la ruota della Creazione si muova regolarmente, ognuno deve impegnarsi di continuo nel Karma; nessuno, chiunque sia, può sottrarsi a quest’obbligo.Baba

29.12.11
Ognuno cerca e si sforza di essere in pace con se stesso e con la comunità all’intorno. La gente ha provato a ottenere questa pace accumulando ricchezza che dà il potere sugli altri e la possibilità di ottenere cose utili e comodità, alcuni hanno cercato posizioni di autorità e influenza così da poter gestire gli eventi in direzione dei propri scopi e preferenze ma, sfortunatamente, queste vie sono cosparse di paura e la pace che esse procurano rischia di finire presto e, a volte, violentemente. La Pace vera (Shanti) si può ottenere solamente tramite l’Amore! E’ il frutto dell’albero della vita. Questo frutto, dall’essenza dolce, è avvolto in un guscio amaro che è simbolo delle sei passioni malvagie che racchiudono il cuore amorevole dell’uomo: la concupiscenza, la rabbia, l’avidità, l’attaccamento, l’orgoglio e l’odio. Coloro che rimuovono la scorza, tramite una disciplina severa e costante, raggiungono la dolcezza all’interno, la desideratissima pace, e questa pace è eterna, immutabile e travolgente. Baba

30.12.11
Voi ottenete dei benefici dal mondo e dalla società per cui dovete a loro una parte delle vostre attività. Questo mondo, parlando in verità, è una fabbrica immensa e ogni essere umano è un arto di questa organizzazione a cui viene assegnato un compito a seconda delle sue caratteristiche; esso deve trovare il compimento nel compiere quel lavoro e lo deve fare come una offerta a Dio. Nell’universo non c’è neppure una cosa sola che non si impegni in qualcosa di grande. Le piante, gli insetti, le pietre, i ceppi, il vento, la pioggia, il caldo, il freddo: se ognuno di questi non facesse il suo lavoro come da progetto, il mondo non potrebbe sussistere. Il sole e la luna compiono la loro attività di routine, il vento e il fuoco devono assolvere i loro doveri senza esitazione; solamente quando ognuno adempie la sua incombenza correttamente e con cura la ruota si muove velocemente e senza intoppi. Baba

31.12.11
Tutte le comunità di una nazione devono essere unite, il genere umano deve diventare una famiglia; allora il mondo sarà un paradiso. Se si lasciano crescere le differenze, le nazioni si disintegreranno. Coloro che promuovono le differenze tra la gente stanno distruggendo l’amore e la compassione nei cuori umani, stanno mandando in frantumi il genere umano e non c’è peccato più grande di questo. Ciò di cui il mondo ha bisogno al giorno d’oggi è la riscoperta e l’unificazione della forza dell’amore, di quell’amore che si espande e abbraccia sempre più persone. Abbandonando le idee meschine a proposito di religione, nazione o casta, acquisendo una visione ampia e coltivando la compagnia dei buoni, voi potete elevare la vostra vita e renderla significativa e soddisfacente. Riempitevi di pensieri buoni e acquisite un’attitudine di apertura di cuore verso tutti, avendo care e mettendo in pratica le parole sagge degli anziani. Non sprecate vita e denaro. Io vi auguro tutta la felicità. Baba