Sathya Sai Italia

Home: Home / Discorsi Divini / DD2003 duemilatre / 20030705 - 05 Luglio
A+ R A-

20030705 - 05 Luglio

E-mail Stampa PDF

Discorso Divino
Bhagavân Shrî Sathya Sai Baba
5 Luglio 2003

La prerogativa del medico perfetto

 

Il 5 luglio 2003, si è festeggiato a Brindavan il ‘Giorno dei medici’.
Oltre ai numerosissimi devoti, era presente tutto lo staff medico e paramedico del General Hospital.
Due ospiti d’onore erano seduti accanto a Swami. Uno di questi era il governatore della regione.
Hanno preso la parola i vari responsabili del settore medico ringraziando, innanzitutto, Swami per l’aiuto e la vicinanza che ha sempre dimostrato per i malati e per coloro che prestano servizio negli ospedali. Essi hanno poi relazionato sul lavoro svolto da tutti gli addetti ai lavori, dando chiarimenti sul tipo di operazioni che vengono effettuate e precisando che le stesse, sia che abbiano un costo alto o basso, sono rese ai pazienti sempre in forma totalmente gratuita.
L’amministratore ha ribadito più volte che ci sono molti medici che chiedono di poter prestare la loro opera negli ospedali dell’Organizzazione Sai e che anche alcune università americane hanno chiesto di poter avere l’opportunità di collaborare e lavorare congiuntamente.
Sono stati premiati alcuni medici che, a loro volta, hanno consegnato singolarmente un bouquet di fiori al nostro beneamato Swami.
Poi, Baba si è alzato ed ha pronunciato il Suo Discorso..

 

“Nella sacra terra di Bhârat, la pazienza e la tolleranza
sono considerate la più grande ricchezza. Fra tutte le pratiche spirituali,
la miglior disciplina consiste nell’attenersi alla Verità.
Il sentimento più dolce, in questa sacra terra,
è quello che concerne la maternità,
e il carattere è apprezzato molto più della vita stessa.
Oggi, però, la gente ha dimenticato i princìpi fondamentali
di questa grande cultura
e scimmiotta i sistemi di vita occidentali.
Come il possente elefante non conosce la propria forza,
così gli indiani non sono consapevoli della grandezza
della propria eredità culturale.”

Incarnazioni dell'Amore!

Ogni essere nasce schiavo dell’azione: vive nell’ azione,
cresce nell’azione e alla fine si identifica con l’azione.
L’azione è la causa del piacere e del dolore.
In verità l’azione, per l’uomo, è Dio stesso.

 

 

La verità sulla malattia di Swami
L'uomo si comporta generalmente come se fosse sano e felice, ma ci sono 326 diversi tipi di malattie che incombono su di lui.
Lo squilibrio di vâta  (il respiro), pitta  (la bile) e kapha  (il muco o flemma) genera molte malattie. Vâta  dà origine a 80 tipi di malattie, pitta  a 82 e kapha  a 164.
Come possiamo diventare veramente sani? Solo rendendoci dipendenti unicamente dal principio atmico possiamo liberarci degli effetti avversi di vâta , pitta  e kapha , ed essere sani.
Per un mese non avete visto Swami. Per quale motivo? La ragione è stata una malattia fisica. Non è che Swami abbia preso su di Sé la malattia fisica di qualcun altro, né la malattia ha avuto origine in questo Corpo. Oggi voglio che sappiate la verità.

Il corpo è composto dai cinque elementi,
e un giorno o l’altro è destinato a dissolversi.
Ma l’Abitante interiore è eterno: non ha né nascita,
né morte, né è soggetto a schiavitù di alcun tipo.
In verità, l’Abitante del corpo è Dio stesso, che è la forma dell’Âtma.

L'uomo non fa altro che pensare alla propria salute. Soffre di molte diverse malattie perché dimentica la propria Coscienza Divina ed è immerso nella coscienza corporea. È assolutamente indispensabile comprendere che la malattia segnala la necessità di liberarsi della coscienza corporea.
Sapete tutti che Swami si è fratturato l'anca: essa si è rotta in tre parti, e anche la testa del femore si è spezzata in due. Non è possibile descrivere il dolore lancinante che si sente in queste situazioni; non è possibile muoversi, in un verso o nell'altro. È come se il corpo fosse attraversato da una scossa elettrica. Io, però, non ci ho fatto caso. Mi sono sottoposto a questo genere di sofferenza al solo scopo di dimostrare che non bisogna essere attaccati al corpo, ma che è invece necessario sviluppare la Coscienza Divina.
Io non sono questo corpo. La coscienza del corpo conduce a indicibili sofferenze. Ci si deve liberare dell'attaccamento al corpo per godersi la pace e la felicità.
Di che cosa è formato il corpo?

Questo corpo è un contenitore pieno di rifiuti,
soggetto alle malattie e ai cambiamenti.
Non può attraversare l’oceano del samsâra.
Non è altro che una struttura ossea.
O mente, non essere preda dell’illusione che il corpo sia permanente.
Prendi invece rifugio ai Divini Piedi di Loto.

 

Il primo passo sul sentiero spirituale
Dehâbhimâna  (la coscienza corporea) scomparirà non appena svilupperete Daivâbhimâna  (la Coscienza Divina). Il primo passo sul sentiero spirituale è quello di mantenere il proprio corpo costantemente sotto controllo. Voi siete soggetti alla sofferenza poiché siete immersi nella coscienza corporea. La coscienza del corpo e la Coscienza Atmica sono inversamente proporzionali. Nessuno può sfuggire alle conseguenze del karma  (l'azione). Il karma  è la causa della nascita e della morte. La Bhagavad Gîtâ  dichiara che l'uomo ha diritto all'azione, ma non può accampare alcun diritto sui frutti dell'azione.

L’uomo è legato al mondo dall’azione.
(B.G. 15.2)

 

Destinati alle conseguenze dell'azione
L'uomo deve sviluppare la Coscienza Atmica e agire senza aspirare a dei riconoscimenti.
Dharmarâja, il più anziano dei Pândava, era l'incarnazione vera e propria della rettitudine, ma, come risultato del suo karma , dovette subire delle traversie alla corte del re Virâta.

“I possenti Pândava non dovettero forse andare in esilio
e condurre una vita piena di difficoltà?
E l’imperatore Harishchandra non perdette forse il suo regno,
diventando il custode di un cimitero?”

Siamo tutti destinati a fronteggiare le conseguenze delle nostre azioni. L'uomo ha però la possibilità di sfuggire alle conseguenze del karma . È diventato debole perché non è capace di utilizzare il suo potenziale innato a causa dell'attaccamento al corpo. Avendo assunto un corpo umano, non si può sfuggire alla sofferenza. Ma il corpo è temporaneo quanto una bolla nell'acqua.
Ero tutto sorrisi mentre venivo trasportato all'ospedale. Mentre mi trovavo all'ospedale, molti medici Mi si sono fatti attorno, oltremodo ansiosi. Ho detto loro di non preoccuparsi.
“Questo Corpo non Mi appartiene, è vostro. Potete farGli tutto ciò che ritenete opportuno. Io non sento alcun dolore”, ho assicurato.
Sono tornato dopo tre ore, pieno di sorrisi. Un vero aspirante spirituale subisce le difficoltà con un atteggiamento mentale sempre positivo. Non bisogna curarsi delle sofferenze del corpo: esse sono lo stato naturale del corpo umano e vanno affrontate con Âtmabala  (la forza dell' Âtma ).

 

La necessità di distaccarsi dalla coscienza corporea
Oggi è il giorno dedicato ai medici. Essi devono rappresentare un ideale, e infondere coraggio e sicurezza nei pazienti; dopo molti sforzi, sono riusciti a trovare i rimedi per numerose malattie, ma sembra che queste non finiscano mai. Nel mondo, i medici sono numerosissimi, ma anche i pazienti e le malattie sono in crescita. Per ogni due medici, in famiglia ci sono quattro pazienti! I pazienti superano il numero dei medici. Lo stile di vita degli uomini e le loro abitudini sono responsabili di questo incremento delle malattie.
Dopo soli tre giorni dall'intervento chirurgico, potevo già camminare. Il motivo è che Io non ho attaccamento al corpo. Vedo tutti voi con la Coscienza Atmica e per questo sono beato. Insegno a chiunque: “Mio caro! Staccati dalla coscienza corporea, sviluppa la Coscienza Atmica e conduci una vita di beatitudine! La vostra Ânanda  (beatitudine) è il Mio âhâra  (cibo) e la Mia ârogya  (salute)!”
Voi definite una persona sana quando tutti i suoi organi funzionano al meglio. Tutti gli organi del Mio corpo funzionano efficacemente.
Le afflizioni del corpo sono temporanee come nuvole di passaggio.

La vita è una sfida: affrontala!
La vita è Amore: gioiscine!
La vita è un gioco: giocalo!

Dovete giocare la partita della vita con lo spirito giusto. Io l'ho fatto. Non sento alcun dolore, assolutamente nessuno. Generalmente, il dolore provocato dalla frattura dell'anca è insopportabile, ma, a parte l'anca, tutti i miei organi funzionano perfettamente.
La sofferenza si fa sentire solo quando vi identificate con il corpo. Io non ho dolore perché non ho alcun attaccamento al corpo; Mi delizio del vostro amore. Le vostre preghiere sono responsabili della Mia veloce guarigione. In ogni angolo del mondo i devoti hanno pregato intensamente. Attraverso la preghiera si può ottenere l'impossibile.
Incarnazioni dell'Amore!
Rinunciate gradualmente all'attaccamento al corpo! Sviluppate la Coscienza Atmica. Solo l' Âtma  è vero ed eterno. L' Âtma  è la nostra vita. Tutto il resto è come una nuvola passeggera.

 

Medici amorevoli e professionali
Oggi si celebra il giorno dedicato ai medici. È il giorno in cui i medici si ‘ri-dedicano' ad alleviare le sofferenze. I medici che compiono il loro dovere con spirito di sacrificio, mantenendo come unico obiettivo il benessere dei pazienti, sono molto pochi.
Il dottor. Sundareshan si è dato un gran daffare per il benessere di Swami. Ha monitorizzato i progressi di Swami ad ogni istante. Gli dicevo continuamente: “Sundareshan, sto bene, non ti preoccupare”, ma lui non era mai soddisfatto, si informava continuamente di come stavo, se sentivo dolore in qualche parte del corpo... Si preoccupa nello stesso modo anche della salute di tutti gli altri pazienti. Quando uno degli studenti del college ebbe un incidente con la moto, il dottor Sundareshan monitorizzò i progressi del ragazzo giorno dopo giorno. Veniva a Puttaparthi frequentemente, rinunciando a riposarsi, solo per seguire il paziente. Se tutti i medici del mondo fossero come il dottor Sundareshan, le malattie non esisterebbero più. Oggi le malattie sono in aumento perché i medici odierni sono interessati solo al denaro.
Un giorno di nove anni fa, dopo esserMi lavato la testa, volevo asciugarMi i capelli. Uno dei medici americani mi aveva amorevolmente regalato un asciugacapelli elettrico. Mentre cercavo di usarlo ci fu un'interruzione nella fornitura dell'energia elettrica. Proprio mentre guardavo da vicino l'asciugacapelli, l'elettricità tornò, e un improvviso getto d'aria calda Mi colpì l'occhio, danneggiandone la retina. Non ne fui assolutamente turbato. Un occhio solo è sufficiente a osservare il mondo.

Dio ha mille teste, occhi e piedi.

Il dottor Hemanth Murthy (un chirurgo oftalmico – N.d.T) Mi ha convinto a lasciarMi operare all'occhio, oltre che all'anca. La parte danneggiata, che è stata rimossa dal Mio occhio, era nera come il carbone.
Da quel momento vedo benissimo con entrambi gli occhi. Con simili medici, qualsiasi operazione può essere eseguita con successo.
Chirurghi oftalmici come il dottor Hemanth Murthy e chirurghi ortopedici come il dottor Sundareshan sono molto pochi a questo mondo. Simili medici devono esser incoraggiati e aiutati in tutti i modi.
Persino il governo è incapace di fornir loro le infrastrutture necessarie, senza le quali i medici sono molto limitati nelle loro prestazioni e non possono dare il meglio di sé.
Il ‘giorno dei medici' viene celebrato allo scopo di incoraggiare e motivare questi medici. Per quanto bravo un medico possa essere, non può compiere il proprio dovere al meglio senza i mezzi idonei.
L'intenzione di Swami è di aiutare e incoraggiare questi medici fornendo loro le infrastrutture necessarie.
La salute e l'educazione sono i due più importanti aspetti della vita. Si può mettere in pratica la propria conoscenza solo se si è in buona salute.

Incarnazioni dell'Amore!
Nel mondo odierno molte persone soffrono per mancanza di adeguate strutture ospedaliere. È vostro imprescindibile dovere aiutare l'umanità sofferente: solo allora il Paese prospererà. Il denaro va e viene; la moralità viene e cresce! Oggi molti medici commercializzano il campo della medicina. Dottori simili sono peccatori della peggior specie! Un vero medico è colui che ha come unico scopo il benessere dei suoi pazienti. Dobbiamo incoraggiare questi medici dai nobili scopi!

Incarnazioni dell'Amore!
Si deve aver cura della propria salute, con cibo e abitudini appropriati. C'è molta gente povera in questo Paese, che non può far fronte neppure alle necessità basilari, quali cibo, vestiario e riparo. Chi si prende cura di loro se si ammalano? I nostri ospedali offrono cure gratuite all'umanità sofferente. Non crediate che Io voglia lodare i nostri ospedali!

 

L’imprescindibile dovere di aiutare i derelitti
Potete rendervi conto della situazione voi stessi, se li visitate: vi troverete molta gente povera, che viene curata, del tutto gratuitamente, da diverse malattie. Altrove, gli ospedali ad alta specializzazione vengono istituiti con propositi commerciali. Chiedono denaro persino per misurare la temperatura di un paziente! Come può una persona povera sostenere simili costi? I medici, per quanto possibile, devono rendere servizio ai pazienti senza farsi pagare.

Incarnazioni dell'Amore!
I medici devono servire i poveri con spirito di sacrificio. Non c'è maggior servizio di questo. Dio è il solo rifugio del disperato e del derelitto. Dato che l'uomo è l'incarnazione di Dio, il suo dovere principale è quello di aiutare i derelitti e i disperati. La medicina non deve essere commercializzata. Si deve promuovere la relazione cuore a cuore e amore ad amore fra paziente e medico. Un vero medico è colui che realizza questa verità e si comporta di conseguenza. Chi ha una visione commerciale della medicina non è un medico: è un paziente egli stesso! Lo spirito di sacrificio è il marchio di fabbrica di un vero medico.
I medici che lavorano nei nostri ospedali sono dotati di questo spirito di sacrificio. Il dottor Savitri e gli altri stanno lavorando indefessamente giorno dopo giorno nel nostro Ospedale Generale. Io spesso dico loro: “Innanzitutto prendetevi cura della ‘vostra' salute. Solo allora potrete servire gli altri con efficacia.” Come potete occuparvi degli altri se innanzitutto non siete sani voi? Il nostro Preside nel suo discorso ha menzionato l'assioma (vedico):


“Un medico, in verità, è Dio.”

Essendo l'incarnazione vera e propria del Signore Nârâyana, il medico deve servire tutti: Dio è sempre coinvolto nel servizio.

Si ottengono meriti servendo gli altri
e si commette peccato nel far loro del male.

Non c'è bisogno di essere medici per servire gli altri. Si devono aiutare i propri fratelli al meglio delle proprie capacità. Abbiamo costruito ospedali in molti posti, come Puttaparthi, Bangalore, Alike, Muddenahalli ecc.
Sono molto felice di vedere come i medici che vi lavorano svolgano i loro compiti con grande dedizione. Abbiamo di recente aperto un ospedale ad Alike, che soddisfa le necessità di molti pazienti non abbienti. Fremo di gioia ogniqualvolta vedo i loro volti felici. La loro felicità Mi dà una forza immensa.

 

Il servizio ai pazienti è servizio a Dio
Solo attraverso il servizio si può diventare recipienti della Grazia Divina. La vita non ha significato se non si partecipa ad attività di servizio. Il miglior modo di amare Dio è quello di servirLo. Dovete aspirare al benessere di tutti e seguire il sentiero dell'Amore e del Servizio. Solo allora la vostra vita troverà compimento.
C'è un ospedale generale a Puttaparthi, e un altro a Whitefield. In questi ospedali vengono effettuate molte sorprendenti terapie. È la felicità dei pazienti che Mi dà felicità e salute. Se aspirate alla salute e alla felicità di Swami, seguite bene questi pazienti. Il benessere dei pazienti deve essere la vostra massima priorità. Serviteli con dedizione. Il servizio ai pazienti è servizio a Dio. Non c'è servizio maggiore di questo.
La celebrazione del ‘Giorno dei medici' ha un senso solo se le attività di servizio sono intraprese con dedizione e non semplicemente per indossare una ‘divisa'. Come sapete il dottor Savitri e il dottor Santha fanno un efficiente servizio di volontariato nel nostro ospedale generale. Molti altri medici, provenienti dalle città, fanno volontariato regolarmente.

 

(Il programma si è concluso col canto dell'inno nazionale).

 

Brindavan (Whitefield), 5 Luglio 2003
Sai Ramesh Hall
Celebrazione del ‘Giorno dei medici’ 2003
(Tratto dal testo inglese pubblicato nel sito internet dello
Shrî Sathya Sai Central Trust di Prashânti Nilayam )